Capitolo 4
-Attenti! – Urlò Jace abbassandosi di colpo per schivare l’attacco del demone, il quale, fino a qualche secondo prima, giaceva appollaiato a testa in giù come un pipistrello, avvinghiato alle grosse travi del soffitto. Anche gli altri due fecero altrettanto e subito si misero all’opera per contrastare l’immonda creatura che adesso li fissava dall’alto digrignando i denti ed emettendo versi profondi.
-Ehy, Jace! Che succede? – si preoccupò Isabelle, udendo la creatura dal monitor -Jace!-
-Foster!-esclamò Jace afferrando anche la seconda lama dalla schiena.
Le mani dell’arciere si mossero veloci. Con un gesto quasi felino Foster tese l’arco fino al limite massimo consentito dalla corda, trattenne il respiro e lasciò andare la presa della freccia che, in un flebile fischio, si andò a conficcare nel torace del demone, il quale emise un grugnito simile a quello di un cinghiale al macello, prima di disintegrarsi per lasciare al suo posto 5 mostriciattoli pronti a proseguire l’attacco.
Ellen e Jace si scagliarono contro ai “piccoli” demoni dalle sembianze simili a degli scorpioni, i quali già si muovevano a scatti le loro zampe a destra e a sinistra, mostrando la loro coda arcuata ai due cacciatori.
Ellen riuscì a colpire uno scorpione con un colpo fulmineo di lama sul fianco, facendolo scagliare via contro un muro prima che diventasse cenere. Jace la seguì a ruota, conficcando la spada nel cranio di uno che lo aveva superato di pochi centimetri e, mentre ancora emetteva rantoli di dolore, la estrasse nuovamente prima di infilare l’altra nello stomaco di un altro, vicinissimo alla sua faccia, il quale aveva cercato di saltargli addosso per aggredirlo.
Ne rimanevano due.
L’arciere mirò al demone scorpione che gli era passato in mezzo alle gambe, finendolo subito. Foster scoccò un’altra freccia, questa volta non per uccidere, ma per bloccare la coda dell’essere che stava cercando di scappare, mentre la sua compagna gli concedeva il colpo fatale troncadogli la testa.
-Quello era l’ultimo. Ben fatto- si complimentò Jace, mentre Ellen si alzava da terra riponendo la spada nella fibbia alla cintura.
-Non penso proprio che fosse l’ultimo- indicò l’arciere davanti a sé, con un’espressione di terrore in volto.
-Jace. Com’è la situazione? Quello era l’unico demone nell’edificio?-
-Izzy- rispose Jace accendendo l’auricolare nell’orecchio - mi sa che abbiamo trovato il nido… -
Gli occhi rubini di una decina di demoni ricoprirono presto il soffitto del piano, come una notte puntellata di stelle insanguinate. Le immonde creature si agitavano vorticosamente sul soffitto con versi e urla simili a quelli di un serpente mentre mostra le fauci alla preda, e le prede, erano proprio loro. – GWAAAAH!!!-
-Cazzo… - imprecò il biondo, mentre un paio di demoni aprivano le ali e affondavano gli artigli nel legno pronto ad attaccare.
-Uscite subito di lì, ORA! – ordinò la sorella con occhi sgranati sullo schermo.
-Non serve che tu me lo dica. Andiamo via di qui! - Urlò il biondo dirigendosi frettolosamente verso le scale preceduto da Ellen e Foster, il quale, scoccò una freccia nella speranza di rallentarne l’avanzata, ma, che in realtà, servì solo a farli innervosire di più.
-Muovetevi! Stanno per raggiungerci! – esclamò Ellen voltandosi indietro e osservando i demoni che lottavano tra di loro con morsi e graffi per decidere chi dovesse passare per primo su quella scalinata- Beh sarai contento Foster, potrai finalmente provare il brivido di essere cacciato da un orda di demoni affamati! Uccellaccio del malaugurio… -
-Ehy! Non mai voluto che finissimo in una situazione simile! -contobatté lui, coprendosi la testa con le mani per schivare le palle di fuoco che arrivavano alle sue spalle e lanciando una freccia in risposta.
-Se non vi sbrigate diventeremo veramente cibo per demoni!- li richiamó Jace lanciando una veloce occhiata alle creature ormai a tre metri da loro le quali, chi volando chi correndo lasciando le loro impronte scavate nel cemento e sui pilastri laterali, avevano tutta l’aria di non farli uscire vivi da lì- Izzy, hai un modo più veloce per toglierci da questa situazione?!-
-Si… Anche se non vi piacerà… -
-Qualsiasi cosa pur di uscire vivi da qui. Cosa proponi? -si affrettò di dire, correndo velocemente tra i vari sacchi di cemento e cumuli di mattone, fermandosi di colpo alla vista di un altro paio di demoni che gli sbarravano la strada digrignando i denti-Izzyyy, se hai in mente qualcosa dilla subito altrimenti diventeremo Shadowhunters al barbecue!
-Da dove siete riuscite a vedere una finestra o qualcosa che porta all’estero? –
-Eehm.. – si guardò intorno alla ricerca dello spiraglio da cui passava la luce lunare, trovando riscontro nella parete-finestra proprio alle spalle delle belve che li avevano raggiunti, accerchiandoli anche da dietro--Diciamo che è leggermente impossibilitata come via di fuga al momento.. –
-Beh, dovrai renderla possibile in qualche modo. Anche se inviassi rinforzi, non è detto che arriverebbero in tempo dato che adesso trovare uno stregone disposto prestarci i suoi prestigi è quasi impossibile… Soprattutto dopo tutto ciò che ha fatto Magnus per aiutarti. – spiegò Isabelle soffocando le ultime parole in gola.
-Aaah, mai una volta che ci rendessero le cose facili… - brontoló Jace, aumentando la presa nelle lame, dando segno ai due “novellini” di prepararsi.
Ci furono 5 secondi di stallo. Nessuna delle due parti osava muoversi oltre il limite immaginario che si erano predisposti. 5 secondi in cui il tempo sembrò fermarsi prima che la battaglia infuriasse più cruenta che mai.
5…4…3…2…1…
-Aaaah. AAH! – Urlò la ragazza dai capelli Rubini, conficcando la lama nel petto in un demone che li aveva caricati, continuando a colpire e a tranciare i corpi degli scorpioni generati dalle sue ceneri, cercando in tutti i modi di scrollarseli di dosso. Foster, dopo aver fatto fuori altri due demoni che Jace aveva puntato, accorse in suo aiuto mirando al “mini demone” avvinghiato al suo braccio, liberandolo dalla presa. Ellen, con l’arto finalmente libero, pugnaló con un colpo deciso l’essere zampettante che gli era salito fino a sopra la spalla sinistra, mascherando i suoi gemiti di dolore per la ferita provocatagli dagli ultimi rantoli del demone in quelli di quest’ultimo.
Jace, con l’agilità di un felino e la forza di un leone, distrusse uno ad uno i veloci e piccoli demoni aiutato dalle frecce di Foster, tentando di aprirsi un varco per la loro via di fuga.
-Ellen! – esclamò voltandosi a guardare il viso della ragazza in una smorfia di dolore, con il sangue che sgorgava dalla ferita alla spalla, mentre un drago dietro di lei si stava preparando con le fauci spalancate a fare fuoco. Foster si lanciò su di lei buttando entrambi per terra pur di schivare la palla di fuoco e lava che per poco non li colse, per poi scoccare una freccia proprio in mezzo alla sua gola, bloccando quell’espressione terrificante per alcuni istanti prima di trasformarsi in polvere grigiastra.
-Tutto bene? – domandò preoccupato il ragazzo sollevandosi da Ellen.
-Si… - sussurrò lei, tamponandosi la giacca tinta di liquido rosso cremisi e alzando lo sguardo verso il ragazzo bruno- Foster attento!
-Aaam.. Mh.. Mh! – gemette l’arciere quando uno di quegli esseri nati dalle polveri infernali gli si catapultò proprio addosso in pieno volto, seguito da altri due che cercavano di scalargli la schiena dalle gambe. Ellen con uno scatto fulmineo ne riuscì a pugnalare uno, intaccando di poco le carni dello giovane shadowhunters. Foster continuava a lottare contro quello che gli si era attanagliato al viso impedendogli di respirare, dimenandosi da una parte all’altra, tentando di strapparlo via con le mani, anche se con pochi risultati.
-Mmh.. – mugugnava con la creatura che gli graffiava le guance con le zampe e, con un gesto quasi istintivo, usando l’ultimo fiato che aveva in corpo, afferrò una freccia dalla sua casacca, avvertendo sulle mani lo squamoso scheletro dell’essere dietro di lui e la conficcò nel fianco del demone davanti alla sua faccia, il quale si disintegrò dopo alcuni istanti. L'arciere respiró affannosamente per alcuni secondi tenendosi la gola con la mano libera, cadendo pesantemente sulle ginocchia e facendo izzare pericolosamente la creatura dietro la sua schiena, pronta a colpirlo fatalmente al collo.
-Foster, noo! – gridò la rossa tra sé e sé, come un sussurró disperato racchiuso tra le sue stesse corde vocali, mentre cercava con tutte le forze colpire la creatura, ma niente… Troppo lenta.
Le lacrime già le pizzicavano gli occhi quando il demone stava sfiorando il la pelle nuda e sudata del suo compagno da sempre.
Una folata di vento. Un suono acuto e metallico. Il grido inesorabile della morte.
-GRUAAAW! – biascicò il demone prima di incenerirsi come gli altri suoi simili, ucciso dalla lama conficcata proprio nel punto in cui gli umani custodiscono gelosamente il cuore. Jace guardava con occhi vitrei ma fermi la spada che aveva appena lanciato quasi istintivamente, rischiando di uccidere anche Foster insieme alla creatura ossuta.
-Andiamo Foster, respira… - lo rassicuró la ragazza con una mano sul suo dorso e l’altra sul suo petto, mentre il suono penetrante della spada a contatto col cemento rieccheggiava insieme ai colpi di tosse dell’arciere e i versi opprimenti dei demoni ancora attorno a loro.
-Foster ti conviene sbrigarti o tornerai ad essere un comodo cuscino antistress per quei mostriciattoli-sollecitò Jace ingoiando a vuoto, osservando i demoni avvicinarsi sempre più coprendo lentamente l’unica loro via di fuga.
-Ach.. Ach… non ci tengo proprio – tossì l’arciere impugnando saldamente l’arco e tendendone la corda con la freccia che aveva usato per uccidere il demone di prima, ancora macchiata di liquido nero e polvere, puntandola contro la finestra, cercando uno spiraglio di luce in mezzo alle ombre dei demoni.
-Muoviti! – replicó Jace, tenendo a bada un demone che gli era saltato addosso per te te tare di aggredirlo in viso con le gammsue fauci.
L’arciere espirò lentamente, aspettando momento in cui non aveva più aria nei polmoni e pum.
La corda vibrò, la freccia di mosse fulminea sul campo di battaglia fino a conficcarsi per metà, con precisione impressionante, nel vetro della parete, creando linee rigide e biancastre su gran parte della superficie, senza però romperlo oltre.
-Aaah, fanculo.-imprecò il biondo appena liberatosi dalla morsa feroce di uno dei demoni rimasti e, con colpo veloce di polso, lanciò la lama angelica contro il vetro, il quale si frantumò in centinaia di frammenti cristallinei- ANDIAMO! – incitò iniziando a correre verso la finestra, seguito a ruota dai due giovani shadowhunters che si reggevano a vicenda, schivando goffamente le fiamme che gli arrivavano contro, sfoderando qua e là qualche colpo.
-GRUAAAAWW- sentirono prima di vedere tre sagome avvicinarsi dall’estero pronti a fare fuoco su di loro, ormai a un metro dall’uscio.
Jace arrivò per primo e dopo qualche secondo anche Foster ed Ellen. I tre si sporsero qualche istante a guardare il vuoto sotto di loro: l’oscurità della notte impediva loro di vedere affettivamente quanti metri li separassero dal suolo.
-Beh, adesso o mai più – si ripeté Ellen intrecciando le dita di Foster tra le sue prima di saltare praticamente alla ceca con gli altri cacciatori.
Il fischio del vento nelle orecchie.
Il calore delle fiamme sulle loro teste.
Il tonfo assordante della caduta sul terreno.
Era sangue l’odore che gli inondava le narici?
Commenti autrice
Buonsaaalve, scusate l'assenza ma la scuola mi sta tartassando tra compiti, simulazioni e invalsi ><,spero che il capitolo vi piaccia, mataneee🐈
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