13-No mercy
Mi alzai presto l'indomani, vestendomi velocemente, scendendo nel garage della torre, andando dritta verso la moto.
-Dove credi di andare?- sorrisi sentendo quella domanda, così, mi voltai e sorrisi a Bucky, che venne verso di me.
-A scuola, Soldato- dissi pronta a salire in sella a quella meraviglia.
-Ti accompagno- mi disse, facendomi fermare dall'alzare la gamba e accendere il motore.
Aspettai che si mise la giacca nera e si mise in sella alla moto per mettermi dietro a lui e poggiare le mie mani dietro di me per non volare via.
Sgommò via dal garage, sentendo l'aria fresca di prima mattina della città. Davanti a noi un po' di traffico e mi strinsi a Bucky, sentendolo far ringhiare la moto e iniziare una serie di slalom fra le auto, mentre sorrisi contro la sua spalla. Appena si fermò alzai la testa, notando che eravamo difronte a scuola, qualche metro dai cancelli. Scesi con uno slancio dalla moto, posando la mano sul braccio di Bucky, sentendo il freddo del metallo sotto la giacca, fermandomi poi a osservarlo.
-Wooh ti sei data ai motociclisti, spilungona?- riconobbi subito la voce di Flash dietro di me, vedendo Bucky guardarmi con sguardo corrucciato non capendo.
-E anche se fosse, Flash? Sempre meglio di te: un nano senza cervello- dissi voltandomi a guardarlo mentre mi rispose con una smorfia e camminò via. Sentii dietro di me Bucky soffocare una risata, notando lo sguardo di tutte le ragazze del liceo sul ragazzo dietro di me, così mi voltai dandogli un buffetto sul braccio metallico.
-Sparisci Bucky o qualche ragazza ti rapirà- dissi in tono scherzoso, vedendolo con un sorriso sul volto, appoggiandosi ai manubri con le braccia, scena molto tenera.
-Che ci provassero, tanto ci sei tu- mi disse facendomi l'occhiolino, per poi partire e sgommare via.
-Giorno'- sobbalzai voltandomi vedendo Peter e Ned, guardarmi con le sopracciglia alzate.
-Mi avete spaventato- dissi per poi camminare dentro scuola insieme a loro. Per tutto il giorno mi sentii osservata, notando poi dopo che Peter aveva sempre gli occhi addosso a me.
-Tranquillo non scappo o mi rapiscono. Vado solo un attimo in bagno- dissi alzandomi dal bancone della mensa. Mi sorrise debolmente e ritornò a mangiare, mentre io mi diedi un'occhiata veloce allo specchio del bagno: avevo ancora il labbro visibilmente spaccato e controllai anche sotto il petto alzandomi la maglia, ma la situazione non era cambiata. Mi abbassai la maglia e mi sciacquai la faccia prima di andare in mensa. Appena misi piede un'esplosione mi fece cadere a terra: mi alzai, frastornata, vedendo subito Peter al mio fianco, aiutarmi ad alzarmi da terra. Dall'enorme voragine del muro della mensa, entrò lo stesso tizio con il camice che mi aveva messa fuori gioco, facendo uscire l'assassino dell'HYDRA.
-CORRETE! VIA!- urlai verso i ragazzi nella mensa, che iniziarono a correre verso di noi, uscendo dalla mensa. Appena vidi lo scienziato avvicinarsi a noi, scattai.
-Cazzo- sussurrai, sentendo Peter dire qualcosa che non capii. Così corsi contro lo scienziato, cercando di rubargli quello stupido libro ma uno degli scagnozzi dietro di lui, vestito interamente di nero, estrasse un lanciamissili e me ne buttò uno contro facendomi finire fuori dalla voragine.
-Santo Di...- non finii che qualcuno intervenne.
-Linguaggio!- mi riprese alzando lo sguardo e vedendo Steve in vesti di Capitan America. La prima cosa che feci fu cercare con lo sguardo Bucky: venne spedito contro di noi a cavallo della sua moto, per poi saltare e atterrare poco più lontano da me e Steve.
-Portala via- ordinò il capitano verso Bucky che annuì e si diresse verso di me.
-Mi spiace interrompervi ragazzi- disse lo scienziato.
-Zhelaniye. Rzhavyy-
-No, no, no!- iniziai ad urlare a squarciagola, vedendo correre poi verso di me Bucky, che si accovacciò vicino a me.
-Combattilo, Savannah!- mi urlò Bucky, stringendo le mani in pugni, serrando la mascella.
-Facile a dirsi, Buck! Non sei tu quello che si sta trasformando in un serial killer!- gli urlai alzandomi e tenendomi la testa fra le mani dolorante.
-Fa qualcosa!- urlò Steve, vedendoci in difficoltà.
-Colpiscimi!- urlai, sperando di contrastare il dolore nella mia testa e le voci che sentivo.
-Come?!- mi chiese dubbioso Bucky.
-FORZA!- gli urlai non facendola più. Un colpo ben assestato dal braccio meccanico sulle mie costole.
-Aaaah!- urlai piegandomi su me stessa.
-Cazzo dovevi prendere proprio lo stesso punto?!- gli urlai alzando il viso, guardandolo. Dio se mi stavo incazzando.
-Forse la rabbia può sovrastare la trasformazione!- disse Steve mentre continuava ad occuparsi insieme alla squadra delle varie orde di nemici dell'HYDRA. Un altro colpo dritto verso il mio volto, mi fece volare qualche metro lontano da Bucky.
-Ma sei pazzo?!- inveii verso Bucky, mentre cercavo di rialzarmi da terra, dolorante per le costole mentre sputavo sangue dalla bocca.
-Devo farti incazzare- disse a braccia aperte Bucky, alzando le braccia.
-Tranquillo che mi hai fatto incazzare abbastanza- dissi stringendo i pugni delle mani e corredo verso di lui, urlando a squarcia gola, colpendolo come un toro sulle sue costole facendolo volare su una macchina che si ruppe e iniziò a suonare l'allarme. Sputando altro sangue, mi diressi a passo veloce contro Bucky, che si era appena assestato dalla botta ma qualcuno si mise in mezzo a me: Peter.
-Savannah, fermati. Questa non sei tu- mi disse alzando le mani, come a fermarmi. Sorrisi amaramente.
-Sei debole- gli dissi per poi correre e con una spallata farlo volare via, ritrovandomi con la via di nuovo libera.
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