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capitolo 17

Cercai di rimanere impassibile quando percepii un alito caldo riversarsi sul mio viso, era basso e lento, proprio come il pulsare del suo battito. Improvvisamente,ero stata destata dal mio dormiveglia, seppur nel modo più piacevole possibile . Tuttavia i miei presupposti di continuare a fingere di dormire , per non destarlo ,svanirono in un attimo. D'un tratto ,due braccia mi cinsero e un petto vellutato mi accolse , dolcemente. La mia testa venne, sistemata sul suo addome. Seppur ad occhi chiusi,percepivo , i suoi movimenti, che apparivano come un carezzevole cullare . Quel busto ,incarnava le fattezze più mascoline, ma mi sorpresi io stessa,di quanto fosse,incredibilmente soffice . Camminava lentamente, stringendomi a sé, come se non desiderasse svegliarmi ,tanto che mi abbandonai a quel piacere. Non fui neanche in grado di comprendere le sue parole, quel fruscio che uscii dalle sue labbra, che il torpore mi pervase. Nient'altro appariva tanto caldo e protettivo come quelle braccia .

Quando aprii gli occhi, mi ritrovai nella mia stanza, con i bagliori del sole, che filtrando dalla finestra, nella loro limpidezza, baciavano il mio volto e picchiettavano sugli anelli, del legno che decoravano la stanza . Mi sembrava , di non aver mai dormito tanto bene,come questa notte e tutto perché , mi resi conto, di aver ancora addosso il suo profumo . Si era impresso, sulla mia pelle, tenue ma al medesimo pungente, come un marchio, la prova tangibile, che era stato lui a portarmi lì. Peccato,soltanto che non ero rimasta sveglia,troppo a lungo, per ascoltare le sue parole . Alzai lo sguardo , immergendomi, nella pienezza della mattina mentre scostavo le coperte. Entrambe le gambe, misero piedi,fuori dal letto , e ne percepirono subito la mancanza mentre mi sollevavo . Sgranchii le braccia e sbadigliai, socchiudendo un occhio. Avrei dovuto, sistemare la massa arruffata e contrassegnata dal cuscino, dei miei capelli, ma il languore del mio stomaco mi portò a dirigermi direttamente in cucina . Quando aprii la porta del salone ,fui pervasa dal profumo, invitante che proveniva dal tavolo, aveva tutta l'aria di essere,ganache al cioccolato, la mia preferita . Mi guardai intorno, pensando che Nicole avesse preparato tutto ma con mia grande sorpresa, la baita, era deserta. Mi avvicinai ai cornetti, con l'acquolina e scorsi un biglietto ,


"Visto che dormivi tanto bene , ho preferito non svegliarti, io e gli altri,siamo sulla riva del lago,Lucas"se solo il nostro fosse stato sempre così, come un tempo, sarebbe stato fantastico, invece appariva come una menzogna ,ed era difficile scegliere tra quale alternativa fosse migliore.Volevo sul serio farmi rovinare la giornata da questi stupidi pensieri?Era ,di gran lungo meglio, concentrarsi su altro, infatti , menzogna o no, quei cornetti non si sarebbero gustati da soli. Allungai una mano e ne afferrai uno .


************

Chiusi gli occhi, quando , il calore dei bagliore solari, si posò sul mio volto, caldo e gradevole, riscaldandomi,al medesimo tempo, la rinfrescante brezza della catena montuosa alle nostre spalle, abbracciava il mio corpo. Percepivo i capelli,ondeggiare, irosi, contro , quello spiffero, quasi volessero invitarmi ad allontanarlo, ma era una folata così rigogliosa per il mio corpo . I miei piedi erano solleticati dal terreno ghiaioso ,ricoperto di ciottoli e qualche erbetta, mentre mi avvicinavo al lago, una distesa cristallina , così limpida, da sembrar rugiada al mattino, a causa della sua lucentezza . In lontananza scorgevo, la capigliatura bionda di Alexandra, sobbalzare furiosamente, in preda alla sua corsa, alla tentata fuga , inseguita dal padre . Con un cenno della mano, salutai Nicole che mi sorrideva, venendomi incontro " dormito bene?"


"Magnificamente, era da tanto, che non dormivo , così bene, è davvero rilassante questo posto, per questo mi piaceva venirci"mi guardai attorno, ammirando quell'oasi, schiusi le labbra, in un piccolo sorriso,quando entrambe percepimmo le urla di Alexandra che aveva prontamente cambiato direzione, quando ci vide. Corse verso di noi, precipitandosi tra le mie braccia, barcollai all'indietro, l'equilibrio,estremamente precario,non appena , il suo corpo si fiondò nel mio petto,sprofondandoci . Chiusi,d'istinto gli occhi , mentre precipitavo con le natiche a terra, quel flebile dolore che provai per un piccolo frangente, venne sostituito , dall'esplosione della nostre risate,non appena aprii gli occhi . Dalle punte dei suoi capelli, colavano piccole gocce d'acqua , che bagnavano i lembi della sua veste e lambivano le gambe ,candide e chiara ,fino ai piedi nudi, segno della piccola capatina in acqua . Quando alzò il capo,scorsi le guance lievemente rosse e un leggero lampo timido,quasi imbarazzato che si mascherava dietro la sua contentezza .Si rimise in piedi, ed allungò un braccio per aiutarmi,non appena riuscii a sollevarmi , con le mani ,mi sistemai i vestiti,leggermente sgualciti


"Alexandra ha preso dalla madre, sbadata e distratta, tanto che si fionda a capofitto"Nolan rallentò l'andatura mentre si avvicinava a noi, con un piccolo ghigno ironico sotto gli sguardi funesti ed adirati della moglie e della figlia ma invece di preoccuparsene , mi fece l'occhiolino .Istintivamente il mio sguardo ricadde sulle loro spalle, curioso, alla ricerca di qualcosa, di qualcuno ,che credevo interiormente di scorgere ma che in realtà non c'era. La mia mente preferii di gran lunga questa prospettiva, temendo di essere sottomessa ,da quella visione odiata, che non desideravo osservare ma che i miei occhi, cercavano volontariamente. Quando mi voltai,nuovamente, osservai ,padre e figlia,correre ,euforici, per raggiungere la riva,


"Guarda come corrono,sembrano così spensierati,non trovi?"gli occhi di Nicole, si posano su quelle due figure , che avevano raggiunto la riva-continuando la loro corsa-con amorevolezza e gioia. Le sue iridi luccicavano con gran fascino non appena li guardava, era davvero meraviglioso . Annuii ,osservando il suo sorriso allegro "Nolan è così buffo, sembra un bambinone, corre e scalpita come sua figlia"sistemò la mano sul fianco ,ridendo,l'ironia che mascherava un'amore profondo ,uno di quelli che non si vedeva molto in questo mondo, ma se fosse esistito ,era ben nascosto.Con tutta quell'allegria, che improvvisamente mi aveva contagiato,mi venne una gran voglia, di percepire, l'increspare dell'acqua, il suo flebilmente movimento che mi solleticava , la pelle .


"Mi incammino verso l'altra riva,quella in fondo, da lì ,la vista è spettacolare ed è l'ideale per i tuffi,oltre che per i bagni"indicai, l'altro litorale , il lago disponeva di una grandissima estensione , tanto che il suo termine, non era quasi,neppure visibile. Era quello il mio luogo preferito. Senza pensarci su ,mi incamminai ,immergendomi, inizialmente, nella boscaglia. Il percorso per chi era estraneo a questa zona ,era piuttosto astruso .Era completamente un dedalo di alberi di pioppo e piú in lontananza ,potevi scorgere,i robusti arbusti delle querce con i suoi fitti e curvi rami, che si intrecciavano, come degli archi a volute , quasi come se si stessero abbracciando. Quando,varcai 'l'uscita',la mia vista si beò dell'increspare dell'acqua, i raggi né baciavano la superficie curvilinei e si estendevano perfino a quella boscaglia smeraldo . Amavo la quieta,ma soprattutto il panorama di quel posto, fin dall'infanzia, quando trascorrevo lì le giornate con tutta la mia famiglia. Adesso che ci pensavo, era anche il luogo preferito di Lucas, almeno in origine, sembrava che avevamo molti luoghi in comune ed era quasi inevitabile,così ovvio, che mi sembrava strana essere sorpresa da questa riflessione. Avevo sempre obbligato Lucas a starmi attorno, dovevo essere proprio stressante ,che ingenua!Mi resi conto. Non volevo ,inconsciamente, proprio smetterla di pensarlo, sembrava che quel flusso di pensieri , desiderasse non soccombere al mio volere, ma ricercava la sua immagine ,non cosciente dell'effetto che mi procurava ,per niente salutare. Mi incoraggiai a cancellare quelle immagini .


Mi incamminai verso la riva e mi chinai, ad arricciare i lembi del mio pantalone, in tal modo da non bagnarlo,quando , lasciai che l'acqua, cullasse la mia pelle.Sollevai con le mani i lembi della mia maglia, spogliandomi. Sbottonai il jeans ed avanzai verso la profondità dell'acqua . Alcuni brividi gelidi pervasero ,inizialmente, il mio corpo, non appena l'acqua mi accolse, quella piacevole sensazione di refrigero ,venne sostituita dal solletico delle lieve onde che si andavano a formare. Non vi era anima viva, soltanto , il fruscio delle foglie, causate dal soffio del vento che si scontrava con il calore dei raggi. Nessun suono,soltanto la natura che con il suo lieve bisbiglio , rilassava i muscoli. Per questo adoravo tanto quel posto, era una specie di oasi , dove poter rilassare i sensi ,poter star tranquilli e spegnere la mente . Chiusi gli occhi,deliziandomi del tremolio delle onde ,fin quando non percepii qualcosa afferrare la mia caviglia,agitai le gambe, dapprima , pensando fosse qualcosa di viscido . Tuttavia appariva come qualcosa di duro e ferreo che si era ancorato alla gamba. Chinai lo sguardo, lo specchio d'acqua per un secondo ,si frantumò flebilmente, e scorsi un ratto movimento,come se qualcosa si fosse appena mosso


"Bu"sobbalzai per lo spavento,quando Lucas emerse dall'acqua , che si increspò violentemente, plasmandosi intorno al suo corpo. Gli occhi erano coperti , dalla cascata di gocce che colavano dai suoi capelli, così come il suo corpo . Allungò una mano e in un rapido gesto, si sistemò le ciocche all'indietro. Mi morsi il labbro, e il mio sguardo, vagabondò incontrollato ,deliberato, sul suo corpo, quelle lacrime di rugiada,scivolavano dal suo petto, percorrendone i contorni. La sua pelle, al contatto del sole,assumeva , delle sfumature , bronzee, che risaltavano , il suo addome robusto,le spalle massicce, la vita snella e il busto sinuoso. Non era muscoloso ma ..... normale, sebbene di una bellezza sconvolgente. Le sue ciocche luccicavano come il sole, sembravano essere composte dalla stessa materia,il miele era stato inglobato nel dorato e perfino l'acqua , sembrava risplendere.

Era alto, avvenente ..... virile .

Era splendido, pericoloso e bellissimo . Quel suo ghigno accattivante mascherava il guizzo leggermente beffardo nelle sue iridi whisley , che invece di diminuire la sua presenza , lo rendeva ,soltanto più attraente . Adesso comprendevo il perché l'acqua sembrasse tanto bramosa nel gocciolare sulla sua figura . Lo spavento venne sostituto dalla sorpresa, ed inseguito dalla rabbia ,strinsi i pugni


"mi hai spaventato ,Lucas!" sbottonai , ma egli alzò la testa al cielo, scoppiando a ridere, potei osservare, le vene , del suo collo , quella pelle sembrava così squisita. Avevo una voglia matta di affondare la mia testa su una superficie ruvida , a causa dei pensieri che mi offuscavano la mente. "Non puoi fare queste cose ,improvvisamente"lo rimproverai


"Nemmeno se facessi così" ,si avvicinò a me, e d'istinto indietreggiai, ultimamente avevo sempre il terrore di qualche sua mossa, mi afferrò i fianchi, solleticandomeli con le dita.Dei formicolii invasero il mio corpo. Bastardamente ,aumentò l'andatura,divertito, cercando di farmi il solletico . Chiusi gli occhi e provai a fermarlo, non tanto per quel prurito , ma piuttosto , per allontanarlo da me , quella sua vicinanza , non era consentita. Distesi le braccia e con tutta la forza che avevo, gli schizzai un 'ondata d'acqua addosso. Si interruppe bruscamente e mi guardò . Assottigliò gli occhi , pericolosamente vendicativo e si leccò le labbra, come se stesso soppesando i suoi intenti "oh non dovevi farlo". Mi bastò scrutare la sua attenzione verso l'acqua, per capire cosa egli volesse fare


"Non provarci ...."protessi un dito con l'intenzione di dissuaderlo ma ricevetti soltanto , degli violenti schizzi d'acqua . Non capii per quale motivo, tuttavia invece di arrabbiarmi, scoppiai a ridere. I capelli , mi si appiccicarono addosso , sulle spalle e sulla schiena " sei un bambino"commentai , con un risolino . Mi avvicinai maliziosamente, premendo,poi, le mani , sulla sua testa, cercando di fare più pressione possibile e lo feci sprofondare in acqua , sogghignando .Le sue braccia si agitarono convulsamente,frenetiche mentre alcune bolle si formavano sulla superficie del lago .Percepivo i suoi mormorii, incomprensibili.Era divertente. Le mie labbra si strinsero in un ghigno malizioso quando lasciai la presa intorno ai suoi capelli . La prima cosa che fece fu quella uscire, di scatto dall'acqua e inalare un gran e bel respiro,profondo , ops, pensavo di aver lievemente esagerato ,infatti , ne ebbi prova,grazie,al suo sguardo iroso ,sebbene, leggermente divertito . I suoi occhi , vagarono su di me, escogitando ,ratti, una piccola vendetta, n'ero certa, fin da piccola, aveva sempre adorato le sfide e faceva di tutto per non perderle.... mai . "Ti andrebbe una gara?"gli proposi, il suo sguardo si accese, improvvisamente, infatti , apparve che la mia proposta l'avesse tentanto e non di poco ,distesi un braccio e gli indica il bosco "chi arriva prima alla quercia ,vince".


"ci sto"rispose.


Lucas pov


Immersi dall'acqua , salendo sulla riva e la scorsi , cominciare a correre. La sua agile figura si addentrò nel bosco in un battere di ciglia. Inclinai il capo e non sapevo per quale oscuro motivo cominciai ad osservarla , forse perché era da tempo che non mi beavo di quella visione. Una piccola foglia, si depositò sui suoi capelli bagnati che aderivano alla sua schiena e alle sue spalle, soltanto ,alcune ciocche si muovono con irruenza ,sventolandosi sulle sue guance.Il sole sembrava infilarsi volontariamente in quel cioccolato . Una goccia scivolò dalla sua fronte per poi scendere sul suo collo, fino alla pelle lucida, immacolata e rosata.La notai schiudere le labbra rubino, con divertimento e letizia mentre agitava le gambe ,coperte dal jeans- che si era rimessa- che improntavano il terreno. Il mio sguardo , ricadde per un secondo, impudicamente, sul suo petto ,nudo con solo il costume,sobrio e candido ma che metteva in mostra il suo fisico. Scossi con violenza la testa , cosa mi stava succedendo?Non potevo essere capace di simili pensieri, non con lei. Era indegno, imperdonabile e orribile, sebbene non avesse nessuna nota di disgusto .... anzi , basta Lucas!Sorpreso ed inorridito dalla presa dei miei pensieri, mi infilai il pantalone e cominciai ad inseguirla . Sebbene fossi indietro di non poco, non ci misi molto per raggiungerla . Marianne si girò verso di me , sorridendomi , per poi continuare a correre più energicamente . Svoltò a destra e scostò i vari rami che ingombravano il passaggio ,


"sei lento"commentò ,conoscevo bene quel tono stuzzicante ,ed ebbe esattamente l'effetto sperato, aumentai l'andatura. Da lontano si scorgeva la chioma della quercia , e ciò simboleggiava che la corsa era quasi finita . Le mie labbra si incresparono in un ghigno, non sapevo se fosse stato puro ego maschile oppure no,ma ero fiducioso.

Avrei vinto e avrei ottenuto il mio premio . Quel soffio interrotto , era bastato per imprimere un marchio nel mio cervello , che vanamente cercavo di togliere e quell'oggi, l'avrei cancellato . Allungai una mano quando fui abbastanza vicino da essere invaso dal suo profumo di selvaggina unito al gelsomino,dolce ed inebriante . Le miei dita circondarono il suo polso, e lo strinsero. Marianne si girò verso di me, il respiro affannato e i segni della corso, le macchiavano il volto , qualcosa improvvisamente , si destò dentro di me, quando lei alzò lo sguardo verso di me . Quelle iridi azzurre mi guardavano,e uno strano ruggito proruppe dentro di me . Era bellissima e ... mia.


Marianne pov


"hai vinto"affermai quando , schiusi le labbra e scoppia a ridere, Lucas,era dinanzi a me ,con la sua mano ,attorno al mio polso, ferreo nel non lasciarmi . Dietro di noi il vetusto e robusto arbusto della quercia "dato che mi hai preso e che sei arrivato per primo alla quercia, in quanto il tuo piede, tocca la sua radice"il mio sguardo,ricadde sulla sua gamba accostata all'inferiorità dell'albero "quindi ,cosa chiedi come premio?"di solito,la sua scelta più consueta era quella pagare la cena in un piccolo ristorante non poco distante da qui, come uomo non era per niente, l'esempio della galanteria "qualcosa che desidero da tanto"inarcai un sopracciglio dubbiosa a quella domanda, mentre la presa intorno al mio braccio si fortificò , con un veloce scatto , mi tirò verso di sé a tal punto che i nostri petti si incontrarono


"pretendo te come premio"mormorò con decisione, anzi con assoluta sicurezza e,improvvisamente, rudemente -senza che potessi evitarlo-affondò le sua labbra sulle mie .


Scusate il ritardo, comprendo perfettamente che è da quasi un mese che non pubblico!Sono imperdonabile,purtroppo i tempi sono questi ,quindi, scusate anche per i vari errori . Vi ringrazio infinite per la vostra pazienza e spero che il capitolo vi piaccia .

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