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Capitolo 14

Alexa's pov

<<No, non è per lei>> rispondo titubante, mentre mi massacro le dita l'una con l'altra, presa dal nervoso <<Allora illuminami, perché non ho la più pallida idea di cosa ti abbia dato fastidio!>> sbotta furioso, facendomi zittire del tutto.

<<Oh, Alexa, per favore non rimare in silenzio. Parla, esprimiti, urlami contro, ma almeno dammi una spiegazione>> dice con tono più calmo, facendomi rilasciare un sospiro <<Da quando va avanti questa storia con Lucy?>> esordisco velocemente.

<<Quindi avevo ragione, il problema è lei!>>
<<Limitati a rispondere alla mia domanda>> lo ammonisco duramente, massaggiandomi intanto le tempie.

<<Ci conosciamo da un bel pò di tempo e ci stiamo frequentando da circa due mesi... >> a quelle parole il mio cuore perde un battito ed un formicolio al petto si fa strada lungo il mio corpo <<Perché non me lo hai detto prima?>> chiedo confusa, mentre stringo tra le dita la mia felpa grigia <<Sarebbe cambiato qualcosa?>>

<<Non si rispondere ad una domanda con un'altra domanda>>
<<Non volevo farti pensare che, dato che sto costruendo qualcosa di serio con una ragazza, fossi proprietà privata>> sussurra lentamente facendomi chiudere involontariamente gl'occhi.

Sento un groppo alla gola crescere sempre di più, questo sta solo a significare che è in arrivo un pianto.

Chiariamoci, non mi viene piangere perché sta instaurando un rapporto con Lucy, ma semplicemente perché ha cominciato la nostra amicizia con una bugia.

Potrò sembrare infatile, ma sono fatta così ed ho sempre odiato le bugie.

Decido di non rispondere e stringo più forte la presa sulla mia felpa per fermare le lacrime che minacciano di uscire dai miei occhi, fallendo miserabilmente.

<<Alexa, ci sei?>> chiede, cambiando discorso incuriosito sicuramente dal mio silenzio.

Mi limito ad asciugare alcune lacrime traditrici ed appoggiare la fronte sulle mie mani.

<<Ci sono>> mormoro con voce flebile <<Che succede? Stai bene?>> domanda preoccupato appena sente il mio tono <<Tutto bene>> rispondo, cercando di convincerlo.

<<Arrivo>> comunica per poi chiudere la chiamata, senza lasciarmi il tempo di rispondere.

Strabuzzo gl'occhi e mi alzo subito dal divano: sta arrivando a casa mia.

Ecco la sfortuna di abitare di fianco a qualcuno con cui hai avuto una discussione.

Corro ad asciugarmi il viso ricoperto dalle precedenti lacrime e mi rendo almeno presentabile, raccogliendo i capelli in una coda alta.

Successivamente mi precipito al piano di sotto appena il campanello risuona nella mia abitazione.

Quando spalanco la porta, la sua figura si fa spazio lungo la mia visuale <<Come mai sei qui?>>

<<Voglio guardarti negl'occhi mentre mi parli, così posso capire se mi prendi in giro o meno>> mi informa alzando le spalle verso l'alto.

Annuisco e faccio segno con la mano di entrare in casa, e ci dirigiamo nel soggiorno.

<<Allora dov'eravamo rimasti?>> chiedo mentre mi siedo sul divano <<Mi spieghi perché ti sei allontanata di colpo da me?>>

<<Ah, quindi sarei io quella che si è allontanata? Tu sei praticamente scappato da me per inseguire Lucy, mi hai lasciata immobile e all'oscuro di quello che stavi facendo con lei. Non fraintendermi, non mi da fastidio che Lucy sia quasi la tua ragazza, semplicemente mi sarebbe piaciuto saperlo fin da quando ci siamo conosciuti così almeno avrei tenuto le distante per non rischiare di farla arrabbiare. Praticamente hai iniziato la nostra amicizia con una bugia, ed è questo che mi fa male.>> spiego velocemente ed intanto sento gl'occhi sempre più umidi.

Lui durante tutto il mio discorso tiene lo sguardo basso, come se si vergognasse.

<<Mi dispiace>> sussurra con voce roca scuotendo la testa da sinistra a destra per più volte, grattandosi la fronte.

Non sapendo cosa dire, me ne sto zitta e fisso un punto indefinito della parete tappezzata di foto mie e dei miei genitori.

<<Ed ora cosa cambierà tra di noi?>> domanda ed alza il viso verso la mia direzione <<Prenderò le distanze da te, com'è giusto che sia. Al contrario, sarebbe irrispettoso nei confronti di Lucy: immagino che vedere il proprio fidanzato mostrare affetto verso un'altra ragazza non è proprio il massimo. Mi dispiace dirlo, ma deve andare così.>>

<<È questo che vuoi?>> il suo tono di voce risulta calmo, ma noto soprattutto dai suoi gesti che non lo è del tutto <<Secondo me non può esistere amicizia tra uomo e donna quando uno dei due è impegnato>> affermo in mia difesa, mentre stringo le mie ginocchia al petto.

<<E se io ti dicessi che ho bisogno di te?>> il respiro si blocca e comico a tremare come una foglia.

Non può averlo detto sul serio.

<<Zayn, stai dando i numeri... >> dico cercando di sdrammatizzare la situazione, ma il suo sguardo dice altro.

<<Sono più serio che mai. Ho messo in chiaro la situazione con Lucy, le ho detto che per te provo un grandissimo sentimento d'affetto che non posso nascondere. Non voglio metterti l'etichetta di migliore amica visto che odio questi soprannomi e anche perché non c'è bisogno di calcare la mano, però per me è come se lo fossi. Certo non ci conosciamo fino in fondo, ma tu hai qualcosa di diverso. L'ho capito fin da subito e non pensare di andartene, perché te lo impedirò.>>

Detto questo, afferra il mio polso e mi tira verso di lui.

Mi coglie alla sprovvista - infatti inizialmente non ricambio l'abbraccio - , ma lentamente mi abbandono ad un gesto così confortevole.

Inspiro profondamente più volte inalando il suo profumo che tanto adoro ed il moro sposta le mani sui miei fianchi, accarezzandoli dolcemente, mentre io passo le dita tra i suoi capelli.

Appoggia la testa sull'incavo del mio collo e ci lascia un bacio, facendomi rabbrividire a causa del contatto con le sue labbra fredde e per questo aumento la stretta al suo collo.

<<Non te ne andare>> sussurra con voce roca facendo partire altri brividi per il mio collo <<Fallo per me>> continua con tono dolce, afferrando intanto la mia mano per intrecciare le mie dita con le sue <<Ma c'è Lucy... >> gli ricordo da guastafeste, senza smontare questo scenario perfetto dei nostri corpi attaccati.

<<Lei non è un problema, noi dobbiamo continuare a vivere al meglio quest'amicizia che abbiamo creato>>
<<Okay>> rispondo a corto di parole, mentre lascio un bacio al ragazzo sulla zona della mascella ben definita.

<<Hai trovato il mio punto debole, piccola Alexa>> mormora flebilmente e nel mentre accarezza il mio fianco scoperto dalla felpa, che si è sollevata di poco.

Sorrido e rimango in silenzio per bearmi dell'abbraccio per un altro po', perché ci dovremo staccare prima o poi.

<<Hai intenzione di staccarti?>> domanda scherzando, punzecchiando la mia pancia con le dita <<Ci tengo a ricordarti che sei stato te ad abbracciarmi, perciò non ti lamentare>> puntualizzo a tono, prima di stringerlo ancora di più tra le mie braccia <<Io voglio ricordarti che sta sera abbiamo un'uscita in programma.>>

<<Oh cavoli, è vero! Però, sinceramente, non ho più tanta voglia di venire con te in discoteca>> lo avviso. Mi allontano dal suo corpo per sistemarmi meglio sul divano come all'inizio <<Ma come? No dai, ti prego, non lasciarmi solo>> sbuffa ripetutamente e dipinge sul suo viso un broncio adorabile.

<<Chiama Lucy, magari è disposta a farti compagnia>> sganciata la bomba con tono da sfida, alzo un sopracciglio verso l'alto e punto lo sguardo su di lui <<Ah, è così che la metti?>> chiede con lo stesso tono.

<<Bene, allora non ti dispiace se ora prendo il telefono, compongo il numero di Lucy e la chiamo per invitarla ad uscire stasera con me?>> fa come dice, continuando a tenere un ghigno sul volto.

Vuole provocarmi e ci sta riuscendo alla grande.

<<Cara Alexa, non ti dispiace se la chiamo in questo momento?>> non rispondo e continuo a tenere lo sguardo serio fisso su di lui <<Chi tace acconsente!>> sbotta dopo lunghi attimi di silenzio premendo il tasto verde sullo schermo del telefono.

Sento il sangue ribollermi nelle vene.

Appena parte il primo squillo afferro lo smartphone e metto fine alla chiamata <<Verrò con te.>> sussurro mentre abbozzo un sorriso, ricambiato da un suo ghigno molto divertito.

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