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Capitolo 2 - fairytale - (revisionato)

In copertina: Harry e Draco

Le mura del Manor erano tanto fredde da salvarmi dal caldo e dall'afa dell'esterno, dando l'impressione che fossimo ancora in pieno inverno.
Mi strinsi nella mia felpa leggera, salendo le scale per raggiungere i bambini al piano di sopra, ancora assonnato e infreddolito.
Draco non mi aveva neppure sentito mentre mi alzavo e preparavo per la giornata, ed io non avevo voluto svegliarlo prima di andare via.
La notte prima, infatti, era tornato quasi all'alba, dopo un giro di ronda che aveva descritto come "movimentato", prima di crollare sul letto, accanto a me.
Erano sere ormai, da quando eravamo tornati dalla casa al mare, che lui e Pan continuavano ad assentarsi spesso, a volte per ore intere, e la cosa cominciava a far perdere il sonno anche a me.
-Tutto bene, Harry?- Ruby si affacciò dalla porta, sentendo i miei passi che si avvicinavano alla stanza. Sorrisi, per rassicurarla.
-Tutto magnifico. Il sole splende ed ho una sorpresa per voi.- Dissi allegramente, entrando.
Quelli che più di un anno prima, avevo visto come dei piccoli bimbi bisognosi di affetto e attenzioni, erano cresciuti davanti ai miei occhi, diventando più maturi e solari giorno dopo giorno.
Molti di loro avevano cominciato a frequentare scuole pubbliche, mettendo a disposizione tutto quello che avevano imparato tra i banchi di scuola, ai più piccoli del gruppo, mentre i libri che avevamo sempre preso in prestito dalla biblioteca erano stati sostituiti da veri e propri libri di testo.
In pratica io ero diventato soltanto un fratello maggiore, che li aiutava quando erano in difficoltà ed era sempre a loro completa disposizione.
-Una sorpresa? Non sarà che vuoi di nuovo lasciarci insieme a Theo?- Chiese furbamente Astrid, sempre pronta a mettersi in mezzo in qualsiasi situazione.
Il suo modo di parlare era diventato come quello degli altri bambini, ma a discapito di questo, il mio nomignolo era rimasto Happy, ed io non potevo che esserne felice.
Sentivo come se quel piccolo modo di fare, fosse un ponte che mi unisse indissolubilmente a lei, un ponte che non avrei mai potuto buttare giù.
-Ma cosa dici, Trix? Theo se ne è andato ieri. E' partito insieme a Nene, te ne sei già dimenticata?- Bryan alzò gli occhi al cielo, quasi come un adulto, giocherellando con la punta sottile di una penna, mentre tentava di tenerla in equilibrio sul palmo di una mano.
-Forse ha pianto così tanto da perdere la memoria. Ieri era ingestibile.-
La prese in giro Axel, punzecchiandole la guancia paffuta con un dito.
Astrid fece loro una linguaccia, indispettita, prima di mettere il muso, arricciando il naso.
-Siete davvero cattivi.- La difese subito Nicole, mettendosi davanti a lei come uno scudo. I due bambini fecero un passo avanti, come per attaccarla, e lei urlò.
-Ehi ehi. Calma. Sì, Theo se ne è andato, e siamo tutti tristi per questo, ma non è questo il punto. Ho davvero una sorpresa per voi.-
Provai a dire, per calmare i bollenti spiriti.
Astrid rimase con le braccia incrociate, facendo finta di non sentirmi, così come Nicole, che stava ancora fulminando Axel e Bryan con lo sguardo. Sospirai.
-Oh beh, se non volete venire con me in piscina, vorrà dire che vi lascerò qui a litigare.-Mormorai allora, stringendomi nelle spalle.
-Pi-piscina?-
La meraviglia si sostituì al disappunto sulla faccia dolce di Astrid, che si catapultò su di me come una furia, facendomi gli occhi dolci.
-Andremo davvero in piscina?-
Io mi strinsi nuovamente nelle spalle.
-Io ci andrò sicuramente, ma non so se voi ve lo meritiate.-Astrid rimise il muso.
-Ce lo meritiamo, ce lo meritiamo!- Penny cominciò a saltellare, energica.
Aggrottai le sopracciglia.
-Quindi mi state dicendo che farete i bravi, e la smetterete di litigare per nulla?-
Chiesi io, rivolto maggiormente ai quattro che avevano alzato i toni. Loro evitarono il mio sguardo, ma annuirono, facendomi sorridere.
-Ottimo. Allora possiamo andare!-

Ci erano voluti giorni interi per convincere Sirius e Remus ad accontentarmi, ma alla fine ero riuscito a convincerli che comprare una piscina di modeste dimensioni, da tenere al Manor, era una scelta conveniente e sensata. Certo, erano stati chiari sul fatto che poi me ne sarei dovuto occupare io, ma mi era sembrato un ottimo compromesso.
Così con l'aiuto di Blaise e Draco, avevamo montato e posizionato la vasca in una piccola radura in giardino, contornata da folti alberi, che creavano una sorta di pineta ombrata, sotto la quale avevo messo un paio di sedie e alcune sdraio, trovate nel magazzino della nostra casa al mare.
L'estate prima, infatti, i bambini avevano espresso il proprio desiderio di passare una giornata al mare, ma io non avevo potuto accontentarli, trovando troppo complicato portarli con me in città, avendo la responsabilità di badare a tutti loro.
La scelta di portare una piscina al Manor, era sembrata a me e Draco quella più conveniente, così che tutti avrebbero potuto poi usufruirne in piena libertà.
-C'è davvero una piscina nel nostro giardino!-
-Pensi l'abbia portata Babbo Natale?-
-Impossibile, non è ancora dicembre.-
-Forse è stata la fata dei dentini...-
Gli occhi dei bambini erano luminosi, e  nella mia mente riaffiorò l'immagine della nostra prima battaglia con la neve, in quello stesso giardino.
Quel giorno sui loro volti, avevo visto le stesse identiche espressioni, così dolci e sincere da farmi sperare di far parte del loro mondo per sempre.
-Possiamo tuffarci, Harry? Possiamo?-
Axel sembrava impaziente, mentre lanciava le sue cose sulla prima sedia che aveva a tiro.
Io annuii.
Prima di scendere, tutti i bambini si erano andati a cambiare, indossando i propri costumi, che adesso esibivano fieri, come in una sfilata di moda.
Li vidi salire dalle scalette e lanciarsi in acqua, ridendo e urlando. Li seguii.
La giornata era caldissima, e anche se le alte temperature a cui mi ero abituato al mare, non si sarebbero potute mai ripetere lì al Manor, ero soddisfatto dei timidi raggi del sole che illuminavano e riscaldavano l'acqua.
Mi appoggiai al bordo, guardando i bambini.
L'acqua era tanto bassa da far toccare il fondo alla maggior parte di loro, mentre i più piccoli si dimostrarono dei nuotatori provetti, facendo abbassare la mia attenzione e preoccupazione nei loro confronti.
Sospirai e lasciai che la mia mente vagasse in libertà per qualche secondo.
Da quando avevano finito la scuola, Ron ed Hermione si erano lasciati alle spalle la nostra città natale, e avevano seguito i rispettivi partner al Manor.
All'inizio ne ero stato felice, ma iniziavo a chiedermi se non fosse una scelta troppo azzardata.
No... infondo anche Nene aveva seguito Theo lontano da casa, ed io... anche io avrei seguito Draco ovunque.
Sarei stato un ipocrita a dire a Ron ed Hermione di tornarsene a casa -anche perché non era quello che volevo- eppure continuavo ad avere paura che un giorno si sarebbero pentiti di non aver scelto diversamente.
-Il mio ragazzo ha qualche pensiero nella testa?- La voce di Draco per poco non mi fece perdere l'equilibrio e finire sott'acqua.
Lui, che aveva il volto accanto al mio, appoggiato sul bordo esterno della piscina, mi afferrò appena in tempo.
-Deve essere più di qualche pensiero, per farti reagire così.- Sembrava più preoccupato che offeso. Io scossi la testa.
-Nessun pensiero, mi dispiace averti fatto preoccupare. Sono solo sorpreso di vederti qui. Credevo rimanessi a dormire fino a sera.- Lo presi in giro con dolcezza.
-Aspettami, ti raggiungo.- Alzò gli occhi al cielo.
Non feci in tempo a rispondere, che lui stava già togliendo la maglietta, e salendo le scalette della piscina.
-Draco!- Urlarono i bambini, non appena lui si lanciò in acqua.
Come al solito cominciò a giocare con loro, schizzandoli e prendendo alcuni di loro in braccio, per farli tuffare dalle sue mani.
Era stupendo vedere il suo lato genitoriale, esposto in quel modo. Lo rendeva dieci volte più attraente di quanto già non fosse ai miei occhi.
-D'accordo, d'accordo, che ne dite di tornare a giocare tra voi e lasciarmi qualche minuto con Harry?- Chiese alla fine, scatenando il malcontento dei più piccoli, che però durò meno di un secondo, dato che Axel era andato a prendere il pallone dalla sala giochi, e lo esibiva fiero sulla sua testa.
Draco nuotò verso di me. I suoi occhi non lasciarono i miei nemmeno per un attimo, mentre io passavo le braccia dietro la sua nuca e mi ancoravo alla sua vita con le gambe.
-Saresti un papà fantastico.-
-Non credo, ma scommetto che sarei un marito fantastico.-
Ridacchiai.
Aveva cambiato orecchino, e adesso una piccola catena pendeva dal suo lobo, accompagnata da una punta di freccia completamente argentata, che brillava alla luce del sole come un diamantino. La accarezzai come fosse parte del suo viso, prima di scendere con gli occhi verso il petto, dove la catenina con la ciambella era ancora visibile, e aveva creato un'ombra bianca, laddove l'abbronzatura non era riuscita ad attecchire.
-Sì, lo credo anche io. Ma forse dovremmo prima fare una prova.-
Afferrai la collana e la usai per tirarlo verso di me.
Le nostre labbra si toccarono leggermente, poi con più foga, tanto da scatenare i versi disgustati dei bambini, misti alle mie risate.
-Non avete mai visto qualcuno baciarsi!?- Li sgridai.
Loro fecero finta di coprirsi gli occhi.
-Che ne dici di mollare i marmocchi e salire in camera?- Propose il mio ragazzo, a bassa voce.
-E se uno di loro affogasse? Come potrei reggere il senso di colpa?- Dissi, a metà tra il serio ed il divertito. Lui si strinse nelle spalle, sfacciato come sempre.
-Non ti farei mai affrontare un dolore del genere.- Mormorò suadente.
Poi si spostò, lanciando un'occhiata al di sopra delle mie spalle.
-Ed è per questo che ho chiamato un bagnino di fiducia che prenda il tuo posto.-
Guardai anche io nella direzione in cui puntava il suo sguardo.
-Sirius?-
L'uomo, nel suo costume da bagno a fiori hawaiani e la camicia della stessa fantasia, mi fece un cenno entusiasta con la mano.
-Credo che tu debba prenderti una bella pausa. Hai già fatto tanto, costruendo questo piccolo paradiso per i piccoli.- Si appoggiò anche lui al bordo della piscina, facendomi l'occhiolino. Arrossii.
-Non ce n'è bisogno, Sirius, davvero. Mi fa piacere stare con i bambini, anche se adesso non è più un mio dovere.-
Lui annuì.
-Lo so, ma per quanto tu possa essere felice, sono io a dovermi sorbire le lamentele del tuo fidanzato... e di conseguenza quelle del mio.-Alzò gli occhi al cielo.
-Remus e Draco formano un duo parecchio impegnativo, quando ci si mettono.- Confessò, mettendo una mano a coppa davanti alla sua bocca con la chiara intenzione di escludere Draco dalla conversazione, ovviamente senza successo.
Difatti, il biondo, rivolse al più grande un'occhiata non troppo amichevole.
Sirius non gli diede peso, continuando a parlare con me.
-A proposito, Harry...- Cominciò, proprio nell'attimo in cui il mio ragazzo mi avvertiva che sarebbe uscito dall'acqua. Annuii ad entrambi.
-Io e Remus vorremmo invitare te e Draco a pranzo domani.-
Lo fissai, curioso.
-A pranzo? Io e Draco?-
Sirius e Rem si erano rivelati essere, con il passare del tempo, sempre più simili a delle figure genitoriali per me, così come Bella e Cissy, ma fino a quel momento, non c'era mai stata occasione di passare dei momenti da solo con loro.
-Soltanto noi?-
Lui ridacchiò, grattandosi la nuca, ancora appoggiato placidamente al bordo della piscina.
-Sì, Harry. Soltanto tu e Draco, a pranzo con me e Rem. E' da un po' che avevamo intenzione di chiedertelo, ma non siamo riusciti a farlo fino ad ora.- Mi informò. Poi, vedendomi ancora in silenzio, si affrettò a continuare. -Ovviamente Draco è già stato informato e sarebbe contento se tu ti unissi a noi.- Specificò, facendomi sentire ancora più confuso.
-Ho fatto qualcosa di sbagliato?- Non potei fare a meno di chiedere e di pensare. Non vedevo altro motivo per cui Sirius e Rem volessero pranzare con me in privato. E poi, se Draco lo sapeva, perché non mi aveva accennato la cosa? Sirius scoppiò a ridere.
-Oh mio Dio, Harry, no. Non hai fatto nulla di sbagliato. Piuttosto sarebbe il contrario.-
Mi lasciai andare ad un sospiro di sollievo.
-Allora mi farebbe più che piacere.- Mormorai, ancora a disagio.
-Harry?- Fu lo stesso Draco a salvarmi dall'imbarazzo, aspettandomi davanti alla scaletta, con il telo aperto, in attesa che io lo raggiungessi. Guardai Sirius con aria colpevole. Lui sorrise.
-Vai pure.- Disse semplicemente.
Annuii, prima di correre verso Draco.
Lui mi accolse volentieri, coprendomi con il telo, ed approfittandone per abbracciarmi.
-Quanta dolcezza.- Lo punzecchiai, sfidandolo. Il suo sguardo si fece malizioso, così come il suo solito mezzo ghigno.
-Non hai ancora visto niente.-
In un istante mi ritrovai ad essere preso in braccio da lui, avendo solo il tempo di arpionarmi con le mani alle sue spalle per evitare di cadere.
Sentii le farfalle volare nello stomaco, mentre mi strinsi un po' di più al suo petto.
L'unica cosa che impediva alla nostra pelle di toccarsi, era il tessuto leggero del telo che mi copriva. E quanto avrei voluto in quell'istante che non ci fosse.
Non passò molto, prima che il mio desiderio venisse accolto, perché tra una risata ed un'altra, Draco riuscì a trasportarmi sano e salvo fino alla nostra camera, chiudendo a chiave e lanciandomi sul letto con tanta foga da farmi rabbrividire di piacere.
-Avevi già pensato a tutto, non è così?- Puntellai i gomiti sul materasso, per guardarlo, in piedi di fronte al letto.
-Non ne potevo più di stare a guardare senza poterti avere.- Sussurrò suadente.
Morsi il labbro, non potendo permettermi di rimanere a bocca aperta mentre lui si abbassava i pantaloncini del costume e rimaneva nudo davanti a me.
-Ti piace quello che vedi?- Chiese sfrontato.
Ammiccai verso di lui, senza fiato.
-La prendo come una risposta positiva.-
Si crogiolò nel suo stesso narcisismo.
Alzai gli occhi al cielo, ma così come lui, anche io non avevo più voglia di trattenermi.
Avevo bisogno di lui. Subito.
Mi liberai dell'asciugamano e risalii il letto, fino ad arrivare a lui.
Le mie mani corsero al suo petto, accarezzarono il collo, poi la nuca, prima di trascinarlo sulle mie labbra, che si scontrarono con le sue.
I nostri capelli, bagnati a causa del bagno in piscina, gocciolarono sui nostri corpi, facendoci rabbrividire per il freddo e la sorpresa.
Draco approfittò della mia vicinanza per togliermi il costume, riservandomi un'occhiata dall'alto in basso che mi fece girare la testa.
Era capace di farmi sentire amato, desiderato, eccitato ed euforico, tutto nello stesso momento. Come se la sua fosse una dote speciale, ed io fossi l'unico a poterne giovare.
-Ti piace quello che vedi?-
Lo imitai.
Il suo sguardo era pieno di lussuria e passione.
-Da impazzire.-
Le sue mani si incastrarono nei miei capelli, che adesso erano tornati quasi a toccare le spalle. Li tirò leggermente tra le dita affusolate, guidando poi il mio viso verso il suo.
Le sue labbra erano morbide e calde sulle mie, poi si spostarono, baciandomi il collo e soffermandosi sulla clavicola, facendomi gemere. Stette per farla scendere più in basso, quando io lo bloccai, tirandolo nuovamente su.
Draco mi guardò, confuso.
-Possiamo saltare i preliminari?-
Lui sorrise.
-Non chiederei di meglio.-
Prese un preservativo dal cassetto e se lo infilò velocemente. Ero ancora in piedi davanti al letto, quando lui mi spinse sul materasso, facendo scivolare il suo corpo su di me. Le sue gambe aprirono le mie con un gesto secco che mi fece ansimare. La sua bocca a catturare ogni mio piccolo sospiro.
Draco mi sollevò le gambe, facilitando l'entrata del suo membro dentro di me. Mi trattenni dall'urlare, trattenendo i suoi capelli tra le mie dita, continuandolo a baciare con foga.
Le sue spinte erano lente, cadenzate, tanto dolci da farmi desiderare che non avessero mai fine.
-Dimmi che mi ami.-
Sussurrai tra un gemito ed un altro.
Draco si divise dalle mie labbra, guardandomi negli occhi, senza smettere di muoversi dentro e fuori di me.
-Sai che ti amo.- Disse semplicemente.
Io chiusi gli occhi, inarcandomi contro di lui.
-Dillo ancora.- Ansimai.
-Ti amo.- Mi baciò sulla guancia.
-Ti amo.- Ripetè, baciandomi il collo.
-Ti amo.-Disse ancora, tornando a baciarmi sulle labbra.
Venni percorso da una scossa di piacere.
Era la cosa più bella che avessi nella mia vita. Il motivo per cui mi svegliavo la mattina. Il mio tutto.
Continuò a sussurrarmi il suo amore, a dimostrarlo ad ogni spinta, ad ogni carezza, ad ogni sfioramento di labbra. Continuò a dirmi che ero suo, succhiandomi leggermente il collo, consapevole che in quel modo avrebbe potuto marchiarmi, far vedere a tutti che io appartenevo a lui, in ogni modo umanamente possibile.
Continuò a viziarmi e farmi godere, fino a quando non venni sul suo petto, e lui non fece lo stesso nel preservativo.
Chiusi gli occhi, soddisfatto, mentre lui usciva da me e si distendeva esausto al mio fianco.
Respiravo a fatica, con le gambe tremanti e il collo che bruciava, insieme alle labbra, rese screpolate dall'intensità dei suoi baci.
-Harry?- Mi richiamò dolcemente.
-Mhhh...-
Lui mi accarezzò il viso.
-Non ti addormentare, hai bisogno di una doccia.-
-Non mi addormenterò. Ho solo bisogno di un attimo.- Non avrei convinto nemmeno me stesso. Lui e le sue carezze non mi aiutavano affatto a rimanere sveglio, senza considerare il fatto che nelle ultime notti, avevo dormito poco quanto niente, preoccupato come ero per lui e per i suoi incessanti giri di ronda.
Passarono diversi secondi, e proprio quando pensai che il sonno stesse per vincere sulla mia volontà, sentii il materasso sparire, mentre venivo sollevato da Draco.
Aprii gli occhi, quel tanto che bastava per guardare il suo viso, rischiarato dalla luce del sole che filtrava dalla finestra.
Sembrava quasi una figura eterea: nudo ed immerso nella luce com'era.
-Che stai facendo?-
-Mi sto prendendo cura di te.-
-Potevo arrivare al bagno con le mie gambe.-
Lui alzò gli occhi al cielo, appoggiandomi sul marmo del lavabo, solo per andare ad aprire l'acqua della vasca da bagno.
Si assicurò che la temperatura fosse giusta, provandola con la sua stessa mano, poi tornò da me.
-Permettimi di prendermi cura di te, Harry.-
I suoi occhi mi supplicarono più delle parole. Sospirai.
-Non c'è bisogno che tu faccia tutto questo.-
E lo credevo davvero. Draco mi dava già tutto, anche solo stando al mio fianco.
Si avvicinò ancor di più a me, accarezzandomi il viso, sporgendo il labbro inferiore fuori, imbronciato.
-Ma io voglio farlo. Voglio davvero prendermi cura di te.- Fece, deciso.
Appoggiai le mani alle sue spalle, disegnando dei piccoli cerchi con le dita. I miei occhi si immersero per qualche secondo nei suoi, leggendovi all'interno la spontaneità e sincerità di quelle parole appena pronunciate. Non potei fare a meno di annuire.
Draco sorrise.
Lasciai che mi prendesse in braccio, e che mi portasse nella vasca. Lasciai che si unisse a me, che mi aiutasse a lavarmi, e persino che mi facesse un massaggio alle spalle.
Soltanto quando fummo entrambi puliti, e il sonno fu sostituito da una strana scintilla di elettricità mista a beatitudine, mi distesi sul petto di Draco. Le mie dita intrecciate alle sue, così come le nostre gambe.
Quella era casa mia.

Angolino autrice:
Ehilaaaaaaaa Leonciniiii 🦁✨.
Credo di aver perso il conto di quante volte io abbia aperto Wattpad per scrivere questo capitolo, senza effettivamente riuscirci. Spero, comunque, che anche se più corto rispetto al solito, vi possa piacere.
Fatemi sapere che cosa ne pensate, e ovviamente non esitate a farmi sapere se ci sono errori o incongruenze, così che io possa correggerli immediatamente 👀
Un bacione e alla prossima ❤️❤️

Domandina del giorno:
Siete già andat* al mare, o avete già in programma le vacanze? Sono curiosa 🥰🥰

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