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"Di nuovo! Di nuovo!" gridava suo nonno colpendo con sicurezza con il suo bastone da kendo.
E che palle! brontolò il Blu. Svegliarsi alle cinque per fare un maledettissimo allenamento con il nonno non era esattamente nei suoi piani. Però non lo diceva.
Dalla morte dei suoi genitori, i suoi nonni si erano presi cura di lui. Suo nonno era rimasto molto male dalla morte di sua figlia, sua madre. Egli asseriva che lui le somigliasse tanto. Reisi non ci credeva poi molto, del resto non se la ricordava più, e suo nonno si rifiutava di mostrargli qualsivoglia foto.
Sospirò rassegnato, per poi concentrarsi sui colpi del più vecchio.
"Nonno, fermiamoci qui, devo prepararmi per la scuola."
"Appena torni continuiamo."
"Sì, nonno... appena termino i compiti."
Per la nonna lui eccelleva negli studi. Per il nonno era campione nazionale di kendo da tre anni imbattuto.

Noia, era l'unico aggettivo adatto alla sua vita.
Svegliarsi, allenamento di kendo, prepararsi e andare a scuola, tornare a casa e fare i compiti, poi nuovamente il kendo, la cena, un bagno rilassante e poi a letto.
La sua routine. Tutti i giorni.

"Buongiorno Rei-chan!" Totsuka gli gridò nell'orecchio e il Blu indietreggio, stordito.
"Buongiorno a te, Totsuka." gli rispose, poi.
Totsuka Tatara. Suo compagno di classe. Aveva gli occhi e i capelli color miele. Sempre gentile e sorridente.
Reisi a volte lo invidiava, mai una giornata storta, mai una risposta brusca, mai una preoccupazione. Il Blu non sapeva come il Miele facesse ad affrontare la vita con così tanta naturalezza, lui doveva sforzarsi parecchio...
Prima di entrare in classe fecero un cenno di saluto ad Izumo, un loro amico di un'altra classe. Reisi guardò distrattamente alla sua destra notando un ragazzo dai capelli rossi. Era sempre con Izumo, o forse era Izumo ad essere con lui, chi poteva dirlo. Non si erano mai parlati, tuttavia, il Blu sapeva che il Rosso era famoso per essere un attaccabrighe.
Non sapeva menare le mani, Reisi ne era certo, ma il suo aspetto bastava a far intimorire tutte quelle mezze calzette della loro scuola.
Quelli dell'altro liceo, invece, non si facevano intimorire per così poco...

"Oi, Izumo." il Rosso richiamò l'attenzione dell'amico, che gli fece un verso indistinto, segno che lo stava ascoltando.
"È lui Munakata Reisi?" Il biondo annuì.
"Non mi sembra poi così tanto checchetta. Il visino un po' più delicato ma anche Totsuka ha i lineamenti fini..." osservò, pensieroso.
"Chi ti ha detto che è una checca, scusa?"
"Quelli dell'altra scuola. Ne parlano parecchio male. E più che checca gli danno della puttana."
"Ahi,ahi. La verità è che gli brucia. È campione nazionale di kendo, imbattuto da tre anni. E, detto tra noi, non è la prima volta che fa il culo a quelli dell'altra scuola."
"Ho sentito che vogliono dargli una lezione, quelli di quinta. Erano sì e no una decina."
"Sta minchia! Che bastardi... Secondo me si trasferiranno tutti."
"Che vuoi dire?"
"Che Reisi è più bastardo di loro. Se proveranno a toccarlo stai pur certo che li metterà in riga tutti, assicurandosi di avere un buon numero di spettatori."
"Dieci contro uno?"
"Dieci scimmie contro una tigre. Chi vince?"
"La tigre."
"Esatto."

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