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41 - scusa, ma sono lesbica

I ragazzi continuano a rimanere zitti mentre scendiamo dall'auto. Dò una rapida controllata alla mia valigia per non rischiare di avere quella di Samuel, di nuovo, e ci dirigiamo all'uscita.

Nessuno ha fiatato durante il viaggio. Dopo che ho visto Samuel ed Ethan azzuffarsi, mi hanno detto che avrei dovuto prepararmi a partire, e non ho avuto alcun chiarimento. Ethan si è giustificato dicendo che non spettava a lui dirmelo, ma è lui il mio ragazzo, non Samuel.

《Io e te dobbiamo parlare》sussuro piano all'orecchio di Samuel in modo da non farmi sentire dagli altri. Mi lancia uno sguardo che prendo come un sì e ci dividiamo per andare ai dormitori.

《Io devo ancora fare la doccia, ti dispiace se..?》

《No, tranquilla, vai pure》io ho intenzione di lasciare le mie cose, ed andare subito da Samuel. Mi deve spiegare perché ce ne siamo andati così presto e voglio vedere Nicholas.

Altro che vacanza, è stato tutto un inferno, uno dei fine settimana meno tranquilli di sempre.

Mi cambio indossando vestiti più comodi e prendo una barretta da mangiare durante il tragitto. Non mi importa se non mi vorrà parlare subito, starà facendo una doccia o vorrà dormire, non sono stupida e merito risposte.

Apro la porta dell'appartamento e mi ritrovo Simon al di fuori di essa. Cerco il suo sguardo che è sorpreso e disorientato, come se avesse voluto vedermi da giorni.

《Sei tornata, finalmente. Wesley mi ha chiamato molto preoccupato, che cos'è successo?》spara a raffica mille parole e mi prendo un attimo per rielaborare.

《Sono successe tante cose, se vuoi vado da Samuel e puoi accompagnarmi durante il tragitto》annuisce immediatamente nonostante il suo rapporto con Samuel non sembri dei migliori. Ci avviamo insieme verso il dormitorio maschile e inizio a raccontare tutto ciò che è successo dalla cena, Shane, Samule e Nicholas.

《Dovrei fidarmi di Shane?》chiedo alla fine di tutto, mentre è rimasto in silenzio ad ascoltarmi.

《Si, è un bravo ragazzo》conferma i miei pensieri e sono felice di averci azzeccato almeno su uno.

《Quindi ora hai intenzione di andare a parlare con tuo fratello?》

《Si》

《Aspetta, ma tu sapevi che è qui?》immediatamente scuote la testa, me lo avrebbe detto, mi fido di lui.

《Vedrai, tutto si sistemerà. Mi raccomando, chiama Wes, era preoccupato》annuisco e mi accorgo solo ora di essere arrivata di fronte alla porta dell'appartamento di Samuel e mio fratello. Simon mi lascia con un bacio sulla fronte.

《Se hai problemi, sono qui》indica con una mano la fine del corridoio dove è situato il suo appartamento.

Prendo un grosso respiro sollevando la mano a mezz'aria. Potrei trovarmi Nicholas di fronte, o forse no. Quando sono venuta qui non c'era mai, ma forse era semplicemente nascosto in camera.

Colpisco la porta due volte e rimango senza fiato. Dopo alcuni secondi sento la serratura scattare ed ho il cuore in gola dall'agitazione. La porta si socchiude e vorrei scomparire.

《Ciao》afferma Samuel e mi sento sollevata di poco. Io e lui dobbiamo chiarire il motivo della nostra partenza improvvisa, ma ora non riesco proprio a stare calma per paura di incontrare Nicholas.

《È qui?》ora che sono consapevole che vive qui, è tutto diverso. Ieri sarei entrata senza problemi aggirandomi in giro spensierata, ma oggi sono terrorizzata.

Annuisce spostando lo sguardo verso la loro stanza da letto. È solo mio fratello, non una celebrità, perciò non dovrei avere tutta quest'ansia. Vorrei chiedergli di accompagnarmi da lui, ma sarebbe un'idea stupida.

《Io ho bisogno di parlargli》confesso senza timore di fronte al ragazzo. Mi posa una mano sulla spalla guidandomi verso la stanza, ma le mie gambe vorrebbero solo rimanere ancorate al suolo.

《Stai tranquilla, e per qualsiasi cosa io sono qua fuori》vorrei chiedergli se gli ha già detto che sarei venuta, che so tante cose, o se forse non se lo aspetta. Cosa dovrei dirgli? Salutarlo?

Ci siamo lasciati col muso lungo e con la sua affermazione:
"Non sei più mia sorella".

Lo pensa davvero? O lo ha fatto solamente per proteggermi da qualcosa? Il suo tono e atteggiamento sembravano davvero seri, non avrei dubitato che lo facesse per finta. Inoltre, nonostante tutto, io l'ho abbandonato nel momento del bisogno, concentrandomi unicamente sul mio dolore.

Busso come ho fatto poco fa all'ingresso e poi socchiudo la porta di poco. Non aspetto una sua risposta, è pur sempre mio fratello.

Apro in modo che mi possa vedere interamente e la luce fioca delle finestre illumina il letto su cui è steso. Alza lo sguardo su di me, l'ultima volta stava disegnando, ora legge. Posa il libro alla sua sinistra e avanzo chiudendomi la porta alle spalle. Rimango immobile sulla soglia, forse è il peso del dolore a bloccarmi.

《Sai tutto, no? Cosa sei venuta a fare?》la sua voce è strana e accompagnata da una risata. Chloe è tuo fratello, puoi farcela.

《No, non so tutto. Vorrei sapere da te》lo indico e di rimando alza la mano puntandosi l'indice contro

《Io?》ridacchia istericamente in tono duro.

《Si, sei tu mio fratello》mi lascio uscire l'ultima parola con titubanza. Lui ha detto che non sono più sua sorella.

《Io sono tuo fratello quando ti fa comodo, perché tu》sposta la mano verso di me interrompendosi
Tu, sei mia sorella quando ti fa comodo! Quando è morto Matthew dov'eri? Non eri tu forse la mia unica sorella? Ti ho aspettato ogni giorno, ogni ora, ma non sei mai venuta!》esclama in tono disperato e alto. Le sue parole mi colpiscono come coltelli, per la seconda volta.

《Io stavo male, e so che ho sbagliato》pronuncio talmente piano, nemmeno sicura che mi abbia sentito.

《Tu, tu, tu. Sempre tu.》balza giù dal letto mettendosi in piedi.

《Si, sono un'egoista, lo so, ma non mi hai nemmeno lasciato il tempo di spiegare, o di rimediare. Non sei più mia sorella, questo mi ha detto》afferro la manica del maglioncino fra le dita e mi passo la stoffa morbida asciugando le lacrime. Mi volto dandogli le spalle e le lacrime continuano a bagnarmi il volto.

《Cosa sei venuta a fare?》continua in tono autoritario, ma meno freddo.

《Cos'è successo la sera che è morto Matthew?》lascio scorrere le parole e sento i suoi passi farsi piu vicini, alle mie spalle.

《Come mai queste domande?》posso sentire l'incertezza nella sua voce e scommetto che sul suo volto sia dipinta un'espressione alibita. Deve sapere qualcosa, sono amica dei suoi amici, non è stupido e lo sappiamo entrambi.

《Ho scoperto della vostra gang, dei Birds of Pray, inoltre continuo a ricevere messaggi su Ethan, che sembra essere più idiota che mai》mi torturo le dita quando sento il palmo della sua mano toccarmi appena la spalla scoperta, facendomi voltare.

《Ho parlato anche con Shane, e Samuel ha dovuto dirmi di te》non voglio che la colpa ricada su di lui, se non me l'aveva detto sicuramente era su richiesta di Nicholas stesso.

《Tu non avresti mai dovuto sapere niente》allarga le narici, gesto tipico di quando è arrabbiato.

《Ma ora lo so, e forse c'è un motivo》

《Si, vogliono solo fotterci》si porta le mani alle tempie voltandosi. Che cosa c'è sotto di così grosso?

《Smettila di impicciarti, non ne trarrai nulla di buono》

《Se non mi dirai tu come stanno le cose, lo scoprirò da sola》alzo le spalle cercando di suscitare una qualsiasi reazione in lui.

《Non fare stronzate, non fare niente, dimentica tutto》forse è convito che io abbia ancora tre anni, sì dev'essere così, ora mi darà una caramella per farmi felice? Ridicolo.

《Faccio quello che voglio, a te cosa dovrebbe importare?》il nostro rapporto per un momento sembrava aver preso una piega migliore, ma mi sbagliavo.

Incrocio il suo sguardo e leggo la testardaggine nei suoi occhi, caratteristica radicata in entrambi.

Senza pensarci due volte me ne vado uscendo dalla stanza da letto. È testardo, ma anche io lo sono, e lo sa bene. Gli ho chiesto di aiutarmi, dopotutto Matthew è anche mio fratello, ma no, io non posso sapere.

Chloe non si deve impicciare, deve stare da parte zitta. Oh no, questa volta non sarà così. Se lui non vorrà aiutarmi andrò dritta al problema.

Samuel mi lascia un'occhiata dal divano dov'è steso, ma proseguo uscendo.

《Chloe, aspetta》cerca di fermarmi ma continuo a camminare.

《Dì al tuo amichetto di continuare a rimanere rinchiuso e che stia attento a non fare le ragnatele》Chi dorme non piglia pesci, e io ho intenzione di svegliarmi e andare a pesca.

《E non mi sono dimenticata che dobbiamo parlare》

Esco dell'appartamento più furiosa che mai.

•••

Prendo un taxi appena fuori dal college e chiedo di essere portata al Black Tiger. Quel posto non è il massimo, ma devo scoprire qualcosa da sola. Chi fa da sè fa per tre, è proprio vero.

Scendo dall'auto pagando il tragitto e mi dirigo a passo spedito verso l'entrata del locale. L'autista mi ha guardato con sospetto quando gli ho chiesto di portarmi qui, ma non m'importa.

Arrivo di fronte alla vetrata e la spingo entrando, di nuovo non so bene cosa dovrei fare. Forse se riuscissi ad approcciare qualcuno dei Brids of Pray riuscirei a scoprire qualcosa. Indosso trucco marcato ed ho cercato di cambiare il mio aspetto il più possibile, se è così vero che tutti mi riconoscono per la somiglianza con i miei fratelli, devo in qualche modo rimediare.

Non appena faccio il mio ingresso si alzano alcuni sguardi curiosi, credo per il fatto che sono sola, ma non ci dò importanza e proseguo sicura verso il bancone. Prendo posto su uno degli sgabelli neri in pelle e una cameriera si avvicina, per fortuna non è l'oca dell'altra volta.

《Ciao, cosa ti porto?》sembra davvero carina e gentile, chissà com'è finita in un posto del genere.

《Un Malibu Cola, grazie》scelgo il primo drink che mi viene in mente e aspetto paziente che arrivi. Come mi aspettavo non passa molto tempo, e un ragazzo si avvicina a me.

《Hey bellezza》striscia viscido di fronte a me ed il suo alito puzza di alcol. Non credo che faccia parte di una qualche gang, perciò non mi interessa.

《Fai il college?》ridacchia prendendo un sorso del drink che si porta appresso per poi negare.

《Scusa, ma sono lesbica》affermo battendo le ciglia più volte aspettando che se ne vada. Pochi secondi dopo vedo da lontano arrivare la barista con un bicchiere in mano ed il ragazzo ubriaco si alza andandosene.

La ringrazio e ne prendo un sorso. Decido di guardarmi intorno e un ragazzo poco più in là di me sta richiudendo il portafoglio da cui sbuca la tessera del college. Bingo.
Ora si inizia a ragionare.

《Hei, sei nuova qui? Non ti ho mai visto in giro》un ragazzo alto almeno 1.90 mi si avvicina. Osservo il suo fisico atletico ed il viso dai tratti marcati e sinuosi.

《Si, è la prima volta che vengo》rispondo mantenendo un'aria distaccata per non sembrare una gatta morta.

《In tal caso, ti do il benvenuto, io sono Brick》mi allunga la destra che stringo. Forse è uno dei boss qua dentro se addirittura mi da il benvenuto.
Penso un attimo a come dovrei presentarmi, se con il mio nome o inventarne uno.

《Io sono Luna》pronuncio convinta, e solo ora mi ricorco che la gatta della mia vicina si chiamava così, bella idea Chloe. Ora mi sento un gatto. Almeno potrei avrei sette vite.

《Piacere di conoscerti, frequenti il college?》e ora Luna, frequenti l'università si o no? Se fosse dei Birds of Pray e sapesse che sono del college dei suoi nemici di sicuro si allontanerebbe da me.

《Si, e tu?》brutta idea Chloe, come ti è saltato in mente di dire si?

《Si, alla Saint Claire》sorrido compiaciuta e le possibilità che faccia parte della gang sono davvero buone. Un tipo come lui deve essere un membro. Muscoloso, disinvolto, ha la faccia giusta. Me lo sento.

《Perfetto》affermo piano e mi guarda

《Come hai detto?》si avvicina un pò.

《Nulla》sorrido calma.

《Perfetto, che ne dici di unirti a noi?》chiede allungandomi la mano che rimane sospesa fra i nostri corpi.

Angolo autrice

Hoola, ho aggiornato finally e spero che questo capitolo sia migliore ahaha.

Che ne pensate di Nicholas e delle nuove avventure di Chloe al Black Tiger?

Manca sempre meno al mio compleanno e non volevo dirvelo perché sono felice.

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