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Ritornai in spogliatoio e mi feci la doccia, uscendo poi dallo stesso con un pantaloncino le mie scarpe e un toppettino sportivo con ancora in mano la maglia da infilarmi. Appena varcai la porta dello spogliatoio, nel corridoio vidi Antoine appoggiato al muro a braccia conserte che mi fissava.

-Antoine è meglio se lasci perdere: lei è peggio della palla che rincorri nel campo!- urlò qualcuno dallo spogliatoio della Juventus. 

Quell'affermazione mi fece sorridere mentre passavo davanti al calciatore, per poi andare dritta in macchina da mio padre.

-Di certo sai dare spettacolo, piccola mia- si complimentò mio padre appena entrai in macchina, sicuramente aveva assistito alle mie performance in campo.

-Tutto merito dei migliori- dissi alludendo a lui e ai calciatori che mi aveva fatto conoscere fino ad allora. 

Appena arrivati a casa, mio padre si mise al computer avvisando che da lì ad un'ora saremmo andati allo stadio perché saremmo stati in panchina della Juve per seguire da vicino la partita amichevole contro l'Atletico. 

Andai alla ps4 e avviai FIFA, facendomi un bell'allenamento. Il tempo passò troppo velocemente, ritrovandomi di nuovo in macchina verso lo stadio. 

Entrambe le squadre erano nel corridoio pronte ad andare in campo. 

Appena arrivammo le squadre si stavano dirigendo nel campo e per ultimo della squadra dell'Atletico vidi Griezmann che appena mi vide mi fece l'occhiolino per poi sparire nel grande campo insieme agli altri. 

Per il primo tempo entrambe le squadre ebbero delle possibilità di segnare ma nulla. 

Dopo una bella strigliata da parte del coach della Juve negli spogliatoi, nel secondo tempo la Juve si riprese, ma arrivò a metà del secondo tempo che quasi tutti erano stremati. 

Qualcosa mi diceva che avrebbero perso la partita e poi arrivò.

I ragazzi erano stanchi, ma lo erano anche quelli l'Atletico Madrid e poco prima che scadesse il 90esimo, un contropiede dell'Atletico portò la difesa della Juve ad essere scoperta: Griezmann, attaccante di punta, si ritrovò a scartare solo un difensore che sorpassò con estrema facilità. 

Appena si ritrovò faccia a faccia con Buffon, fece una finta con il destro per poi tirare di collo pieno con il suo potente sinistro e segnò. 

Dalla panchina della Juve calò il silenzio mentre lui e i suoi compagni di squadra lo stavano per raggiungerlo, si voltò verso di me e mi indicò con entrambe le mani sorridente per poi venire travolto dai compagni della sua squadra.

-Qualcuno ha appena dedicato un gol a te, piccola- mi disse mio padre, mentre a quel gesto la mia rabbia quasi sparì, facendo comparire un piccolo sorrisino sul mio volto.

-Peccato che sia un francese- constatò ironico Quadrado.

-A eccezione di UN francese, però- marcò mio padre, mentre io mi voltai e lo fulminai con lo sguardo.

-Papà!- gli urlai, vedendolo ridere a crepapelle. 

Papà sapeva tutto riguardante l'unico francese che riuscivo a sopportare ovvero Antoine. 

Mio padre sa tutto di me, a differenza di mia madre, lui è stato per me sia madre che padre e ne vado fiera. 

Ci fu una risata generale nella panchina bianco nera, ma poi appena al fischio, tutti andarono in spogliatoio tranne me che rimasi seduta alla panchina a vedere lo stadio svuotarsi lentamente. Non riuscivo a capire perché i ragazzi non fossero riusciti a vincere questa amichevole.

-Era per te il gol, lo sai vero?- mi disse una voce che mi fece riprendere dai miei pensieri, facendomi voltare alla mia sinistra. 

Il francese che aveva segnato il gol decisivo, aveva le mani nei pantaloncini della sua divisa nera, mentre io mi alzai e lo guardai.

-Perché?- chiesi a braccia conserte, vedendolo sorridere e abbassare per un attimo lo sguardo ai suoi piedi, per poi risollevare lo sguardo su di me.

-Voglio che tu ti alleni con me, potrei farti anche un contratto- disse avvicinandosi a me, lentamente.

-Io quando mi alleno con i ragazzi non chiedo soldi, lo faccio perché mi piace- spiego alzando le spalle, vedendolo annuire.

-Bene, domani ci vediamo qui alle quattro di pomeriggio. Io e la mia squadra abbiamo degli allenamenti, ti aspetto- disse facendomi l'occhiolino, mentre si avviava ai suoi spogliatoi. 

Mi diressi alla macchina di mio padre, il quale mi stava aspettando già dentro.

-Domani ho un allenamento con Griezmann- dissi velocemente, infilandomi la cintura. Vidi mio padre sorridere e scuotere la testa.

-Divertiti- mi disse per poi partire. 

L'indomani mi occupai di alcune faccende di casa per poi pranzare con mio padre e passare un po' di tempo con lui per poi ritrovarmi a mezz'ora dall'appuntamento ancora in abiti comodi. 

Mi cambiai con la mia tuta da calcio e presi le chiavi della mia auto. 

Misi il borsone con il cambio e le scarpe adatte dietro i sedili, per poi partire e dirigermi allo stadio. 

Quando percorsi il corridoio degli spogliatoi con il borsone in spalla, i ragazzi della squadra mi guardavano straniti. 

Appena entrata in campo e poggiato il borsone su una delle due panchine, mi venne incontro Torres che mi salutò con il solito trick con le mani che avevamo creato per noi due.

-Come mai sei qui, Mia?- mi chiede lo spagnolo mentre io devo alzare la mia testa per sostenere il suo metro e novanta.

-Il francese vuole che lo aiuti negli allenamenti- dissi indicandolo poco più lontano da lui, mentre ci raggiungeva con un sorriso troppo raggiante in volto.

-Sei arrivata- disse Antoine appena fu affianco a Torres che ci salutò con un cenno del capo.

-Iniziamo dai- dissi sorridendo, guardando sognante il grande campo da calcio.

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