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capitolo 5

Lucas pov

Andai immediatamente verso la porta mentre mi passavano per la mente mille azioni,parole che avrei potuto fare e dire. L'avrei abbracciata?Volevo tanto farlo. Le avrei chiuso la porta in faccia ?Assolutamente no.Mi sarei scusato per ciò che avevo detto?Beh questa era un'alternativa da non escludere . Cielo,non mi rendevo neanche conto di star tremando per il nervosismo . "Avanti Lucas calmati" provai a farlo anche se con pochi risultati . Spalancai la porta e il mio amico Nick comprese che non era lui ,colui che mi aspettavo di vedere . Non sostenevo di non essere felice della sua visita,per carità era il mio migliore amico ma ero... deluso?Si, era così in fermento immaginando Marianne dall'altro lato della porta che  mi ero illuso. Sospirai e feci ricadere le mani lungo i fianchi

"ciao Nick, sono felice di vederti  " ironizzò il mio amico e mi sorrise ,le mie labbra si piegarono in un lieve accenno , mi spostai e lo invitai ad entrare . Appena entrato si tolse la felpa grigia con cui era solito venire per poi invitarmi a correre oppure a vedere una partita . Jeans neri e una t-shirt del medesimo colore della felpa mi ricordarono che oggi era sabato e che ogni  settimana ci organizzavamo per trascorre il tempo . Di solito sceglievamo : o la pista,oppure una pizza davanti a una bella partita con due birre fresche oppure per pub e locali,come quella sera-quando avevo incontrato Marianne-. Nick si guardò intorno in cerca di qualcosa , i suoi occhi analizzarono ogni centimetro della casa, poteva perfino dirvi cosa stavi qualche ora prima . Era un attento osservatore . Si girò verso di me , squadrandomi da cima a piedi,costatando il mio aspetto orribile : la mia mano rossa,il mio sguardo adombrato ed abbattuto

"non sono qui per la partita, se è quello che hai capito dal look, mi sono fatto una doccia dopo aver portato la macchina al cantiere e sono venuto qui per sapere di Marianne,per vedere se stesse bene, ma vedo che non c'e."Chiusi la porta e mi sedetti sul divano di pessimo umore ,presi la birra -precedentemente-  aperta ,ma che avevo lasciato sul tavolo , iniziai a scolarmela tutta . Il mio amico sospirò e me la prese di mano, lo guardai storto e protestai "ehi!" mi ignoró. Si limitò a gettare nel lavello il liquido rimante e a buttare la lattina, questo si che era un amico su cui ci si poteva contare, si avvicinò e si sedette al mio fianco .
"Allora mi dici perché sei così di pessimo umore?Potrei scommettere sull'esito della gara di Formula 1  ,e sai che dopo ti picchierei ,che c'entra  Marianne"non risposi,mi limitai a non guardarlo ,abbassando lo sguardo. Volevo fuggire dalla verità ?No,fuggire ma piuttosto non ricordare alla mia mente quanto fossi stato bastardo .Non desideravo rimembrare l'accaduto , sopratutto quel suo viso dolce essere spezzato dalle mie crudi parole . Quegli occhi d'un vivace brillante azzurro con piccoli accenni di verde, avevano perso la loro tenacia e vitalità, sembrava sul punto di piangere ma come al solito non l'aveva fatto... era troppo forte.Mi alzai,avvicinandomi alla finestra con spossatezza  "abbiamo litigato,o meglio io le ho sbraitato contro la mia rabbia ,di tutta risposta anche lei si è arrabbiata ... finale della storia?E' andata via "sospirai affranto e mi voltai appena verso di lui "la cosa che più mi ha sconvolto è stato la consapevolezza che chiusa quella porta lei non sarebbe mai tornata e io voglio che quella porta si riapra di nuovo ."

Nick si alzò e poggiò la mano sulla schiena "allora fai in modo di aprirla..."

Marianne pov 

Spalancai le braccia come se fossi sulla neve e stessi facendo un angelo ,tuttavia il letto non era tanto fresco e morbido come quello strato bianco. Voltai il capo in sincronia perfetta con la porta che si spalancava. Una chioma bionda coprì la mia vista, l'intensa luce del sole -era mezzogiorno- illuminava le sue ciocche donandole delle sfumatura ramate,due occhi color nocciola mi osservavano con fanciullesca curiosità .Il volto puerile e giovanile, a forma ovale,candido, era la perfetta espressione della sua età ,sorrisi lievemente

"Alexandra, cosa ci fai qui?"domandai e di tutta risposta, lei si sedette sul letto,accanto a me . Mi girai su un fianco . Alexandra , era la figlia di Nolan e Nicole, una graziosa bambina di 10 anni , nonché la mia unica cugina femmina . Le accarezzai dolcemente la schiena e le sue esili scapole , si girò verso di me e sorrise di gioia,adorava quando lo facevo
"la nonna mi ha detto che è pronto in tavola,dobbiamo scendere "la scrutai divertita mentre nella mia testa balzò un’idea . La presi per le braccia e la catapultai sul letto,iniziando a farle il solletico,risi alle sue proteste e ai suoi contorcimenti . Era questo che mi serviva, distrarmi e non pensare più alla sera precedente che era stata – perfino- protagonista dei miei sogni. Alexandra scalciava e si agitava freneticamente ,cercando vanamente di fermare la mia furia ma più lei sorrideva e rideva in quel modo e più io continuavo.

"Alexandra,Marianne, dove siete?E’ pronto"la voce dolce ma leggermente rauca di mia nonna ,Silvia, fece finire il mio gioco,lasciai la mia cuginetta e mi risistemai"siamo in camera,adesso scendiamo."Scesi dal letto e aspettai che Alex si sistemasse la sua maglia e i capelli che erano un’enorme massa disordinata. Ridacchiai silenziosamente e con lei mi avviai per le scale. Un gustoso profumo invase le mie narici,lasciandomi un dolce aroma in bocca ,immaginando le pietanze che bandivano meravigliosamente la tavola, il mio stomaco brontolò in risposta a quel richiamo . Dire che ero affamata era un eufemismo ,era da ieri pomeriggio che non toccavo cibo, un buco mi aveva stretto il ventre subito dopo essere uscita da quella porta ,mi ero chiusa in camera e da lì non ero più uscita. Io e Alexandra ci guardammo complici, notando la tavola ,decorata con saporiti stuzzichini a base di gamberi e ostriche,i tovaglioli verdi con sofisticati ricami bianchi decoravano ogni piatto . Mia nonna, aveva appena finito di posare l’ultimo piatto che si girò a guardarci, ve la ricordate?Capelli neri e occhi del medesimo colore,pelle olivastra ,beh non era cambiata molto, gli occhi avevano mantenuto la stessa luce, la bellezza del corpo e del viso si era convenzionalmente sfinita in modo adatto alla sua età, le rughe si erano leggermente accentuate ma per essere una donna di quella età era pur sempre bella.

Alex corse subito in braccio al padre che era appena entrato insieme a Nicole, non era cambiati molti ,tuttavia si poteva scorgere la maturazione sul loro volto. Alex aveva preso un po’ di entrambi,gli occhi di Nicole ,un lago di nocciola dolce ma i capelli biondo-ramati di Nolan,portarti come al consueto in un taglio scalato a differenza della moglie,i quali capelli neri ricadevano fino alle spalle. Nolan la prese in braccio e la fa fece girare sorridendo paternamente ,gli occhi che brillavano alla gioia della figlia, mi avvicinai giusto in tempo alla comparsa del nonno .Ryan,entrò in stanza con il suo abito formale e prefossionale,  nella sua età -avanzata- ancora non si era deciso a lasciare il suo lavoro, ormai era una parte di lui che non era pronto a rinunciare. Le sue iride ambrate si soffermarono su di noi e sorrise calorosamente per poi sedersi come tutti. Notai un posto vuoto accanto a me,e ciò mi stranii molto ,guardai Ryan e Silvia

"deve venire qualcuno?"chiesi,si girarono verso di me sorpresi,come se la mia domanda fosse un 'ovvietà ,nella mia mente iniziarono a girare possibili nomi di persone che potevo associare a quel posto vuoto ma nessuno mi sembrava adatto. Corrugai la fronte "deve venire Lucas"quelle parole mi spiazzarono,spalancai la bocca sorpresa e non riuscii più a richiuderla ,non mi aspettavo affatto di vederlo-anzi non volevo- ed ero piuttosto allibita ,deglutii provando inutilmente a ideare qualche idea per non incontrarlo ma il tempo non fu d’aiuto. Infatti si sentii la porta spalancarsi e Lucas fece la sua comparsa,mi morsi il labbro constatando il suo meraviglioso aspetto-anche non volendo- , i capelli  color miele lucenti ,pettinati selvaggiamente,i suoi penetranti occhi del medesimo colore dei capelli ,il suo robusto addome fasciato da una camicia bianca e un pantalone color mogano che evidenziava le sue gambe,sorrise a tutti per poi posare le sue iridi su di me,spalancò la bocca 

"ciao Marianne"stranamente sorrise e si sedette- accanto a me- .Imprecai mentalmente e provai a concentrarmi sul cibo piuttosto che mirare la mia attenzione su quell'uomo,che non perdeva mai tempo di scrutarmi di soppiatto per alcuni secondi per poi tornare a concentrarsi sul cibo o a chiacchierare con Nolan e Ryan. Per quanto nella sala si alzarono mormorii,chiacchiere e risate famigliari una tensione e un silenzio palpabile albergava tra noi due . Nessuno parlava con l'altro ma si limitava ad accennare dei sorrisi oppure a rispondere ai vari appelli. Perfino il più lieve e innocuo contatto con lui ,mi faceva rabbrividire . Una minuscola parte del mio cervello-a cui non volevo dare ascolto- si deliziava a ogni sfioramento,a tal punto da maledirmi da sola. Non dovevo pensarlo,ero ancora adirata con lui e di certo non mi sarei buttata tra le sue braccia lieta di vederlo,anzi sarebbe stato meglio non vederlo!

Quello si che sarebbe stato un bel desiderio!Oppure no?Che dannata contraddizione !Scossi la testa, ero una ragazza matura e razionale potevo-dovevo- comportarmi come tale,senza andare in paranoia alla sua presenza.Era mio zio,lo avrei visto innumerevoli volte nel mio soggiorno qui ,per questo dovevo abituarmi alla sua presenza tuttavia ciò non doveva simboleggiare un rapporto.

"Marianne quando inizierai il tuo stage?"alzai il capo,spostando la mia precedente attenzione dal piatto- che non avevo quasi toccato- e la mirai verso Nicole che mi sorrideva calorosamente,una luce di sincera curiosità era visibile nelle sue iridi . In un attimo tutti gli occhi furono puntati su di me , pulì la mia bocca con il tovagliolo ,osservando il riflesso di Lucas,sul bicchiere mentre si girava verso di me ,con un gomito sul tavolo e la mano chiusa a pugno che reggeva il viso

"tra un po’ ,mi devono chiamare ma penso molto presto"mio nonno annuì soddisfatto alla mia convinzione, beh ero molto fiduciosa e speranzosa , il curriculum sembrava aver sortito un buon effetto , quindi non avevo niente da temere "molto bene ,sono felice per te "il tono di mia zia era il tipico di una mamma premurosa e d’altronde era sempre stata così ,gioii entusiasta ,adoravo la mia famiglia,era una parte importante di me stessa, per questo tenevo molto al loro parere.
"D’altronde Marianne ha la testa così dura che non si arrenderà facilmente. Ho quasi paura di un possibile rifiuto ,che speriamo non avvenga mai"Lucas sorrise con ilarità ,in modo beffardo, voltai il capo e lo fulminai con egli,si stava prendendo gioco di me?Che uomo presuntuoso!Agitai le mani irosa,provando a trattenermi da dagli un ceffone .'Marianne,controllati' il mio buon senso aveva ragione…

Risi falsamente divertita e gli pestai il piede sotto il tavolo,lo sentì grugnire di dolore , inclinai il capo 'innocentemente' "tutto bene?"domandai  . Lucas serrò la mascella e annui rigidamente ,una vena pulsò sul suo collo,segno della sua rabbia. Mi alzai dalla sedia ,appena tutti finimmo il pranzo e aiutai Nicole e Silvia a riordinare , Alexandra giocava in giardino ,Nolan e Ryan invece erano seduti sul divano del salone a discutere . Avanzai verso l'esterno,con l’intenzione di giocare un po’ con Alex quando mi sentì chiamare da una voce ,era Lucas,mi girai e intravidi la sua figura accanto alla porta dello studio,

"Marianne posso parlarti?."

Di cosa vorrà parlare Lucas?Avete già qualche idea?Fatemi sapere i vostri pensieri :). Comunque volevo dirvi che ho appena creato una pagina su Instagram chiamata "le_storie_di_astrad" dove metterò come sulla pagina di Fb "Le storie di Astrad" foto di curiosità e anticipi del capitolo e naturalmente immagini di Lucas e Marianne,siete curiose?

Continuo a 50 mi piace e 30 commenti,grazie mille a tutti *----*

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