Chapter 3 -The ghost of us
Londra mi piace perché mi assomiglia. È caotica, mista, unica, al contempo vitale e grigia. Amo la mia città. Amo la pioggia che cade per una buona parte dell'anno. Amo il grigio del cielo. Amo le case, tutte ordinatamente uguali. Amo l'atmosfera che si respira, insieme caotica come una metropoli e rilassata come un perenne tè delle cinque. Amo la sua storia, amo vedere i turisti che si aggirano ovunque, amo i diversi e disastrati che incontri solo se sai dove andare. Forse sono anch'io un po' disastrata. Disastrata dentro, però. Una di quelle che fuori sono un volto anonimo, perfettamente normale. Una comparsa, che sembra impossibile possa essere un qualcuno, possa avere una vita propria o un'occupazione diversa dal fare da sfondo alla tua, di vita. Ma dentro, dentro è una tempesta, un temporale estivo. Pioggia, vento e fulmini che si rincorrono, giocano assieme, danzano e in segreto cercano di avere la supremazia sul resto.
Oggi siamo usciti assieme. Mi ha portato nel bar del suo primo appuntamento con Rose. Come lo so? Gliel'ho consigliato io. Come gli ho consigliato cosa fare per festeggiare i loro primi sei mesi assieme, o cosa regalarle per il suo compleanno, o qualunque cosa di cui fosse insicuro in quella relazione del cazzo che aveva con mia cugina. E le sue insicurezze erano tutto fuorché poche. Con Rose è sempre così: non ti senti mai abbastanza, riesce a farti sentire inferiore con una sola occhiata mirata. Con un capello fuori posto, lei riesce a farti sentire uno schifo assoluto. Indegno anche solo di guardarla. E poi si chiedono perché non la sopporti. Odiare un proprio parente è difficile, ma amarlo, nel caso mio e di mia cugina, lo è ancora di più.
Abbiamo diviso una coppa gigante di gelato, con cioccolato e qualunque topping possibile e immaginabile. Come ai vecchi tempi. Mi ha chiesto dei nostri vecchi amici, che hanno fatto in quest'ultimo anno, i risultati della squadra di rugby della mia scuola, che era anche la sua scuola, prima che scappasse a New York. Mi ha chiesto come ho passato io, l'ultimo anno. Gli ho risposto sinceramente: sola. Gli ho raccontato di come mi sono allontanata dalla nostra combriccola, di come Rose avesse iniziato ad odiarmi ancora di più. Di quanto mi è mancato. Dei disegni di Melanie, di quanto voglia bene a quella bambina. Della musica che ascolto -è cambiata anche quella- e della mia nuova band preferita. E anche lui parla. Mi racconta dell'America, di quanto fosse bella New York, delle persone che ha incontrato, delle feste, delle uscite nel bel mezzo della notte. Di Rose, e di come ha provato a dimenticarla, riuscendoci, finchè non è tornato e l'ha vista all'aeroporto. Aggiungo questo alla lista di cose che odio di lei. Mi racconta di Sophia, la ragazza che lo ha aiutato più di chiunque altro, con cui è stato assieme la maggior parte del tempo in cui è stato via. "Un colpo di fulmine", così la descrive, mentre la gelosia mi attanaglia lo stomaco. Provo a sciogliere quel nodo mandando giù un'altra cucchiaiata di gelato, mentre mi racconta di come abbiano chiuso i rapporti, in comune accordo quando lui le ha rivelato che aveva intenzione di tornare in Inghilterra -e rimanerci-, dove si trovava la ragazza che lui aveva amato, e che probabilmente una parte di lui amava ancora. Il nodo si stringe ancora di più quando comprendo che si sta riferendo a Rose, e non a me. Ma me ne frego, e continuo a divorare gelato, guardandolo. È bellissimo. Conclude il suo racconto, e per qualche minuto l'unico rumore è quello dei cucchiaini che urtano la coppetta. Il gelato finisce, lui paga, e usciamo. Girare con lui mi è sempre piaciuto. Ha l'abitudine di passarmi un braccio attorno alle spalle, e mi soffermo sempre a pensare cosa pensa la gente quando ci passa davanti. Cosa vedono in noi? Due amici che si sono appena ricongiunti? O due innamorati?
dire che sto male in questo periodo è dir poco. vi ho lasciati nel secondo capitolo che dovevo conoscere la mamma del mio ragazzo. beh, mi ha lasciata. il ragazzo mi ha lasciata una settimana fa, dopo otto mesi assieme, e non posso fare a meno di star male (come alcune persone sanno, visto che sopportano le mie crisi e i miei pianti 24/7). l'amore fa abbastanza schifo, e me ne sono resa conto ora. a proposito del mio ex, ho pubblicato una nuova storia/raccolta "I Senzanome" che non sto qui a spiegare in cosa consiste. la trovate sul mio profilo. detto questo, grazie per il supporto.
Lily
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