(Sophia) Capitolo 7
Angolo autrice:
Come sempre, un grazie speciale va a:
MartinaLoreto, assa2003, fede5494, giojamo11, angy_897, AnnaDelGrosso0, angelacopes73, Laspirantescrittrice, ManuelaMaranzan, libertyflashquick, vasodipandora65, MeloniValeria, martak01, mariaciapet, MaricicaVallasca, nikmory , pumablu, peperina_rossa, samread93, Francesca-addeo, TtBlindFairy , JennyCuccu, _MuccaBlu, DomenicaCarlino, e SilviaSimbula.
Lunedì sono iniziati i lavori al locale, non ci capisco niente per quanto riguarda i lavori manuali che non prevedono il cibo, il fai da te o il bricolage non mi sono mai riusciti, l'unica cosa che mi consola è il fatto che non sono l'unica al mondo che è tanto impedita.
Ammetto che vedere tutto quel caos mi ha fatto agitare un po', non solo per tutta la polvere e sporcizia varia, ma anche vedere le pareti così grattate ed il pavimento sbalzato da terra è stato un impatto abbastanza impressionante, soprattutto per una che non ha mai visto una ristrutturazione in corso. È un vero casino.
Il martedì non sono andata in cantiere, sono passata in ufficio da Faith come mi aveva chiesto, con mia grande sorpresa, mi ha dato una marea di campioni per il pavimento, i colori non erano molto diversi, per evitare che perdessi tempo o mi distraessi con altro, mi ha consegnato solo i campioni del colore che avevamo già scelto per ogni stanza.
Prima di potermi dare tutto ho dovuto aspettare che finisse la telefonata che aveva in corso, Faith, stava parlando con un fornitore per la consegna del materiale per l'impianto elettrico. Una volta conclusa la telefonata, mi ha spiegato che avevano dimenticato un pezzo nella consegna che era arrivata quella stessa mattina.
A metà mattinata ho lasciato l'ufficio di Faith visto che lei era impegnata con altre chiamate di fornitori, tra cui quello per i materiali dell'impianto idraulico, e permessi vari.
Quando sono tornata a casa ho ringraziato il cielo del fatto che mi ha dato "solo" questi campioni visto che non credevo esistessero tanti materiali, sfumature e tipologie di superficie diverse di un colore solo. Alla fine della giornata, con non poca difficoltà, sono riuscita a stringere la scelta su tre campioni.
Stessa cosa è stata per i colori delle pareti, Faith mi ha raggruppato in tre pacchetti diversi i colori, con le varie sfumature, da lei suggerite per la sala dove staranno i clienti ed il bancone, per la cucina e per i servizi.
Anche lì mi sono ritrovata un po' in difficoltà visto che, alcuni di questi colori mi sembravano identici tra loro, alla fine, anche qui sono riuscita a ridurre la scelta drasticamente, per la sala ho tenuto solo due campioni mentre, per la cucina ed i servizi, ho pensato che una delle quattro sfumature di "bianco" poteva andare bene.
A quel punto ho chiamato Erin e, tramite video chiamata, mentre lei cenava, le ho mostrato, prima, i tre campioni descrivendole i materiali, ci abbiamo messo un pò però siamo riuscite ad arrivare ad una scelta definitiva.
Una volta conclusa la decisione sui pavimenti, mentre Erin pensava fosse finita, ho tirato in ballo la questione pittura per pareti. C'è mancato poco che rompesse il telefono visto che ha lanciato un mestolo nel tentativo di colpire me.
Con la pittura siamo state molto più sbrigative anche se, Erin, avrebbe voluto tirarmi dietro un altro mestolo quando ho tentato di farle vedere la tavolozza con i quattro bianchi. Dopo non so avvero quanto tempo, siamo riuscite a venirne fuori anche con la pittura, ad ogni non importa quanto ci vuole, l'importante è il risultato.
Il punto è che ci sono ancora moltissime cose da scegliere e la mia migliore amica, oltre che socia, non mi rende la vita facile visto che insiste sul fatto che si fida del mio gusto e giudizio. Penso piuttosto che non abbia voglia di doversi mettere e scegliere tutte queste cose così scarica su di me l'ingrato compito che poi, non si rende conto che, se prendo qualcosa che non le piace non si potrà sostituire ed è proprio per questo che insisto tanto per avere anche un suo parere.
Comunque, mercoledì, ieri, dopo aver riportato tutti i campioni a Faith, sono andata a pranzo con lei ed il pomeriggio l'ho passato facendo un giro con Brooke che mi ha mostrato la zona, tra cui il tanto famoso centro commerciale e la palestra dove passa tanto tempo.
Mi ha spiegato che, nel tempo libero, oltre ad applicarsi in non so quanti sporte ed esercizi vari, il martedì ed il sabato, tiene un corso di autodifesa. Dall'entusiasmo con cui ne parla è estremamente facile capire quando le piace tenere questo corso.
Così, nel corso del discorso, non so bene come, abbiamo deciso di uscire sabato, dopo la sua lezione in palestra e che, visto che ora so dove si trova, ci saremmo viste direttamente là al centro commerciale alla fine della sua lezione così da pranzare insieme.
Questa mattina, dopo essermi svegliata, aver fatto la mia solita corsa mattutina seguita da una doccia, ho chiamato Erin mentre mi sono avviata al supermercato, come al solito ha risposto al telefono con incredibile gioia ed energia.
La mia migliore amica, come me, era già in moto, a differenza di tutti i giorni però, non era in cucina al lavoro, era intenta a fare altri pacchi visto che, ora che non sono più là con lei non ha nessuno che la aiuti. Inutile dire che le ho subito chiesto se voleva che tornassi per il fine settimana così da poterla aiutare, quando mi ha risposto di non preoccuparmi le ho detto che avrei potuto chiamare mia madre.
A quel punto le ho fatto davvero paura, mamma è davvero soffocante, ha fatto del suo meglio per crescermi e si impegna tutt'ora nel nostro rapporto ma proprio non riusciamo ad intenderci. Dire che, mia madre, è incredibilmente apprensiva ed un po' asfissiante equivale a dire il vero.
Alle volte la trovo sfiancante ma stringo i denti perché so che sono tutto ciò che le rimane della sua famiglia e, anche se quel disgraziato di mio padre se n'è andato quando ero piccola, ha sempre cercato di non farmi mancare nulla e di questo, non finirò mai di esserle grata, anche quando mi fa impazzire.
Insomma, dopo essermi presa gioco di Erin per un po', nel frattempo scendo da casa e mi avvio al supermercato con la macchia. Nel tragitto, passo davanti al cantiere ed allora, visto che non ho niente di particolare da fare e, prima o poi dovrei comunque farlo, oltre a comprare quel che mi serve per tutti i giorni, decido di prendere anche degli ingredienti in più.
In tutto questo, visto che Erin non sembrava accorgersi del fatto che la stavo prendendo il giro con la storia di mia madre che potrebbe andare ad aiutarla, decido di graziarla.
<< Datti una calmata Erin, non c'è bisogno che continui a cercare scuse e pretesti, scherzavo quando ti ho proposto di farti aiutare da mia madre. Una situazione del genere sarebbe un incubo per entrambe e, alla fine, sarei io a pagare le conseguenze di un evento tanto disastroso, come sempre dopo tutto >>
<< Senza offesa Sò, adoro tua madre, mi ha aiutata quando ne ho avuto bisogno senza mai recriminare o dire nulla a riguardo ma, mi fa paura, se ci sei te è facile conviverci ma ti assicuro che anche solo il viaggio di ritorno a casa è stato un inferno, quando l'ho lascia a casa sua, nel mio cervello, ho ballato la samba! Non so proprio come tu sia potuta venire fuori così con dei geni del genere. Tua madre, non solo non sa dove stanno di casa le battute e gli scherzi, è troppo ansiosa, mi ha quasi fatto venire un infarto una decina di volte in meno di due ore di viaggio! >> si lamenta ed io non sono affatto sorpresa di sentire ciò che mi racconta la mia migliore amica.
<< Lo so, non è propriamente la donna più facile di questo pianeta ma è mia madre, ha passato l'inferno nella sua vita inoltre, è sola. Cerca di essere un po' più paziente con lei, non si comporta così per cattiveria, lo sai... >> sospiro perché, infondo, so che Erin ha ragione, mia madre farebbe perdere la pazienza anche ad un santo.
<< Tesoro, quella è tua madre, non la mia, quella che ha una gran pazienza sei tu, soprattutto perché ho saputo del suo grande progetto >> mentre ascolto Erin, scendo dall'auto per poi chiuderla avviandomi all'interno del supermercato.
<< Già, non so come ho fatto a non prevedere una cosa del genere, se ci penso era incredibilmente scontato però, da una parte, mi semplificherà parecchio le cose, in questo modo sarà più facile gestirla >> continuando a parlare prendo un cestello, mi inoltro nel supermercato ed inizio a prendere tutto quello che mi serve.
<< L'unica cosa positiva che ci vedo è che non potrà farti due enormi emisferi cerebrali solo perché non potrai andare a trovarla per qualche festività o anniversario che le verrà in mente >> lo scetticismo della mia migliore amica mi è immensamente evidente << Senza offesa tesoro ma, facendo così, non ti lascia vivere in pace, è come se ti volesse tenere con sé. Ormai sei grande ed indipendente, hai tutta una vita davanti a te da costruirti, se non ti darà lo spazio che necessiti sarà una catastrofe >>
<< Io e mamma ne abbiamo già parlato, si trasferirà qua in città o comunque in zona ma si comprerà una casa sua, non vivrò con lei, ho concordato che andrò una o due volte alla settimana a pranzo o a cena da lei oppure andremo fuori, niente di più niente di meno. Se vuole può venire al locale ma dovrà tenersi le sue considerazioni per sé, senza intromettersi >>
<< Sinceramente spero che andrà davvero così. Lo dico solamente per te, a me non importa molto di certe cose, lo sai bene però, so quanto ci tieni tu per cui, tranquilla, prometto che farò del mio meglio per far si che questa cosa funzioni >>
<< Grazie. Ora scusami ma devo finire di fare la spesa e se continuo a parlare con te non accadrà mai >>
<< Bene, buona giornata e stai serena Sò! >>
<< Buona giornata anche a te Erin e grazie mille per tutto >>
<< Non dirlo neanche scema! >> è a questo punto attacca la telefonata ridendo.
Nel giro di mezzora sono nuovamente a casa, sistemo sul bancone gli ingredienti che mi servono per cucinare, metto a posto le cose che ho comprato ma che, per ora, non mi servono e mi metto all'opera.
Con la televisione accesa, su un programma a caso visto che non lo sto neanche seguendo, mi metto a cucinare, è strano come il suono della tv mi faccia compagnia, in un certo senso mi da come la sensazione di non essere a casa da sola.
Mi ci vogliono circa due ore per finire di cucinare e sistemare quello che mi serve prima di poter uscire nuovamente. Con non poche difficoltà, rischiando di far cadere ogni cosa, riesco ad arrivare alla macchina dopo aver chiuso la porta di casa a chiave.
Quindi, oggi, finalmente, sembra proprio che io stia riuscendo a raccogliere quanto più coraggio possibile per presentarmi in cantiere. Mi vergogno ancora molto per com'è andato il primo incontro con i fratelli Reed di lunedì, so che Faith ed Edward hanno detto che non è così, ma sono certa che pensino tutti che sono fuori di testa.
Certo, non sono certa di poter affermare di non essere un po' matta, voglio dire, qualcuno al mondo può davvero affermare di essere normale? Di non aver nessuna peculiarità caratteriale che la fa apparire un po' folle o fuori di testa?
Io non credo, ecco perché non mi sono mai offesa quando mi sono sentita dare della "non normale" che poi, mi è stato detto solo perché faccio fatica ad interagire con gli altri, soprattutto con i ragazzi. Questo non l'ho mai capito. Se una persona è leggermente diversa, caratterialmente, dalle altre allora non è normale. Ma che discorsi sono?
Parcheggio proprio davanti all'ingresso e, per mia fortuna, non sembra dar fastidio a nessuno così, dopo essermi data una specie di incoraggiamento mentalmente, scendo dalla macchina e, con qualche altra peripezia, riesco a prendere tutto.
Sapevo che non ci sarebbe stata Faith e, in realtà, il mio è stato un po' un azzardo, ma dopo il mio comportamento di lunedì credo che, da parte mia, il minimo che posso fare è cercare di impegnarmi nel rapportarmi con loro.
<< Buongiorno >> mi fermo all'ingresso salutando ma, con tutto il caos che c'è non mi ha sentito nessuno.
Tentenno un po' insicura sul da farsi, non sono certa di poter entrare senza che qualcuno mi dia il permesso però, con tutto questo rumore, è impossibile che riescano a sentirmi, soprattutto se non riesco ad alzare la voce.
<< Forza, sembrate un branco di signorine in difficoltà, cosa sono tutte queste storie per un po' di detriti? Mettetevi i guanti da lavoro così non vi rovinate la manicure >> qualcuno ride a questa affermazione << Domani voglio mettere in sicurezza l'impianto elettrico e quello idraulico. In questa maniera potremo iniziare a costruire lo scheletro per la cucina e dei servizi quindi, vedete di non lamentarvi, dobbiamo assolutamente togliere da terra tutto quanto entro oggi, non voglio sentire storie o scuse, questo è quel che c'è da fare oggi ed è una priorità assoluta >>
Non riconosco la voce in questione, ma chiunque sia è particolarmente autoritario cosa che mi fa storcere appena il naso, mi sono una grande fan di chi impartisce ordini, oltretutto, chi usa questo genere di tono riesce a mettermi particolarmente in difficoltà.
Un po' di frustrata dalla mia situazione, oltre ad essere già in imbarazzo, provo ancora una volta << Buongiorno >> e, ovviamente, anche questo tentativo è un bel buco nell'acqua.
Visto che inizio ad innervosirmi, per non parlare del fatto che mi sento un po' un'idiota a stare così ferma davanti alla porta, mi lascio prendere dal momento così entro << Buongiorno! >> praticamente urlo e, questa volta, mi sentono decisamente tutti visto che si bloccano per poi affacciarsi a guardarmi.
Penso che volessero tutti riconoscere l'intruso, qualcuno forse voleva anche sgridarmi per il mio tono maleducato e, in effetti, avrebbero ragione ma non sembrava esserci altro modo per farsi sentire.
Non potendo fare nulla per contrastarlo, arrossisco immediatamente << Posso entrare? >> la mia voce è tornata ad essere bassa e timorosa, come sempre.
<< Ma certo, vieni pure >> è Andrew a darmi il permesso ed è il primo ad avvicinarsi a me mentre si pulisce le mani sui jeans.
Ci sono anche i gemelli ma, quando stanno in silenzio, non riesco proprio a distinguerli, non ancora per lo meno, forse prima o poi ci riuscirò.
<< Ho pensato... >> mi schiarisco la gola << Ho pensato di portarvi qualcosa >> e per sottolineare la cosa sollevo leggermente il vassoio e la borsa che ho in mano.
<< Cibo? >> ed ecco che riesco a riconoscere subito Jay << Si mangia! >>
Andrew ormai mi è di fronte << Mi sembri un po' in difficoltà, aspetta che ti do una mano >> e, con molta lentezza, mi prende dalle mani la teglia << Però si sente proprio un buon odore uscire da questo pacchetto. Vieni, appoggiamoci al tavolo che c'è di là >>
<< Grazie >> mormoro in difficoltà come al solito << Spero vi piacciano >> commento seguendolo.
<< Puoi stare tranquilla, Jay sarebbe in grado di lasciarci morire tutti di fame visto che mangia ogni cosa >>
<< Che cos'è? Cos'hai preparato Sophia? >> Jay mi tempesta subito di domande.
<< Dalle un po' di respiro Jay, è appena arrivata! >> così riesco a localizzare anche Edward che lancia un'occhiata d'avvertimento al gemello.
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