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(Edward) Capitolo 32 (parte 2)


Angolo autrice:

Oggi vorrei approfittare di questo momento, in particolare, non solo per ringraziare tutti coloro che mi sostengono trovando il tempo di lasciarmi un commento ed una stellina ma, per segnalarvi che, nel caso non l'aveste notato, ho aperto un nuovo "libro". L'ho aperto per evitare di dover cambiare la storia a causa di un solo capitolo da "per tutti" a "soli adulti". Ora, in questo "libro" che è intitolato << Reed's Brothers Serie >> non ci sarà soltanto il pezzetto mancante tra il capitolo precedente e questo che ho, ovviamente, censurato ma anche i capitoli che verranno censurati nei prossimi "libri" che ho in mente per questa serie sui fratelli Reed. 

So che mi sono dilungata un pò quindi, per oggi, vi lascio in pace e vi cedo il passo alla lettura ma davvero, GRAZIE A TUTTI QUELLI CHE MI STANNO SOSTENENDO!




<< La miglior pausa pranzo di sempre >> mormoro ridendo leggermente e facendo ridere anche lei.

<< Devi tornare a lavoro? >> mi domanda a bassa voce mentre si rannicchia meglio contro il mio fianco.

<< Non ci penso proprio >> affermo contorcendomi per infilarmi sotto le coperte prima di aiutare anche lei a sistemarsi meglio sotto le lenzuola e stringendomela addosso.

Mi carezza un braccio mentre io chiudo un attimo gli occhi per riprendermi meglio e godendomi questo momento di assoluta pace << Lo sai che ti amo anch'io, vero? >>

Sorrido sdraiandomi sul fianco, cerco di sistemarle i capelli, le sorrido << Si... Ma è bello sentirtelo dire >>

Anche se in evidente imbarazzo, cosa che mi mette addosso una tenerezza incredibile, si muove per arrivare più vicino al mio viso e stampandomi un bacio a stampo che finisce per scatenare la mia voglia di un altro bacio. La coinvolgo subito facendola ridere per la mia irruenza, come se non avessimo appena finito di fare l'amore e scambiarci una marea di baci.

<< Mmm... credo che d'ora in avanti sarà troppo difficile stare lontani >> commento.

<< Abito a pochissima distanza da te >>

La fisso con serietà << Ho bisogno che mi parli Sophia, qualunque cosa accada, anche se desideri solo scappare il più lontano possibile, trovami e parlami. Solo così riusciremo a superare ogni cosa insieme perché io ci sarò, per ogni cosa, sarò al tuo fianco >>

<< Lo so. Non scapperò più, te lo prometto >> mi prende la mano baciandomela.

<< Sei meravigliosa lo sai? >>

L'osservo arrossire cosa che mi fa spuntare un gran sorriso << Non prendermi in giro >> mi rimprovera dandomi una specie di spinta senza niente visto che me la tengo stretta addosso.

<< Non lo faccio mai >> dico seriamente.

Mentre noi siamo sdraiati sul mio letto a farci qualche coccola ed a parlare, sono certo che i miei fratelli siano tornati a lavoro e che si stiano chiedendo che fine ho fatto visto che sento il mio telefono vibrare nella tasca dei pantaloni per terra.

<< Forse dovresti rispondere >> mi suggerisce Sophia.

<< Non ci penso proprio. In primo luogo non voglio alzarmi e staccarmi da te e, in secondo luogo, Jay dovrà iniziare a starmi un po' meno appiccicato ora che abbiamo superato lo scoglio dell'intimità. Soprattutto perché ho intenzione di fare molta pratica per farti sciogliere, voglio sapere tutto ciò che ti piace e cosa ti vorresti provare >> dico con tranquillità mentre lei continua ad essere imbarazzata ed a coprirsi meglio.

<< Temo che la mia timidezza scatenerà sempre il mio imbarazzo >> commenta abbassando lo sguardo.

<< Il tempo ci dirà che dei due ha ragione ma, io, penso proprio che presto, questo, non provocherà più il tuo imbarazzo, almeno in camera da letto >> l'abbraccio appoggiando il meno sulla sua testa mentre Sophia ricambia l'abbraccio, cerca di mantenere un po' di distanza ma non glielo permetto << È inutile che ti sforzi tanto, a me piace e sono certo che piaccia anche a te questo contatto >>

<< Quindi... È andata via? >> Sophia cambia discorso visto che ha bisogno di questa conversazione.

<< Si e non tornerà, non per me. Sono stato molto chiaro in proposito. Con l'aiuto di mamma ha ripreso anche le cose che avevamo messo in cantina >>

<< Ha preso tutto? >> domanda con sorpresa.

<< Non tutto ma, quello che è rimasto sa che verrà dato in beneficienza o buttato e, inoltre, mi sono ripreso le chiavi di casa mia >> mi lascia un paio di baci sul collo che gradisco particolarmente << Devo confessare anche un'altra cosa >>

<< Cosa? >> non sembra preoccupata ed anche se ho il timore che tutto questo si sgretoli appena inizierò a parlare lo faccio lo stesso.

<< Prima che mi lasciasse avevo comprato un anello per chiederle di sposarmi, dopo tanti anni di fidanzamento credevo fosse arrivato il momento di fare quel passo. Confesso di averlo conservato in questi anni ma adesso non ce l'ho più, l'ho venduto. Inoltre, come se tutto questo non è abbastanza, sappi che ho cambiato la serratura di casa proprio ieri. Non voglio che tu possa trovare nuovamente qualcuno a casa che non sia io o a cui non ho aperto personalmente >>

<< Hai cambiato la serratura? Hai dato una copia a Jay vero? Non vorrai mica allontanarlo lasciandolo fuori. Non mi sembra molto giusto >>

<< Non preoccuparti per mio fratello, non avere le chiavi di casa mia per qualche giorno non gli farà male ma... Ho fatto una copia del mazzo per te >> la butto lì.

Sophia alza la testa per potermi guardare << Hai fatto una copia a me e non a tuo fratello? >>

<< Si >> prendo un secondo prima di sganciare un'altra bomba, la prima sembra essere passata inosservata, vediamo come va con questa << Vorrei che ti trasferissi qui con me fino a quando la casa non sarà pronta. Allora ci trasferiremo lì >>

<< Cosa? >>

<< Insomma, la casa dove sei ora è troppo piccola per te, Erin e Logan. Potresti lasciarla a loro due e trasferirti qui da me >>

<< Edward... Se è per quello posso benissimo andare da mia madre, ha comprato una casa con la dependance in maniera tale che se ne avessi avuto bisogno avrei comunque potuto avere la mia privacy >> mi spiega con un cipiglio pensieroso.

<< Non è solo per una questione di spazio. So che è presto ma desidero davvero che tu venga a vivere con me, desidero tutto con te, ad iniziare dalla quotidianità. È un passo importante e capisco la tua titubanza, soprattutto perché hai sempre vissuto con la tua migliore amica e suo nipote. La convivenza non è semplice, in particolare all'inizio, c'è da abituarsi ed adattarsi alle abitudini dell'altro ma per favore, pensaci >>

Mi ha ascoltato con attenzione e so che sta per farmi una domanda, lo vedo dalla sua espressione << Me lo stai chiedendo solo per questo... >> ci indica << Per quel che abbiamo appena fatto? >>

<< Il sesso? No Sophia, quella non è la giusta motivazione per una convivenza. Il fatto che abbiamo abbattuto l'ultima barriera per la nostra intimità mi abbia aiutato nel trovare il coraggio di chiederti di venire a vivere con me è vero ma, le motivazioni, sono altre >> le spiego seriamente << Se pensi che ti voglia qui solo per questo, fai bene a restare nella casa in cui sei ed aspettare di essere più sicura su di noi. Però, mi farebbe piacere che, almeno il mazzo di chiavi che ho fatto per te lo prendessi >>

Restiamo in silenzio ad osservarci prima che Sophia si decida a parlare << Non ti sei sentito obbligato dal fatto che me ne sono andata a causa della presenza di Allison, vero? >>

<< Certo che ti vengono in mente cose davvero assurde. Non mi sento minimamente obbligato. Mi sembra che abbiamo già risolto la questione Allison ed abbiamo anche parlato del fatto che te ne sei andata, concordando che non lo farai più >>

<< Ok >>

<< Sono contento che anche tu sia d'accordo su questi punti >> la prendo in giro.

<< Non hai capito. Intendevo dire che verrò a vivere qua >>

Non credendo di aver sentito bene rimango un attimo in silenzio << Davvero? >> chiedo sinceramente felice della sua risposta.

<< Si >> conferma ridendo.

Sentiamo dei rumori dall'ingresso prima che il campanello inizi a suonare a raffica << Ma che diavolo! >> scocciato sguscio dal letto.

Mentre mi avvio verso la porta raccolgo le mutande ed i pantaloni infilandomeli. Guardo dallo spioncino mentre continuano a sentirsi quegli strani rumori dalla mia porta e sospiro sconfitto prima di aprire la porta.

<< Stavo per chiamare qualcuno per venire a buttare giù la porta! >> urla entrando Jay.

<< Edward stai bene? Non rispondi al telefono ed eravamo preoccupati >> anche Clay si infila in casa mia.

<< No ma prego, entrate pure... >> dico con sarcasmo.

<< Che diavolo stavi facendo? Sai che ore sono? Ci siamo preoccupati! >> sbraita ancora Jay.

<< Jay datti una calmata >> lo riprendo.

<< Ed, sul serio, perché non rispondevi? >> domanda Clay con più calma.

<< Perché ero alquanto occupato se permetti >> affermo indicando verso la porta di camera mia Sophia che se ne sta lì in piedi con il lenzuolo a coprirla da sotto le ascelle fino ai piedi per terra.

<< Sophia! >> urlano in contemporanea i due appena riescono ad inquadrarla.

<< Ciao >> li saluta in completo imbarazzo con il viso rosso come non mai.

<< Bene, ora che avete visto che sto bene potete anche andarvene, ci sentiamo più tardi >> cerco di liberarmi in fretta degli invasori.

<< Aspetta un attimo >> mi blocca Jay prima di assottigliare lo sguardo << Perché non riuscivamo ad entrare? Non ci sono chiavi nella toppa della porta e comunque la mia chiave non entrava nel buco >>

<< Tra le cose che ho fatto ieri c'è stato anche il cambio di serratura >> ammetto con tranquillità facendo ridere Clay.

<< Cosa? Perché? Ma soprattutto, non mi avvisi? Dov'è il mio nuovo mazzo di chiavi? >> mi domanda guardandomi male prima di allungare la mano con il palmo aperto verso l'alto nella mia direzione << Niente scherzi. Dammi subito la mia copia! >>

Alzo gli occhi al cielo << Se farai il bravo ti farò un mazzo prossima settimana ma, prima, devi promettere di chiamare prima di presentarti a casa, io e Sophia potremmo essere impegnati >> commento mentre mi avvicino alla mia ragazza.

<< Fare il bravo? Io? Ma se sono sempre bravissimo! >> ribatte indignato mio fratello sbattendo anche un piede per terra.

<< Quando mai... >> commenta Clay ricevendo una gomitata da Jay.

<< Invece di picchiare Clay, perché non ti scusi con Sophia per il guaio che hai combinato e ve ne andate? >>

<< Giusto... Sophia sono mortificato, davvero, se non avessi parlato io con quell'arpia sono certo che tutto questo caos non si sarebbe creato però, a mia discolpa, vorrei aggiungere che è stato fatto tutto in buona fede >>

<< Non preoccuparti Jay, l'importante è che si sia risolto tutto e... >> la vedo fare un passo lateralmente facendosi coprire un po' da me << comunque, anche grazie a questo noi siamo riusciti a fare parecchi passi avanti nella nostra relazione >>

Ricordandomi del fatto che la mia ragazza indossa soltanto un lenzuolo che la copre, mi metto davanti a lei per evitare che i miei fratelli possano vedere qualcosa che non dovrebbero.

<< Perché non sparite adesso? Penso che l'abbiate guardata anche troppo >>

<< Che c'è? Non sarai mica geloso dei tuoi gemelli >> mi sfotte Jay.

<< Sparite, via da casa mia >> indico la porta con il braccio.

Il primo a ritirarsi è Clay che esce con le mani alzate come se si stesse arrendendo. Quando faccio un passo avanti anche Jay decide di incamminarsi fuori ridendo.

<< Juliet, mamma, Andrew e Faith saranno contenti di sapere che avete risolto le cose ma, voglio lo stesso il mio mazzo di chiavi >> mi ricorda Jay e, a quel punto, decido di approfittare di loro.

<< Già che ci siete allora potete spettegolare con tutti del fatto che Sophia, presto, verrà a vivere qui con me >>

<< Senti che tono... Sembri un pavone >> scherza Jay

<< Congratulazioni ragazzi, sono contento per voi, come sono certo saranno anche tutti gli altri >> è tutto ciò che dice Clay prima di uscire definitivamente da casa.

<< A parte le battute, sono contento anch'io >> Jay guarda prima me prima di spostare lo sguardo verso Sophia << Grazie per essere tornata e per non esserti arrabbiata troppo per il pasticcio che ti ho combinato >>

<< Va tutto bene, davvero >> lo rassicura Sophia sorridendogli.

Finalmente riesco a chiudere la porta di casa dopo aver mandato via i miei gemelli. Guardo quella che è la mia fidanzata e, mentre mi avvicino a lei, commento scherzando << Temo che dovrai abituarti alla mia famiglia, soprattutto a loro visto che Jay è certamente il più invadente >>

<< Adoro la tua famiglia, non sarà un problema abituarmi a loro >> afferma continuando a tenersi stratta il lenzuolo.

<< Dov'eravamo? >> chiedo afferrandole i fianchi e scendendo nuovamente a baciarla.

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