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La scommessa con Undertaker pt.2

Ecco la seconda parte del racconto ambientato in Kuroshitsuji. Buona lettura.


Ciel e Sebastian sgranarono gli occhi, ma prima che potessero dire qualcosa Undertaker intervenne di nuovo sogghignando.

-Interessante,ma se perdo che cosa succede?-

-Se perde dovrà lavorare come domestico per il signorino.- risposi,

-Sempre se a lei va bene.- dissi in direzione di Ciel, che adesso sorrideva divertito.

-Per me va più che bene, mi sembra un ottima idea.-

Anche Sebastian annuiva divertito, mentre Undertaker sembrava un po meno sicuro di se, ma alla fine accettò.

-Bene, ora dobbiamo stabilire quale sia la sfida, allora che cosa ha in mente la signorina?- disse.

Io mi voltai verso l'orologio che c'era nel salone, per vedere che ore fossero, erano all'incirca le 11 di sera .

-Vediamo... se riesco a stare sveglia per 24 ore, cioè fino alle 11 di domani sera ho vinto io, altrimenti avrò perso.-

Sapevo benissimo di avere pochissime possibilità di vincere la sfida, perché ero già stanca a causa della lunga giornata, già a inizio serata non vedevo l'ora di andare a dormire, non sarei mai riuscita a resistere altre 24 ore, ma dovevo almeno provare.

-Mi sta bene, allora siamo d'accordo no? Se perdi farai da cavia per i miei esperimenti, non vedo l'ora.- disse Undertaker, evidentemente si era accorto che avevo poche possibilità di vincere la scommessa.

-Si, siamo d'accordo, ma ricordati che se perdi dovrai lavorare per il signorino, quindi naturalmente dovrai dire addio ai tuoi esperimenti. Promettimi che rispetterai queste condizioni.-

-Ma certo, lo prometto.-

"Bene" pensai "ora non mi resta che riuscire a rimanere sveglia."

Trascorsi io resto della notte sul ponte della nave, con il vento che mi sferzava la faccia, per cercare di rimanere sveglia; Undertaker rimase con me per tutto il tempo, per controllare se mi addormentavo.

Per tutto il giorno seguente girai per la nave, sperando che il movimento mi aiutasse a rimanere sveglia, mentre Undertaker mi teneva d'occhio scambiando qualche parola con me di tanto in tanto.

Incontrammo Sebastian e Ciel un paio di volte, a volte anche Lau e Ran Mao, ma neanche il suo continuo chiacchierare riusciva a tenermi sveglia; l'unica cosa che riusciva a tenermi sveglia per qualche assurdo motivo era la presenza di Undertaker, che aveva continuato a seguirmi, alla fine non mi dispiaceva neanche più stare con lui nonostante sapessi che l'unica cosa che gli interessava era vincere la scommessa.

Nonostante tutto riuscii a rimanere sveglia fino a sera inoltrata, quando ci riunimmo con il signorino e con Sebastian nel salone.

Non riuscivo più a tenere gli occhi aperti, stavo per crollare, vedevo tutto sfocato, sentivo che Ciel diceva qualcosa e Sebastian gli rispondeva... ma non capivo di cosa si trattasse.

Undertaker si avvicinò a me e lasciò che mi appoggiassi a lui.

-Dormi- disse -ormai non hai più nessuna possibilità di vincere questa sfida.-

Io stavo definitivamente per cedere alle sue parole, ma poi posai lo sguardo sull'orologio... e mi accorsi che mancavano solo un paio di minuti al termine delle 24 ore previste dalla nostra sfida.

Tutta la stanchezza che sentivo sparì, dovevo solo resistere un alto po e avrei vinto.

Rimasi appoggiata a lui, lo sguardo rivolto al quadrante dell'orologio, fino a quando non scoccarono le 11 e a quel punto cominciai a ridacchiare.

Undertaker mi guardò stupito, mentre io mi allontanavo da lui e gli indicavo l'orologio.

-Forse non te ne sei reso conto, ma ho appena vinto la sfida.-

Lui sgranò gli occhi, mentre Ciel e Sebastian cominciarono a ridacchiare.

-A quanto pare ci sarà un nuovo domestico in casa mia, vero Sebastian?- disse il signorino.

-Sarà un piacere lavorare con lui.- rispose Sebastian, che si stava evidentemente trattenendo dal ridere.

Ma le cose non erano destinate ad andare per il verso giusto, infatti Undertaker si voltò e corse via.

Io dopo un attimo di smarrimento sentii la rabbia che mi saliva fino in gola e gli corsi dietro.

-Lascia stare, Sapevi che non avrebbe rispettato i patti!- mi urlò Sebastian, ma io non lo ascoltai.

Continuai a inseguire il riflesso dei suoi capelli argentati per tutta la nave, ignorando le lamentele degli altri passeggeri, fino a quando non mi ritrovai sul ponte della nave, dove andai a sbattere contro Lau.

-Ehi!-

-Spostati!- gli urlai.

Ma prima che potessi ricominciare a correre sentii che qualcuno mi afferrava per il polso, mi girai... era Sebastian, lui e Ciel mi avevano raggiunto.

-Ora basta, ormai se n'è andato.- disse il signorino.

La rabbia che sentivo evaporò in un istante, tutte le mie forze sparirono, caddi in ginocchio a terra, lacrime di frustrazione mi rigavano le guance.

-Non è giusto... aveva promesso, aveva promesso...-


Lui aveva...... promesso.....


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