Eccola. Puoi giurarlo, l'hai sentita, c'è.
Ti sei accorto del suo movimento, dentro il tuo cranio. Aveva strisciato. Poi niente.
Eccola! C'è di nuovo, la senti. Si muove, dentro la tua testa. Se prima strisciava, ora zampetta, scava nel tuo cervello. Si ferma un momento, ma percepisci la sua presenza.
Infatti, comincia nuovamente a muoversi. Vuole uscire. Sta razzolando nelle tue cervella.
Tu non vuoi, ma non sai come farla uscire. Ti stringi il capo fra le mani, fai pressione sulle tempie, ma non smette.
Ora sta mangiando. Lo sai, si nutre di te. È nella tua testa, senti il suo rosicchiare persistente.
Arriverà al cuore, te lo aspetti, e roderà pure lui. Non ti lascerà niente.
È rumorosa. Tu non vuoi sentirla più, però. Ti stringi la testa fra i palmi sbucciati e insanguinati, tappandoti le orecchie. Non vuoi sentirla più.
Affondi le unghie nella cute, perché sei frustato e arrabbiato; perché il suo suono non cessa.
Vuoi coprire questo rumore, non vuoi sentirlo più, perciò cominci a strillare.
Urli, gridi, preghi. La tua gola brucia. Gemi.
Uccidimi, ti prego, uccidimi, supplichi.
Non c'è nessuno, ad ascoltare la tua preghiera, nessuno. Sei solo, con te stesso, con la tua agonia.
Sei disperato: la senti, che scava per uscire. La senti, che si muove. La senti, che ti distrugge.
Sei disperato; stringi le dita sul tuo viso, sul petto, affondi le dita nella carne.
Il dolore è amico, il dolore è utile: ti regala un frammento di lucidità. Non c'è più, nella tua testa, ma sei consapevole che tornerà. Lei non è come la vita, lei non ti abbandona.
Lo sai, e sai che morirai in modo orrendo. Stringi gli occhi, ma le lacrime escono lo stesso: sono troppe.
Tu non vuoi questo. Non vuoi impazzire, non vuoi morire.
Piangi, nell'abbraccio del tuo giaciglio di terra.
Piangi. Sei ancora giovane, acerbo. Non vuoi conoscere l'abisso oscuro della morte.
Piangi. Non vorresti sentirla mai più, vuoi vivere.
Eppure, eccola. Puoi giurarlo, l'hai sentita. C'è.

*

Trecentotrentatré parole, una cosina corta corta.
Spero vi piaccia, fatemelo sapere con un commento!
Un bacio, Laura

P. S. L'entità a cui si riferisce al femminile è l'eruzione, ho cercato di descrivere come Newt deve essersi sentito, affetto da tale malattia.