Capitolo 7
"Mamma,Mamma"la voce squillante di Marianne rimbombò nelle mie orecchie ,con la conseguenza che mi girai verso di lei ,vidi quella testolina castana correre verso di me, mentre le ciocche ondulate saltellavano sulle spalle . Le sue iridi erano illuminate dall'eccitazione ,arrivò dinanzi a me e la presi in braccio,sorridendo mentre con la mano accarezzavo quel volto acerbo,così fanciullesco . Mi porse un piccolo foglio , inarcai un sopracciglio incuriosita "per me?" la vidi annuire con decisione e l'aprii ' Buongiorno Splendore,'la calligrafia era inconfondibile, alzai lo sguardo,scorgendo la sua figura sull'uscio dello studio. La testa appoggiata al muro e lo sguardo compiaciuto ,raggiante verso di noi,schiusi maggiormente le labbra,stringendo quella bambina che era la sua fotocopia "te l'ha dato papà questo?"le sussurrai divertita all'orecchio, osservando come i suoi occhietti azzurri si ingrandivano per la letizia . Adorava quando io e Trent la coinvolgevamo nei nostri piccoli scherzetti ,la sua attenzione ricadde sulla figura del papà "si,me l'ha dato lui"mormorò,lanciando un piccolo gridolino in trepido quando il padre si mosse verso di noi con un ghigno tra il malefico e il divertito.
"Vieni,qui piccola furfante!"la prese tra le braccia mentre ella scalpitava freneticamente,allungando le mani verso di me ,il viso contratto in un'espressione gioiosa . L'alzò e la guardò "cosa ti ho detto?Che la mamma doveva scoprirlo da sola, la prossima volta il papà non ti chiederà più niente"la rimproverò,mettendosela sulla spalla ,Marianne intanto si copriva la bocca con le mani per trattenere i risolini ma non appena Trent allentò la presa come un fulmine si liberò ,scappando velocemente al piano di sopra . "Non dovresti eccitarla tanto,dopo non riesce più a fermarsi " portai di nuovo la mia attenzione alla cucina ,in particolare alla sacca-poche riempita di panna ,desideravo finire la torta prima dell'arrivo di tutti ma come potevo se quelle braccia circondavano la mia vita ,stringendomi al suo petto?"Trent"percepivo il suo respiro il mio collo ,unito alle sue mani che reggevano le mie ,le quali avevano iniziato quasi a tremare-lievemente- . "Mi stai distraendo"mi girai verso di lui,udendo una piccola risata che pervadeva le mie orecchie, ma egli continuò a tenermi stretta,allungò un dito e si portò in bocca un briciolo di panna, lo fulminai con lo sguardo
"mhm buono"si allontonò da me ,facendomi l'occhiolino nel medesimo istante in cui Ian comparve dietro di lui,le braccia incrociate al petto e il viso imbronciato,leggermente iroso . Gli diede un innocuo calcio sulla gamba in modo tale da ottenere la sua attenzione ,Trent era geloso ma anche nostro figlio non scherzava ,tra loro due era una battaglia continua ed io mi divertivo sempre ad osservarli . Mio marito si girò verso di lui ,Ian aveva uno sguardo così raccomandativo da sembrar comico "cosa stavi facendo alla mamma?"scoppiai in una risata quando Trent alzò il sopracciglio ,tra l'ironico e l'incredulo ,si chinò alla sua altezza , imitando buffamente il suo sguardo
"la mamma è di papà!"ammise con possessività ,allungando un braccio e prendendo quel piccolo scalpitante mentre le proteste di quel bambino si trasformavano in esclamazioni di divertimento "adesso io e te andiamo a vestirci per la festa"gli diede una lieve pacca sulla schiena ,per poi scomparire ,diretto al piano di sopra . Mi tolsi il grembiule che si stringeva alla mia vita e mi avvicinai al festeggiato,seduto a terra sul tappeto mentre giocava con le sue costruzioni ,i ciuffetti neri gli ricadevano sulla fronte mentre il ciuccio enfatizzava ancora di più quel tenero viso . Non appena mi vide allungò le manine per farsi prendere e decisi di accontentarlo "sei contento per il tuo primo compleanno ?" giocai con le sue dita dolcemente ,osservando la vita,il riflesso dello scorrere del tempo che brillava in quelle iridi verdi . Quegli occhi che si aprivano al mondo e a tutte le sue sorprese ,che imparavano a crescere ,era come un uovo di pasqua,il cui preludio era in trepido ,eccitato ,proprio ciò che ora leggevo espresso sul suo viso . Gli sorrisi e lo presi tra le braccia,posai il naso sul suo capo,le mie narici vennero pervase dal suo profumo,dall'odore di quella pelle candida ,così infinitamente soffice . Lo strinsi a me , avvertendo il calore di quel piccolo corpicino scuotermi ,i suoi battiti in sincronia con i miei che racchiudevano un cuore forte ,pieno di tutto quell'amore puro,incondizionato ,tipico di un bambino . Bastava che ti sorridesse e ti riempivi di gioia ,così improvvisamente ,senza poterti trattenere perché ciò erano le dimostrazioni di affetto più genuine che potevi mai avere . "Amore,che dici,andiamo a vedere cosa sta combinando papà e gli altri?"James,manifestò un segno d'assenso,così mi avviai verso le scale .
Trent stava aiutando Marianne e Ian a vestirsi,ed era una fantastica goduria osservare mio marito che pettinava i capelli della sua bambina ,che con gli occhi chiusi,si beava di quei tocchi delicati . Suo fratello invece si stava abbottonando la camicia , avendo ,tuttavia, alcuni problemi con la cravatta,schiusi le labbra,scrutando quel volto concentrato che cercava di capire come riuscire a stringerla "Ian,vieni qui ,mamma ti fa vedere" sistemai James a terra,dandogli un piccolo sguardo attento ,per assicurarmi che fosse al sicuro . Mi inginocchiai dinanzi a quel piccolo ometto e gli sistemai il colletto della camicia,stringendovi poi la cravatta "ecco così sei un ometto"accarezzai le sue spalle , i miei occhi che lo seguivano mentre correva a farsi vedere dal papà .
"Ma come siamo eleganti,che splendori che siete"mio marito allungò la mano e scompigliò i capelli di entrambi,stuzzicandoli sotto le proteste di Marianne, fasciata in un grazioso vestitino bianco che si ammorbidiva sul petto,stretto da una cinturina nera mentre il frontino del medesimo colore enfatizzava il suo viso delicato ,la mia principessa . Suo fratello era ,invece,più sportivo in jeans e camicia ,in uno stile molto simile a quello del papà. Trent alzò lo sguardo verso di me e per poco non mi mancò in fiato , i miei occhi percorsero la linea del suo petto glabro ,il bacino snello che si intravedeva dalla camicia nera, sulla quale si posava un gilet grigio che fluidamente scendeva sul suo addome scolpito. I capelli corvini si intrecciavano all'indietro,belli come se fossero stati cesellati da uno scultore , si avvicinò a me "adesso tocca a me ,ho perso improvvisamente la facoltà di allacciarmi la cravatta" mi porse la sua cravatta "magari potresti anche aggiungerci un bacio"
"ci sono i bambini"gli alzai il colletto ,sfiorando il tessuto della sua pelle con le nocche delle dita ,si girò verso i bambini "bambini non è vero che volete il bacio tra me e la mamma?". Marianne ed Ian annuirono con la testa, ridacchiando per il mio lieve imbarazzo , mio marito si girò di nuovo verso di me con uno di quei sorrisi esigenti e decisi di accontentarlo ,dandogli uno veloce bacio sulle labbra.Dopodiché gli feci l'occhiolino quando il suo viso si contrasse in una finta smorfia di delusione "ci sarò tempo"lo rassicurai,concentrandomi su James ,quel frugoletto in un vivace completo rosso come la sua iperattività che era un elemento comune con i suoi fratelli . Voltai l'attenzione quando udii il campanello
"gli zii sono arrivati!"esclamarono all'unisono Marianne e Ian,entrambi come un turbine scesero dal letto e si precipitarono verso le scale. Percepii la voce di Giulia seguita dalle risate di mio padre e del resto della nostra famiglia ,un altro timbro però mi colpii, particolarmente ,era rauca ma famigliare . Mi girai verso mio marito,scorgendo il suo volto contrassi per la sorpresa, i suoi occhi spalancarsi ,lo seguii scendere le scale e il suo sguardo si fermò sulla figura di suo padre,James. Le iridi azzurri erano d'un color flebile ma con una grande allegrezza, il tempo sembrava avergli lanciato addosso un pugno,dati i capelli bianchi che rasentavano la sua fronte,il viso era il segno del flagello che per anni aveva portato ,stanco e pentito ma con una nuova luce di rinascita che lo illuminava . Quell'uomo che per anni aveva assunto il ruolo di un insondabile ostacolo per me e Trent , un uomo straziato per la perdita della propria donna,adesso ero qui con la sua famiglia . Aveva sbagliato,tutti sbagliavamo , aveva pagato per i suoi errori a caro prezzo ma alla fine non aveva riservato rancore nei nostri confronti . Ciò che aveva passato ,nessuno poteva capirlo, una persona non poteva comprendere cosa significava cancellare la propria vita ,così ,improvvisamente, vederla solo come un lontano ricordo ed essere intrappolato in un tempo che quasi non gli apparteneva, che non desiderava . Il carcere era di certo una 'punizione',anzi un'esperienza che solo chi la viveva poteva spiegare oppure capirla , un luogo che qualcuno poteva segnare come l'inferno moderno , dove ero rinchiusa 'la peggior specie' ma erano pur sempre uomini e gli esseri umani erano spesso soggetti agli istinti ma nessuno poteva considerarsi morto o veramente perduto se accanto aveva delle persone che lo amavano ,tanto da rendere quell'esperienza,sopportabile.
"Papà, sei uscito?"l'emozione nella voce di Trent era così nitida che sorrisi, erano anni che lui e Giulia aspettavano il suo ritorno da uomo libero,senza più incontri con poliziotti ,venendo controllato come se da un momento all'altro avresti potuto tirar fuori delle armi. Giulia si avvicinò al padre,poggiando una mano sulla sua spalla "è tornato ed è libero ,Trent" il suo viso si contrasse in un sorriso quando James avanzò verso il proprio figlio " mi sono sempre vergognato di mostrarmi dinanzi a te e a Giulia ,per colpa di tutto ciò che avevo fatto e di come mi ero ridotto ,in carcere ma ora,sono qui ,da uomo libero e non sai cosa significhi per me ,esserlo."Trent fece un sorriso incerto ma lo strinse tra le braccia, sapevo quanto desiderava farlo da molto molto tempo , anche gli uomini avevano bisogno di un abbraccio ogni tanto . James si concentrò poi la sua attenzione su di me e sul suo nipotino che lo scrutava con curiosità "ecco qua il festeggiato!"esultò,avvicinandosi,lo prese in braccio,ridendo quando James strinse con le manine il suo naso "che dici ti va di spegnere le candeline?"
"Se apprezza tanto i dolci come li apprezza mia figlia ,allora è più che pronto"mio padre si fece avanti, verso il suo nipotino,mentre si elevavano per l'aria le risate degli altri e il braccio di mio marito circondò la mia vita, "mia moglie può mangiare tutti i dolci che desidera, l'importante è che non ingrassi"corrugai la fronte ,dandogli una gomitata nel bacino ma invece di fargli male,servii solo ad aumentare le risate . Fuggii dalla sua presa ,ironicamente mentre Giulia ,Nicole,Silvia e gli altri cercavano di non ridere " la mia amica non ingrassa mai,tranne quando è incinta"scherzò la mia amica ,agitando la mano rivolta verso il fratello, che si era unito agli uomini , i quali lo prendevano in giro con dei piccoli fischi di apprezzamento . Mi voltai verso di loro, osservando il piccolo dagli occhietti verdi con alcune ciocche di capelli castano chiaro , in braccio a Taylor.Il volto acerbo e le labbra sottili che succhiavano con vivacità il ciuccio , il piccolo Chris era il secondogenito di Tayler e Giulia, il fratello- nato circa tre mesi fa-di Alessandro,il quale era seduto a giocare con Ian e Marianne,la quale teneva con vigore Lucas per un braccio,poverino .
Seguii,poi con lo sguardo ,Trent allontanarsi verso la veranda che dava sul giardino. Incuriosita ,avanzai verso di lui ,allontanandomi dagli altri "sei pensieroso?"mi accostai accanto a lui , forse era l'espressione del suo viso oppure la luce dei suoi occhi,improvvisamente così nostalgica ma mi sembrava che una scia di ricordi gli scorreva nella mente "stavo pensando che è incredibile la velocità con cui il tempo passa,e pensare che solo un anno fa ti tenevo la mano mentre per la stanza si elevava il pianto di James ,mi sembrava di star morendo e di star rinascendo al medesimo tempo . Non ti senti vivo fin quando non percepisci quella sensazione capace di farti scorgere il mondo sotto una luce diversa, tutto si accende,si illumina e tu per due volte mi hai fatto provare questa sensazione. Mi giro e guardo la mia famiglia, completa,ridere e scherzare insieme per festeggiare uno degli eventi più belli della mia vita ,che mi ha cambiato totalmente" alzò lo sguardo verso il cielo,infilando le mani in tasca in un atteggiamento disinvolto mentre si girava verso di me " alla fine c'è l'abbiamo fatta Beatrice, non è vero?"mi sorrise, avevamo combattuto tanto ed adesso eravamo qui, come una famiglia
"si"gli strinsi la mano "allora chi vuole la torta?"mi voltai verso gli altri,sorridendo sotto le loro esclamazioni di euforia-soprattutto dei bambini- ,scambiai un'occhiata con mio marito ed entrammo a goderci la festa.
Scusate il ritardo ,comunque alla fine sono riuscita a pubblicare , per la mia e la vostra gioia-spero XD- . Spero che il capitolo vi sia piaciuto e grazie mille per la vostra lettura
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