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Capitolo 5 -Meteoriti- (revisionato)

In copertina: Rem e Sirius


-Non ero mai stato in un posto del genere.-
Mi guardai intorno, cercando di essere il meno infantile possibile.
L'ultima cosa che volevo, era sembrare un bambino sperduto agli occhi di Sirius e Remus.
In fondo con loro non c'erano state molte occasioni di dialogo, e temevo che mi vedessero solo come il cucciolo abbandonato che Pansy e Draco avevano preso sotto la propria ala.
Non che me ne avessero dato l'impressione, ma era come se nella mia testa, tentassi ancora di farmi accettare.
I grossi lampadari dorati, che gettavano su di noi una luce calda e soffusa, insieme all'eleganza dei tavoli bianchi, decorati con fiori freschi e dai colori pastello, erano così belli da togliermi il fiato.
Tutta un'altra storia rispetto ai locali che eravamo soliti frequentare; diverso dallo stesso Manor, che consideravo come casa mia, ma che allo stesso tempo, era il posto più freddo e inospitale che qualcuno potesse abitare.
-Spero che questo posto non sia troppo pacchiano per i tuoi gusti, Harry. Non eravamo convinti che fosse il posto giusto per un pranzo informale, ma Remus ha insistito tanto. Questo è il suo ristorante preferito.-
Sirius mi rivolse un caldo sorriso, mettendosi comodo sulla sua sedia bianca.
Per la prima volta, percepii in lui un leggero imbarazzo, sentendomi un po' meno in soggezione.
Era un uomo fatto di carne ed ossa anche lui alla fin fine.
-Oh, non devi preoccuparti. E' un posto stupendo. Stavo proprio dicendo di non aver mai visto niente del genere.-
Cercai di non incespicare nelle mie stesse parole.
Era assurdo il modo in cui mi sentivo nei confronti di Sirius e Remus in quel momento, come se volessi mostrare loro solo il meglio di me, ma fossi in estrema difficoltà nel farlo.
Avevo provato molte volte la sensazione di sentirmi piccolo ed indifeso rispetto a qualcuno con più anni, o più potere di me; ma con loro non era la stessa cosa.
Il timore e la paura non c'entravano.
Quello che provavo, era più simile all'adorazione verso qualcuno che stimi, e della cui opinione ti importa tanto da mettere la tua in disparte.
Un po' come dei genitori da non voler deludere...
-Harry, per favore sentiti libero di esprimere le tue opinioni. Siamo qui per rilassarci, non per metterti sotto esame.- Remus appoggiò la mano sulla gamba di Sirius, in un gesto tanto naturale da farmi arrossire.
-Sì, e poi ci fai sentire davvero vecchi se continui a trattarci in modo tanto serio.- Si lamentò Sirius, mettendo il broncio.
Solo in quel momento mi resi effettivamente conto, che per quanto fossero gli adulti del Manor, Sirius, Remus, e anche Bellatrix e Narcissa, erano piuttosto giovani. Da quello che riuscivo a ricordare, dovevano essere tutti sulla trentina...
Il che li rendeva essenzialmente dei fratelli maggiori, piuttosto che delle figure genitoriali alle quali fare assoluto riferimento... o almeno, fu quello che cercai di dire a me stesso.
-In realtà non so da dove abbia tirato fuori questo linguaggio. Di solito è uno scaricatore di porto, proprio come sua sorella.-
Fu Draco a spezzare il ghiaccio in maniera netta, rendendo l'atmosfera più leggera, mentre io gli tiravo uno scappellotto sulla nuca.
-Ehi, non parlare male di mia sorella.-
Sbottai, piccato.
Scoppiarono tutti a ridere.

A giudicare dall'estetica generale del luogo, mi sarei aspettato aragosta e caviale sul menù, ma quello che ordinammo fu un normalissimo pranzo dall'aria deliziosa composto da stuzzichini sfiziosi e tanta carne grigliata.
Sirius e Remus si rivelarono dei piacevoli compagni di avventure; così, nonostante la tensione iniziale, cominciammo a parlare senza filtri, passando dalle cose più generiche agli interessi personali, fino ad arrivare ad argomenti caldi, come per esempio le nostre simili relazioni sentimentali.
-Da quanti anni state insieme?-
Era una domanda che mi ponevo da molto tempo, ma che mi resi conto, non avessi mai avuto occasione di fare.
Sirius masticò con gusto la sua carne, facendo segno al compagno di cominciare la storia al posto suo, troppo impegnato per parlare. Remus alzò gli occhi al cielo, sgridandolo per la fretta con cui si era buttato sul piatto appena arrivato, e pulendogli le labbra sporche di salsa con un tovagliolo, prima di rivolgersi a noi per rispondere.
-Io e Sirius ci siamo conosciuti ai tempi delle medie. Frequentavamo lo stesso istituto, e per anni abbiamo fatto parte della stessa comitiva. Diciamo che per la maggior parte del tempo la nostra relazione è stata quella di due migliori amici. Eravamo inseparabili. Vivevamo due vite opposte, eppure sentivamo la necessità di essere sempre l'uno accanto all'altro. Ogni tanto mi chiedo se non abbiamo perso del tempo, rimanendo solo amici... ma poi mi rendo conto che tutto quello che abbiamo affrontato ci ha fatti diventare quello che siamo oggi. Ci abbiamo messo del tempo per renderci conto che avevamo qualcosa di unico per le mani, eppure...- Rem si lasciò trasportare dal suo stesso racconto, quasi stesse rivivendo quei momenti ancora una volta.
Io lo ascoltai, rapito.
-Non è stato facile metterci alla prova in una relazione, e ci sono stati molti alti e bassi, durante gli anni. Per un periodo abbiamo persino rischiato di rinunciare alla nostra storia.- Remus accennò ad una risata nervosa, che mascherò la sua reale tristezza, chiaramente visibile nei suoi occhi appannati.
-Avanti Moony, non è il caso di deprimere i ragazzi con i nostri problemi passati.- Sirius mise una mano su quella di Remus, che subito si riprese e sorrise genuinamente, scuotendo la testa, come ad eliminare un brutto pensiero.
-Hai ragione. Mi dispiace.- 
Agitai le mani in aria, rassicurandolo.
-Tutti abbiamo vissuto dei brutti momenti, non c'è di che scusarsi. Che vita sarebbe senza un po' di drama?- Lo rincuorai.
Remus annuì leggermente.
-Non è facile amare qualcuno, Harry. Credo che in questo ultimo periodo tu e Draco ne abbiate avuto la prova. Amare qualcuno significa fidarsi, significa prendersi cura di quel che si sta costruendo, significa capire le paure l'uno dell'altro, e rispettare i tempi e le insicurezze che si hanno.- Specificò.
Sirius si strinse nelle spalle.
-L'amore non sempre rende le cose facili. Si può amare qualcuno, e scegliere ugualmente di lasciarlo andare. Quando le cose si stavano facendo serie tra me e Rem, quando per la prima volta ho sentito davvero di provare qualcosa di grande per lui, sono scappato. In quel momento mi sono sentito paralizzato dalla paura di perderlo, e ho creduto che prendendo la decisione di allontanarlo per primo, avrei risolto i miei problemi. Ero convinto che facendolo uscire dalla mia vita con decisione, mi sarei evitato sofferenze più grandi, come affrontare magari un giorno il fatto che lui non mi volesse più.- A discapito dell ramanzina che aveva appena fatto a Rem, anche Sirius si fece prendere dalla malinconia.
-Sai che quel giorno non potrà mai arrivare. Non in questa vita.- Rem sorrise timidamente.
-Sì, adesso lo so.-
Draco mi strinse la mano al di sotto del tavolo, commosso quanto me dalla scenetta.
-Ora smettiamola con questi sentimentalismi e passiamo a cose ben più allegre.-
Sirius batté le mani, richiamandoci tutti all'ordine, mettendo un punto al momento romantico che si era venuto a creare. -Sappiamo di avervi colto impreparati, invitandovi a pranzo in modo così improvviso. E avevate ragione a credere che non fosse un semplice pranzo: la verità, infatti, è che non lo abbiamo fatto per il solo gusto di passare del tempo con voi. Abbiamo qualcosa da dirvi. O meglio... da chiedervi.-
Guardai in direzione di Draco, aspettandomi di vederlo tranquillo e sorridente, come al solito, ma lo trovai spaesato quanto me; il che mi convinse a pensare che anche lui fosse ignaro del vero motivo per il quale ci trovavamo li. Passarono diversi secondi, nei quali il tempo sembrò fermarsi. Persino i fiori al centro del tavolo erano immobili, in netto contrasto con le mie gambe, che continuavano a tremare, nervosamente.
-Io e Remus ci sposiamo, e vorremmo che voi foste i testimoni.-

Angolino autrice:
Ehiiiiii, sono viva. O forse no. Non so se io vi stia solo illudendo con questo ritorno di fiamma, dato che ero nel mood di scrivere, ma continuo a non avere il tempo per farlo. Vi chiedo scusa, quindi, sia per il capitolo più breve del mondo, sia perché quasi sicuramente questa mia toccata e fuga da wattpad potrebbe rimanere tale. Ringrazio tutte le persone che continuano a seguirmi, nonostante tutto. Vi amo, e mi mancate un casino.

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