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capitolo 1

Notai -con mio stupore - come il sole fosse calato in fretta lasciando spazio a quella notte stellata in simbiosi con l'illuminata città di Manhattan. Per le strade si sentiva l'odore , quotidiano di quel enorme dedalo di edifici , accompagnato da una leggera scia di smog. La città di sera prendeva vita, si accendeva e questo mi aveva sempre affascinata , quei brillanti colori che si intrecciavano tra di loro dando l'effetto di un palcoscenico . Inoltre ,adesso potevo gustare quella vista con maggior gusto,dato il senso di libertà che mi attanagliava , ero così piena di speranze ma sempre con i piedi per terra , sapevo dove volevo arrivare e avrei lavorato sodo pur di raggiungerlo.  Un sorriso comparve sul mio volto quando scorsi la figura della mia amica venirmi incontro , i suoi lisci capelli  neri ,portati in una pettinatura corta fino al collo , erano -appena - mossi dal vento mentre i suoi occhi del medesimo colore delle sue ciocche brillavano di letizia . Gambe lunghe fasciata da delle calze , un corpo a sirena, avvolto in un trendy vestito viola ,il collo coperto da un foulard sinuoso col vestito che le dava quasi un pizzico retrò . Emily-era questa il suo nome- la conoscevo fin da bambina,da quando venivo qui,-sopratutto in vacanza-per stare con la mia famiglia . Era una viaggiatrice,uno spirito libero e ribelle , quasi mondano ma per niente superficiale ,forse solo molto testarda .Per capirla dovevi scavare a fondo con fatica ma era il minino per portare a galla la magnifica ragazza che era . Si precipitò ad abbracciarmi, erano mesi che non ci vedevano e avere un viso famigliare mi aiutava molta in questa grande città.
La sua allegria mi contagiò e la strinsi più forte,beandomi di quel calore amichevole. Per fortuna c'era lei,altrimenti mi sarei ritrovata persa,  non sapendo dove passar la notte,di fatti, appena arrivata ero andata a casa di mio nonno ma stranamente nessuno mi aveva aperto,una vera sfortuna!.

"Quando è bello rivederti!Mi sei mancata così tanto "la sua voce era così fanciullesca quasi in contrasto con la sua persona matura e il viso da diciottenne,qual'era. Schiuse le labbra in un sorriso , e mi guardò ,scrutando la mia figura per riscontrare qualche cambiamento. La conoscevo molto bene . "Anche tu mi sei mancata !Dove andiamo per "festeggiare" la mia nuova vita a Manhattan ?"ironizzai e la seguì con lo sguardo mentre si posizionava di fianco a me e si metteva sottobraccio , conducendomi per quelle strade che avevo e avrei percorso mille volte ,durante il mio cammino.  Le sue labbra si piegarono di lato in una di quelle linee maliziose propedeutiche al divertimento , inarcai un sopracciglio dubbiosa da quello che poteva girare in quel testolina,festaiola."C'è inaugurazione di un piccolo locale molto carino , stavo pensando di portarti lì"mi guardò tentatrice e per quanto fossi molto resta sui propositi della serata , era il mio primo giorno e un pò di divertimento non guastava a nessuno .

Il locale era molto carino , piccolo ma elegante e sofisticato , dai divanetti in pelle viola ai lampadari sferici di cristalli ,fino alla pista da ballo , il piano bar e quello del dj . Erano i generi di posti mondani che piacevano a Emily , dove contava solo il divertimento e tutto si chiudeva in una notte senza un ma e né un per .  Mossi la cannuccia del mio drink, la festa era nel suo fulcro centrale , erano centinaia le persone che ballavano e si scatenavano in pista . Se Ian fosse stato qui mi avrebbe trascinato fuori con forza,già  me lo vedevo guardarmi con rimprovero , -neanche fossi una bambina - ed iniziare una delle sue ramanzine sul fatto che di questi posti non ci si poteva fidare, era piuttosto protettivo ma quella premura era a dir poco tenera. Mi scrutai attorno ,la mia amica era comparsa ma ero pienamente fiduciosa all'idea che fosse in mezzo a tutta quella folla in pista ,a differenza di me , seduta su uno sgabello nero , al bar bevendo -neanche tutto - un drink piuttosto forte e rinfrescante , quasi aspro , di cui non sapevo il nome e né ci tenevo a saperlo perché non lo avrei mai più bevuto . Mi alzai ,lasciando lì la mia bibita e mi diressi fuori ,incanalando l'aria fresca che  con la sua brezza notturna , muoveva la mia camicetta con armoniose decorazioni a fantasia e i miei pantaloncini neri. Feci un bel respiro , e mi guardai attorno , ormai era piuttosto tardi , le strade erano pressoché deserte, solo la luce di alcune finestre dava la prova della viva esistenza di quel quartiere . Un senso di nostalgia mi attanagliò , quasi di vuoto nel pensare che non potevo godere dell'animata e calorosa presenza della mia famiglia accanto a me ,delle serata passate sul divano a vederci un film , oppure in giardino a rilassarci o addirittura quando di soffiato andavo nella stanza di Ian, e mi infilavo nel suo letto . Infatti ,a volte nelle serate più fredde e tormentate,trovavo quel mio letto così scomodo e freddo,oltre che incredibilmente duro e quindi mi infiltravo nella stanza di mio fratello -accanto alla mia - .

"ehi,dolcezza sei da sola?"una voce beffarda ,unita all'aspro e nauseabondo odore di alcool forte pervase le mie narici e il mio udito. Una mano strinse il mio polso ,mi voltai di scatto e i miei occhi scrutarono disgustati l'uomo dinanzi a me . Era completamente ubriacato,si notava dagli occhi gonfi e spenti ,i capelli rossi erano una massa indistinta di riccioli ,la camicia per niente ordinata,con un estremità fuori dal pantalone e una dentro ,era piena di pieghe . Poteva avere all'incirca 35-40 anni ed era così trasandato da sembrare quasi un vagabondo . D'instinto provai a liberare il polso ma lui lo strinsi più forte ,mi allarmai e iniziai ad agitarmi mentre quegli occhi vispi indugiavano sulla mia figura in modo così famelico da potermi mangiare. Mi divincolai più forte mentre quel tizio continuava ad avvicinarsi "shh non aver paura "il suo metodo di tranquillizzarmi ,tuttavia non faceva altro che peggiore le cose,il panico e la paura mi assalì mentre constatavo che ero da sola e che la musica del locale era molto più forte delle urla che avrei dato se quell'uomo avesse fatto solo un altro passo . 

"Lasciami!"ringhiai irosa ma le mie parole sembravano così vane dinanzi a lui ,per essere ubriaco era piuttosto forzuto,gridai più forte " HO DETTO LASCIAMI!"In un attimo la presa del polso si affievolì, lo vidi accasciarsi a terra e contorcersi dal dolore a causa di un veemente pugno in pieno viso ,massaggiai leggermente il punto della sua presa e alzai lo sguardo verso la persona davanti a me ,colui che aveva atterrato quel tizio. Un corpo alto e formato al punto giusto, era fasciato da un jeans nero  e una camicia bianca ,mentre le sue larghe e robusta spalle erano coperte e contratte -a causa del pugno- da un fine giubbotto . Percorsi il contorno di quell'uomo ,dalle gambe all'addome possente ,fin quando non mi fermai al suo viso . Una chioma serica d'un biondo miele scuro incorniciavano un volto a dir poco perfetto, dagli zigomi ,ai contorni ben definiti,neanche fosse stato scolpito dalla pietra.Le labbra erano una linea afrodisiaca su quel viso ma la cosa che mi colpirono di più ,da togliermi quasi il respiro ,furono gli occhi. 

Due pozzi d'un brillane color miele quasi rame molto simile al whisky ma più caldo,assomigliante -appena-al caramello più puro .Avevano una luce così intensa da pietrificarti e immobilizzarti,data la bellezza così rara di quel colore . Il mio cuore riprese a battere  e tornai a respirare grazie alla liberazione da quella stretta.Tuttavia i miei occhi erano ancora concentrati su quell'uomo....su Lucas. Spalancai la bocca quando  lo riconobbi,non lo vedevo da tempo e guardarlo di nuovo,lì ,aveva tormentato -un attimo- il mio animo già scosso, ero sorpresa e sopratutto incredula dal suo arrivo , "Prova di nuovo a toccarla e ti uccido!"la sua voce uscì così dura e rabbiosa da mettere quasi i brividi, la sua espressione ,precedentemente accigliata,tornò più tranquilla -così come la mia - quando quel tizio andò via. Il suo sguardo si posò su di me ,percorse con attenzione il mio corpo,forse in cerca di qualche livido e si avvicinò "stai bene?"annuì non riuscendo momentaneamente a parlare ,scossi la testa per riprendermi e lo guardai 

"Lucas.... cosa ci fai qui?"la sorpresa con un lieve accenno di disagio uscì dalla mia bocca . Lui mi prese per mano e mi trascinò con se dinanzi a una porsche nera , aprì la portiera e mi infilò dentro senza il mio consenso-ancora sbigottita per protestare-in un attimò partì. Mandai un messaggio a Emily ,per avvertirla mentre scorgevo il locale allontanarsi sempre di più e diventare un'ombra offuscata "mio padre e mia madre sono dovuti partire di fretta per alcuni problemi,dato che sapevo del tuo arrivo sono venuto io ,purtroppo ho fatto tardi"

"chissà perché..."lo scrutai ,il viso concentrato sulla strada,le mani sul volante,in una presa salda e il corpo -stranamente- rigido, beh di certo quei vestiti non erano stati messi per venirmi a prendere ,il ritardo doveva essere stato ben diverso da quello lavorativo ,ciò spiegava anche la sua presenza lì. Si girò verso di me e notò il mio sguardo accusatorio "se non ci fossi stato ,non oso neanche immaginare cosa ti avrebbe potuto fare.... che cosa ci facevi lì a quest'ora ?!Ti rendi conto del rischio!Non mi sarei mai aspettato questo da te ,Marianne"il suo tono si alzò e assunse un'aria di rimprovero incredibilmente fastidiosa. Mi irritai, avevo capito la lezione non  mi serviva ricordare ciò che era accaduto ,lo squadrai adirata 

"lo so ,okay?!Non c'è bisogno che me lo ricordi !."Appenà fermò la macchina,scesi accigliata sbattendo con forza la portiera e salendo le scale del suo appartamento rapida e perentoria,fermandomi poi dinanzi alla porta. Lo sentì sospirare mentre voltavo il capo per non guardarlo e appena ,egli aprì l'entrata del suo mega appartamento ,corsi in camera,chiudendo la porta.  Ci ero già stata molte volte e per questo ricordavo bene la disposizione di ogni stanza. Mi buttai -subito- sul letto a baldacchino,e chiusi gli occhi.Le sue parole erano state come una pugnalata , era così strano essere rimproverata da lui , le sue parole a differenza degli altri avevano un effetto  più pesante e non capivo il perché. Forse ,perché non ero abituata...non mi aveva mai sgridata ,alla luce dei suoi occhi ero sempre la bambina buona e questo mi faceva sia infuriare che farmi sentire.... speciale . Sospirai .

Lucas pov

Bussai alla camera di Marianne,ma non rispose,sospirai e aprì la porta-che per fortuna non era chiusa a chiave - . La vidi stesa sul letto ,addormentata in un'espressione non più adirata ma più serena e quasi da bambina , mi venne da sorridere . Cautamente , senza far rumore mi avvicinai, mi sedetti di fianco a lei sulla sponda del letto e inizai ad  accarezzarle i capelli . Lo facevo sempre quando era più piccola ,veniva vicino a me, si stendeva nel mio letto e io passavo ore e ore a guardarla -proprio come adesso - contemplando la sua puerile purezza . Adesso però non era più una bambina , stava per diventare una donna ma io rimanevo sempre lì accanto ad accompagnare il suo sonno, in quel momento niente mi sembrava più prezioso di lei ...

"Sogni d'oro ...Marianne"le baciai i capelli e mi alzai . Il silenzio piombiò nel salone appena uscii da quella porta , accompagnato dal freddo , mi avvicinai alla finestra , che rifletteva come uno specchio quella città che -finalmente - si spegneva ,anch'ella per riposare . Mi passai una mano tra i capelli e sentì il cellulare squillare , sicuramente era Nick , risposi

"domani abbiamo l'incontro con Sam ,devi stare qui alle 7 "la sua voce era leggermente assonnata , segno che si era addormentato -come al consueto-  sul divano mentre guardava uno dei suoi soliti film , dimenticandosi completamente di avvisarmi dei vari impegnati che costituivano la mia giornata , talmente troppi che di alcuni non mi rimembravo neanche e per questo che c'era lui . "Si lo sapevo anche senza di te ,grazie per avermi avvisato prima ,comunque non posso venire "mi portai la mano sul volto ,cercando di rinfrescarmi le idee a causa dell'assurdità che stavo dicendo . Era da una vita che dovevo incontrare Sam e domani era l'unico giorno che stava in città ,perché stavo buttando all'aria il lavoro di una vita ?Diamine ,non lo sapevo neanche io !"Lucas ma che stai dicendo?!Perché vuoi cancellare l'incontro?"la voce sconcertata di Nick non faceva altro che confermare la mia assurdità . Sospirai e il mio sguardo ricadde sulla sua porta , alla stanza dove stava dormendo Marianne , aprii la bocca 
"perché è appena arrivata mia nipote ."
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Un nuovo inizio di VinnyP9
Ecco il primo capitolo di Amami,2 , allora cosa né pensate ?Lucas vi piace ?Il piccolo ha avuto una bella crescita non trovate?u.u
Presto pubblicherò il nuovo capitolo ,abbiate un pò di pazienza . Ho anche fatto il video di Amami e se siete curiose andate sulla mia pagina "Le storie di Astrad" spero vi piaccia !!!
Saluti dalla vostra Astrad.

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