Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Capitolo 6 (parte 2)


<< Guarda chi si vede! Sei venuto a sfamarti? Stasera non vai a cenare da Sophia o a farti preparare qualcosa da tua madre o Juliet? >> domanda sfottendomi.

<< Ma come, non sei contento che sia venuto a cenare qui da te? >> gli chiedo di rimando preparandomi ad una delle mie più classiche interpretazioni << Mi sento ferito, pensavo che sentissi il vuoto della mia assenza in questi giorni, proprio come l'ho sentita io... Invece sei così crudele da non sentire la mia ben che minima mancanza >>

<< Hai proprio ragione, sono decisamente malvagio, crudele e spietato, cosa di cui vado molto fiero >> mi risponde Mason sogghignando << Ecco perché penso proprio che non ti servirò da mangiare, dopo tutto ormai mi tradisci sempre, non vieni più qui a mangiare, sei in continuazione dalla concorrenza >>

Guardo Mason con orrore perché inizio a temere che non mi stia semplicemente prendendo in giro << Che crudeltà... Questi sono colpi bassi, non puoi trattarmi così, noi siamo amici da troppi anni perché tu possa davvero farmi questo >> mi lamento sonoramente accasciandomi su uno sgabello di fronte a lui.

<< Mi era sembrato di sentire una voce ormai familiare... >> commenta qualcuno dietro di me.

Quando mi giro trovo il volto tutto sorridente di Brooke. << Oh! Meno male che ci sei tu, questo cattivone mi sta maltrattando, fagli vedere i sorci verdi mia prode poliziotta imbattibile >>

<< Hai addirittura bisogno di essere difeso? Che cosa potrebbe mai farti di così grave >> domanda con evidente curiosità ed allegria la nostra amica.

<< Si rifiuta di farmi mangiare, non vuole servirmi la cena anche se non l'ho neanche ancora ordinata >>

<< Come mai? >> si può sentire dalla sua voce che è pronta a scoppiare a ridere da un momento all'altro, tutto perché la diverte vedermi soffrire evidentemente.

<< È una questione di principio direi. Prima che arrivasse Sophia, Jay veniva a fare il suo siparietto drammatico almeno una volta alla settimana così da tenerci tutti allegri ed intrattenere la clientela. Adesso invece mi snobba, non viene più a trovarmi neanche per una birra, è sempre a mangiare dalla concorrenza >> spiega il mio amico facendomi aggrottare la fronte perché effettivamente è vero.

Da quando Sophia ed Edward stanno insieme e convivono sono sempre con loro o con Clay e Juliet o con tutti e quattro insieme. Non che prima non fossi sempre con uno dei miei fratelli ma da quando c'è Sophia, io ed Edward passiamo meno tempo fuori e più tempo a casa sua. Ovvio è più comodo e sicuramente spediamo anche molti soldi in meno visto che Sophia cucina. Senza contare che la spesa loro ed i miei familiari la fanno tramite la ragazza di mio fratello dai rivenditori all'ingrosso da cui lei e la sua socia si servono.

Avrei tanto voluto usufruire pure io di questo servizio, mi avrebbe evitato quello strazio al supermercato l'altro giorno, ma non saprei proprio cosa farci con gli ingredienti di prima necessità visto che la mia esperienza ai fornelli rasenta quella di un bambino delle elementari. In compenso sono bravissimo a preparare le cose precotte ed a riscaldare o scongelare gli alimenti.

<< Via, guarda che espressione concentrata, scommetto che quasi non si era accorto di tutto questo suo assenteismo nei tuoi confronti >> le parole di Brooke penetrano nelle mie elucubrazioni.

<< Come? >>

<< Ecco vedi? Poverino, non si è neanche reso conto di averti lasciato nel dimenticatoio e poi... Ho provato la cucina di Sophia e mi dispiace dovertelo dire così Mason ma se potessi anch'io andrei a mangiare da lei in continuazione, quella ragazza cerca sempre di inventarsi qualcosa di nuovo ed ogni volta è delizioso >> mi "difende" Brooke.

<< Che credete che non sia andato anch'io al locale? Ho assaggiato la cucina di Sophia, ho anche tentato di corromperla affinché venisse a lavorare nella mia cucina! Ciò non toglie che la birra migliore continuo a servirla io >> afferma Mason piazzandomi davanti un boccale con quella che è la birra artigianale che produce lui stesso sul retro del locale.

Alzo un sopracciglio << Chi ha mai detto che non è così? >>

<< Tu >> afferma.

Scatto con la testa all'indietro sorpreso << Quando mai?! >> praticamente ho urlato e mi rendo conto di aver usato anche un tono leggermente stridulo causato dall'incredulità << Ma se la birra che bevo è sempre e solo la tua! Questa è la mia favorita, non ricordi l'ordine che ho fatto lo scorso mese e che mi sono portato a casa? >>

<< Eppure non vieni più a berti nessuna birra, non ti vedevo da due settimane qua dentro >> mi accusa.

<< È vero, non sono venuto per due settimane ma ho sempre bevuto la tua birra, ormai dovresti conoscere abbastanza bene le mie abitudini e sapere che non ne bevo altre. E giusto perché tu lo sappia, non lo faccio solo per una questione di solidarietà dovuta al fatto che ci conosciamo da una vita >> lo guardo con cipiglio stizzito perché è così che mi sento adesso << Ma perché la birra che produci è la migliore in circolazione da queste parti, non c'è confronto o concorrenza, tanto meno con quelle di grandi marche super commerciali >>

Afferro la mia birra con forte irritazione e praticamente ne trangugio metà preso da una specie di bisogno, per evitare di dire qualcos'altro di cui potrei pentirmi. Sbatto il boccale sul ripiano continuando a guardare il mio amico con sdegno ed un po' della mia birra schizza fuori.

<< Oook! >> Brooke allunga la o giusto per darle enfasi << Mi sa che si è arrabbiato >> scivola a sedersi sullo sgabello accanto al mio mettendosi rivolta nella mia direzione.

Io e Mason ci guardiamo fissi e, mentre io continuo ad essere corrucciato, su suo viso si apre, lentamente, un enorme sorriso << Bene, sappi che adesso sono pronto a servirti tutto quello che vuoi da mangiare >>

<< Prego? >> chiedo sconvolto.

<< Non vorrai anche mettere il muso vero? Non metterei mai la mia cucina a paragone con quella delle ragazze, loro hanno studiato per quello, io sono un professionista della birra, quello è il mio mestiere, fare degli hamburger, patatine, pizza e stuzzichini vari è più un contorno per invogliare la gente a bere e mangiare così che non si ubriachino o per lo meno che non si prendano una sbronza colossale >> Mason conclude facendo un movimento con la mano, come per scacciare una mosca fastidiosa o una sciocchezza.

Brooke scoppia a ridere davvero forte al che mi giro a guardarla meglio ed allora mi accorgo che è in uniforme e questo vuol dire che ha appena staccato o è in servizio oppure si prepara a prendere servizio.

<< Non mangi qui? >> le chiedo anche se so già la risposta.

<< No, sono in servizio, sono venuta giusto a ritirare la cena mia e di Oliver che è qui fuori ad aspettarmi con la vettura >> mi risponde indicando con il pollice la porta del locale.

<< Vado subito a prendere il vostro ordine, sono certo che sia pronto >> le dice Mason girandosi.

<< Ehi! Prendimi delle patatine fritte >> gli urlo dietro ricevendo un pollice alzato << ho fame ma devo aspettare i comodi dei miei fratelli >> spiego a Brooke.

<< Allora come va? Ti ho visto l'altro giorno in piscina in palestra >>

<< Perché non sei passata a salutarmi! Mi sarei fermato per fare due chiacchiere con te, mi avrebbe fatto piacere >>

<< Non avevo molto tempo. Comunque devo dirtelo, nuoti decisamente bene, un'ottima tecnica e sei anche veloce >>

Sorrido con soddisfazione << Ero il capitano della squadra di nuoto al college >>

<< Perché non ti sei dato alla carriera sportiva? Avresti potuto andare alle olimpiadi, vincere una medaglia d'oro, t'immagini? >> ha un'espressione che trovo decisamente comica infatti mi ritrovo a sghignazzare guardandola.

<< Hai davvero un'immaginazione fervida, hai idea dei livelli che ci sono alle olimpiadi? Sono bravo ed anche al college me la cavavo piuttosto bene ma non mi sono mai interessato a quei livelli, ci sarebbe stato da fare troppo lavoro ed a quel punto avrebbe perso lo scopo per cui pratico tutt'oggi questo sport >>

<< E quale sarebbe? >> domanda curiosa mentre Mason torna da noi col suo ordine e le mie patatine.

<< Rilassarmi, sfogarmi e pensare >> elenco guardandola sbattere gli occhi ragionando sulla mia risposta ed afferrando una manciata di patatine appena Mason lascia il piatto ricolmo davanti a me.

<< Interessante... >> afferra la sua roba lasciando una banconota da venti dollari a Mason << Signori è stato un piacere, buona serata >>

<< Anche a te >> rispondiamo contemporaneamente.

<< Vatti a sedere al tavolo mentre aspetti gli altri Reed, io ho del lavoro da fare e dei clienti da intrattenere >>

Annuendo afferro la birra ed il piatto, guardo l'orologio di sfuggita e so che i miei fratelli arriveranno a momenti. Mentre mi sistemo prendo il telefono e mando un messaggio a mamma, è da domenica che non sono riuscito più ad incrociarla così le chiedo come sta. Quando mi arriva la sua risposta poco dopo in cui mi dice che sta bene ed è con Andrew non sono affatto sorpreso.

È proprio per questo che nessuno di noi si preoccupa troppo, perché c'è il fratellone che se ne occupa oltre a preoccuparsene tutti i giorni. Mi chiedo se quando abiteremo, nuovamente, tutti nella stessa proprietà cambierà qualcosa anche nella loro strana routine. A quel punto se avesse bisogno di aiuto, mamma, potrebbe contare su tutti, non solo su Andrew o, occasionalmente, su Clay.

Come immaginavo, poco dopo, entrano i miei gemelli facendo un cenno con il caso a Mason il quale, una volta inquadrati tutti e tre, ci urla << In arrivo >>

Ormai non ha più neanche bisogno che facciamo l'ordine, ci conosce troppo bene. Lo vedo sparire per l'ennesima volta tra le porte che danno alla sua cucina.

<< Sei in anticipo >> afferma Clay sedendosi.

Alzo le spalle come se nulla fosse << Ogni tanto capita >> commento prima di bere un altro sorso della mia birra e finirla.

Edward fa un cenno alla cameriera e le ordina le birre, compresa un'altra per me ed io certamente non me ne lamento. Mentre aspettiamo la nostra cena chiacchieriamo del più e del meno, in particolare della serata tra uomini cercando di progettare qualcosa e discutendo di quello che potremmo fare anche più in là per far divertire i ragazzi.

Quando ci vengono serviti i nostri piatti, dopo neanche dieci minuti, prima di tutto ci concentriamo sul cibo o per lo meno, io mi concentro su quello che mi viene messo davanti. Finito metà del mio panino mi rendo conto che non tutti sono così presi dalla cena come me, lo capisco dallo schiarirsi della voce di Edward e dal fatto che inizia a parlare anche se non gli lascerò il tempo di finire di comporre la frase che sta formulando.

<< Allora, oggi è successa... >>

<< L'ho trovata! >> esclamo interrompendo mio fratello che mi guarda subito male, pronto a darmi battaglia, e poi si blocca.

Clay ha la sua tipica espressione confusa, è evidente che non capisce di cosa io stia parlando o forse pensa che stiamo cercando di dirgli qualcosa entrambi. Il che potrebbe essere anche più complicato così, prendendo un bel respiro, fisso la mia attenzione su Clay che ricambia lo sguardo alzando le sopracciglia.

<< L'ho trovata >> affermo per la seconda volta nel giro di pochi minuti aprendomi in un grosso sorriso davanti alla loro confusione.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro