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(Edward) Capitolo 33


Angolo autrice:

Lo so, questo fine settimana sono stata assente ma, sabato mattina non mi faceva pubblicare e poi sono arrivati dei miei parenti che sono rimasti a casa tutto il fine settimana quindi, onestamente, sabato e domenica non ho avuto neanche un minuto per respirare e ieri sera, ero troppo stanca per aprire il computer e postare il capitolo. Anche stamani, avevo la sveglia alle sette e mezza per postare presto come sempre ma, da quanto ero stanca, non l'ho proprio sentita.

Prima di lasciarvi al capitolo vorrei ringraziare: 

MartinaLoreto, assa2003, betta94, GaiaBarbello, Laspirantescrittrice, nikmory, pumablu, Hilary_5SOS_92, ManuelaMarzan, libertyflashquick, ClaireTzn, Fiofio1912, AnnaDelGrosso, francesca-addeo, MaricicaVallasca, SilviaSimbula, Monicalovino3, angelacopes73, rosastorta, JennyCuccu, martak01, MeloniValeria, KuhEda, DomenicaCarlino, samread93, Arianna_Ama1D, Dany2294, gioginoc, peperina_rossa, MarinaStratila, Giuly_F, Silvia667, sephine25, emanutonass, lamariposa6, TtBlindFairy, Antmart, sprayblu, magy222, tonia_98, 2002cami, FrancescaCimmino9 e SereAntonelli.





Il resto della settimana, lo passo, la mattina sono andato in cantiere sempre prima di tutti così per potermi mettere in pari con tutte e tre le case entro il fine settimana visto che, il pomeriggio, l'ho sempre passato ad aiutare Sophia nel trasferimento.

Per fortuna Juliet e Faith ci hanno aiutato infatti, la mattina, raggiungevano Sophia a casa sua per sistemare tutte le sue cose, dandomi la possibilità di caricarli semplicemente in macchina e portarli direttamente a casa.

Poi, la sera, per evitare di restare sommersi per chissà quanto tempo, svuotavamo tutto mettendolo a posto. In questa maniera riuscivamo anche a recuperare tutte le sacche e le valige in maniera tale che, il giorno dopo, Sophia e le ragazze potevano riempire nuovamente quelle.

Le uniche cosa che abbiamo dovuto aggiungere perché non c'era abbastanza spazio, sono state due ante di armadio ed una libreria da aggiungere a quelle già presenti. Cose che, questa volta, sono andato a comprare assieme a Jay.

Clay nel frattempo, si è caricato le cose di Sophia in macchina per poi raggiungerci a casa. Così, mentre noi tre abbiamo montato l'armadio, le ragazze hanno pensato a sistemare il resto delle cose che avevano recuperato a casa di Sophia.

Siamo arrivati al venerdì sera riuscendo a completare il trasferimento giusto per un soffio anche se, Sophia, ha lasciato diverse cose nell'appartamento, come tutti i detersivi, un po' più della metà delle lenzuola e degli asciugamani che aveva asserendo che, visto che li aveva comprati con Erin, preferiva lasciarli a lei.

Sono stato subito concorde anche perché io ho una marea di biancheria per la casa, tutte cose che mamma ha fatto ad ognuno di noi quando abbiamo lasciato casa, l'unico che non ha ricevuto il suo "corredo" è stato Nathan perché, quando è andato via, è stato per arruolarsi, non per andare a vivere da solo.

Gli armadietti del bagno adesso sono quasi comici. Se fino a cinque giorni fa erano praticamente vuoti, sia quello a specchio sopra il lavandino che quello sotto il lavandino. Prima c'era giusto un asciugacapelli, un pettine ed il rasoio nel primo cassetto dell'armadietto sotto al lavandino e, per evitare che il cassetto sotto fosse vuoto, c'erano gli asciugamani. Nell'armadietto a specchio invece c'erano giusto un paio di scatole di cerotti ed il disinfettante.

Le uniche cose che non sono state spostate sono lo spazzolino ed il dentifricio, quelli sono ancora nel portaspazzolino sul lavabo del bagno anche se, ora, hanno uno spazzolino in più a fargli compagnia. Il resto? Rivoluzionato completamente, quasi mi ero dimenticato di quante cose potesse avere una donna.

Gli asciugamani sono stati sfrattati e sono finiti vicino alle lenzuola, nell'armadio. L'asciugacapelli è finito nel secondo cassetto con quello di Sophia, oltre ad una piastra, un arricciacapelli ed altre cose su cui ho preferito non indagare. Nel primo cassetto adesso, oltre al mio pettine ed il rasoio elettrico, adesso c'è una cesta con una stranissima spazzola ed una serie di elastici per capelli e mollette varie.

Ma quello che è assolutamente stato rivoluzionato è l'armadietto a specchio, come si apre, adesso, c'è un tripudio di creme, due per il viso, una per il giorno ed una notte, una per il corpo, una per le mani ed una che credo sia per i piedi ma, anche qui, non mi sono messo a curiosare troppo, non è che mi interessi molto.

Per fortuna invece, quello che dovrebbe essere il reparto trucchi non è così fornito, Sophia è veramente una ragazza acqua e sapone, tutto il trucco che ha consiste in una matita nera, rimmel nero, fondotinta, terra, un ombretto d'orato e tre rossetti. Insomma, gli armadietti non piangono più di solitudine.

La prima sera che Sophia è rimasta a casa mia, che adesso è nostra, era davvero nervosa, ho fatto un po' di fatica a calmarla ma, per fortuna, ci sono riuscito, ho anche vegliato un po' sul suo sonno per controllare che fosse davvero tranquilla e non stesse fingendo soltanto per farmi felice. Invece ha dormito come un ghiro.

Come è normale che sia, c'è stata qualche tensione dovuta alla convivenza, com'è normale che sia, e sono certo che ce ne saranno ancora. In qualunque caso non è mai niente di insormontabile. Parliamo sempre di cose banali alle quali basta fare un po' di attenzione.

Essendo anni che vivo da solo la tavoletta del bagno è perennemente sollevata, cosa per la quale, giustamente, Sophia non fa i salti di gioia. O il tubetto del dentifricio, Sophia ha il brutto vizio di spremerlo da metà mentre io ho avuto sempre l'abitudine di schiacciarlo dal fondo.

Un'altra cosa che ho riscoperto è la lentezza delle donne nel farsi la doccia. Sophia, quando non deve lavarsi i capelli è anche abbastanza veloce ma, quando invece deve lavarsi i capelli ci mette quasi mezz'ora prima di uscire dalla doccia.

È per questo che, l'altra mattina, mi sono intrufolato nella doccia con lei. Visto che non chiude mai a chiave la porta perché è abituata così visto che ha vissuto da sempre con sua madre, con la sua migliore amica o da sola. A parte il fatto che l'ho spaventata quando sono entrato in doccia con lei, per il resto è stato abbastanza divertente e, ad ogni modo, io ho finito per lavarmi ed uscire prima di lei.

Quando dicono che le donne sono multitasking hanno ragione, almeno con Sophia visto che, una mattina, praticamente ad ora di pranzo, l'ho trovata che stava cucinando, parlando al telefono con un fornitore per accordarsi e inscatolando alcune delle cose da cucina che io non ho mentre lascerà il resto ad Erin o verrà utilizzato per il locale.

Jay ha trovato un sacco divertente il fatto che, oltre tutto, quando siamo arrivati ha trovato anche un secondo per venirmi a salutare mentre continuava a parlare al telefono. Tra l'altro, anche senza dirglielo, lei stava già preparando tutto non solo per noi due e le ragazze, ma anche per i miei fratelli.

Andrew sembrava una teiera in ebollizione, credo proprio di avergli scaricato un sacco di modifiche da fare con gli operai. A causa della mia assenza durante tutti i pomeriggi ha dovuto riassegnare i lavori agli operai che dovevano seguirmi. Cosa che si è ripetuta anche con Jay e Clay il pomeriggio in cui sono andato all'Ikea e loro sono venuti ad aiutarci. Ma, da lunedì, potrà stare tranquillo, non mi ha ripreso solo perché non ho mai fatto niente del genere in passato.

Oggi invece, Sophia, sta letteralmente dando di matto perché sua madre traslocherà in città e, finalmente, ci presenterà. Per questo primo incontro, naturalmente, ci saremo solo noi tre. L'abbiamo invitata a pranzo qui a casa visto che ci saranno i traslocatori ed un gran caos a casa sua anche se, avrebbe voluto fare tutto da lei.

Il punto dell'agitazione di Sophia non è il fatto che concocerò sua madre o, per lo meno, non solo quello. Più che altro è così ansiosa perché deve ancora dirle che si è trasferita qui a casa mia. In realtà so che non l'ha ancora detto neanche ad Erin. Non so come interpretare la questione ma, ognuno, ha i propri tempi quindi cerco di non metterle troppa pressione, soprattutto perché credo ne abbia già a sufficienza.

Quando mi sono svegliato per andare un po' in cantiere a finire un paio di lavori all'abitazione mia ed a quella di Jay, anche Sophia si è alzata ma, quando me ne sono andato, era abbastanza tranquilla, peccato che, quando sono tornato a casa, l'ho trovata intenta a passare l'aspirapolvere ed a cucinare.

Quello che mi ha lasciato un attimo sorpreso è stata la rivoluzione apportata alla libreria i libri sono stati ordinati in maniera diversa, sulle mensole sono apparsi un po' di ninnoli vari che prima non c'erano. Anche la tavola è già pronta, l'ordine irreale che regna in casa, è quasi finto.

Praticamente, nel momento esatto in cui sono entrato, Sophia mi ha praticamente sgridato affinché andassi direttamente in bagno per evitare di sporcare qualcosa visto che, ovviamente, ero un po' impolverato.

Sapendo del pranzo, non ho neanche protestato e sono andato dritto in bagno, non ho fatto quasi in tempo ad entrare in doccia che è entrata in bagno, prendendosi tutto, vestiti e scarpe. Dopo essermi lavato, ho scoperto che, i vestiti sporchi erano finiti direttamente in lavatrice e le scarpe invece si sono ritrovate in un angolino nascosto del terrazzo.

Senza commentare niente, me ne sono andato in camera a vestirmi. È logico che anch'io sono un po' apprensivo alla prospettiva di conoscere sua madre ma, al contrario di Sophia, cerco di controllare la mia ansia e, per fortuna, riesco a farlo abbastanza bene altrimenti non so come potrebbe reagire se vedesse anche me agitato.

<< Sei pronto? >> mi domanda entrando praticamente di corsa in camera e facendo un giro per controllare che non le sia sfuggito qualcosa o, forse, che io non abbia messo in disordine.

<< Tesoro, per favore, fermati e calmati >>

<< Non ci riesco... >> sta passando un'altra volta a passo svelto ma, questa volta, appena mi è a portata di mano la blocco.

<< Sta tranquilla, andrà tutto bene. Sei grande, non credo che tua madre ti farà storie se hai deciso di venire a vivere qui con me >> provo a quietarla.

<< Non è solo questo... >> sospira prima di riprendere a parlare << Promettimi che prenderai con le pinze ciò che dirà. È vero che è mia madre ma temo proprio che non riuscirà a trattenersi dal dire cose imbarazzanti o fare domande fuori luogo >>

<< È per questo che sei agitata? Hai paura che ti metterà in imbarazzo? >> sorrido riuscendo a calmare quell'ansia che mi tenevo dentro.

Ero preoccupato perché credevo che lei pensasse ci fosse la possibilità che non piacessi a sua madre ma, se questo è il problema che si sta ponendo allora posso stare tranquillo pure io.

<< Certo! Tu non conosci mia madre, è bravissima a mettermi in imbarazzo >>

<< Non è che ci voglia molto per farlo >> la prendo in giro visto che è la verità.

<< Ti assicuro che lei è una maestra nel farmi fare figuracce. Non dimenticherò mai l'estate dei miei quattordici anni, ero già una ragazzina impacciata e, al mare, mi presi la mia prima cotta per un ragazzino più o meno della mia età che era lì in vacanza con la famiglia, stavano a tre ombrelloni da noi. Quando mamma l'ha capito, è andata dritta da loro invitandolo ad andare al cinema con me e dicendogli apertamente che avevo un debole per lui. Fu davvero imbarazzante ed umiliante anche perché glielo disse davanti a tutti. Ho passato il resto della vacanza chiusa in casa e, se uscivo, mi tenevo il più possibile alla larga dalla spiaggia >>

Mi trattengo dal ridere solo per la faccia corrucciata che ha << Ma io lo so che hai un debole per me, anche se tua madre me lo dicesse non sarebbe una novità >>

<< Non prendermi in girò, quell'episodio mi ha segnato negli anni, è anche per quello che mi sono sempre tenuta alla larga dai maschi >>

<< Meglio per me, vuol dire che dovrò ringraziarla altrimenti, a quest'ora, avresti potuto incontrare qualcun altro ed io non avrei avuto neanche una possibilità di poterti avere al mio fianco >> appena finisco di parlare la coinvolgo in un bacio, quello che non mi ha fato quando sono tornato a casa.

<< Ok, potresti quasi avermi convinta del fatto che non ci sarà niente che mi costringerà a nascondermi da te per la vergogna >> sospira.

<< Nasconderti da me? Che sciocchezze, anche se dovesse dire qualcosa di imbarazzante non lo farai, non dovrai mai nasconderti da me e, se proprio dovesse raccontare tante cose che ti mettono in imbarazzo potrai sempre andare da mia madre, sono certo che lei avrà un'infinità di storie esilaranti sui guai che ho fatto da bambino o delle cose vergognose che ho detto. Così saremo pari e nessuno si nasconderà da nessuno. Allora? Che ne dici? Ti sembra equo in questa maniera? >>

<< Va bene anche se cercherò comunque di bloccare qualunque uscita fuori luogo vorrà fare >>

<< Mi sembra giusto ed ora, smettila di fare la pazza che corre per tutta casa. Ogni cosa è al suo posto anzi, ho visto che c'è stata anche una piccola rivoluzione >>

<< Avevo bisogno di tenere le mani occupate ma, se non ti piace, posso sempre rimettere tutto com'era. Diciamo che così mi sono liberata anche degli ultimi scatoloni, quelli che non avevo aperto nell'altra casa >>

<< Va bene così, non c'è bisogno di rimetterli come stavano prima, adesso sono mischiati e mi piacciono in questa maniera. Ora, come posso esserti utile? Hai già preparato tutto per il pranzo? >>

<< Si, ho fatto un po' di pasta fresca, dei tortellini. L'acqua l'ho già fatta bollire quindi, appena mia madre suonerà al campanello accenderò nuovamente il fornello e butterò la pasta che ci mette uno o due minuti per cuocere >>

<< Tortellini? >> chiedo sorpreso, non ho visto nessun brodo.

<< Mia madre adora i tortellini ripieni con i funghi porcini conditi nella salsa di noci >> mi spiega con un sorrisino stampato in volto.

<< Che ruffiana >> usciamo dalla camera e torniamo in cucina dove mi fa vedere anche le verdure grigliate ed il polpettone che sta finendo di cuocere.

Non ci vuole molto prima che sua madre bussi al campanello. Mentre io sono andato ad aprirle, Sophia ha acceso sotto l'acqua buttando i tortellini per poi correre, letteralmente, al mio fianco per accogliere la madre.

Susan, la madre di Sophia, è una donna molto simpatica, le due si assomigliano molto fisicamente ma, caratterialmente, non c'è che dire, Susan è molto espansiva e di certo la timidezza, Sophia, non l'ha ereditata da lei visto che non ha peli sulla lingua.

Quando mi ha visto, dopo avermi abbracciato, la sua uscita è stata << Ah ma che bel ragazzo! Brava la mia bambina, mi piace, è alto, con un bel paio di spalle ed un sacco di muscoli. Si, approvo in pieno la tua scelta >> io sono scoppiato subito a ridere stringendo una Sophia balbettante, che cercava di riprendere la madre e rossa come non mai in un abbraccio.

Quando ci sediamo a tavola, la vedo guardare molto spesso verso la libreria fino a quando, lasciando il piatto a metà, si alza per avvicinarsi. Prende un libro aprendolo prima di girarsi verso Sophia e guardarla con lo sguardo di chi la sa lunga, cosa che, la mia ragazza, sembra non accorgersene.

<< Hai dimenticato di dirmi qualcosa bambina? >> non è arrabbiata anzi, è divertita mentre rimette a porto il libro.

Sophia arrossisce di colpo facendola ridere mentre io le appoggio una mano sul ginocchio da sotto il tavolo, nella speranza che trovi il coraggio che le serve per parlare.

<< Ecco... Vedi, quando sono tornata... Io ed Edward... Abbiamo fatto pace e chiarito diverse cose, a quanto pare, mi sbagliavo su... Insomma, sulla sua ex, era ed è davvero una ex e basta quindi noi... >> si gira a guardarmi << Ecco... si, insomma... >>

<< Ho chiesto a Sophia di venire a vivere qui con me, fino a quando la casa su cui sto lavorando con i miei fratelli sarà pronta, allora ci trasferiremo là >> prendo la parola perché se aspettiamo che Sophia si decida a parlare potrebbe arrivare l'ora di cena.

<< Bene, sono molto contenta per voi ragazzi ma... >> a questo punto si fa seria e guarda me << Occhio a come tratti la mia bambina, ho solo lei e se la fai soffrire troverò il modo per far soffrire te >> si siede battendo le mani con un gran sorriso << Ora mangiamo questa delizia, io adoro i tortellini ai funghi porcini >>

<< Mia madre sarebbe felice se si unisse a noi domani, per il pranzo della domenica. Sophia è già un bel po' che viene, siamo una famiglia piuttosto unita oltre che numerosa e sarebbero tutti molto felici di conoscerla >> la invito come mi ha chiesto o meglio, imposto, mamma.

<< Ma certo! >> Susan accetta subito.

Così passiamo il resto del pranzo a parlare o meglio, Susan ci riempie di chiacchiere con immenso imbarazzo di Sophia che, a fine pasto, vuole andare a dare una mano alla madre e, visto che ci sono l'accompagno pure io per potermi rendere utile. Tanto ormai sono allenato con gli spostamenti che abbiamo fatto in questa settimana.

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