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Capitolo 29

Lucas Pov

"Guardare il soffitto non ti aiuterà" sospirai e chinai lo sguardo,lanciando un'occhiata alla maschera sul tavolo, per un po' le avrei evitate,decisamente,niente più balli in maschera. " In che guaio ti sta cacciando,amico mio" avrei voluto saperlo anch'io ma per adesso non riuscivo a trovare una risposta a questa domanda e ciò era snervante. Sapere che dinanzi a te c'era un bivio fatto di incertezze, fittizio,era stressante. Essere cosciente che entrambi le vie ti portavano all'ignoto,ti metteva con le spalle al muro, ti disarmava, non avevi la piú pallida idea di come agire. Avevi soltanto voglia di tornare indietro,di ricominciare tutto d'accapo, credendo che se quell'azione non fosse avvenuta, sarebbe stato certamente meglio. Da un lato avresti voluto fuggire ,abbandonarsi a ogni risposta che ti dava la mente, seppur sbagliata mentre dall'altro avresti voluto affrontarle di petto e cacciarle, trovare finalmente la risposta corretta. " Dopo quel bacio sarei anch'io sconvolto.La nipote bacia bene per la sua età?" involontariamente, risi,la voce di Nick era cosí tranquilla, impassibile e naturale come se non avesse avuto nessun problema a pronunciare ciò, anzi per lui era anche divertente. Era lo stesso tono che usava quando si riferiva a qualsiasi ragazza che mostrava un vago interesse per me. Il più delle volte lo ignoravo ma ora era impossibile. Dio, stavo combinando casini su casini, avrei voluto cosí tanto sbattere la testa da qualche parte,pur di rompere questo muro di confusione che avevo. Per la prima volta avrei voluto concedermi una vacanza, lasciare qui tutto,perfino la mia mente. " Questa situazione ti sta sfuggendo di mano,Lucas" alzai gli occhi al cielo come un bambino contrariato dinanzi all'evidenza, che voleva nascondersi dalla verità, sebbene avesse avuto ragione e lo odiavo per questo. Odiavo quel suo carattere molto spesso irritante e molte volte avrei voluto essere come lui. Avere quella disinvoltura nell'affrontare i problemi, non era leggerezza o imprudenza piuttosto sembrava il risultato di un'analisi accorta che lo rendeva così tranquillo che appariva come se niente avesse potuto scalfirlo. Non c'era niente che potesse andare storto,perché lui già l'aveva calcolato e ciò gli dava una sicurezza assoluta. Nick era così, impassibile e non me lo sarei mai immaginato diversamente. Sarebbe stato come guardare in faccia un persona che avesse il suo viso ma che non era lui. Tuttavia,l'idea di vederlo nella mia medesima situazione mi incuriosiva. Assistere alla perdita del suo autocontrollo- che adesso invidiavo- e guardare come si lasciava andare a causa di una donna...già sarebbe stato proprio un gran spettacolo.

"Già, non so cosa mi sia preso, finirò per impazzire" avrei voluto prendere un bel respiro, spalancare le braccia ed urlare, come se ciò fosse servito a qualcosa. Gridare e sperare soltanto di riuscire a sfogarmi,di scaricarmi del tutto,in tal modo da essere così stanco perfino per pensare. "E' una situazione complicata" serrai le labbra,desideravo disperatamente una sedia per potermi sedere, per impedirmi di perdere la testa andando avanti e indietro. Nick posò una mano sulla mia spalla con le labbra incurvate in un piccolo e odioso sorriso di lato

"Niente è complicato, siamo noi che ci complichiamo la vita" batté la mano sulla mia scapola e scrollò le spalle " è molto semplice in realtà,tu e Marianne siete attratti fisicamente,è evidente, beh, d'altronde Marianne è una bella ragazza" lo fulminai con lo sguardo "Lucas, è normale,vedila in questo modo,tu sei un uomo,lei è una donna, è una cosa istintiva a cui non puoi resistere. Lei per te è una persona importante che hai visto dopo tanto tempo e dopo Juliet non hai avuto nessun altra ragazza, quindi il tuo corpo ha agito di conseguenza, poi c'è Ethan,la rivalità gioca un brutto scherzo"

"Cosa pensi dovrei fare?" rimase incredibilmente calmo perfino dinanzi al mio tono leggermente stizzito, non avrei dovuto provare neanche lontanamente tutto questo per Marianne, era insensato. Era come essere attratti da tua sorella, l'avevo vista crescere ed era moralmente ed eticamente sbagliato. Tuttavia, nel pensarla,un brivido percorse la mia schiena. Per un secondo, ripugnai perfino il mio corpo ma mentalmente sapevo che Nick aveva ragione, per assurde ragione ero attratto da Marianne. Sospirai,era come se improvvisamente il mio corpo si fosse alleggerito ma ciò di certo non mi rallegrava, anzi peggiorava soltanto la situazione,dannazione

" O cedi" il mio sguardo si accigliò maggiormente "oppure lo ignori, con il tempo vedrai che passerà" si allontanò "comunque, accetta un consiglio, io me ne fregherei del fatto che è tua nipote ma so che non cederai" lo sentii sospirare " quindi prova a concentrarti su altro,ti serve una donna ,amico, guarda caso sei abbastanza passabile per trovartene una" peccato che non ero il tipo da una notte e via. Un'altra cosa che gli invidiavo. Preferivo mille volte avere una relazione,non dicevo di impegnarmi a vita ma perlomeno avere qualcosa di stabile. Poi,dopo Juliet ero piuttosto restio su un questo argomento e lui lo sapeva "so quando l'hai amata intensamente e quando hai sofferto per lei ma non voglio vederti ancora single,sei quasi isterico. Perciò,ti dico lascia stare l'orgoglio e prova a pensare veramente a cosa vuoi,dato che hai due donne che ti fanno la corte. Quanto cazzo sei fortunato,bastardo" si avvicinò all'ingresso " il peggior bacio della mia vita " ridacchiò " questa é stata forte, sai non penso che ti abbia riconosciuto e questo é un punto a tuo vantaggio"si tolse la maschera e me la lanciò "non puoi fuggire,prima a o poi dovrai scendere. D'altronde,hai una dama che ti aspetta"

"Nick" si girò appena,mi avvicinai " sei irritante quando fai così ".

Marianne Pov

Dannati. Maledetti tacchi. Avevo lo sfrenato desiderio di togliere quelle scarpe,sia perchè i miei piedi pulsavano di dolore e sia per lanciarle addosso a quel tipo,qualora mi avesse seguito. A sol pensiero,mi accigliai maggiormente e aumentai la velocità,ticchettando sul pavimento con rabbia. La possibilità di scivolare era alta ma ciò era l'ultima delle mie preoccupazione. C'era quasi un metro di corridoio e circa 17 gradini che mi separavano dal Palm Court. Una distanza che volevo ardentemente colmare. Ora sapevo cosa provava un'atleta,quando l'unica cosa su cui ti concentravi era tagliare il traguardo il più fretta possibile. La mia corsa sembrava, infatti, una gara, io contro i suoi passi che per mia fortuna ancora non sentivo ma avrei gettato un sospiro di sollievo,soltanto quando sarei arrivata a destinazione. Mi voltai di scatto, il corridoio era ancora deserto e per i miei gusti troppo lungo. Finalmente,raggiunsi i gradini e per poco non persi l'equilibrio,se non fosse stato per qualcuno. La sua mano mi salvò esattamente un secondo prima di spezzarmi il collo per tutte le scale. Per un attimo,ebbi paura perfino di girarmi a tal punto da volermi scostare bruscamente, se non fosse stato per la sua voce" Marianne"alzai lo sguardo verso di lui, proprio quando si levò la maschera, il nocciola caldo finalmente sembrò liberarsi in quegli occhi,così come il suo volto. "Ti stavo venendo a cercare,sei fuggita così all'improvviso,problemi?...Quel tipo"

"Ethan"il suo nome uscì con un sospiro,non mi accorsi neanche di aver trattenuto il respiro. Lentamente,lasciai la sua mano,scossi la testa,sforzando un sorriso tirato " no,niente,nessun problema,pensavo di conoscerlo ma penso di essermi sbagliata,quell'uomo non l'ho più trovato. Mi dispiace,averti fatto preoccupare,torniamo in sala?" mi guardò come se non l'avesse bevuta ma -per mia fortuna-sembrò lasciarla correre ed annuì, mentalmente lo ringraziai per questo. Mi sentivo una stupida a mentirgli e mi vergognavo perfino di farlo. Non meritava le mie bugie ma avevo la sensazioni che Ethan non perdonava facilmente e avevo paura di perdere tutto ciò che avevo costruito con lui,soltanto per uno stupido idiota. Istintivamente, alzai un ultimo sguardo verso l'alto,ancora completamente vuoto e afferrai la sua mano prima di scendere .

Il Palm Court sembrava, adesso un resort per i sensi.Quando entrammo, fummo invasi da un senso di tranquillità e di pace. Era come se dopo il vivo,ti stessi godendo la piacevolezza di quel momento di serenità. Gran parte dei tavoli,erano stati accuratamente sparecchiati e la maggior parte erano completamente vuoti. Soltanto alcuni erano gremiti di donne che spettegolavano e ridevano,come se avessero creato un proprio circolo esclusivamente femminile. Un mondo squisitamente privato,in cui eri libera di fare qualsiasi commento. I loro uomini,invece,in piedi in piccoli gruppi,nascosti dalle colonne,discutevano di affari. Molti giovani attorno ad essi,sembravano ascoltare con una sorte di adorazione ed imbarazzo,in attesa di poter intervenire. Mentre gli anziani,molti dei quali con i sigari tra le mani,si divertivano a perdersi in argomenti complessi,soltanto per osservare le reazioni sconcerto dei loro interlocutori. Altri,invece, sembravano più compassionevoli, limitandosi a chiacchierare tranquillamente . Fu allora, mentre scorrevo lo sguardo,che la vide. I capelli biondi scendevano ondulati sulle sue spalle,dalle meravigliose sfumature bronzee da far invidia a qualsiasi altra donna presente in sala. Sfoggiava un'eleganza così naturale che sarebbe stata comunque bella,anche se fosse stata in jeans. Il corpo era stretto in un abito mono-spalle,dallo scollo a cuore che evidenziava le sue forme perfette. Con o senza maschera quegli occhi indaco avrebbero brillato comunque,come il suo sorriso. In effetti,le persone intorno a lei, sembravano pendere dalle sue labbra, rapiti dalla semplicità dei suoi movimenti. Ammaliati dal suo sorriso che si illuminò quando inesorabilmente il suo sguardo cadde su un uomo. Con lo sguardo,seguii il suo. Lucas si stava dirigendo verso di lei,insieme ad un uomo,che riconobbi soltanto quando fece un accenno ironico col capo,Nick. Molte si girarono a guardarlo ,lanciandogli occhiate civettuole,ammirando come la giacca nera aperta,lasciava libera la sua camicia. Forse per stuzzicarle o per istinto,si slacciò i primi bottini,un gesto che molte donne apprezzarono. La maschera nera si abbinava perfettamente alla sua persona,in particolare al suo abito e ai suoi capelli, calando su quegli occhi che ogni tanto si rivolgevano alle donne presenti. Lucas,invece, camminava imperterrito,ignorando ogni occhiata che si posava su di lui. Si passò una mano tra i capelli e una piccola ciocca miele sfiorò il tessuto della sua maschera. Sollevai gli occhi e inconsciamente respirai. Il suo viso lievemente irrigidito era incorniciato da una maschera candida,completamente bianca come la camicia che stringeva il suo petto e ciò sembrò alleggerire il mio corpo. Non appena si avvicinò, Juliet circondò le sue mani attorno il suo braccio, alzando il capo verso di lui. Gli rivolse una di quelle occhiate luminose, uno sguardo che avresti voluto ardentemente ricevere. Uno di quelli che avevo avuto la fortuna di vedere durante tutto l'arco della mia vita. Lo stesso che mia madre rivolgeva a mio padre. Semplicemente, gli occhi si accendevano come abbagliati dalla luce più bella che avessero mai visto. Si addolcivano,caldi come il miele e lo guardavano con una reverenza e un'amore sconfinato. Qualcosa che ti faceva sentire speciale, l'unico su un milione. Uno sguardo a cui Lucas rispose con un caldo sorriso. Era impossibile non notare ciò che li aveva legati, scorgere i frammenti di quell'amore che seppur piccoli, erano ancora presenti. Era come se facessero parte di un mondo a parte, di qualcosa di lontano e intimamente privato che soltanto loro potevano conoscere. Una sfera dove né io e né altri potevamo entrare. Apparivano come la coppia perfetta e un nodo mi strinse lo stomaco quando d'un tratto, si sporse verso il suo viso. Fortificai la presa intorno alla mano di Ethan, non appena la vidi avvicinarsi alle sue labbra. Mi irrigidii,serrando le labbra per impedire ai miei pensieri di uscire. Più avanzava e più il mio animo gridava così forte che percepivo il cervello scoppiare.Non toccarlo, non avvicinarti,stagli lontana,staccati continuavo a ripetermi ma le sue labbra si posarono sull'angolo della sua bocca,sorridendo ed inaspettatamente era come se mi fossi spenta.

"Vado un attimo fuori"farfugliai,lasciando di fretta e furia la sala. Il cuore mi esplodeva in petto,così forte da essere doloroso, bruciava e sebbene fossi improvvisamente a corto di energia, galoppava con veemenza. Era pesante,quasi insopportabile da reggere. Spalancai la bocca,non appena varcai l'ingresso e andai a sbattere con la caoticità del mondo esterno. Una raffica di vento scosse la chioma degli alberi e investii i passanti, schiaffeggiando i loro volti, che tuttavia accolsi con gioia, mi sembrava quasi di non aver più un briciolo di respiro e non sapevo se era per la corsa oppure perché quella stanza era diventata troppo stretta. Mi tolsi la maschera e scossi il capo
"Vorrei sapere cos'ha di tanto speciale" mi voltai. Ethan si appoggiò al muro ed alzò lo sguardo al cielo, sospirando,drizzai le spalle " é sempre riuscito a prendere tutto ciò che volevo e lo sta facendo ancora" scese con lo sguardo sulla strada,ammirando un punto indefinito,lontano da tutti. Mi sembrava quasi di vedere i suoi pensieri,scivolare lí,in fondo " non é differente dagli altri" con la coda dell'occhio seguì una coppia appena uscita. L'uomo sbraitava contro il portinaio che non faceva altro che scusarsi mentre la donna - molto più giovane del suo accompagnatore- era avvolta in una leggera pelliccia e in gioielli che coprivano il suo corpo, avvolto in un vestitino incredibilmente scollato " ha semplicemente avuto tutto dalla vita,senza neanche muovere un dito, la vita è proprio strana. Non ho avuto la fortuna di avere una famiglia come la sua,ho dovuto sempre lavorare,essere trattato come uno zerbino per aiutare i miei, farmi in 4 quattro per mio padre,mia madre e mia sorella, per non lasciarli in mezzo ad una strada. Essere trattato come quel ragazzo che con molta probabilità perderà il posto. Ho subito le peggior umiliazioni e fatto qualsiasi tipo di lavoro che esigeva un buon compenso,l'importante era guadagnare. Molte volte sono arrivato al limite ma se c'è una cosa che ho appreso,è stata quella di perseguire sempre i propri obiettivi e di ottenerli usando qualsiasi mezzo a disposizione. E,grazie a ciò che ora sono dove sono" mi guardò. Quegli occhi mi misero alle strette,erano di una tale profondità, ed ebbi l'impressione che non stesse soltanto parlando del lavoro

" Lucas non è il tipo di persona che immagini, non ha mai chiesto nulla a mio nonno, o sfruttato qualcuno per i soldi. Lo conosco è non così. E' diverso" nessuno avrebbe mai potuto uguagliarlo,era uno di quegli uomini che raramente incontravi, avevo avuto la fortuna di conoscerlo e sapevo che era così." Diverso,dici?Non credo"si avvicinò " Vorrei poterti aprire gli occhi,cancellando ogni traccia di affetto che provi per lui " passò un dito sulla mia guancia, sfiorando appena l'occhio

"Non è come pensi"ammisi,inarcò un sopracciglio "non provo quel genere di affetto per lui. Ho voluto e voglio bene a Lucas,più di quanto puoi immaginare. Lo conosco da quanto sono nata. E' stata la roccia mia e di mio fratello,per anni. Persino da bambini,quando potevamo essere considerati un peso per la sua età,non ci ha mai abbandonato. E' stato importante ma l'amore che provo per lui e quello che una qualsiasi persona potrebbe provare per il proprio fratello"sfiorai le sue dita,affinché potesse stringerle e posai la testa sul suo petto. Chiusi gli occhi,quando mi strinse,avevo bisogno di sentire il calore di un corpo,di potermi abbandonare senza la minima paura, sapendo che c'era qualcuno. Era tutto ciò di cui necessitavo. Mi accarezzò i capelli e tutti i miei pensieri si addormentarono, il mio corpo non pensò ad altro, se non a lui. Avrei voluto restare così per sempre. Alzai il volto e lo baciai mentre la maschera,scivolava dalla mia mano,cadendo a terra. Le sue braccia mi abbracciarono e la sua bocca premette sulla mia ma d'un tratto il mio sguardo si spalancò quando incrociai il suo. Lucas,era lì che ci guardava e prima che avessi potuto allontanarmi,lui aveva già voltato le spalle,scomparendo.

Scusate eventuali errori e perdonate la mia assenza, di quasi 2 settimane, lo so che è terribile aspettare, ho ricevuto tantissimi messaggi e mi scuso con tutte, ma purtroppo il ritardo è causato da forze maggiore. Siamo arrivate al capitolo 29 e tra un po' la storia entrerà nel vivo,ci sono ancora moltissime cose che devono accadere. Spero che vi piaceranno e se siete curiose,potete leggere gli anticipi sulla pagina "Le storie di Astrad" di facebook e "le_storie_di__astrad" instagram. Buona lettura.

Grazie mille a tutti <3





























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