(Sophia) Capitolo 31
Angolo autrice:
So che è molto che non lo faccio ma, per me è molto importante e ci tengo davvero molto a ringraziare, coloro che sostengono la mia storia perdendo qualche secondo della loro giornata lasciando una stellina. Grazie a:
assa2003, GaiaBarbello, fede5494, KuhEda, msharon13, nikmory, Fiofio1912, Giuly_F, rosastorta, pumablu, MaricicaVallasca, Monicalovino3, AnnaDelGrosso, Hilary_5SOS_92, MeloniValeria, libertyflashquick, Silviacanpean, Lascpirantescrittrice, martak01, ManuelaMarzan, DomenicaCarlino, francesca_addeo, TtBlindFairy, Antmart, gioginoc, AnaMarian265, JennyCuccu, samread93, sprayblu, Arianna_Ama1D, ClaireTzn, angelacopas73, Dany2294, ga8briella, MarinaStratila, SilviaSimbula, peperina_rossa, SaraSanrinaPanzali, emanutonass, lamariposa6 e magy222.
Erin è andata via da casa davvero presto, saranno state al massimo le nove e mezzo, non mi ha detto niente di dove stava andando ed io le ho lasciato la privacy di cui aveva bisogno. Se sono invadente o insistente con lei è solo quando credo che ce ne sia davvero bisogno e, questo, non mi sembrava il caso.
Mi ha ridato il mio mazzo di chiavi, di quando anch'io abitavo qui così da poter entrare ed uscire come e quando preferisco. Mentre inizio ad impacchettare tutte le cose che ci sono a giro per casa che non serviranno in questi giorni ad Erin, metto a cuocere un po' di sugo per il pranzo con Logan.
Sono contenta di passare un po' di tempo con lui visto che è tanto che non ci vediamo, non vedo l'ora di sentire tutto ciò che ha da raccontarmi visto che, anche essendo il nipote di Erin, non è proprio un grande chiacchierone di norma ma, se si usa i giusti argomenti, è in grado di parlare per ore senza fermarsi più.
Se Juliet e Clay fanno ancora fare il sonnellino pomeridiano a Max, io ed Erin abbiamo deciso che essendo Logan così assennato, è lui a gestire le sue pennichelle ed ormai sono diversi mesi che non ha più bisogno di andare a dormire il pomeriggio e non ha nessun problema ad arrivare fino alla sera abbastanza visto.
Per mia grande fortuna Erin ha già acquistato e si è procurata tutti i materiali necessari per il trasloco quindi, con le scatole che già mi ha montato, inizio ad impacchettare nella carta prima le cose più delicate che sistemo nello scatolone che ho foderato con un piumino che ho trovato in un armadio.
Poi passo alle scatole più piccole, proprio perché quel che andrò ad inserire se si mette negli scatoloni grandi poi è impossibile alzarli senza farsi venire un'ernia o spaccare la schiena, le riempio con i libri di cucina ed i libri di lettura o di approfondimenti vari di Logan.
Con un pennarello segno in maniera più dettagliata possibile ciò che inserisco nelle varie scatole e, quando chiudo l'ultima dei libri mi rendo conto che è decisamente arrivata l'ora di avviarmi all'asilo se non voglio lasciare che Logan mi aspetti e lui detesta quando qualcuno è in ritardo per andare a prendere a scuola.
Penso sia perché per lui è già molto difficile con gli altri bambini visto che molte volte lo additano come strano solo perché ha una logica ed un apprendimento molto più sviluppato del resto di loro, se ci aggiungiamo il fatto che a prendersi cura di lui non sono la sua mamma ed il suo papà ma sua zia e la zia acquisita, se facciamo tardi lo prendono in giro perché non ha i genitori.
Questa cose è stata fatta presente alla scuola ma alla fine non hanno fatto nulla ed anche se abbiamo parlato con i genitori dei bambini, questi se ne sono usciti con il classico: ma non è mica colpa nostra se il piccolo è strano, mio figlio glielo fa solo notare.
A quel punto non c'è più neanche da domandarsi da chi hanno preso i figli, con dei genitori tanto ineducati e superficiali non è poi così difficile comprendere. Insomma, non si dice sempre che i figli sono il risultato degli insegnamenti dei genitori? Ecco, quei bambini ne sono la prova evidente.
Quando arrivo davanti alla scuola, mi appoggio alla macchina ad aspettare anche se, la campanella dovrebbe essere suonata quindi, Logan, uscirà da un momento all'altro con il resto della classe accompagnato dalla maestra, normalmente la sua classe è la prima proprio perché sono i più vicini all'uscita.
Non ho neanche il tempo di finire questo pensiero che vedo la maestra uscire dalla porta con la classe. I genitori si avvicinano per recuperare ognuno il proprio bambino visto che, giustamente la maestra deve controllare con chi se ne vanno per essere certa che non sia un estraneo infatti, ogni, maestra, conosce i genitori o gli adulti che possono andare a prenderli.
Anch'io mi avvicino ed è così tanto tempo che non vedo Logan che ancora un po' e mi metto a piangere quando riesco ad incrociare il suo sguardo che, si illumina subito di sorpresa e gioia. Mi faccio avanti andandogli incontro visto che inizia a correre nella mia direzione.
<< Zia Sophia! >> urla contento.
Riesco a fare un cenno alla maestra che mi riconosce subito e lo afferro appena arriva da me << Ciao tesoro! >> lo saluto anch'io alzandolo da terra.
Prenderlo in braccio è un po' più difficoltoso di quel che ricordavo, devo impegnarmi un sacco per riuscire a tirarlo su, ma non mi lamento soprattutto perché ricevo in cambio due baci sulle guance ed un abbraccio al collo davvero stretto.
<< Ci sei mancata molto zia, non andartene più per tutto questo tempo >>
<< Non lo farò più, è una promessa >> e non ci sarà niente di più semplice da mantenere visto che tra pochi giorni anche loro si trasferiranno << Andiamo a casa? Abbiamo tante cose da fare e tu devi raccontarmi tutto quel che hai fatto in questi mesi in cui non ci sono stata >>
Mentre parlo mi muovo verso la macchina, non lo lascio neanche scendere dal mio fianco, quando lo lascio andare è perché lo sto sistemando sul sediolino dietro dopo che, con qualche difficoltà, ho aperto lo sportello.
Ed è così che, nel frattempo che guido verso casa, Logan inizia a raccontarmi tutto quello che hanno fatto a scuola ed ha imparato oltre a, una marea, di disastri combinati da Erin facendomi ridere di cuore. Soprattutto quando è arrivato a raccontarmi cos'è successo con le altre mamme con la questione del secondo e di tutto quello che ha preparato ricevendo un'infinità di complimenti, cosa che le altre mamma non hanno apprezzato molto.
<< Tra l'altro ho notato che ultimamente zia Erin è strana, è molto nervosa, tu sai cos'è successo? >> lo guardo sorpresa perché lei non mi ha detto niente.
<< Perché dici questo? >> domando cercando di indagare.
<< Perché è sempre distratta, quando le suona il telefono sobbalza e sembra che stia aspettando la chiamata per un funerale, si rabbuia sempre prima di rispondere. Dopo si tranquillizza fino alla chiamata successiva ma è strano, non si è mai comportata così >> il tono di Logan è preoccupato.
È inutile, per quanto ci proviamo, i bambini riescono sempre a percepire i nostri sentimenti. Erin non mi ha parlato di niente in particolare quindi, decido di dire quella che credo sia più o meno la verità ma, con l'intenzione, di indagare più a fondo sulla questione.
<< Tesoro vedrai che è solo stressata per il trasferimento. Lo sai che zia Erin non è molto brava ad adattarsi ed accettare le novità, probabilmente è nervosa per questo e poi... >> ci penso cercando qualcosa prima di illuminarmi << Oggi sembrava avere un appuntamento urgente per qualcosa. Sono certa che è solo per queste ragioni che è stata un po' più strana e nervosa del solito vedrai che, da domani sarà come sempre >> lo rassicuro.
<< Se lo dici tu... >> Logan non è convinto, lo so, ma lui capisce anche quando gli mento e, non sapendo le vere motivazioni di Erin, adesso sa che non gli sto dicendo bugie quindi finirà per credere a ciò che gli ho detto prima di fine giornata.
Quando parcheggio cambio completamente discorso per distrarlo << Ho preparato un ottimo sughetto per il pranzo >>
<< Mangiamo la pasta? >> chiede entusiasta perché, se c'è qualcosa che gli piace, quella è la pasta in tutte le sue forme e salse.
<< Si, a meno che tu non preferisca qualcos'altro >> lo prendo in giro.
<< No no, la pasta è perfetta >>
Entrambi sganciamo la cintura ed usciamo dall'abitacolo. Oltre alla mia borsa prendo anche il suo zaino continuando ad osservarlo.
<< Che c'è zia? Perché mi fissi così? >> domanda un po' confuso.
Mi abbasso alla sua altezza << Niente è che mi sei mancato molto e poi... Sei cresciuto un sacco quando non c'ero, non è giusto, avresti dovuto fermare la tua crescita mentre non c'ero >> mi lamento abbracciandolo.
<< Ma che dici zia! Non posso fermare la mia crescita e poi voglio diventare alto, molto alto >> esclama convito sorridendomi.
<< Ah si? >>
<< Si! Così tu e zia Erin non dovrete più arrampicarvi dappertutto per afferrare le cose che sono sugli scaffali alti >> mi spiega facendomi ridere << È vero! >> ribatte offeso e, direi anche, un po' indignato.
<< Ne sono convinta ma è una delle cose più dolci che potessi dire >> gli faccio presente stampandogli un bacio sulla guancia.
<< Non inizierai anche tu a fare tutte quelle cose da femmina vero? Ho già zia Erin che mi sbaciucchia come se fossi una bambina ma io sono un maschio! >> la voce è decisamente indignata e la sua ammonizione mi fa riedere da morire.
<< Hai ragione tesoro, sei un maschio >> concordo << Quindi andiamo in casa ometto che, una volta finito di pranzare, abbiamo un sacco di lavoro da fare >> lo prendo per mano e ci avviamo all'interno del palazzo.
Mentre saliamo, lo vedo aggrottare la fronte << Per ora devo dire che non mi piace molto il trasloco, è noioso fare tutte quelle valigie e scatole >>
<< Se è per questo è anche faticoso >> entriamo in casa e ci togliamo, entrambi, la giacca lasciandola all'ingresso.
<< Zia Erin non ha mai fatto tante scatole in un pomeriggio, figuriamoci di mattina... >> commenta con aria critica fissando i pacchi che ho accatastato.
<< Dai! Fila a lavarti le mani che butto la pasta >>
<< Li hai fatti tu vero? >>
<< Vai o non ti preparo la pasta >> lo minaccio prima di vederlo correre al bagno.
Prendendo la pasta da buttare nell'acqua che, grazie al bollitore che ho azionato prima di uscire, è già calda ed in pochi secondi inizia a bollire. Riaccendo il fuoco anche sotto il sugo così da farlo tornare caldo visto che, ormai, si è intiepidito. Mi lavo le mani nel lavello della cucina.
<< Mani pulite >> Logan entra correndo in cucina.
<< Bravissimo. Adesso apparecchiamo >> così, mentre attendiamo che la pasta finisca di cuocersi, apparecchiamo per due sul tavolo in cucina.
Dieci minuti dopo, siamo seduti a mangiare tranquillamente. Logan è completamente concentrato sul suo piatto, mentre mangio lo osservo, è davvero cresciuto mentre non c'ero. È diventato un po' più alto.
<< Com'è il posto dove andremo a vivere? >> domanda una volta finito di mangiare.
<< È un bel posto, la città è piccolina per cui la tua nuova scuola è abbastanza vicino a dove abiteremo. Le persone del posto sono davvero simpatiche e socievoli infatti, non vedo l'ora che tu conosca Max >> vado subito a stuzzicare la sua curiosità.
<< Chi è Max? >>
<< È il figlio di Juliet, una mia amica, è un bambino davvero simpatico e penso potresti trovarti bene con lui >>
Logan mi lancia uno sguardo scettico. Viste le sue brutte esperienze con gli altri bambini ed il fatto che, normalmente, è sempre molto isolato, certamente non lo aiuta nel credere di poter fare nuove amicizie << Quanti anni ha questo Max? >>
<< Ha un anno più di te ed andrete in classe insieme >>
<< Ecco >> si rabbuia subito prima di notare ciò che ho detto << Aspetta, è più grande? >>
<< Si >> sorrido.
<< Quindi andrò in prima elementare? >> è entusiasta, lo posso notare sia dallo sguardo allegro che dal tono felice.
<< SI. Io ed Erin abbiamo deciso che forse è bene farti avere qualche stimolo in più dalla classe che frequenterai >> gli comunico visto che, a quanto pare, Erin non gli aveva ancora detto nulla.
<< Grazie! >> esclama saltando giù dalla sedia prima di abbracciarmi stratta.
<< Ricordati di ringraziare anche zia Erin quando torna, mi raccomando >> gli ricordo.
<< Assolutamente si. Sbrighiamoci a mettere tutto via, voglio trasferirmi il prima possibile per andare nella nuova scuola >> così prende i piatti appoggiandoli sul lavello e torna di corsa al tavolo per continuare a sparecchiare.
<< Calmati, presto andrai nella nuova scuola quindi sta tranquillo, non c'è bisogno di correre >>
<< Devo sbrigarmi così riuscirò ad impacchettare più cose >>
<< No >> lo fermo << Prima di tutto devi mettere da parte tutte le cose che possono servirti per almeno una settimana e mezzo, poi potrai inscatolare tutto il resto delle tue cose >>
<< Ok, posso farlo, non ho bisogno di molte cose >> commenta concentrandosi mentre inizia a pensare.
<< Allora via, ci penso io a sparecchiare e mettere in ordine >> non riesco a finire la frase che è già corso via per dare inizio alla preparazione.
È così che passiamo il resto del pomeriggio, continuando a sistemare le cose, lui quelle in camera sua anche se ogni tanto mi affaccio per controllarlo, io, invece, penso alle cose a giro per casa ed in camera di Erin anche se, non tocco il vestiario, penso soprattutto ai soprammobili, ninnoli vari, lenzuola e cose estive che al momento sono inutilizzate.
Nel secondo pomeriggio, Erin, mi fa sapere con un messaggio che non riuscirà ad arrivare prima di cena così, visto che ho promesso a mamma che ci saremmo viste per cena, l'avviso che porterò Logan con me da mia madre a cena quindi di raggiungerci lì.
Subito dopo avviso mamma con un sms. Non ci vuole molto prima che entrambe mi rispondano in modo affermativo così, quando viene ora di cena, io e Logan, dopo aver messo la giacca, usciamo per andare a casa di mamma.
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