Capitolo 1 (Cast+Trailer)
Ti dedico questa storia, nella speranza che tu possa emozionarti tramite queste righe. Te la dedico, perché tutti meritano un racconto come questo nella propria vita. Te la dedico, perché tu stai dedicando il tuo tempo a me e te ne sono grata. Dedico questa storia a chi ha amato, a chi ama e a chi ha amerà. Dedico questa storia a me stessa, perché ho trovato il coraggio di scriverla.
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<<Ragazzi, la seconda lezione di questo nuovo anno scolastico inizierà diversamente... la settimana scorsa ho chiesto ad ognuno di voi di scrivere sulla mia agenda personale delle domande alle quali non sapete darvi una risposta e proprio ora riceverete un foglio con su scritto tutti i dilemmi che ho accumulato. Inizieremo dalla prima e man mano apriremo un dibattito in classe a seconda della domanda. Tutto chiaro?>>
Ecco come il mio professore riccio, non molto anziano, comincia la lezione - in ritardo com'è suo solito fare - .
Annuisco felice e - senza aggiungere altro - mi alzo insieme al resto dei miei compagni di classe e disponiamo le sedie in posizione circolare, una di fianco all'altra.
Un brivido che parte dell'orecchio scorre lungo tutto il mio corpo appena un mio compagno di classe - dato il suo scarso interesse verso la scuola e la lezione - trascina la sedia per tutta la stanza, emettendo così un rumore fastidioso.
<<Dylan, ti sembra il modo?>> sbotta il professore infuriato, cosa rara per il signor Philips dal momento che è il più buono dell'istituto <<Mi sembra eccome, proprio per questo l'ho fatto>> ribatte a tono il ragazzo, senza preoccuparsi del fatto che sta usando un certo timbro di voce con un insegnante.
<<Disponetevi in ordine sparso sulle sedie: non fate preferenze su chi volete a fianco o davanti... >> ci informa il professore, sorvolando Dylan e il suo atteggiamento da immaturo <<Alexa Forter, potresti distribuire i fogli ai tuoi compagni?>> chiede gentilmente, rivolgendosi proprio a me.
Abbozzo un sorriso sulle labbra per qualche secondo ed appena conclude la frase annuisco, alzandomi dalla sedia per dirigermi alla cattedra: afferro il plico di carta e, uno ad uno, li consegno a tutti.
Una folata di aria fredda - tipica della città di Bradford - entra dalla finestra socchiusa e maledico mentalmente i miei genitori per aver deciso di venire a vivere qui.
Mio padre Joshua e mia madre Melanie, imprenditori quali sono, non hanno ascoltato la mia lista di possibili città che avrebbero potuto ospitarci e si sono limitati ad inseguire il loro lavoro.
Scuoto il capo e passo le dita tra i miei lunghi capelli tendenti al biondo scuro che vanno a schiarirsi leggermente verso le punte, lasciando alle spalle le questioni lavorative dei miei genitori - non adatte ad una quasi diciasettenne - .
Completo la distribuzione e prendo posto, cominciando poi a leggere per conto mio le varie domande: ce ne sono tantissime suddivise tra amicizia, amore, vita/morte e religione.
La voce bassa del professore attira la mia attenzione e quella dei miei compagni <<Partiamo dalla prima riguardante l'amicizia>> mormora mentre afferra il pezzo di carta tra le mani <<Susy, leggila per cortesia>> esordisce alla ragazza che alloggia al mio fianco.
<<Cosa significa veramente il termine migliore amica?>> sento il mio cuore stringersi come se fosse sotto l'azione di una morsa, a tal punto da farmi venire un dolore lancinante al petto.
Questa parola fa pensare ad una persona molto importante - anzi, troppo - a tal punto da poter star male senza.
Fa pensare ad una persona che sorvola i giudizi negativi degl'altri sui nostri confronti e decide di tirci su il morale.
Fa pensare ad una persona che conosce ogni sfumatura della nostra anima e che ci accetta così come siamo.
Avrei voglia di sbattere in faccia alle restanti trenta persone - compreso il professore - queste semplici parole, però nel preciso momento in cui schiudo le labbra perdo il coraggio di parlare.
Rilascio un sospiro pesante e fisso i miei jeans scuri strappati sulle ginocchia, sperando che qualcuno apra bocca per elencare almeno la metà delle cose che penso e che ho appena espresso a me stessa.
Ma ciò non accade.
Mi rifaccio forza per parlare, però proprio in quell'istante il professore mi precede <<Su dai, non siate timidi! Quest'anno le ore di religione saranno tutte così, come una specie di seduta psicologica di gruppo. Farà bene a tutti... >> spiega mentre gesticola con le mani, senza ottenere però la partecipazione di anima viva.
<<Immaginavo una cosa del genere, ma ho un'altra idea: se nessuno vuole discutere su una determinata domanda me la segnerò e quando le avremo terminate tutte, riprenderemo in considerazione quelle senza risposta e vedremo chi sarà disposto a parlare... chissà, magari il tempo potrà farvi maturare le risposte.>>
Il suo ragionamento non fa una piega: ha sempre una seconda idea pronta quest'uomo e penso sia la cosa più bella di una persona. Non trovarsi mai impreparati.
<<Andiamo avanti... Chad tocca a te, leggi pure la seconda>>
<<È giusto avere due migliori amiche, ma tenere di più ad una rispetto all'altra?>> porto una mano alla fronte, sconvolta dalla domanda.
Fisso tutti i miei compagni e noto Stacy mimare qualche parola a se stessa, come per programmare un discorso.
Dopo nemmeno un secondo la sento tirare un sospiro e successivamente comincia a parlare <<Secondo me, la persona che ha scritto questa lettera, in fondo vuole un consiglio per mettere i freni al rapporto con l'amica che non sente vicina, perché ha capito che - purtroppo - non le è di grande aiuto>> afferma così decisa da farmi pensare che sta parlando proprio di lei, dato che al suo fianco ha sia Lorelay che Curtney.
Elimino questi pensieri dalla mia mente ed ascolto l'intervento immediato di Max <<Questa persona dovrebbe parlarne con calma e risolvere la situazione, perché alla fine mentendo fa del male a lei stessa e pure all'amica.>>
Il professore applaude, contento dell'intervento pertinente da parte di un ragazzo su questo argomento alquanto delicato per noi donne.
Max lancia un sorriso come per ringraziarlo e l'insegnante prende parola <<Qualcun altro vuole aggiungere qualcosa?>> ed arriva la solita domanda, puntuale come un orologio svizzero.
Scuoto la testa in senso di negazione e vedo che il resto della classe fa lo stesso <<Bene, abbiamo tempo per un'ultima domanda... >> valuta il signor Philips, lanciando un'occhiata veloce al suo orologio da polso <<Chanel, leggi pure la prossima.>>
<<Perché, a quasi diciassette anni, non sono ancora riuscita a circondarmi dal mio gruppetto di amici? O almeno, perché non riesco ad avere una migliore amica?>>
Ed eccola lì. La mia domanda.
Mentre la voce della mia compagna risuona per tutta la stanza, cerco di trattenere le lacrime che sono sull'orlo di sgorgare dai miei occhi color smeraldo.
Fisso il soffitto vecchio - a tratti bucherellato, per via delle penne che i ragazzi lanciano verticalmente verso l'alto, tanto per divertirsi - e cerco di non concentrarmi sulla domanda.
Passano un paio di minuti e decido di abbassare lo sguardo, per paura che qualcuno possa capire che la domanda è mia.
Rigiro ininterrottamente il pezzo di carta tra le mie dita, finché la voce bassa e profonda di Zayn Malik esplode nel silenzio.
<<Non c'è un vero motivo. La diretta interessata - visto che parla di migliore amica - ha preferito chiudersi in se stessa. Purtroppo, il tempo è passato e ora si trova sola>> alza le spalle e le braccia in alto, dispiaciuto dalla situazione.
<<Voglio aggiungere, però, che non c'è bisogno di avere delle persone al proprio fianco, visto che la maggior parte delle volte si dimostrano false nel momento del bisogno. Meglio soli che mal accompagnati, dice il proverbio. Ragazza segreta, non ti allarmare: prima o poi arriverà la luce pure nel buio pesto>> spiega con calma il moro, fissando la nebbia fitta e grigia attraverso le grandi finestre della classe.
E lui, tramite le sue dolci parole, mi sta guidando fuori dall'oscurità .
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Benvenuti nella mia nuova storia su Zayn e grazie per aver deciso di intraprendere questo lungo viaggio al mio fianco.
Premetto che non sarà una delle solite storielle in cui il ragazzo maleducato e di bell'aspetto colpisce la ragazza sola e timida della classe... niente di tutto ciò.
Questa fan fiction è nata per il bisogno di lasciare il segno di una versione più dolce e pacata di Zayn, che finora non sono riuscita a trovare in questa piattaforma, oltre al fatto che sono una fan sfegatata del nostro protagonista.
Comunque, ricordatevi di lasciare un commento per esprimere il vostro parere riguardo a questo primissimo capitolo. Sono curiosissima!❤
Qui sotto vi lascio due gif rappresentanti i nostri due bei protagonisti e successivamente il trailer definitivo (realizzato il 20 Luglio 2018, troverete più avanti quello realizzato agli inizi della storia decisamente più bruttino... ma vabbè, beccateveli entrambi😂)
•CAST:
Zayn Malik as Zayn Malik
Sofia Jamora as Alexa Forter
•TRAILER:
[Dovrebbe esserci un GIF o un video qui. Aggiorna l'app ora per vederlo.]
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