❀ XII ❀
Luke
Decidemmo di far finire la festa molto presto. Erano le due di notte quando Michael, che s'era offerto di riportare a casa tutti gli ospiti ubriachi, tornò a casa dopo aver accompagnato l'ultimo ragazzo che neanche si reggeva in piedi e il suo ragazzo. Giusto in tempo per assistere alla lite tra me e Marlene, adesso seduta fuori con Calum a fumare. Chissà come era riuscito a farla restare a casa; doveva avere un forte ascendente su di lei... e poi diceva che ero io a nasconderle dei segreti. Io non avevo la minima idea di cosa stesse succedendo tra lei e Calum!
«Tutta questa situazione è assurda. Lo sai?», disse Michael, guardandomi stranito mentre gli facevo cenno di entrare in casa con me. Il salotto era un caos, tra bottiglie di birra e bicchieri di plastica vuoti. Mi ci sarebbero volute ore, per ripulire tutto.
Sospirai. «Lo sai che io riesco a cacciarmi sempre nei guai».
Michael ridacchiò. «Sì, lo so. Allora, sei pronto?», mi chiese, seguendomi dentro. Il mio stomaco fece quattro capriole all'indietro quando notai Ashton appoggiato ad un muro in salotto, con le braccia incrociate al petto. Aveva lasciato la giacca sul divano e i muscoli delle sue braccia sembravano risaltare sotto la camicia. Deglutii rumorosamente, sentendo male allo stomaco. Era dannatamente perfetto, così perfetto che pensai subito di mandare tutti a casa e restare da solo con lui, ma dovevo risolvere con Marlene, altrimenti non mi avrebbe parlato più... La mia migliore amica contava di più della mia verginità, insomma.
«Però devo dire che hai buongusto in fatto di ragazzi», si complimentò Michael sottovoce, dandomi una leggera gomitata e facendomi arrossire.
«Smettila, scemo - allora, credo sia il momento di presentarvi. Ashton, lui è Michael, il mio migliore amico. Michael, lui è Ashton...», interruppi la frase a metà, senza sapere cosa dire.
«Sono il suo ragazzo», decise di dire Ashton, sorridendomi quando notò la mia esitazione. Io ricambiai il sorriso, arrossendo fino alla punta dei capelli.
Michael porse la sua mano ad Ashton. «Beh, piacere di conoscerti».
Dopo una stretta di mano piuttosto imbarazzante tra il mio migliore amico e - come si era definito, per la mia gioia - il mio ragazzo, decisi di portare dentro Marlene per parlarle. Fuori si congelava, e lei indossava un vestito non proprio adatto alla temperatura di quella notte. Marlene entrò in casa stringendosi nella giacca di Calum (altro dettaglio che mi fece accigliare e non poco), seguita dal ragazzo che non faceva altro che fissare il sedere della mia migliore amica. Cosa diavolo stava succedendo? Volevo delle risposte, quantomeno delle spiegazioni, ma sapevo che avrei dovuto parlare prima di Angel. Ultimamente Angel riusciva a mettermi soltanto nei guai.
«Allora, finalmente ti sei deciso a spiegarmi perché fai la drag queen?», sbottò Marlene, incrociando le braccia al petto.
Alzai gli occhi al cielo. «Non sono una drag queen, Mar».
«Bene, allora spiegami perché avevi una cazzo di gonna!», esclamò la mia migliore amica, arrossendo per la rabbia. Calum la trattenne per le spalle.
Il mio lato da stronzo senza tatto mi diceva di attaccarla e basta sulla questione con Calum, invece di spiegarle la situazione, pur sapendo che così avrei soltanto peggiorato le cose. Ma dovevo restare razionale, almeno in quel momento, nonostante la situazione mi facesse vergognare da morire.
«Ecco, io... quando mi annoio, ecco, c'è questo sito in cui i ragazzi gay possono chattare e fare webcam e io... insomma, mi travesto», spiegai, sentendo il sangue fluirmi alle guance inesorabilmente. Notai Michael alzare gli occhi dal cellulare e squadrarmi stranito, dal divano opposto a quello su cui stava seduta Marlene; Ashton strinse la presa sulla mia vita e Calum distolse lo sguardo, rosso in volto sicuramente quasi quanto me.
«E per quale diavolo di motivo non me l'hai detto?», mi chiese Marlene, indagatoria, «Insomma, qui dentro lo sanno tutti tranne me!».
«Ma ti deve dire anche quando va al bagno? Non sono affari tuoi! Non puoi sapere tutto, ragazzina», sbottò Michael, facendo voltare Marlene verso di lui. I due si fissarono a lungo, sembrando due gatti pronti a graffiarsi a vicenda - e sì, dovevo ammetterlo, Marlene e Michael mi ricordavano sul serio dei gattini.
«Non parlarle così!», si intromise Calum, parlando per la prima volta, «È normale che sia incazzata!».
«Calum, non peggiorare le cose dai», implorò Ashton, interrompendo Michael che era in procinto di parlare. Conoscendolo, il mio migliore amico avrebbe detto qualche cattiveria su Calum e su come non avrebbe dovuto trovarsi qui in questo momento, e quindi fui contento al massimo che Ashton l'avesse interrotto. Non ci tenevo ad avere anche una rissa nel mio salotto.
«Sentite, statene fuori tutti okay? Questa è una cosa fra me e Marlene», dissi io, facendo voltare tutti verso di me, «Michael, Ashton, Calum, o restate qui e ascoltate senza interromperci, o ve ne andate. Okay?».
Michael e Calum sembrarono stupiti dalla mia presa di posizione; Ashton si limitò a sussurrare un flebile 'okay' sulla pelle del mio collo, cosa che mi fece rabbrividire. Pensai di nuovo che forse sarebbe stato meglio mandare tutti a casa. Avrei dato la mia anima per restare da solo con Ashton in quel momento.
«Perché non me l'hai detto? Io e te ci diciamo tutto», borbottò Marlene, delusa, mentre mi occhieggiava.
Io in risposta guardai prima Calum e poi lei, facendole intendere che lei non mi dicesse proprio tutto. Marlene sembrò capirlo, di fatti abbassò lo sguardo. «Temevo che mi giudicassi, ecco. E poi comunque prima non lo sapeva nessuno, soltanto Michael perché mi ha aiutato lui a creare il personaggio di Angel, diciamo», spiegai, mordendomi il labbro inferiore. Michael si lasciò sfuggire una risata maliziosa a cui Ashton rispose stringendo il mio fianco involontariamente.
«Ah, quindi hai anche un nome da Drag Queen», borbottò Marlene, ridacchiando leggermente, «Luke, io non ti avrei mai giudicato. Perché dovrei farlo? Se è una cosa che ti piace fare io non ho nessun diritto di criticartela – per quanto assurda sia, ovvio».
Alzai gli occhi al cielo. «Non sono una Drag Queen, fattelo entrare in quella testa dura che ti ritrovi!», mi lamentai, facendola ridere di nuovo, «E comunque, non potevo sapere quale sarebbe stata la tua reazione, per questo ho evitato di dirtelo. E poi non è che vado in giro a sbandierarlo ai quattro venti, è un segreto ed è anche piuttosto imbarazzante. Potrai mai perdonarmi per avertelo tenuto nascosto?».
Marlene fece un sorrisone, alzandosi dal divano per correre ad abbracciarmi. «Non posso tenerti il muso troppo a lungo, principessa», borbottò nel mio orecchio, «E comunque, devo parlarti di Calum», aggiunse, abbassando considerevolmente la voce.
«Aspettavo solo questo momento».
Quando ci staccammo, Marlene costrinse tutti ad andarsene perché voleva restare da sola con me – testuali parole. Ero felice che si fosse risolto tutto e che lei adesso volesse parlarmi della situazione con Calum, ma sinceramente al momento non mi interessava. Mi dispiace dirlo, ma avrei preferito mille volte restare con Ashton che vederlo andare via, lasciandomi con la mia migliore amica che tra l'altro continuava a guardarmi con un sorrisetto smaliziato in volto, da quando avevamo chiarito la faccenda.
«Sono felice che si sia risolto tutto con la tua amica», commentò Michael, fissandomi accigliato, «Però sei una testa di cazzo. Avresti potuto chiudere la porta a chiave».
Alzai le spalle, arrossendo. «E dai, non comportarti come se tu non fossi mai stato sbadato nella tua vita», lo presi in giro, facendolo ridacchiare.
«Beh, in effetti una volta mia madre mi ha beccato mentre mi facevo una sega in bagno – è stato imbarazzante. Ma non stare a parlare con me adesso, il tuo ragazzo è più importante», disse Michael, allungandosi per abbracciarmi velocemente, «Non combinare altri guai, principessa».
Guardai Michael andare verso la sua auto, sorridendo contento per averlo ritrovato. Avevo bisogno di lui nella mia vita. «Buonanotte, Michael!», lo salutai, guardando la sua auto allontanarsi nel vialetto illuminato a giorno dai lampioni.
Nel silenzio della notte quasi non mi accorsi di Marlene, Calum ed Ashton che uscivano di casa. Calum si diresse subito alla sua auto dopo aver salutato velocemente me e Marlene, Ashton invece si trattenne accanto a me. «Beh... è stata una bella festa, tutto sommato».
Mi voltai verso di lui, ridacchiando con le guance leggermente arrossate. «Non una delle migliori, ma ci possiamo lavorare su», concordai, mordendomi timidamente il labbro inferiore.
Ashton mi afferrò le mani, stringendole fra le sue, e il cuore mi si fermò nel petto per qualche secondo; quando poi le sue labbra si posarono sulle mie, credetti di essere morto e finito in Paradiso. Il nostro bacio fu lento ed adorante, quasi dato con necessità. «La prossima volta non mi scapperai, angelo – è una promessa», borbottò Ashton sulle mie labbra, sorridendo malizioso.
Rabbrividii alle sue parole. «Ci conto».
«Ashton, sai che mi dispiace molto interrompere il tuo amoreggiamento con il tuo ragazzo ma sul serio, dobbiamo andare», esclamò Calum dalla sua auto, facendo alzare gli occhi al cielo ad Ashton.
Il riccio posò un ultimo bacio sulle mie labbra prima di raggiungere Calum, salutandomi con un cenno della mano mentre entrava in auto. Io ricambiai il saluto sorridendo a me stesso come un ebete, senza sentire altro che non fosse il mio cuore che furioso martellava contro il mio petto.
«Allora principessa, cosa devo fare per vedere il tuo armadio delle meraviglie?».
Mi voltai verso Marlene, fissandola accigliato. «Non dirmi che hai fatto andare tutti via soltanto perché volevi ficcanasare tra le cose di Angel!», mi lamentai, arrossendo.
Marlene alzò le spalle. «Anche per parlarti di Calum, ma prima voglio vedere i vestiti di scena di questo Angel – e me lo devi, visto che hai interrotto una mia quasi scopata!», sbottò, entrando in casa.
Io la seguii sconvolto. «Stavi per scopare con Calum e me lo dici così?!», sbottai, facendola voltare verso di me.
Marlene mi fece un occhiolino. «Saprai tutto quando mi farai vedere i tuoi abiti da principessa».
«Dio, ti odio».
«Oh, anch'io ti voglio bene angelo».
***
[A/N] Buon pomeriggio pipol! Lol
Così, la piccola discussione tra Marlene e Luke si è conclusa un po' presto - non ce la faccio a tenerli separati - e abbiamo scoperto perché Calum e Marlene si sono ritrovati nel posto sbagliato al momento più sbagliato del mondo (anche se penso voi l'avevate già capito, lol). Sembra tutto risolto, ma sorpresa! Il problema è che sembra soltanto tutto risolto, i drammi sono all'orizzonte 😏 (lo sapete che sono cattiva)
Ci vediamo domenica prossima! ♥♡ (O forse anche più presto, chi lo sa....)
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