Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

(Sophia) Capitolo 24


Alzo lo sguardo su Jay, sorpresa dalla domanda perché sono certa che lui sappia che i piattini in questione non sono di Edward e, a conferma della mia teoria vedo chiaramente Jay saltare e guardare male il fratello che a sua volta sembra volergli saltare alla gola.

<< Temo di essermi già espressa ieri su quei piattini >> rispondo tornando a concentrarmi sui pancake.

Ho quasi finito di prepararne una quindicina, non voglio bruciare proprio gli ultimi e poi, il discorso non è che mi piaccia molto. Va bene che ognuno ha il proprio passato e non ci si può fare niente, ma questo non vuol dire che non possa darmi fastidio il fatto che Edward tenga a casa sua ancora della roba della ex. Diverse cose a quanto ho capito, non solo quei piattini orribili.

<< Ah si? >>

<< Falla finita Jay >> lo riprende Edward ma mi è chiaro che Jay non lascerà perdere.

<< Prima ancora di sapere che non erano suoi temo di aver lasciato intendere che non mi piacciono. Diciamo pure che non rispecchiano molto i miei gusti >> spengo il fuoco sotto la padella.

<< Se può consolarti, non piacciono a nessuno di noi >>

Vorrei rispondergli che no, non mi consola per niente. Sto bene con Edward anzi, sto benissimo con lui e mi trovo a mio agio anche con il resto della loro famiglia, quella che ho conosciuto fino ad ora per lo meno, ma questo discorso mi mette leggermente in difficoltà.

<< Giusto per la cronaca, così la smetti di rompere le scatole, ho tutta l'intenzione di chiedere a mamma se posso utilizzare un po' dello spazio che ha in cantina o in garage per poter impacchettare e mettere là le cose che non sono mie >>

Ieri non mi aveva detto che pensava di farlo già oggi e la cosa mi lascia leggermente stranita, ora non so se vuole togliere le cose di torno a causa mia perché ha visto che la questione non mi fa stare proprio tranquilla, oppure se ha deciso di metterle via perché la storia tra di loro è davvero conclusa.

<< E conto sul fatto che Sophia mi darà una mano ad impacchettare tutto >> Edward continua a parlarne con tranquillità guardando me prima di girarsi verso il fratello << Mentre tu, visto che sei sempre qui a scrocco, mi aiuterai a trasportare il tutto da mamma >>

<< Per una volta sappi che non ho niente da ridire sulla tua organizzazione, fammi sapere quando e vengo con la mia macchina per caricare un po' di roba così da fare un solo giro e liberarci una volta per tutte di questa robaccia >> Jay è il primo ad avventarsi sui pancake e non fa complimenti, ne prende quattro al primo colpo.

<< Avresti dovuto lasciare che Sophia si servisse per prima >> così Ed tira uno scappellotto a Jay << Mamma ha ragione, quando c'è di mezzo il cibo, sei proprio un animale >>

È così che l'aria ti tensione che si era formata in poco tempo, a causa della domanda di Jay, si distende nuovamente. Questi due sembrano cane e gatto, sono davvero diversi caratterialmente ma è evidente che si vogliono bene, c'è una complicità che scinde dal fatto che sono gemelli.

Ho conosciuto coppie di gemelli che non sono per niente uniti, proprio perchè identici fisicamente, caratterialmente, si respingevano in tutti i modi, proprio per essere distinti dal gemello. Loro invece, con Clay, per quanto identici apparentemente, una volta conosciuti, sono ben distinguibili anche se sono molto uniti.

<< Vi ringrazio molto per ieri sera e la colazione ma, ora, credo proprio sia arrivato il momento di salutarvi altrimenti rischio di non essere pronta per quando dovremo andare a pranzo >> una volta aiutato Edward a riordinare la cucina, li saluto entrambi anche perché, Jay, al contrario mio, non sembra volersi muovere << Sono le dieci ed io ho davvero bisogno di una doccia >>

<< Ma certo, ti accompagno alla porta >>

<< Io vado in bagno, ci vediamo più tardi Sophia >> così dicendo Jay sparisce.

<< Alle volte capisce quando è l'ora di togliersi di torno, peccato che non lo riesca a comprendere sempre >> commenta Edward ridendo piano mentre ci incamminiamo.

Prendo la giacca e la borsa prima di aprire la porta e fermarmi sull'uscio << Allora mi vieni a prendere tu? >>

<< Si, verrò verso le dodici va bene? >>

<< Ho abbastanza tempo per prepararmi >>

<< Dopo il pranzo hai voglia di aiutarmi ad iniziare ad impacchettare le cose? Non credo riusciremo a finire di sistemare tutto stasera però potremmo iniziare visto che in settimana non penso avremo il tempo per farlo e poi, settimana prossima, concludiamo la pulizia >>

<< Pensavo volessi chiedere prima a tua madre >> gli faccio notare.

<< Si, ma nel frattempo inizio a portarmi aventi con il lavoro. Anche se mamma dicesse di no, cercherei un altro posto dove portare la roba, non voglio che siano oggetto di incertezze o possibili intralci per noi. La storia con la mia ex è finita, è giusto che la sua roba non stia più a casa mia >>

<< Non voglio che tu lo faccia per colpa mia, o perché tuo fratello non sembra approvare il fatto che tu tenga ancora delle cose della tua ex in casa tua. Se lo fai, deve essere soltanto una tua scelta >> insisto visto che, davvero, per me è importante che se decide di farlo deve essere solo se lo sente davvero, non perché la mia presenza gli mette una certa fretta.

<< Ti fai troppi problemi Sophia. È l'ora che mi sbarazzi di queste cose, l'avrei dovuto fare già da diverso tempo ma, per un motivo o per un altro non l'ho mai fatto quindi, sappi che se lo faccio è per me, non per te o per le insistenze di mio fratello >>

<< Sei sicuro? >>

<< Assolutamente. Non sono il tipo di persona che fa le cose soltanto perché gli vengono chieste con insistenza o per altri motivi. Se faccio una cosa è solo ed esclusivamente perché me la sento e voglio farla >> mi rassicura ancora una volta e, devo ammettere che, è molto bravo in questo.

<< D'accordo, allora vado, ci vediamo più tardi >>

Sembrerà sciocco ma anche soltanto salutarlo con un bacio veloce mi mette un'incredibile allegria, sono decisamente felice dei passi avanti che stiamo facendo e del fatto che la nostra relazione sta diventando sempre più importante. Andare a pranzo con tutta la famiglia è un passo che non ho mai fatto con nessuno ma che sono felice di intraprendere con Edward.

Tornando a casa, come al solito, ho chiamato Erin. Lo so, le ragazze si raccontano sempre tutto perché sono delle pettegole o almeno, questo è quel che pensano tutti. Io invece racconto tutto ad Erin, non solo perché è la mia migliore amica, ma anche per l'euforia del momento, sono come un adolescente che si affaccia per la prima volta a certi sentimenti.

Che poi non faccio mica niente di male nel raccontarle tutto, lei ha senza dubbio molta più esperienza di me con i ragazzi e le relazioni in generale. Tra le altre cose è davvero bello condividere con le persone a cui teniamo le nostre gioie, anche perché, come nel mio caso con Erin, anche loro gioiscono con noi.

Tra l'altro non è che sia successo nulla di scandaloso ieri sera, si, sono rimasta a dormire da Edward perché mi sono addormentata come una scema e se solo ci ripenso mi vergogno come una ladra, ma non è accaduto niente di più. Abbiamo solo dormito, per di più in due letti diversi e, come se non bastasse, anche Jay era presente.

Appena entro in casa attacco la telefonata con Erin promettendole che le racconterò ogni cosa del pranzo al più presto. Visto che ci sono, ricordo a Brooke, come mi aveva chiesto, con un sms del nostro appuntamento di domani mattina per andare a correre e che ceneremo insieme al locale di Mason.

È un bel po' che non la vedo e devo ammettere che mi è mancata. Sono stata distratta da Edward, i lavori e la scuola per Logan, ma ormai anche Brooke è mia amica e vorrei dirle io del fatto che ho iniziato a frequentare Edward, prima che le arrivino pettegolezzi perché, se ho notato una cosa è che, essendo una piccola città, fanno girare i gossip nel giro di pochissimo tempo ed arrivano a tutti.

Prima di buttarmi in doccia e prepararmi, preparo un dolce perché andare a casa della madre di Edward a mani vuote mi sembra davvero di pessimo gusto. Ci metto quaranta minuti a preparare l'impasto, lo lascio lievitare per venti minuti e, nel frattempo, metto a riscaldare il forno.

Per fortuna, l'altro ieri avevo comprato anche una bottiglia di vino rosso da tenere in caso di necessità e, questo, è decisamente il caso. Dopo aver incartato la bottiglia ed averla messa nell'apposita busta, l'appoggio all'ingresso così da non rischiare di dimenticarla.

Mi butto in doccia per fare prima, infatti, visto che non devo lavarmi anche i capelli, dopo dieci minuti sono nuovamente in cucina. Sono in accappatoio però devo solo infornare la torta quindi non importa il fatto che sono praticamente come mamma mi ha fatto.

Imposto il timer e, velocemente, mi infilo in camera per capire cosa indossare. Tra venti minuti il plum-cake sarà pronto mentre, tra trenta minuti, Edward sarà qui quindi, devo darmi una mossa. L'interrogativo, davanti all'armadio, è sempre lo stesso, cosa mi metto?

<< Pensare che ieri avevo deciso che non sarei andata a dormire se prima non avessi deciso cosa indossare >> brontolo contro me stessa.

Abbandono l'accappatoio sul mio letto, l'unica cosa che indosserò su cui non ho dubbi è l'intimo che metto senza perdere tempo continuando a guardare il mio armadio spalancato. Seguendo la linea di pensiero che ho sempre adottato, decido di mostrarmi per quella che sono realmente non nascondermi dietro qualcosa che non mi rappresenta.

Mentalmente mi appunto anche di dover riportare a mia madre alcuni degli abiti che mi ha comprato o, nel caso non potesse portarli in dietro, cosa molto probabile, di farli vedere ad Erin, Faith, Juliet o Brooke in modo da non tenerli a prendere polvere nel mio armadio ma nella speranza che loro li utilizzino.

Prendo un pantalone a sigaretta grigio con una camicetta color carne ed un maglioncino nero aperto ma, nel caso mi facesse freddo, potrò chiudere i bottoni. Mi piazzo davanti allo specchio per controllare che la camicia non sia trasparente, è così leggera che non mi sorprenderei troppo se lo fosse.

Mi guardo con occhio critico ed insistente all'altezza del seno per vedere se, davvero, con riflessi diversi per caso si vedesse qualcosa visto che, anche questa, non l'ho comprata io ed è la prima volta che la metto. Sono piacevolmente sorpresa da questo capo, è delicata e semplice, proprio come piace a me.

Tra l'altro non ha nessuno scollo, cosa che invece mia madre adora, è a girocollo ed ha anche un paio di sbuffi di stoffa che mi permettono di fare un bel fiocchetto. I bottoncini in madreperla rosa sono davvero un tocco che non mi sarei mai aspettata.

Diciamo che questo può essere un capo che io avrei comprato immediatamente, senza pensarci due volte, mia madre invece deve essersi sforzata parecchio per cercare di acquistare qualcosa che mi sarebbe potuto piacere visto che mi dice sempre che vesto come una vecchia zitella.

Infilo un paio di scarpe nere torno al bagno dove sistemo l'accappatoio e, finalmente, mi guardo allo specchio. Il timer in cucina suona proprio mentre vedo i miei capelli.

<< Oh mamma, sono un disastro >> esclamo prima di correre a spegnere e togliere dal forno la torta prima che possa bruciare << Questo sarebbe peggio dei miei capelli indecenti >>

Lascio il forno aperto così che non si crei condensa sulla vetrata del forno, appoggio il plum-cake sul ripiano in acciaio, nella speranza che si raffreddi più in fretta e torno di corsa in bagno. Apro il cassetto alla ricerca della spazzola o, come la chiamiamo io, Erin e Logan, la spazzola miracolosa ed inizio a districare questi maledetti capelli che si sono tutti annodati come se non ci fosse un domani.

La spazzola in questione, in realtà è stata studiata per i capelli dei bambini, in modo tale che, anche se super annodati, il genitore in questione che spazzola i capelli del piccolo o della piccola, non si ritrovi a fargli o farle praticamente lo scalpo. Logan ha dei capelli impossibili, proprio a causa dei capelli ricci che si ritrova, è stato grazie a lui se abbiamo scoperto questa spazzola.

Da allora, abbiamo eliminato ogni altro pettine che avevamo, abbia ed usiamo solo questa spazzola che, onestamente, torna molto comoda anche a noi. Ognuno ha la propria, Logan ha quella verde, Erin quella azzurra ed io quella bordeaux con cui mi sto spazzolando in questo istante.

<< Santa spazzola, santa subito >> mormoro riponendo lo strumento in questione.

Riprendo la borsa che ho utilizzato ieri, non sto neanche a controllarla, sono certa che ci sia tutto ciò che mi serve. Torno in cucina e sistemo il plum-cake in maniera tale da poterlo trasportare senza troppi problemi, quando bussano alla porta sto finendo si chiudere il tutto quindi lascio che Ed mi aspetti un attimo.

Infilo la giacca, prendo la borsa, il dolce e la bottiglia di vino e, dopo meno di due ore che sono tornata a casa, esco nuovamente. Sono abituata a passare molto tempo a casa da sola o al massimo in compagnia di Erin e Logan ma, tutte queste novità, non mi dispiacciono poi tanto.

Quando esco dal portone, Jay è davanti a me che sorride mentre, Edward, è al posto di guida sulla sua macchina che guarda il fratello con aria scocciata cosa che, come ogni volta, mi fa ridere. Jay, vedendo il dolce tra le mani, si affretta subito a prenderlo.

<< Meglio metterlo al sicuro, non si sa mai, potrebbe rovinarsi >> mi apre la portiera << Sarebbe un vero peccato se non arrivasse a casa di mamma sano e salvo >>

<< Sta zitto e sali altrimenti ti lascio a piedi >> lo rimprovera Edward mentre si sporge verso di me ed io comprendo subito cosa vuole, con un bel po' di vergogna a causa della presenza di Jay, mi sporgo anch'io dandogli un veloce bacio a stampo << Non c'era bisogno di tutta questa roba, mamma non si aspetta niente del genere >>

<< Mi faceva piacere e poi non è niente di che >> Jay nel frattempo è salito sui sedili dietro e cerca di sbirciare all'interno del contenitore quindi, prima che faccia danni gli svelo il mistero << È un plum-cake ed ho preso anche una bottiglia di vino rosso >> ci penso un attimo mentre Edward si immette sulla strada e poi chiedo << I vostri genitori non sono astemi vero? >>

<< Stai tranquilla, mamma non è astemia e per quanto riguarda papà... >> Edward lancia a Jay che continua al suo posto.

<< Papà non c'è più da diversi anni >>

<< Oh... Mi spiace molto >> mormoro in imbarazzo.

<< Non preoccuparti, questo è uno degli argomenti di cui avrei voluto parlarti ma che, a causa di qualche intruso a casa, non siamo riusciti a toccare >> commenta con sarcasmo Edward.

<< Ma sul serio? Mi sembravi un po' troppo indaffarato in altre esplorazioni quando sono arrivato, non so se mi intendi >> ed è così che iniziano a punzecchiarsi mentre io arrossisco dall'imbarazzo ed incrocio le dita affiche non mi mettano troppo in difficoltà davanti al resto della loro famiglia.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro