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Capitolo 2 (parte 1)


Angolo autrice:

Lo so, non ho scuse per il ritardo del capitolo. Questo libro non è iniziato proprio nel migliore dei modi visto che tra contrattempi, l'assenza di tempo ed un blocco dello scrittore di quasi quattro mesi, ci sto mettendo una vita a scrivere ed a pubblicare.

Più che scusarmi ed ammettere di essere abbastanza imbarazzata e mortificata per tutta questa attesa non so proprio cosa dirvi. Se c'è ancora qualcuno che segue la storia vorrei ringraziarla/o, spero che possiate avere ancora un pò di pazienza ma, se può consolarvi, l'altra parte di questo capitolo è già stata scritta quindi, mercoledì, verrà postata. Non domani perché so già che sarò fuori tutto il giorno e non avrò modo di pubblicare. Con questo concludo questo angolo e vi ringrazio tutti quanti ancora una volta, un bacione!



Esattamente come avevo previsto, ieri ho finito per farmi una doccia veloce dopo il lavoro per poi andare in piscina e concludere la serata a mangiare al bancone del Mason's mentre chiacchieravo con il mio amico visto che non avevo voglia di cenare da solo.

Rientrando a casa, ancora una volta, mi ha assalito una specie di malinconia ed anche se non ne avevo molta voglia, mi sono messo a guardare una partita sul divano bevendo una birra. Neanche a metà partita, dopo aver finito la birra, ho spento la televisione, chiuso tutto e me ne sono andato a dormire.

Oggi è un altro giorno ed io sono, stranamente, in ritardo. Per qualche ragione non ho minimamente sentito la sveglia e, se non fosse stato per la telefonata di Clay starei ancora dormendo. Ed ecco spiegato perché sono nella mia auto, ad un quarto a mezzogiorno, e sto correndo per raggiungere il locale di Sophia.

Questa mattina c'è stata l'inaugurazione del locale di Sophia e della sua socia. Apertura che mi sono perso visto che nessuno dei miei fratelli ha pensato di chiamarmi prima di un paio d'ore dall'apertura del locale. Così, bello intontito, mi sono svegliato alle dieci e mezzo. Se già normalmente sono abbastanza lento nel prepararmi, visto che alla mattina mi piace stiracchiarmi un po' nel letto, dopo essermi goduto ancora un po' quel bel tepore rilassante che si crea sotto le coperte, oggi ho impiegato quasi un'eternità prima di uscire di casa.

Quando parcheggio e, finalmente, riesco ad entrare al panificio pasticceria. Vengo subito investito da un odore buonissimo, non riesco neanche a definirlo visto che è un mix di odori diversi.

<< Ce l'hai fatta alla fine. Stavo davvero per darti per disperso visto che è quasi mezzogiorno e comunque immagino di sentirmi un po' offesa visto che hai preferito dormire questa mattina invece di venirci a dare il tuo sostegno come i tuoi fratelli, forse le mie colazioni non sono così buone in fin dei conti >> commenta con tono vagamente offeso Sophia da dietro il bancone con le braccia conserte.

<< Non scherziamo Sophia, sono mortificato per il ritardo e sono anche più dispiaciuto per essermi perso l'inaugurazione e, per quanto riguarda le tue colazioni... Quelle sono sensazionali, non c'è dubbio in questione >> mi avvicino alla vetrina per guardare tutte le cose buone che ci sono.

<< Jay sto scherzando, non ti sei perso nulla visto che ci siamo semplicemente limitate ad aprire la porta e ad offrire un dolcetto in omaggio ai clienti >> mi rassicura Sophia.

<< E ti sei perso un gran bell'omaggio, l'avresti gradito molto >> ci tiene a sottolineare Edward prendendomi palesemente in giro ed io non riesco a fare a meno di imbronciarmi un pochino.

<< Che cattivo che sei, non solo il danno ma anche la beffa? Questo non è affatto corretto da parte tua e pensare che sei mio fratello, si presuppone che mi dovresti volere bene >> gli ricordo giusto per rinfrescargli un po' la memoria.

<< Oh ma io ti voglio bene, a modo mio >> ha anche il coraggio di ridere facendomi alzare gli occhia al cielo e scuotere la testa.

<< Secondo me dovresti lasciarlo Sophia, è troppo cattivo per una brava ragazza come te >> dico facendo ammutolire subito la risata di Edward.

<< Chi è quello cattivo adesso? >>

<< Su ragazzi, non litigate >> ci riprende subito Sophia.

Quando suona la campanella alla porta del locale ci giriamo tutti a guardare chi è << Ehi! Sei arrivato >>

<< Clay, meno male che ci sei tu che mi vuoi bene, grazie per avermi chiamato prima >> saluto l'altro mio gemello guardando male Edward giusto per lanciargli un'altra frecciatina.

<< Hanno già iniziato a battibeccare? >>

<< Come sempre dopo tutto >> ammette Sophia ridendo prima di richiamare la mia attenzione << Jay ma secondo te non ti abbiamo conservato un dolcetto? >>

<< Grazie al cielo ci sei tu Sophia altrimenti non saprei come fare >> commento prendendo il dolce incartato che mi passa e quando lo apro mi trovo davanti ad un invitantissimo muffin al caramello salato.

<< Per la verità dovresti ringraziare il cattivone, è stato lui a dirmi di mettertelo da parte >> afferma Sophia facendomi l'occhiolino uscendo da dietro al bancone ed affiancando Edward che le circonda le spalle con un braccio prima di distoglie lo sguardo e commentare.

<< Ho solo detto che l'avresti preferito al mini cheescake cotto ai frutti rossi, non è un mistero il fatto che adori il caramello, lo sanno tutti >>

<< Mmm... Forse non sei proprio un gran cattivone però rimani comunque un po' cattivello >> lo prendo in giro anche se so perfettamente che mi vuole bene, anche se gli rompo sempre le scatole ed in varie occasioni avrebbe voluto strangolarmi.

<< Piuttosto, che hai fatto ieri sera per non esserti svegliato prima della mia chiamata? Di solito dormi tanto solo la domenica >> mi fa notare Clay attirando l'attenzione di tutti.

Per fortuna al momento siamo solo noi ma prima doveva esserci diversa gente visto che su tutti i tavoli ci sono tazze e piattini.

<< Per la verità non ho fatto assolutamente nulla anzi, sono andato a letto presto, non ho finito neanche di guardare la partita che era in televisione >> addento il mio muffin e lo finisco in due morsi << Evidentemente avevo del sonno in arretrato e non me ne sono accorto >> concludo alzando le spalle con noncuranza.

Approfittando della calma, Sophia inizia a sparecchiare i tavoli ed a pulirli con un panno, appena vedo Edward che le da una mano mi muovo pure io seguito da Clay. Ci limitiamo a raccogliere le stoviglie a giro per tutti i tavoli ed ad appoggiarli ordinatamente sul bancone, ma almeno ci rendiamo utili.

<< Grazie ragazzi >>

<< Figurati. Piuttosto, ma la tua socia? >> mi allungo per guardare oltre al bancone << Non mi sembra di vedere nessuno in cucina >>

<< È appena andata con Juliet a prendere Logan a scuola, tra dieci minuti escono e visto che prima di una mezz'ora non credo che ci sarà folla ho insistito perché andasse a prenderlo >> spiega tornando dietro al bancone e mettendo in ordine tutte le stoviglie che ci abbiamo appoggiato.

<< Ah già, i marmocchietti, quasi mi ero dimenticato che è già ora di prenderli da scuola. Il che, mi ricorda che, questo vuol dire che noi tra poco dovremo essere in cantiere visto che Andrew ci aveva dato solo la mattinata libera proprio per l'apertura del locale >> anche se lo dico ad alta voce, in realtà è come se stessi parlando da solo visto che lo ricordo a me stesso.

<< Infatti dovremmo andare se non vogliamo saltare il pranzo prima di andare a lavoro e, non so voi ma io, non ho alcuna intenzione di non mangiare per poi andare in cantiere >> afferma Clay indicando la porta d'ingresso con il pollice.

<< Adesso andiamo, dopotutto, noi... >> ci tiene a sottolineare ancora Edward << siamo stati qui tutta la mattina per dare il nostro supporto alle ragazze e, da quello che abbiamo visto, se la sono cavata alla grande oltre ad aver avuto un gran via vai >>

<< Speriamo che si riempia di nuovo tra un po', proprio per l'ora di pranzo >> dice Sophia con voce leggermente titubante.

<< Vedrai che anche per ora di pranzo avrete un bel da fare >> la rassicura subito Edward.

<< Incrociamo le dita affinché sia così dai >>

<< Edward ha ragione, tutte queste cose hanno un aspetto fantastico, vedrai che verrà un sacco di gente >> incrocio le braccia al petto e continuo a fissare la vetrina prima di aggiungere << Mi daresti una decina di pizzette di sfoglia ed un pezzo di quel rustico? Hanno un'aria davvero invitante >>

Con evidente dimestichezza Sophia mi prepara il sacchetto con le cose che le ho chiesto prima di passarmelo e, visto che non dice niente, mi ritrovo costretto a chiederle quanto le devo così ci ritroviamo a discutere perché lei non vuole farmi pagare mentre io non voglio sentire ragione. Per cui alla fine faccio un calcolo mentale approssimativo e le lascio quel che immagino sia il prezzo prima di scappare.

Quando arrivo alla porta ci ripenso e mi affaccio nuovamente all'interno del locale dove i miei fratelli ridono della questione.

<< Dovrai imparare a farmi il conto Sophia perché d'ora in avanti punterò molto sul fatto di venire qui a colazione ed a pranzo >> le comunico ricevendo una linguaccia in risposta << E voi due... Prima dite che dobbiamo andare e poi ve ne restate lì a ridere? >>

<< Si, adesso andiamo >> dice Edward facendo segno a Sophia di sporgersi da dietro al bancone, cosa che lei fa subito e si scambiano un bacio salutandosi << A dopo piccola >>

Guardo Clay alzando gli occhia al cielo e facendogli segno per prendere in giro nostro fratello, cosa che lo fa ridere subito, richiamando l'attenzione del preso in causa.

<< Tu falla finita di fare il simpatico >>

<< Guarda che non faccio il simpatico, io sono simpatico! >> scherzo prima di guardare Sophia ed aggiungere << anche oggi non ho potuto conoscere la tua socia ma, prima o poi, la beccherò >>

<< Più che uno che ha voglia di conoscere una persona nuova, la tua sembra una minaccia e non so come dovrei interpretare la questione >>

<< La mia è una minaccia, ormai sembra quasi una sfida riuscire a beccare questa fantomatica Erin, inizio a pensare che ve la siate inventati tutti perché io sembro l'unico a non averla ancora incontrata! >> sottolineo perché la cosa sta iniziando a diventare leggermente ridicola.

Sembra un fantasma, tutti ne parlano, tutti l'hanno incontrata e conosciuta ma l'unico scemo che ancora non l'ha mai vista sono io. Inizia a sembra una cosa quasi fatta a posta e, quasi potrei iniziare a pensare che sia davvero così.

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