15-Problemi
Una volta nella palestra, mi tolsi la maglia rimanendo con il top e il pantalone.
Inizialmente iniziai a correre per tutta la palestra, riscoprendo la mia grande resistenza, della quale non avevo memoria.
Dopo quasi trenta giri, senza fiatone, mi diressi verso un vecchio sacco da boxe, ma non ebbi il tempo di fare nulla che arrivò Tony.
-Andiamo, ragazzina- mi disse prima di chiudere la porta.
Sbuffai, seguendo Tony per la struttura, per poi vedere tante macchine e una sedia in acciaio in mezzo alla stanza con un'altra sedia uguale a quella difronte ad essa.
-Perché ci sono due sedie?-gli chiesi, sedendomi sulla prima attaccata direttamente alle varie macchine e monitor, mentre vidi Tony maneggiare con la tastiera e i monitor virtuali.
-Qualcuno deve entrare con te, senza ma- mi disse per poi voltarsi e inserirmi sulla testa una specie di casco, mentre anche i miei occhi venivano coperti da esso, non facendomi vedere niente.
-Viene Bucky, vero?- gli chiesi con voce incerta, senza ricevere risposta.
Sentii dei passi avvicinarsi a me, mentre poi nulla, il buio.
Sentii qualcosa di freddo attraversarmi le vene e digrignai i denti per il dolore per poi aprire di colpo gli occhi ritrovandomi in mezzo ad una strada, vedendo difronte a me lo scienziato e le guardie dell'HYDRA.
-Diamoci da fare- sentii dirmi alle spalle. Mi voltai aspettandomi Bucky ma non era lui.
-Peter?!- dissi vedendolo nella sua divisa da Spider-Man.
-Ti aspettavi qualcun altro?- mi chiese con tono divertito, affiancandosi a me.
-Ma tu non eri su un lettino?!-dissi ancora sorpresa, seguendolo con lo sguardo e il corpo.
-Siamo nella tua mente, e adesso vediamo di sistemare questo casino- mi disse voltandosi verso di me, mentre i suoi occhi tecnologici si facevano più stretti.
-Aspetta!- urlai vedendolo volare via contro le guardie dell'HYDRA.
Scossi la testa, correndo e raggiungendolo iniziando a combattere contro di loro, insieme a Peter ma di colpo sentii un forte dolore alla testa fermandomi e voltandomi verso lo scienziato che con in mano quel dannato libro, mi stava facendo il lavaggio del cervello ancora una volta.
-BASTA!- urlai, togliendomi le mani dalla testa e correndo all'impazzata contro il dottore ma lo trapassai, come se fosse un ologramma.
-Ma che diamine?!- dissi cadendo a terra per poi sentire la voce di Tony.
-Savannah, hai trapassato il dottore perché non ci credi veramente. Siamo nella tua mente, se non credi a qualcosa quel qualcosa non esiste e lo trapassi- mi spiegò Tony, mentre mi rialzavo.
-Ma le guardie allora?!- urlai guardando verso l'alto in cerca della voce di Tony.
-Credici Savannah!- mi urlò Peter, senza lasciar rispondere Tony, mentre vidi materializzarsi dal nulla Bucky che corse verso di me pronto ad attaccarmi: non riuscii a evitare il suo colpo, mentre volai lontano da lui, capitando sopra ad una macchina, urlando per il dolore alla schiena, sentendo il parabrezza rompersi sotto di me.
-E questo allora?!? Perché diavolo mi sta attaccando adesso? Siamo amici!- urlai per poi alzarmi dalla macchina e schivare per un soffio un altro pugno metallico di Bucky.
Lo guardai vedendolo con uno sguardo diverso: un assassino spietato.
-Peter!- urlai parandomi con le braccia da un altro colpo ben assestato del braccio metallico di Bucky.
Dopo quel colpo si sentì come un'onda d'urto e visi Bucky volare via per colpa del colpo molto forte.
-Come lo sconfiggo?!-urlai vedendo Peter volare affianco a me.
-Perché ti sta attaccando?- mi chiese, levandosi la maschera, con l'affanno, dato le lotte infinite con le guardie che continuavano a venire.
-Forse perché pensa che sia in modalità assassino...- dissi pensandoci un momento, vedendo Bucky alzarsi e uscire dal nulla un lanciagranate.
-Cazzo- imprecai, vedendolo caricare il colpo e mirare verso di me e Peter.
-Va via- dissi a Peter che non si spostò.
-Va!- dissi spingendolo con le braccia, vedendolo poi sparare una ragnatela e volare contro le altre guardie.
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