3.5
Anonimo
Tuo fratello mi conosceva (e mi conosce): aveva capito che non mi eri indifferente. Non aveva fatto la scenata da fratello geloso, ma mi aveva parlato da migliore amico... mi ha dato consigli, mi supportava. Credo che se non ci fosse stato tuo fratello, io non avrei mai trovato il coraggio di confessarmi.
Ma torniamo indietro: ti ricordi come cominciò tutto? Per un banalissimo obbligo. Era una domenica sera; avevamo giocato il sabato quel weekend. Eravamo tutti a casa tua e di tuo fratello; Mario aveva proposto di giocare a obbligo o verità. Tu non volevi giocare; io non volevo giocare. Ci siamo detti che avremmo fatto solo qualche giro. Ma Mario, quella sera, era stato più furbo di noi due: aveva messo la regola che non si poteva scegliere per due turni di fila la stessa opzione... in questo modo ci aveva obbligati a scegliere 'obbligo' il turno dopo. Il tuo obbligo fu 'devi giocare per tutta la partita, finché non decidiamo di porre fine al gioco tutti insieme'. Il mio obbligo fu quello di stare seduto vicino a te finché non ti saresti alzata. Molti giri dopo, la maggior parte delle ragazze era ubriaca: e in mezzo a quel gruppo c'eri anche tu. Toccava a te: la domanda doveva fartela tuo fratello. Scegliesti 'obbligo'; l'obbligo era quello di baciare un ragazzo all'interno del cerchio. Eravamo sei ragazzi: uno era tuo fratello, quattro erano fidanzati e quindi mancavo solo io. Credo di aver voluto uccidere tuo fratello in quel momento; ma in realtà, quasi due mesi dopo, l'avrei ringraziato.
margheritaa_
Forse è giunta l'ora di dirti la verità... quella sera, o meglio, al momento del bacio capivo tutto. E sai perché è stato proprio mio fratello a darmi l'obbligo? Perché la sera prima gli avevo confessato cosa pensassi su di te... gli ho detto praticamente le stesse cose che gli avevi detto tu... sai, non pensavo che ricordare tutto dall'inizio potesse farmi stare bene. Sei unico, bomber mio
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