Capitolo 14
Nella vita, spesso, ci troviamo a dover affrontare dei cambiamenti, alcuni voluti altri...beh entrano in gioco i famosi imprevisti.
Più diventiamo grandi e più dovremmo essere preparati ai cambiamenti visto che fin da piccoli li subiamo.
Il passaggio dalle mura protette di casa alla scuola materna, dalle materne alle elementari, dalle elementari alle medie, dalle medie alle superiori... poi non tutte le strade sono uguali, la mia per esempio, già sapete, non è proseguita verso l'università ma in un cambiamento ancora più radicale e importante: il matrimonio.
Non ho convissuto col mio attuale marito prima di sposarmi, siamo passati dallo stare insieme come fidanzati a una vita di coppia.
Un cambiamento radicale. Fino al giorno prima sei a casa con mamma e papà, il tuo unico compito è quello di rispettare, malvolentieri(come ogni figlio che si rispetti), le regole imposte. Anche se aiuti nelle faccende, l'unico pensiero è studiare, o far finta, uscire con gli amici e non mettersi nei guai.
Crediamo che tutto sia possibile e che tutto ci sia dovuto.
Nessun pensiero, nessun problema...poi di punto in bianco, dopo aver analizzato con attenzione il rischio calcolato, quella decisione: sposiamoci.
Il matrimonio, che sia in chiesa o in comune, che sia cristiano o meno, è sempre una gran festa. La sposa bellissima, lo sposo tesissimo, nel mio caso era il contrario io tesissima e lui bellissimo. Quando entrai in chiesa, accompagnata da mio padre, avevo la vista annebbiata dalla tensione tanto che gli dissi "Non c'è, non lo vedo!" e mio padre, devo dire anche lui comunque teso, ero la prima delle tre che prendeva il volo, rispose "C'è, c'è, c'è!"
Diciamo di fronte a Dio, o al Sindaco o a chi è deputato ad unire la coppia, il nostro "sì" un sì che, in teoria, dovrebbe essere per la vita.
Dopo quindici giorni di luna di miele si mette piede per la prima volta in quello che sarà il nido d'amore.
Ti guardi attorno e... o cavoli! Dove sono le istruzioni? Come si fa a fare la moglie? L'affitto o il mutuo, la luce, il gas... lavorare dobbiamo lavorare, la lavatrice, i piatti , i letti...lavorare dobbiamo lavorare...
Dove sono le uscite? Dove sono le vacanze in cui ti divertivi senza pensare a quanto potrebbe costare la camera dell'albergo, o il lettino in spiaggia...
Tutto cambia... un cambiamento con rischio calcolato perdendo di vista le difficoltà che si dovranno affrontare in una vita di coppia.
Oggi, si dice, che ci sono sempre meno matrimoni e sempre più divorzi. A me sembra che le persone non siano più disposte a comunicare. Al primo problema la soluzione più semplice è scappare.. ma non sempre è la cosa migliore da fare. A volte, in situazioni particolari, la fuga è la via migliore, ma solo a volte..
Non sarei qui a raccontare episodi della mia vita che coinvolgono i miei figli e mio marito se fossi scappata alle prime difficoltà. Quando parlo di difficoltà metto in conto tutto ciò che può avvenire in una vita di coppia, dove i problemi, i pensieri, le distrazioni, l'abitudinarità portano ad un'inevitabile allontanamento dei sentimenti che coinvolgono la sfera dell'innamoramento. Si cominciano a notare anche quei difetti che prima erano celati... come il tubetto del dentifricio schiacciato dalla metà, no non mio marito, poveretto, quella del dentifricio sono io. Le cose fuori posto o comunque non come le vorresti tu, sempre io la colpevole di disordine cronico...
Le accuse reciproche "è colpa tua se..." e poi arrivano i figli. Nuovo amore per entrambi i genitori che devono essere capaci di far capire al consorte che non viene messo in disparte ma semplicemente c'è un essere in più da amare e che ha, necessariamente, bisogno di entrambi...
Tutto questo turbinio di cambiamenti fanno sì che , inevitabilmente, una coppia che da fidanzati sembravano essere la perfezione in persona o semplicemente normalissima coppia standard di fidanzati, incontri delle difficoltà.
Soluzione: fuggire o restare! Io credo di aver voluto più volte fuggire e lo stesso mio marito, ma abbiamo dovuto sederci, affrontarci, sbrodolarci addosso tutto quello che non andava l'uno dell'altra... fare un passo in dietro e chiedere anche scusa...
Non è stato facile ma ci siamo riusciti e tra alti e bassi siamo ancora qui, non siamo innamorati come dei ragazzini, ma ci amiamo per quello che siamo, per quello che la nostra unione ci ha permesso di conoscere l'uno dell'altra, per ciò che insieme abbiamo dovuto affrontare e perché quando siamo saliti su quell'altare, anche se giovani, avevamo fatto delle promesse, che abbiamo voluto e vorremmo continuare a mantenere anche se questo ci costa dover smettere di pensare egoisticamente solo a se stessi.
Mentre scrivo queste righe mi viene in mente la canzone dei Phoo "50 primavere:
"Quel 25 aprile
la guerra era di casa
pioveva forte fuori dalla chiesa.
La fame era nell'aria,
la vita una scommessa
ma il prete continuava la sua messa.
Tu col vestito bianco,
tu con le scarpe nuove,
vi siete detti si,
davanti a quell'altare.
E insieme per la vita
vi siete incamminati
tra il tempo, le promesse e le speranze.
La guerra che finiva,
i balli americani,
l'Italia da rifare con le mani.
I 10 alla schedina
i figli all'improvviso
la casa troppo stretta
e io che crescevo troppo in fretta.
Ma dimmi come si fa
a stare come voi
insieme per la vita;
che a me, l'amore quando c'è
mi sembra sempre fuoco
e invece dura poco.
Sarà che anime di razza
è un po' che non ne fanno più.
Quel 25 aprile
ritorna tutti gli anni
e tutti gli anni vi ritrova insieme.
Avete visto il mare
e il secolo cambiare
il papa buono e l'uomo sulla luna.
C'è chi vi chiama nonni
e che c'ha già vent'anni,
è il tempo che trascorre ma non passa.
Tu col capelli bianchi,
tu con gli occhiali nuovi,
vi dite ancora si
davanti al piatto di ogni giorno.
Ma sarà fatalità,
fortuna o che ne so
ma siete ancora insieme.
E sembra amore nato ieri
e invece sono già
cinquanta primavere.
E noi con tutto da imparare
siam qui a improvvisare amore.
Quel 25 aprile
pioveva e gli invitati
dicevano "Che sposi fortunati".
La vita per me deve essere movimentata, devono esserci dei cambiamenti perché altrimenti sarebbe davvero noiosa.
Che mi piace cambiare lo nota chiunque entra in casa mia almeno due volte, i miei mobili dovrebbero avere le rotelle visto che non sono mai allo stesso posto.
Ma cambiare la disposizione dei mobili non mi basta più. Voglio un cambiamento radicale.
Vorrei trasferirmi, il sogno sarebbe Australia o Spagna, ma ho una famiglia e non posso pensare di mollare tutto, lavoro e certezze per sradicare tutti verso la conquista di nuovi mondi, questo avrei dovuto farlo molto tempo prima, quindi una scelta più moderata e ponderata.
"Benvenuti al Sud" sì, trasferimento in Puglia, in una terra di sole e mare, dove avvicinarmi all'idea di pace e tranquillità. Non ce l'abbiano con me quelli del Nord, perché io sono nata e cresciuta a Milano e mai sputerei nel piatto dove ho mangiato, ma la frenesia eccitante e la vita mondana della Milano da bere, non fa più per me... voglio invecchiare col suono delle onde del mare nelle orecchie e il blu negli occhi anche se per farlo dovrò portare un cornetto acustico per il suono e per gli occhi non so, se sarò cecata come una talpa, vivrò nel ricordo del blu...sempre che non passi Willy Smith che mi sparaflasha prima del tempo.
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