La prima notte
<<Cosa ci fai nella mia stanza?!>> le chiese sconvolto Tsubayashi.
<<Ma cosa ci fai tu!!! Sono nuova, sono solo venuta nella mia nuova camera!!!>> sbottò irritata Takasaki.
<<Hai voglia di scherzare! Hai sbagliato stanza, questa è la 315!>> sbuffa lui alquanto seccato.
<<Non sbuffarmi! So che è la 315, la mia stanza è questa!>> ribattè lei, prendendo il mazzo di chiavi e sventolandoglielo davanti al muso. Allora il castano si avvicinò alla sua giacca e prese le sue chiavi, mostrandole le sue. Entrambe le chiavi riportavano lo stesso numero: 315. All'inizio i due si guardarono confusi per poi realizzare di essere compagni di stanza. <<NO!! NON È POSSIBILE!!>> disse agitandosi Ayumi. Stava impazzendo, il suo primo giorno andava di male in peggio. Poi si ricordò che lui era seminudo e lei era lì, anche lei seminuda. E a quanto pare, lo capirono nello stesso momento, dato che arrossirono violentemente nello stesso istante.
<<E-ESCI DI QUI!!!>> strillò la corvina buttandolo fuori da lì, tirandogli la giacca.
<<Ahi!>> si lamentò lui dall'altra parte della porta, ma a lei poco importava.
Com'era finita in una situazione del genere? Sembrava la classica scena da soap opera di cui tanto aveva sentito parlare...
Ayumi si specchiò, era rossa in viso come non lo era mai stata. Sembrava un pomodoro.
"Che cosa è appena successo?!" sclerò internamente. Provò a scaricare la tensione attraverso una doccia e in parte ci riuscì, perché dopo essersi resa conto di aver lasciato il cambio fuori dal bagno la corvina non aveva alcuna intenzione di lasciarlo. Non voleva correre ulteriori rischi. Si avvicinò timidamente alla porta e la aprì piano piano, per quel poco che bastava per spiare la stanza. Prese un respiro e lo chiamò: <<Tsubayashi...>>. Il ragazzo si alzò dal letto controvoglia, lasciando il libro che stava leggendo.
<<Che c'è ora?>> chiese infastidito.
<<Mi...mi porteresti la valigia?>> domandò imbarazzata.
Il ragazzo la guardò storto, per intendere di non aver capito il senso della richiesta. Poi le sue guance s'imporporarono e senza aggiungere altro si avvicinò agli oggetti di lei.
<<Grazie...>> disse soltanto.
~
<<Allora, come risolviamo la questione?>> domandò Ayumi, pettinandosi i capelli.
<<Mh...a dire il vero non saprei...>> sospriò Naomi, buttandosi sul letto.
<<Potrei chiedere a Chiyoko! Direi che questo è qualcosa da chiedere a lei!>> disse la ragazza, alzandosi dalla sedia per raggiungere la reception, ma lui la fermò. <<Non azzardarti a dirle una parola. Chiyoko è una brava persona, ma un libro aperto. Il fatto che viviamo insieme deve rimanere un segreto, se lo dici a lei presto lo saprà tutta la scuola. Chiyoko non sa mantenere i segreti, soprattutto parlando di coppie.>> le spiegò, tenendole ancora il braccio saldo nella sua stretta. Lei agitò il braccio per liberarsi: <<Non serviva che mi prendessi però, eh! Ti ricordo che sono una sedicenne!>> gli ricordò offesa. <<Ah, davvero? A me sembri una bambina delle elementari...>> la schernì lui, perdendo tutta la serietà di prima. <<Taci tu!>> sibilò l'altra, furente di rabbia e incrociando le braccia al petto.
Ayumi sbuffò irritata, lui la guardava con sorriso sornione. <<Che hai da ridere?>> chiese lei. <<Hai l'arrabbiatura facile, eh?>> le fece Tsubayashi. <<Mi stai assillando da quando sono arrivata, è così che accogli i nuovi studenti?!>> sbraitò.
<<Umpf... Ad ogni modo, non scendiamo? È ora di cena!>> cambiò argomento la corvina, nel tentativo di calmarsi.
<<No, la mensa del dormitorio non è un granchè...>> fece il castano, girandosi sul lato e dandole le spalle.
<<Quindi cosa hai intenzione di mangiare?>> gli chiese esasperata.
<<Quella è la cucina, prepara qualcosa, che io non ho voglia...>> rispose con indifferenza, indicando l'angolino della cucina.
<<Ma cosa credi? Che io sia la tua serva?!>> sbottò la ragazza ma senza ottenere risposta. Borbottò qualcosa di quasi impercettibile e se ne andò verso il supermercato là accanto, il tutto pagando con i soldi del ragazzo. Se doveva cucinare per lui, che almeno la pagasse.
Tornando nel dormitorio, il castano si era messo a studiare, ascoltando la musica con le cuffie, e ignorando la compagna completamente. Questa sbuffò e si mise ai fornelli. Era la sorella maggiore di tre bambini, spesso i suoi genitori non c'erano e il lavoro toccava a lei, perciò in economia domestica era molto brava.
Soddisfatta del risultato, lo impiattò e portò i piatti sul tavolo, mettendone uno sotto lo sguardo attento e concentrato di Naoki.
<<È pronto.>> gli disse, sfilandogli un auricolare dall'orecchio.
Lui per un attimo rimase incantato, poi scosse la testa e si servì, mentre Ayumi portava il resto della pentolina a tavola, sistemando poi bicchieri e fazzoletti.
<<A questo punto mangio con te...>> sospirò la corvina, abbozzando un sorriso, per quanto falso potesse sembrare. Era stata una giornata sfiancante con quello Tsubayashi, non vedeva l'ora di buttarsi a letto.
<<Com'è?>> gli chiese dopo un po', guardandolo sottecchi.
<<Accettabile...>> rispose lui, portando un altro boccone alla bocca.
<<Accettabile?! Ma se è già il terzo piatto!!>> fece lei. Il castano si voltò dall'altra parte (sempre mangiando). <<Beh, ho fame. Cosa ti aspetti dopo tutte quelle gare?>> si giustificò, ma ad Ayumi non la dava a bere.
<<Ti piaaaaaace!>> sorrise sorniona con sguardo malevolo.
<<E sta' zitta! Rovini la cena!>> sbuffò irritato. <<Io?! La rovino?!>> sbottò la ragazza, ricevendo un'occhiata storta da lui, una poco convinta.
<<Hmf, fa come ti pare!>> disse infine lei, mostrandosi offesa. Sperava in qualche scusa o comunque qualcosa, invece quello continuò a mangiare e ignorandola del tutto. "È insopportabile!" pensò Ayumi ancora arrabbiata e sempre seduta al tavolo, mentre Naoki portava in cucina i piatti.
~
Il castano spense le luci. Era tardi, aveva perso la voglia di studiare, leggere o fare qualunque cosa richiedesse l'essere sveglio. In definitiva, voleva dormire. Lo stesso era per la corvina, che non ne poteva più e che non era riuscita a riposarsi un attimo.
<<Mmmh! È così soffice!>> commentò lei, spiaggiandosi sul materasso.
<<Sì, sì... Vedi di non russare!>> le disse lui, mettendosi sotto le coperte.
<<EHI!!!>> fece la ragazza, chiaramente offesa. Decise di infilarsi anche lei sotto le lenzuola, per quanto la poca luce della Luna che passava dalla finestra le permetteva di vedere.
Aprì la bocca istintivamente per dire qualcosa, qualcosa che aveva l'abitudine di dire ai suoi fratellini, rendendosi conto poi con chi stesse parlando. Era insicura, se dirlo oppure no. Ma dopotutto era solo una parola, solo una.
<<Buonanotte Tsubayashi.>> gli disse senza guardarlo perché l'uno dava le spalle all'altra.
All'inizio ci fu silenzio. Stava dormendo? O forse no! Se l'avesse sentita e non volesse risponderle? Non avrebbe dovuto dirlo... Sperava vivamente che stesse già dormendo quando sentì chiaro e tondo un <<Buonanotte Takasaki.>> dall'altro letto. Inconsciamente, la ragazza sorrise. Finalmente era stato gentile con lei. Si strinse nelle coperte chiudendo gli occhi, per poi cadere nelle braccia di Morfeo. In quale fantastico mondo dei sogni sarebbe stata quella notte? La risposta è nessuno. Quella fu una terribile notte in bianco per la ragazza, che si era appena ricordata che stava dormendo con lo stesso ragazzo che nella stessa giornata l'aveva derisa, sfidata, vista seminuda e condividevano la stessa stanza. Ah, e come se non bastasse, era anche il ragazzo più popolare dell'Accademia. Ne era certa, la sua carriera di studentessa non sarebbe stata per niente come se la sarebbe immaginata, sarebbe stata molto più complicata e disastrosa. E forse, anche un po' più interessante, ma questo ancora non lo sapeva.
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