"Chi cazzo è che sta bussando alla porta?"
Jungkook si passò una mano tra i capelli. Si mise in fretta una maglia bianca ed aprì la porta.
"Sì?"

"Appartamento 68, sono qui per lamentarmi."

"Oh, mi stavo giusto chiedendo dove fossi finito." Disse sarcastico Jungkook, alzando gli occhi al cielo e poggiandosi contro lo stipite della porta. Un ragazzo alto, di corporatura media e dai capelli castani gli apparve di fronte. Sembrava alquanto nervoso.

"Appartamento 68, se non hai intenzione di prendere seriamente la questione-"

"Jungkook. Il mio nome è Jeon Jungkook." Lo interruppe, ormai infastidito da tutte le volte in cui era stato chiamato in quel modo.

L'altro sospirò, riformulando la frase.
"Mr. Jeon, se non hai intenzione di prendere seriamente la questione, farò in modo di parlarne seriamente con la proprietaria che, come ti ho già detto, mi apprezza molto e, talvolta, mi fa addirittura il bucato. Comunque, sono sicuro non abbia certe relazioni anche con te; non mi interessa il fatto che sia in vacanza da qualche part-"

"Hawaii." Lo corresse Jungkook.

L'altro ragazzo lo guardò male e sbuffò.
"Alle Hawaii. Farò in modo che venga a conoscenza del rumore che crei in quella camera e di come ciò stia intaccando il mio spazio vitale, per non parlare del fatto che tu stia invadendo il mio spazio personale. Quindi, potresti gentilmente smetterla di fare tutto questo rumore, e seguire le regole come qualsiasi altra persona normale?"

Jungkook sbadigliò e lo congedò con un cenno della mano.
"Sì sì, poi avvisami quando le parlerai, in modo che io possa già mettermi a fare le valigie." Disse scherzosamente.

"Domando scusa, Mr. Jeon, ma tutto questo non è affatto divertente-"

"Domando scusa, Mr. Jeon, ma tutto questo non è affatto divertente." Jungkook lo imitò, prendendolo in giro.

L'altro ragazzo schiaffeggiò via il sorriso arrogante di Jungkook in un sol colpo.
"Fallo un'altra volta, ed aspettati un pugno."

"Wow." Jungkook si poggiò una mano sulla guancia dolorante. "Piccante."

Cercò di trattenere la risata, infastidendo l'altro ragazzo ancor più di quanto non avesse fatto prima.
"Senti, vivo qui da 4 anni e nessuno si è mai lamentato. E sai perché?" Domandò Jungkook.

"No, non lo so."

"Neanche io. Quindi, che ne dici di smetterla di fare gli stronzi e diventare amici, hm?" Chiese Jungkook, porgendo una mano e sorridendo calorosamente.

"Amici? Mr. Jeon, potremmo sicuramente diventare amici una volta che smetterai di fare lo stronzo. Ma, probabilmente, per te è troppo difficile, dato che sembri essere nato per essere uno stronzo." Disse scioccato, tirando indietro la mano.

"Non so neanche il tuo nome." Jungkook fece labbruccio.

"Non c'è bisogno che tu lo sappia."

L'altro si poggiò le mani sui fianchi.
"Dimmi qual è il tuo nome. Io ti ho detto il mio."

"Non ti ho chiesto quale fosse, perché-"

"È così difficile dire quale sia il tuo nome? Non credo proprio."

Il ragazzo sbuffò, infastidito, ed esitò un attimo prima di parlare.
"Appartamento 58."

"Quello non è il tuo nome-"

"Arrivederci, Mr. Jeon. Mi auguro che tu la smetta di causare problemi." Disse, lasciando un Jungkook senza parole davanti alla porta di casa sua.

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HI! I'm back😎
'Sta storia è troppo bella per lasciarla nelle bozze, QUINDI ECCO A VOI APARTMENT 68, da domani aggiornerò regolarmente con almeno due capitoli al giorno, in modo da portarmi in pari con la storia in lingua originale (siamo attualmente al capitolo +13+).
L'unico problema è:
...l'altro giorno mi sono chiusa le dita nella porta e ok, ho il mignolo della mano destra che è praticamente un mostro viola che fa malissimo.
PERÒ MI SFORZERÒ PER VOI, QUINDI YE.
ㅡMara