Tredici anni dopo

La campanella è suonata da cinque minuti buoni e tutti i bambini sono già seduti al loro banco, pronti per iniziare questo nuovo capitolo della loro vita.
C'è chi rimane fermo al suo posto e si guarda attorno curioso, chi sta già tirando palline di carta ai compagni e chi guarda fuori dalla finestra, immaginandosi Tyranitar giganti invadere il cortile della scuola.
Il vociare è forte e risuona per tutta l'aula, arrivando anche nel salone, essendo la porta aperta.
Ma le voci si placano quasi immediatamente, quando la maestra fa il suo ingresso nella stanza.
Non è troppo giovane, ma nemmeno anziana, i capelli biondi sono raccolti in uno chignon a metà nuca e due orecchini a forma di perla le adornano il viso magro, insieme a due occhi azzurri sorridenti. La gonna bianca a pois rossi attira subito l'attenzione delle femminucce, che non si tirano indietro e fanno subito apprezzamenti. La donna poggia la sua cartellina sulla cattedra e il suo cappotto sulla sedia, che però lascia vuota.
Decide invece di percorrere il perimetro del tavolo e sedersi sull'estremità di fronte alla classe, per avere un contatto più diretto con loro.
"Ciao bambini! Io sono la vostra nuova maestra." si presenta la donna, con un grande sorriso sulle labbra.
Fa scorrere velocemente lo sguardo sulle personcine che ha davanti, cogliendo diverse espressioni e sembianze, uno in particolare la stupisce, ma non gli dà molta importanza al momento.
"Siccome oggi è il vostro primo giorno di scuola, non inizieremo con il programma vero. Piuttosto, volevo raccontarvi una storia, magari la conoscete anche voi.
Avete mai sentito parlare della storia dei due eroi di Unima e dei draghi leggendari?"
La donna si guarda attorno, vedendo i bambini scuotere la testa, i più coraggiosi rispondono a voce alta di no.
Quando non nota alcun segno di affermazione, accavalla le gambe, preparandosi per iniziare il suo racconto.
Ma poi, una timida manina dall'ultima fila si alza verso il soffitto.
La maestra sorride, soddisfatta di essere riuscita nel suo intento.
Tutti i bambini si voltano indietro, puntando i loro occhi sull'unico componente della classe che sa di cosa si sta parlando.
Gli sguardi sono curiosi, quasi meravigliati, nell'osservare quel bambino dai capelli inusuali, lunghi fino alle spalle e di colore verde, che risaltano ancora di più sulla maglietta arancione che sta indossando, così come risultano più luminosi gli occhioni azzurri svegli e attenti.
La donna annuisce nella sua direzione, mantenendo il sorriso orgoglioso sulle labbra.
"Vuoi dircela tu la storia?"
Il bambino abbassa la mano, guardandosi attorno un po' titubante, ma poi decide di alzarsi in piedi e raggiungere il fianco della maestra.
La guarda insicuro, ricevendo un altro cenno di consenso e un altro sorriso, per poi tornare a guardare i suoi compagni.
"Conosco la storia degli eroi di Unima e dei draghi." esordisce, senza ricevere alcuna risposta.
Ma poi, un piccolo sorriso si forma anche sulle sue labbra.
"La conosco perché gli eroi sono la mia mamma e il mio papà."

The end

Ma secondo voi non rimanevo fedele a me stessa e al mio ritardo cronico ancora una volta???
Ci siamo, la storia è conclusa.
Mi viene difficile trovare le parole giuste adesso, so solo che mi mancheranno molto questi personaggi.
Probabilmente è per questo che ci ho impiegato tanto (oltre a tutto il resto ;;) ad aggiornare, il mio subconscio non voleva che finissi la storia.
Voglio ringraziarvi sinceramente per aver intrapreso questo viaggio con me, per aver apprezzato le mie idee e per i vostri commenti e il vostro supporto. Siete dei lettori davvero bellissimi e preziosissimi.
Non so dirvi quando scriverò un'altra storia, ma aspettatemi che tornerò sicuramente. Ho troppe idee in testa e devo scriverle da qualche parte o impazzisco sul serio lol
Ne approfitto per augurarvi un buon Natale e un felice anno nuovo 💫

Ancora un enorme grazie e un enorme abbraccio a voi.
Alla prossima, micetti 💕
Os quiero ❤️