Red death encounter pt.4
Nei giorni successivi rimasi chiuso in camera mia con la scusa di avere la febbre, cercando di riprendermi dalla sua partenza; dopo una settimana i miei mi ricacciarono a scuola dopo aver scoperto che mettevo il termometro sul calorifero.
A scuola fu una tortura, era terribile dover passare i giorni sapendo che Grell non sarebbe stato a casa ad aspettarmi, eppure pian piano mi abituai all'idea e mio malgrado smisi di pensarci.
Un giorno, alcuni mesi dopo, ero in classe a non ascoltare il prof di turno quando avvertii una strana sensazione; tesi l'orecchio e mi parve che qualcuno mi stesse chiamando, però...
-Shade... Shade.-
C'era una sola persona che mi avesse mai chiamato con quel nome.
"Grell?...! GRELL!"
Era davvero tornato indietro per me!
Cercai di mantenere la calma; non potevo certo correre fuori dalla classe, anche se era esattamente quello che volevo fare, perché qualcuno mi sarebbe subito stato alle calcagna; così mi ingegnai.
-Prof. PROF.-
-Sì?-
-Non mi sento molto bene; potrei uscire un attimo?-
-Mmmh va bene, hai bisogno di qualcuno che ti accompagni?-
-No, grazie.-
Uscii dalla classe e poi mi diressi a passi veloci fuori dalla scuola, poi iniziai a correre nella direzione in cui mi pareva di sentir arrivare la voce.
Continuai a correre per almeno un ora, fino al punto di perdermi, iniziai a prendere svolte in direzioni che non conoscevo appena vedevo qualcuno vestito di rosso, solo per scoprire che non era lui a pochi metri dalla persona.
Continuai a cercarlo, a seguire quella voce che sembrava arrivare da ovunque; non smisi un attimo di correre, nel giro di poco iniziai prima ad avere il fiatone e poi a sentire un dolore acuto al petto.
Continuai fino a sera e a quel punto non solo mi ero irrimediabilmente perso, finito in un posto che nemmeno conoscevo, ma stava anche iniziando ad a offuscarmisi la vista; il mio campo visivo aveva uno sfocato bordo nero e vedevo dei puntini danzarmi davanti agli occhi.
Iniziai a vedere Grell anche dove non c'era nessuno e per disperazione iniziai ad urlare il suo nome; non so per quanto continuai, ad un certo punto smisi di correre e mi limitai a camminare con le gambe che tremavano.
Mi sembrò di vedere il sole e la luna scambiarsi di posto in cielo almeno per un paio di volte prima di stramazzare definitivamente a terra.
Mi guardai in giro e notai che ero su un ponte, barcollai fino alla sponda e guardando giù vidi un fiume; vidi tutto iniziare a girare e mi allontanai, inciampando e finendo seduto a terra.
Provai a urlare ancora il suo nome, ma mi uscì solo un rantolo strozzato, non avevo più voce.
"Vi prego che qualcuno mi uccida..."
"però se qualcuno ti uccidesse lui verrebbe solo qui a raccogliere la tua anima."
All'improvviso capii, Grell non poteva tornare da me, ma io potevo andare da lui; dovevo solo diventare come lui... uno shinigami.
C'era un solo modo, qualcosa che per altri motivi avevo già pensato di fare senza mai trovarne il coraggio.
Dovevo fare una sola cosa per diventare uno shinigami.
Suicidarmi
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