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Capitolo 7 (Prima parte)

Zayn's pov

Cazzo, che casino.

Non volevo dire quelle cose: solo quando ha iniziato a piangere ho capito la gran cavolata che ho fatto.

Mi si è spezzato il cuore a quella visione, si vede che l'ho ferita troppo perché per lei passare del tempo con me significa tanto, dopo tutto quello ha passato.
In più, non so perché ho tirato in ballo il fatto che me ne sarei andato da un'altra: da quando la conosco ho smesso di fare certe cose con gente a me sconosciuta, lei mi sta cambiando in meglio.

Sento la testa scoppiare segno che dovrei smetterla di contare i danni di questa serata e andare a dormire. Così, dopo poco, m'addormento pensando a come farò a guardarla in faccia domani.

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Sam's pov

La giornata è iniziata nel peggiore dei modi: oltre ad avere delle enormi occhiaie e tutto il viso stanco, la sveglia impostata nel cellulare ha deciso di fare sciopero, perché ieri sera mi sono dimenticata di metterlo sotto carica - considerata la situazione in cui ero - .

E tanto per cambiare, all'entrata della scuola trovo il solito gruppetto di ragazze che parlano con Zayn, che non dà segni di volersene andare da loro.

Anzi, se ne sta lì ad ascoltarle e trattiene addirittura una conversazione, facendo aumentare il nervoso nel mio corpo.

Lo guardo di sottecchi, cercando di non farmi vedere, ma appena si volta verso la mia direzione ruoto la testa dalla parte opposta, concentrandomi su tutt'altro - o almeno ci provo - .

Dopo un paio di secondo mi giro verso la sua direzione, però mi accorgo che mi sta ancora fissando.

Lo guardo e lui guarda me.

Mi scruta da capo a piedi, soffermandosi su ogni particolare del mio corpo, per poi tornare sui miei occhi lucidi -visto che alcune lacrime stanno minacciando di uscire appena mi assalgono i ricordi della notte precedente - .

Decido quindi di girarmi di scatto e correre in classe, evitando tutto e tutti in quel dannato corridoio.

Zayn's pov

Sam mi ha ignorato tutto il giorno, tranne qualche minuto per dirmi che dovevo lasciarla in pace mentre stavo cercando di parlarle.

Bisogna dire però che ha anche ragione, perché ho ferito i suoi sentimenti.

Devo trovare un modo per farmi perdonare.
Sono pentito di ciò che ho detto, perché fondamentalmente non ci tengo ad avere nemici nella mia vita.

Ho pensato di farle una sorpresa, per cercare di sistemare questa scomoda situazione.

Apro il cassetto più alto del scaffale cercando di capire quali materiali possiedo, ma - data la mia sfrenata passione per l'arte - ho finito tutto il necessario.

Afferro il giubbotto e mi dirigo a comprare tutto ciò che mi serve.

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Sam's pov

Sono appena tornata da un allenamento in palestra, così ho scaricato gran parte della mia rabbia sul mio solito sacco nero.

È proprio questo il bello della boxe: potersi divertire e nello stesso tempo smaltire tutto ciò che ci rende vulnerabili.

Ringrazierò per sempre i miei genitori, perché senza questo sport non sarei arrivata fino ad oggi, non sarei riuscita a superare la questione 'Adam' e tante altre minori.

La suoneria del mio cellulare si diffonde per tutta la via, così senza perdere altro tempo lo afferro saldamente e appena leggo il nome di Mary un sorriso involontario si posiziona sul mio viso.

"Tesoro!" esordisco contenta, sistemando meglio il borsone sulla mia spalla sudata "Ehilà amica mia" ribatte ridendo come una matta, senza un motivo.

"Dimmi, cosa c'è di così divertente nella mia esclamazione?" domando ironica, non prima di essere contagiata dalla sua meravigliosa risata.

"Non sei tu, semplicemnte un tipo qui al supermercato è appena scivolato, dopo essere stato avvisato dalla commessa del pavimento bagnato" spiega quasi senza fiato, facendomi cambiare l'umore nel giro di pochi secondi.

"Guarda, la tua risata dice tutto...avrei voluto esserci, ti dico solo questo" balbetto prima di prendere qualche boccata d'aria.

"Tipo strano a parte, ti ho chiamata perché sono stanca di stare rinchiusa in casa e vorrei uscire a fare shopping... verresti con me?" domanda dopo essersi calmata quasi del tutto.

"Certo! Se vuoi ci possiamo vedere tra venti minuti, dammi il tempo di farmi una doccia dato che ho appena finito di allenarmi" la informo man mano mi avvicino verso casa "Nessun problema, ci sarò! Fatti bella, anche se lo sei già di tuo."

"Ma smettila!" sussurro presa dall'imbarazzo, sentendo le guance andare lentamente a fuoco.

"Be', vado a prepararmi perché il tempo scorre... a dopo Sam" senza lasciarmi il tempo di rispondere mette fine alla nostra conversazione telefonica.

Giro l'angolo, così da imbattermi nella mia via e rimango a bocca aperta per via della sorpresa che mi ritrovo, tanto da far cadere il mio borsone a terra.

Zayn è proprio davanti a me e tiene uno striscione con scritta una frase:

'Non posso prometterti che ti salverò ma, giuro, puoi scommetterci che ci proverò.'

Porto una mano sulla bocca, sbaloridta da questo suo gesto, mentre alcune lacrime iniziano a scendere involontarie e rigano il mio volto.

Nessuno mi aveva mai fatto una sorpresa del genere.

D'istinto, corro verso di lui e appena lo raggiungo gli salto in braccio, facendogli quasi perdere l'equilibrio.

"Grazie Zayn, sul serio." dico tra i sighiozzi mentre stringo sempre di più la presa sul suo collo.

"Prego piccola. Innanzitutto, volevo scusarmi con te per le parole che ho detto: non volevo farti passare una cattiva immagine di me, perché non è questo il vero Zayn. Tu sei una persona troppo importante per me-nonostante sia passato poco tempo-e anche se sono il più stronzo del mondo, ti prego continua a starmi vicino, perché no - " lo sento blaterare parole inutili, così annullo ogni distanza con le mie labbra.

Le nostre bocche combaciano come se fossero fatte per stare insieme, mentre le lingue iniziano ad accarezzarsi e cercarsi di continuo.

Questo contatto continua imperterrito nonostante la situazione in cui siamo, ovvero nel giardino di casa mia davanti ad occhi indiscreti. Ciò che ci fa staccare è il tossire di una persona alle mie spalle.

"Sam, sono arrivata" m'informa Mary.

Mi giro velocemente e imbarazzata mi avvicino a lei "Arrivo subito, aspettami" la prego, così da non aumentare l'imbarazzo.

La vedo annuire e subito dopo se ne va, dopo avermi lasciato un ultimo occhiolino.
Alzo gl'occhi al cielo prima di sorridere e mi giro verso il moro.

"Scusa Zayn, non dovevo" esordisco imbarazzata, riferendomi al bacio, prima di avanzare verso il suo corpo "Tranquilla, anzi scusami te" mi rassicura alzando le spalle in alto "Grazie ancora per lo striscione" dico un'ultima volta prima di afferrare tutto ciò che è mio.

"Di nulla."

"Ora scusami se me ne vado così di fretta, ma come hai visto Mary mi sta aspettando..." comincio a parlare ma vengo interrotta subito da lui "Nessun problema, ci vediamo domani scuola" mi lascia un bacio sulla guancia e sulla fronte prima di incamminarsi verso casa sua.

Appena lo vedo andarsene, corro in camera e attacco lo striscione nel muro dove è appoggiato il letto.

È stato un gesto davvero carino il suo, il migliore finora.

Per il bacio non so cosa mi sia preso: ho reagito d'istinto, ne avevo bisogno.

Lui di sicuro non avrà provato niente...ma non importa, va bene così.

Si sta facendo tardi e Mary si starà stancando ad aspettarmi, così indosso dei jeans chiari e una camicia bianca a quadri neri abbinate alle mie vans nere.

Mi trucco con mascara e fondotinta, lego i capelli in una treccia laterale morbida ed esco velocemente da casa mia.

Appena raggiungo la mia amica il mio cellulare vibra: un messaggio da un numero sconosciuto occupa lo schermo del mio cellulare.

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