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capitolo IV

Axel POV

Mi sveglio di soprassalto con un tremendo dolore alla testa, come se mille aghi la stessero trafiggendo, mi prendo la testa fra le mani e mi guardo intorno.... Sangue, sangue ovunque.... Mi guardo... E mi accorgo che anche io sono ricoperta di sangue, mi ci vuole un po' per ricordare cosa ho fatto giusto pochi secondi fa, sospiro ed appoggio la schiena al muro

"Ti sei svegliata finalmente"

Disse una voce io apro gli occhi di scatto e mi guardo intorno cercando di capire chi sia il mio interlocutore, oh, è solo jeff, è strano.... Dovrei avere paura a stare in stanza con un pluriomicida eppure non è cosí, tutt'altro... Mi sento quasi.... Rassicurata, dalla sua presenza... È come.... Se lo conoscessi da tempo...

"Ciao anche a te" dico massaggiandomi le tempie

"Hai fatto un'ottimo lavoro con quegli sbirri" nota lui

"Mh? Ah, quelli... Non sono veri e propri sbirri, comunque grazie" rispondo distrattamente io

"Comunque, per quanto ho dormito?" chiedo nuovamente

"Per quasi una settimana, tem-.... pensavo fossi morta" risponde lui continuando a darmi le spalle

"Porca troia! All'anima del sonnellino!" dico io

"Gia, inoltre gli altri tizi devono essersi offesi per la strage che hai fatto, non hanno piú portato da mangiare" continua lui dandomi rigorosamente le spalle

"Oh, andiamo, non si saranno mica offesi per qualche piccolo omicidio?" dico io con voce innocente facendolo scoppiare a ridere di gusto

"Hai ragione ragazzina, effettivamente sono parecchio permalosi" ride lui

"Guarda che ho diciassette anni, genio" dico ridacchiando

"Diciassette? Ma come? Sei cosí minuta, io te ne davo quindici!" dice lui continuando a darmi le spalle, ora che ci penso la prima volta che l'ho visto non l'ho nemmeno guardato bene, lui invece mi ha guardata molto attentamente a quanto pare, so praticamente tutto di lui tranne il suo aspetto fisico, voglio guardarlo per bene

"Molto divertente Jeff, senti, puoi girarti verso di me?" gli chiedo

"E perchè?" mi chiede lui

"1) perchè dare le spalle alla gente non è buona educazione 2) perchè non trovo giusto il fatto che tu abbia avuto il tempo di guardarmi con attenzione mentre io non ho potuto analizzare il tuo aspetto fisico" spiego

"Meglio di no, ti spaventeresti" dice lui con una lieve risata psicopatica

"Non mi spaventerò, fidati, la mia mente malata partorisce cose che nemmeno puoi immaginare" ribbatto io con sicurezza, lui pare pensarci un po' ed in fine dice

"Ci stò, ma in cambio tu dovrai raccontarmi qualcosa di te, cosí saremo pari"

Rifletto per pochi secondi ed in fine accetto

"Dunque alzati e girati verso di me, cosí che io possa vederti" annuncio sorridendo lui si alza e si gira verso di me... È inquietante sí, ma anche... Come dire? Attraente? Figo?.... Boh.... È alto e di corporatura agile, i lunghi capelli corvini gli ricadono ribelli sulle spalle... Ed i suoi occhi... Azzurro chiaro... Penetranti e freddi, sembrano leggerti l'anima, la pelle bianca lattea ed i solchi vermigliol incisi sulle sue guance, rido leggermente e gli batto una pacca sulla spalla dicendogli

"non sei niente male"

lui ride leggermente "sei la prima a dirlo, principalmente perchè quando lo chiedo alle mie vittime sono troppo impegnate ad urlare"

"Beh sai non è che tu abbia molta scelta quando ti ritrovi davanti un pazzo omicida pronto ad ucciderti" dico ridacchiando

"Comunque ora devi raccontarmi tu qualcosa di te!" dice lui

"Beh, che devo dire, mi chiamo Sarah Axel Williams, tu chiamami Axel o Ax, ho diciassette anni e sono nata in un paesino in provincia di los angeles, sono sempre stata una grande appassionata del genere horror, splatter e thriller inoltre sono sempre stata attratta dalle lingue straniere, sono stata rinchiusa in questo buco all'etá di 12 anni" dico brevemente

"Per quale motivo? Qual'è la tua storia?" mi chiede

A questa domanda rimango spiazzata... Non... Non ho voglia di tirare fuori il mio passato... Prima o poi glielo dirò,ma ...... Non oggi... Non sono ancora pronta....

"Ecco... Perdonami, ma... Non... Non me la santo di parlare di questo ora... Magari un altro giorno" dico cercando di riacquistare la calma e di evitare di scoppiare a piangere, lo vedo avvicinarsi a me e posarmi una mano sulla testa scompigliandomi i capelli

"Come vuoi, sò quanto possa essere difficile il passato, non ti costringerò a raccontarlo come molti altri hanno fatto con me, per cui prenditi tutto il tempo che ti serve" detto questo si stiracchia e si siede accanto a me e tutti e due ci immergiamo in un silenzio profondo e carico di pensieri

Angolo autrice

Ebbene sí, per qualche assurdo miracolo ho finalmente aggiornato, spero che abbiate gradito il capitolo, se è sí volendo potete farmelo capire lasciando un commento o una stellina, ma avrei un avviso da fare, su un'altra storia è allegato un'ASK sulle creepypasta per cui se potete lasciatemi qualche obbligo o veritá ve ne sarei grata






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