(Sophia ) Capitolo 8
Angolo autrice:
Il capitolo di oggi è molto più lungo del solito perchè non potevo spezzare prima il capitolo quindi, vi avviso già che, il prossimo capitolo vi sembrerà più corto del normale :-)
Adesso però... Grazie a:
MartinaLoreto, assa2003, fede5494, giojamo11, angy_897, Laspirantescrittrice, ManuelaMaranzan, libertyflashquick, vasodipandora65, MeloniValeria, martak01, mareciapet, MaricicaVallasca, nikmory , pumablu, peperina_rossa, samread93, TtBlindFairy , GaiaBarbello, Monicalovino3, Francesca-addeo, SilviaSimbula, Hilary_5SOS_92 e rosastorta.
Dopo essere stata in cantiere, nel pomeriggio, come mi aveva detto Andrew, Faith mi ha chiamata facendomi sapere che saremmo dovute andare a scegliere, al più presto, gli infissi, le porcellane, le luci, il bancone, tutta la cucina, le rubinetterie varie sia per la cucina che per i servizi ed il mobilio per il locale.
L'unica cosa per la quale ha detto che avremmo avuto bisogno di aiuto sono le luci quindi, per quello, avremmo dovuto aspettare che anche Clay avesse un po' di tempo per venire con noi a scegliere e prendere tutto ciò che ci serve.
A detta di Faith, comunque, le luci sono la cosa meno urgente da andare ad ordinare visto e considerato che, di solito, hanno già quasi tutto il materiale che serve in magazzino e, per far arrivare ciò che manca, ci mettono davvero poco per reperire i prodotti.
Quindi, ieri, dopo aver parlato al telefono abbiamo deciso di andare a vedere oggi gli infissi mentre lunedì andremo a dare un'occhiata in tre negozi che vendono porcellane per i servizi così da poter avere qualche giorno per decidere o meglio, per poterne discutere con Erin cosa di cui Faith è consapevole.
Ieri, io e Faith, siamo rimaste anche d'accordo che, una volta terminata la scelta e l'ordine degli infissi torneremo in ufficio da lei per fissare diverse date per andare alla ricerca di tutto il resto del materiale che devo scegliere, così da essere organizzate ed aver un programma per evitare di dimenticare qualcosa.
Per questo abbiamo fissato tra dieci minuti in ufficio da lei, così posso lasciare la macchina ed al ritorno so come fare per tornare a casa visto che, useremo l'auto di Faith perche è lei a conoscere la strada per arrivare al negozio del rivenditore che usano.
Visto che ho sempre paura di arrivare in ritardo agli appuntamenti, come al solito, esco di casa con un po' d'anticipo, ci vogliono cinque minuti per arrivare in ufficio da Faith con la macchina ma io parto con dieci minuti d'anticipo.
Ho sempre detestato arrivare in ritardo agli appuntamenti, è più forte di me, la vedo come una mancanza di rispetto infatti, mi fa arrabbiare non poco la gente che arriva sempre in ritardo. Una volta ogni tanto può capitare ma sempre no, se una persona è sempre in ritardo vuol dire che è una persona super disorganizzata e, inoltre, irrispettosa verso chiunque.
Soprattutto quando, l'appuntamento, è stato fissato fuori ed è inverno o piove. Non c'è niente di più brutto del far aspettare una persona fuori, al freddo o sotto la pioggia, la cosa bella è che non c'è neanche fine al peggio, oltre ad arrivare in ritardo, e non parlo di uno o cinque minuti, molte persone, quando gli fai notare che sono arrivate decisamente tardi rispetto all'appuntamento fissato, hanno anche il coraggio di sbuffare o di accusare la persona che stava aspettando di essere troppo puntigliosa.
Devo dire che, in tutta la vita, sia io che Erin, abbiamo incontrato un sacco di persone terribili, primi fra tutti i nostri familiari. È anche vero che, per quanto mi riguarda, anche se mia mamma è soffocante, non mi è andata poi tanto male, quando mio padre ci ha abbandonate anche il resto della sua famiglia ci ha ignorato e considerando la loro reputazione non posso assolutamente lamentarmi.
Erin al contrario ha una famiglia che si può definire in tanti modi ma di certo non come tale. Nessuno ha mai ferito Erin quanto i suoi stessi familiari e se, da piccola, ho tanto desiderato una sorellina, mi è bastato vedere la mia migliore amica con la sua per cambiare decisamente idea.
All'inizio, la prima volta che ho conosciuto Amanda ho subito pensato che fosse un amore, era davvero molto carina, sembrava quasi una bambolina e, quando ero con loro si comportava molto bene. C'è voluto quasi un anno perché mi accorgessi della verità.
All'epoca avevo quattordici anni quindi, anche se già un'emarginata, ero abbastanza ingenua, non ci voleva molto per ingannarmi ed Erin non voleva far fare brutta figura alla sorellina smascherandola per quello che era, una vera rompiscatole.
Amanda, quando l'ho conosciuta aveva solo nove anni. Cinque anni di differenza possono essere molti, soprattutto tra sorelle fasi della crescita così diversi. I genitori di Erin hanno una storia un po' difficoltosa alle spalle quindi, in realtà, la parola più corretta per definire la mia migliore amica ed Amanda non è sorella ma sorellastra.
A quindici anni sono riuscita a vedere la vera Amanda ed è stato quasi scioccante ritrovarsi davanti ad una persona tanto diversa da quella che lasciava credere di essere. Negli anni poi è andata peggiorando sempre di più, Erin ha cercato di parlarle, aiutarla e raddrizzarla.
Carol, la madre di Erin, quando rimase incinta di Amanda si sposò con il padre della bambina ma, appunto, le dinamiche familiari erano già abbastanza complicate o, comunque, particolari, quindi era quasi scontato che con il tempo le cose sarebbero diventate sempre più complicate per Erin, esattamente come è successo.
Se già quando è arrivata Amanda per Erin vivere a casa di sua madre era diventato un vero e proprio lavoro, alla morte del padre della sorella la situazione in quella casa è iniziata ad essere insostenibile.
Per fortuna avevamo appena finito il liceo così, a fine estate, ci siamo trasferite al campus e, tutta la roba che non poteva portarsi in facoltà l'abbiamo sistemata nel garage di mamma che ha capito perfettamente la situazione.
Per fortuna Henry, il padre di Erin, non è mai stato uno sprovveduto, negli anni è sempre riuscito a non far mancare nulla alla figlia, è sempre stato lui ad occuparsi della sua istruzione e ad assicurarsi che avesse tutto ciò di cui necessitava.
Henry sapeva quanto Carol non fosse in grado di gestire il denaro è per questo che i soldi che voleva regalare o dare ad Erin lì ha sempre versati in un conto a cui la mia amica ha avuto accesso a vent'un anni, conto sul quale, lei stessa, dopo aver iniziato a lavorare, aggiungeva mensilmente metà di quel che guadagnava per evitare che le venissero chiesti soldi in prestito che poi non avrebbe mai riavuto.
Negli anni Erin è tornata spesso a casa da sua madre e sua sorella, un natale ha portato addirittura quello che era il suo fidanzato, lei e Simon stavano insieme da un anno e mezzo quando ha deciso di portarlo a casa per presentarlo a Carol ed Amanda. Peccato che, a distanza di pochi mesi, è diventato un ex prima di pasqua.
Simon fu una vera e propria bastonata per Erin, pensava davvero di potersi fidare di lui e ne era veramente innamorata. Anch'io mi trovavo bene con lui, mi ci è voluto veramente poco per abituarmi a lui, soprattutto grazie ai suoi modi gentili ed educati peccato che poi si è messa in mezzo Amanda rovinando ogni cosa.
All'epoca Erin tentò ancora una volta di aiutarla, non ho mai capito con che forza Erin riuscisse a volerle ed a starle tanto vicina. Fatto sta che, anche quella volta, non c'è stato verso di riuscire a darle una mano, alle volte sembra quasi che quella ragazza vada alla ricerca dei suoi guai e che ci si butti a capo fitto. A diciotto anni, due anni fa, dopo aver radunato tutta la sua roba, ha preso e se n'è andata, lasciandosi tutto alle spalle, tra cui un bambino di due anni.
È stato così che abbiamo iniziato ad avere esperienze con i bambini piccoli, dall'oggi al domani, Erin si è ritrovata ad essere responsabile del figlio di sua sorella, non poteva lasciarlo a casa con la madre che neanche era in grado di prendersi cura di sé stessa.
Così, Erin, si è ritrovata a dover badare ad un bambino ed a cercare di aiutare la madre che tra la morte del marito, tutti i guai che aveva combinato in quegli anni Amanda e poi la sua partenza ha iniziato a non mangiare più diventando anoressica. In quel periodo anche mia madre ha cercato di fare del suo meglio per aiutarci a crescere il piccolo.
Per un intero anno ho guardato la mia migliore amica cercare di salvare la madre e contattare la sorellina in tutti i modi, le avrà lasciato trecentosessantacinque messaggi, non ha mai risposto a nessuno, ha deciso di tornare a casa per i funerali di sua madre, dopo che Erin le ha comunicato la notizia tramite un messaggio in segreteria facendole anche sapere che quello sarebbe stato l'ultimo che le avrebbe lasciato.
Carol è morta poco meno di un anno fa, l'anoressia l'ha indebolita fino a quando il cuore ha ceduto. Il funerale è stato molto veloce, non c'erano molte persone presenti, soltanto io, Erin, il nipote, Henry, mia madre, i vicini di casa di Carol ed Amanda che, una volta finita la cerimonia funebre se n'è andata senza dire niente a nessuno, non ha neanche guardato una sola volta suo figlio.
Anche Erin è rimasta completamente fredda alla presenza della sorella, è anche riuscita a fare in modo che il nipote non si accorgesse della madre perché, evidentemente, sapeva che non l'avrebbe minimamente calcolato.
Negli anni, soprattutto durante i nostri studi, avevamo già preso la decisione di andarcene ed aprire un locale tutto nostro ma, non credevamo sarebbe successo così in fretta. È stato Henry ad incoraggiarci, proprio al funerale di Carol.
Il padre di Erin non è mai stato un bastardo, vuole davvero bene alla figlia, cerca sempre di aiutarla e, con grande sorpresa di tutti, adora anche il nipotino di Erin, anche se non hanno nessun legame di parentela.
C'è voluto poco perché Erin si convincesse che era esattamente ciò di cui aveva bisogno, lasciare la città dove siamo cresciute e ci sono tanti brutti ricordi. È così che abbiamo iniziato la nostra ricerca per un locale in una cittadina tranquilla perché è di questo che abbiamo bisogno, di pace e serenità.
Insomma, se l'infanzia e l'adolescenza sono stati difficili, gli ultimi anni sono stati una sorta di inferno per Erin, avrebbe potuto fregarsene di tutto e tutti e lasciar perdere ogni cosa invece, ancora una volta, si è caricata di un peso considerevole anche se io e mia madre le siamo state molto vicine cercando di alleggerirla il più possibile.
Pensavo davvero che l'anno scorso si sarebbe lasciata schiacciare definitivamente dagli eventi, dal senso di colpa che prova nei confronti della madre perché non è riuscita ad aiutarla invece, ancora una volta, non si è spezzata. Va avanti per la sua strada cercando di dare il massimo per suo nipote visto che, ancora una volta, è una sua responsabilità.
Il primo anno che Logan ha vissuto con me ed Erin è stato abbastanza strano, anche perché aveva solo tre anni. La prima cosa che abbiamo fatto è stato informarci su tutto ciò che poteva essere utile con un bambino così piccolo, poi l'abbiamo iscritto all'asilo.
Le maestre hanno sempre elogiato le sue capacità di apprensione ma, c'è voluto poco per capire che faceva fatica ad integrare con gli altri bambini e, era sempre in moto, le maestre lo hanno definito un po' irrequieto.
Ci vuole davvero poco per amare Logan, è un bambino incredibile, sei mesi fa Erin, dopo l'ennesima lamentela da parte delle maestre sul fatto che raccontava cose poco appropriate agli altri bambini spaventandoli, l'ha portato da uno specialista per avere conferma dei suoi sospetti.
Le maestre decisamente esageravano, alla fine dei conti Logan ha sempre e solo raccontato cose vere ai compagni come il fatto che, in realtà, Babbo Natale non esiste, cosa che ancora non abbiamo capito come l'abbia scoperto, o, alle bambine, che non era possibili prendere il tè se le tazzine di plastica erano vuote.
Se io pensavo semplicemente che Logan fosse un bambino particolarmente curioso con un'elevata memoria infatti, a cinque anni è già in grado di leggere e fare calcoli. Erin aveva colto i segni del fatto che fosse molto più di quello che pensavo io.
Insomma, la conclusione dello specialista è stata che il bambino è un plusdotato il che, equivale a dire che, Logan possiede un'intelligenza fuori dalla norma, il suo quoziente intellettivo è nettamente superiore alla media e che detesta le bugie.
Parcheggio davanti all'ufficio di Faith, guardo l'orologio e visto che mancano cinque minuti decido di restare in macchina e chiamare Erin, essendo venerdì mattina dovrebbe essere a lavoro. Come al solito, ci vogliono pochi squilli prima che la mia amica risponda al telefono.
<< Buon giorno! Pronta per decidere gli infissi? Mi raccomando, scegli con calma e ponderando sulla tua decisione finale, potrebbe essere un disastro se non ragioni per bene >>
<< Erin! >> la sgrido subito perché sa esattamente quanto sono in ansia per questa cosa.
<< Ma falla finita, qualunque finestra deciderai di prendere andrà bene anche se, secondo Logan, quel che dico non è affatto vero. L'estetica conta moltissimo lo sapevi? Se scegli delle finestre brutte è un casino perché potrebbero non invogliare i clienti a non entrare in negozio >> così dicendo scoppia a ridere mentre io mi sento sbiancare.
<< Logan ha ragione! Non ridere, potrebbe essere un disastro solo a causa della scelta degli infissi, potrei segnare la fine della nostra attività se non riesco a scegliere qualcosa di adatto >>
<< Per favore... >>
<< Te lo dico io per favore! Magari potrei mandarti le foto tramite WhatsApp, sarei molto più tranquilla se anche tu vedessi gli infissi e mi dicessi cosa ne pensi >>
<< Vuoi smetterla di dire sciocchezze? >>
<< Perché non mi prendi mai sul serio? Si sa, tra di noi quella con buon gusto sei sempre stata tu >>
<< Quando mai? Mia madre si starà rivoltando nella tomba per quel che hai appena avuto il coraggio di dire >>
<< Erin! Non dire certe cose >> la sgrido mentre un brivido di freddo mi scende giù per la schiena.
<< Sta tranquilla, non risorgerà come uno zombie >>
<< Erin... >> il mio tono adesso è abbastanza piagnucoloso, il fatto è che non mi piace quando dice certe cose.
<< D'accordo! Allora diciamo che Amanda ti rinchiuderebbe in una clinica psichiatrica per la tua affermazione >>
<< Tua sorella è l'ultima persona che potrebbe parlare >> le faccio presente.
<< Ad ogni modo... Sarai con Faith, perché per una volta non provi ad essere più sicura di te stessa? Un passo alla volta, con i campioni hai ridotto le scelte, questa volta concentrati al massimo e fidati di te stessa e del tuo gusto estetico, sono certa che sceglierai le finestre più belle e migliori di tutte ma, nel caso ti sbagliassi, avrai sempre Faith che potrà indicarti ciò che più fa a caso nostro >>
<< Questo non è un passo alla volta, tu vuoi che lo faccia soltanto perché sei consapevole che ci saranno tantissime altre cose da scegliere e te ne vuoi lavare le mani >>
<< Non posso negare che tu abbia ragione ma ho davvero molte cose da fare, per quanto tua madre mi sia incredibilmente preziosa e d'aiuto, gestire Logan con te o da sola fa una grande differenza, non importa quanto lui sia intelligente e mi aiuti... >>
<< C'è qualche problema? Lo sai che ti basta dirlo e che mi metto subito in macchina per raggiungervi >>
<< No, non c'è nessun problema Sò, non è niente di grave, semplicemente Logan ha un po' di febbre quindi la mattina non può andare all'asilo >>
<< La febbre? Quanta febbre ha? >>
<< Non farti prendere da ansie varie, ieri sera aveva la febbre a trentotto ma ho passato la nottata con lui per fargliela abbassare e già stamattina era scesa a trentasette e sei >>
<< Sei sicura di non aver bisogno di aiuto? Sono ancora convinta che avresti dovuto lasciare che si trasferisse qui con me, avrei potuto stare con lui tutto il giorno tutti i giorni dopo tutto, non è che io stia facendo chissà cosa >>
<< Tesoro, ti voglio una marea di bene anche per questo ma, Logan, è una mia responsabilità, non avrei mai potuto fare una cosa del genere comunque, tua madre è accorsa immediatamente quando l'ho chiamata. A proposito, sai cosa penso? >>
<< Non sono certa di essere pronta psicologicamente per saperlo >> scherzo.
<< Credo proprio che tua madre desideri un nipotino quindi stai attenta, come ti troverai un ragazzo, se glielo presenti, inizierà a tartassare quel poveretto affinché si sbrighi a fare meta >>
<< Meta? >>
<< Sì, touchdown, canestro, punto, goal. Come vuoi chiamarlo? Che metta in forno la pagnotta >>
<< Che mi tocca sentire... Ma se non ho neanche un ragazzo? Non se ne vede uno neanche con un cannocchiale quindi posso stare tranquilla >>
<< Mai dire mai >>
<< Sono in una botte di ferro, non c'è pericolo >>
<< Potrebbe sempre proporti l'inseminazione artificiale se non ti trovi un uomo >>
<< Ma per favore, mia madre non mi proporrebbe mai una cosa del genere, chi meglio di lei sa quanto è faticoso crescere un bambino da soli? La tua fantasia galoppa troppo in fretta, dovresti cercare di metterle un freno sai? >>
<< Mmm... Vedremo >>
Guardo l'orologio e manca un minuto << Adesso devo andare, tra un minuto ho appuntamento con Faith e sai che odio i ritardi >>
<< Dove sei? Appostata davanti alla porta per aprirla quando scatta il minuto? No anzi, c'è troppo silenzio quindi, sei in macchina davanti al posto dell'appuntamento. C'ho azzeccato? >>
<< Sei davvero fastidiosa alle volte, lo sai non è vero? >>
<< Oh lo so che ho ragione, non ho bisogno che tu me lo confermi, di sicuro una delle mie ipotesi è giusta, sei davanti alla porta come una pazza psicopatica vero? >> Erin è palesemente divertita.
<< Non sono alla porta, sono in macchina ed ora scendo quindi ti saluto >> apro la portiera della macchina prendendo la borsa.
<< Ah! Lo sapevo che avevo ragione >> scoppia a ridere facendomi sorridere ed alzare gli occhi al cielo.
<< Adesso che hai finito di tediarmi ti saluto >>
<< È inutile che tenti di fare la sostenuta, so che stai sorridendo anche te per il fatto che ho indovinato cosa stavi facendo >>
<< SI si, l'importante è crederci. Buona mattinata, ci sentiamo stasera così mi fai sapere anche come sta Logan >>
<< Ciao e buona fortuna con gli infissi, sono certa che ce la farai senza troppi problemi >>
<< Speriamo che tu abbia ragione >> commento alla fine prima di attaccare la telefonata.
Come supposto da Erin, entro nell'ufficio spaccando il minuto. Che posso farci? È più forte di me, se non sono puntuale mi innervosisco moltissimo oltre ad andare un po' in paranoia visto che qualcuno mi sta aspettando.
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