(Edward) Capitolo 22 (parte 2)
Angolo autrice:
Ebbene, oggi scrivo prima e poi metto il capitolo...
Spero che il capitolo vi piacerà, a me è piaciuto molto scriverlo e...
Beh, vedete voi e fatemi sapere ;-)
In poco tempo arriviamo al portone di casa mia, questa volta mi tocca parcheggiare un po' più lontano del solito visto che non c'era posto sotto casa. Prendendo la spesa, le faccio strada su per le scale, abito al secondo piano ma non sono abituato a prendere l'ascensore quindi me ne ricordo soltanto una volta arrivati sul mio pianerottolo.
<< Sono così abituato a fare le scale che mi sono dimenticato di chiederti se preferivi l'ascensore. Scusami >>
<< Non c'è problema, non morirò per un paio di rampe di scale, sei tu che hai portato su la spesa, se avessi avuto le buste probabilmente adesso ti starei odiando ma non è così quindi... >> alza le spalle con noncuranza, per mia fortuna.
<< La prossima volta ascensore >> affermo aprendo la porta << Questa è casa, benvenuta. Guardati pure attorno, io porto le buste in cucina e sistemo le cose fredde in frigo >>
Sento la porta chiudersi mentre io mi affretto a raggiungere la cucina che è a vista sull'ingresso ed il soggiorno che è un'unica stanza enorme con la sala da pranzo. In pratica, le uniche aree con un po' di privacy, in questa casa, sono la mia camera da letto, i due bagni, la stanza degli ospiti e la lavanderia.
Mi giro a guardare Sophia e la vedo guardarsi attorno un po' spaesata << Non è esattamente come te l'aspettavi vero? >> osservo la parete cosparsa di piattini e non posso fare altro che darle ragione.
<< Mia madre ha la stessa serie di piattini, non proprio gli stessi ma la marca è la stessa >> commenta indicandoli << Ecco, diciamo che non credevo ti potessero piacere >> dal suo sguardo capisco che a lei non piacciono.
<< Possiamo pure dire che non fanno realmente parte del mio stile >>
<< Non credo di capire ma sono certa che potrai illuminarmi mentre prepariamo la cena, altrimenti rischiamo di mangiare veramente molto tardi >> commenta togliendosi la giacca ed appendendola all'attacca panni con la sua borsa.
<< Si può fare anche perché è un discorso che avremmo dovuto fare prima o poi >>
<< Ahia >> si avvicina al lavandino prendendo un po' di sapone per le mani ed aprendo l'acqua << Questo non promette niente di buono >>
Mi lavo anch'io le mani accanto a lei, aspetto le sue prime istruzioni e, mentre cuciniamo inizio a raccontarle della mia storia con Allison, di quanto è durata, di come ha arredato lei casa e di come se n'è andata lasciando qui tutti i suoi soprammobili tra cui i piattini.
Sophia rimane in silenzio tutto il tempo, impassibile mentre lavora con precisione e pulizia in maniera veloce ed efficace. Le uniche cose che dice sono le istruzioni con cui mi guida nei vari passaggi, è un po' fredda ma suppongo sia dovuto all'argomento ma, prima o poi, avrei dovuto parlarle di Allison quindi meglio prima che dopo.
<< E tu non hai mai pensato di togliere qualcosa da quando è andata via? >> mi domanda mentre affetta le verdure.
<< Si, c'ho pensato più volte ma mi è sempre mancata la voglia ed il tempo. Non è propriamente una cosa semplice da dover fare da solo, non saprei neanche da che parte iniziare. Per Jay dovrei prendere tutto e buttarli via, il problema principale è che non mi sembra la soluzione migliore >>
<< Effettivamente non sarebbe molto carino, soprattutto se un domani dovesse tornare per riprendersi la sua roba. Io mi arrabbierei da morire se qualcuno buttasse via tutte le mie cose >>
<< Lo penso anch'io. Ecco perché pensavo di impacchettare tutto e portarlo nel garage a casa di mia madre. Quello di Clay è inutilizzabile perché il posto libero serve per la macchina, non voglio ingombrare Andrew, Faith non ne possiede uno come me e Jay, oltre al fatto che non mi fiderei molto di portare le cose di Allison da lui. Insomma, l'unico con un po' di spazio è quello di maia madre quindi la soluzione migliore sarebbe portare tutto là >>
<< Dovresti chiedere prima a lei >> mette tutte le verdure che abbiamo tagliato nella teglia prima di metterle a cuocere salandole e versandoci un filo d'olio extra vergine d'oliva.
<< Ovvio ma sono certo che mi direbbe di si >> cerco di alleggerire l'aria perché questo è decisamente un campo minato << Vuoi un bicchiere di vino? >>
<< Si grazie >>
Mentre verso il vino nei bicchieri, la osservo infornare la pasta pasticciata al forno e controllare le verdure che abbiamo messo sul fuoco girandole un po'. Appoggio la bottiglia di lato e le porgo il bicchiere, prendo un sorso mentre lei, probabilmente per calmarsi, butta giù l'intero bicchiere in una volta sola.
<< Ok, vedo che l'hai presa quasi bene >> commento con sarcasmo.
<< Scusa, non sei tu è che... >> appoggia entrambe le mani sul ripiano prima di girarsi a guardarmi << Io già non ho esperienza, figuriamoci se devo anche soltanto provare a competere con la tua ex che è stata così importante per te, avete addirittura convissuto qui per anni. Questo mette una certa ansia e tensione, soprattutto se domani dovrò anche pranzare con tutta la tua famiglia >>
<< Sophia il fatto che tu non abbia molta esperienza non ha niente a che fare con tutto questo ed il mio passato non si può cancellare, c'è e ci sarà sempre ma questo non vuol dire che devi competerci. Sei completamente diversa da com'era Aliison, posso assicurarti che non avete assolutamente niente in comune, né caratterialmente né fisicamente >>
<< Questo non so se è positivo >> torna a cucinare tagliando a cubetti il pollo che abbiamo acquistato.
<< Ok, molla un attimo questo coltello. In primo luogo devo tagliarlo io, ricordi? E poi mi sembri troppo agitata per maneggiare un arnese del genere >> e le tolgo di mano il coltello in questione.
<< Se c'è una sola cosa che è davvero in grado di quietarmi quello è cucinare però è vero, io dovrei fare il dolce >> sta per muoversi di nuovo ma la blocco.
<< Per favore, non farti prendere dal panico o da strani pensieri. Allison c'è stata ma è finita, sono passato oltre e presto mi sbarazzerò anche delle sue cose quindi, sul serio, potresti cercare di non soffermarti troppo su questa cosa? >>
<< Va bene. Mi spiace aver reagito così ma non so davvero come dovrei prendere tutto questo >>
<< Prendilo come una cosa che è successa ma ormai appartiene al passato >> sorrido quando mi viene un'idea << Anzi, se avessi voglia di aiutarmi ad impacchettare tutta questa roba te ne sarei certamente grato >>
<< Sul serio? >>
<< Certo, te l'ho detto, per me è il passato e per noi è ingombrante questa roba, è l'ora di liberarsene e poi, credo di dover iniziare a fare pulizia anche tra le mie cose, tra poco inizieremo a costruire quella che sarà la mia casa >>
Così la lascio andare iniziando ad occuparmi del pollo mentre le racconto della proprietà dei miei genitori, come l'hanno organizzata, in modo che ognuno di noi avesse il suo spazio per costruire la propria abitazione e del fatto che, io, Jay e Faith abbiamo deciso di dare inizio ai nostri lavori.
Quando finisco di preparare il pollo e lo metto a cuocere seguendo le istruzioni di Sophia, mi lavo le mani e mi appoggio al bancone accanto a lei descrivendole il progetto che ha disegnato Faith con le modifiche che abbiamo già visto.
<< Accidenti, più che una casa, sembra un sogno >> commenta lei alla fine e sono contento di essere riuscito a farla tornare tranquilla.
Avere Sophia agitata mi ha messo un po' di ansia, in primo luogo perché temevo di aver rovinato già tutto e poi proprio non mi piace vederla così. Invece ora è tornata la Sophia di sempre, quella che si imbarazza, curiosa e che ascolta qualunque cosa le dica con interesse.
Quando inforna anche il dolce, si occupa di girare ancora sia il pollo che le verdure che sono quasi pronte. Ne approfittiamo per apparecchiare perché, come da lei previsto, è praticamente ora di cena ed entrambi abbiamo fame.
Essendo in due riusciamo ad apparecchiare più in fretta del previsto, lei gira nuovamente le verdure ed imposta il timer. Nel frattempo, io, verso ancora vino e, quando mi si avvicina, glielo porgo. Afferra il bicchiere e, questa volta, li facciamo tintinnare tra di loro i bicchieri e beviamo piano guardandoci.
Tolgo di mezzo il mio bicchiere e poi anche il suo, dobbiamo aspettare ed io so esattamente cosa voglio fare in questo preciso istate quindi lo faccio e basta. La bacio e, penso che sia il vino ad aiutarla a sciogliersi perché, questa volta è Sophia a dare vita ad un vero e proprio bacio.
Non so bene come ma, ad un certo punto, nel bel mezzo di un bacio mozzafiato, Sophia è seduta su uno dei ripiani della mia cucina con me proprio davanti a lei. Sento un rumore ma non riesco a ragionare molto bene in questo momento quindi finisco, semplicemente, per ignorarlo e lei con me.
Peccato che non si possa ignorare ancora troppo a lungo << Ti sei cimentato in grandi cucine? >> la voce di Jay irrompe in casa mia e nel mio cervello seguita subito dopo da una sua imprecazione << Oh diavolo! >>
Io e Sophia ci stacchiamo subito, mi allontano da lei per girarmi verso mio fratello mentre lei scende dal ripiano cercando di rimettersi in ordine visto che le ho scompigliato tutti i capelli, esattamente come ha fatto lei con me.
<< Ehm... Scusate? >> lo sguardo assassino che rivolgo a Jay deve essere particolarmente efficace perché lo vedo sbiancare ed indicare subito la porta alle sue spalle << Penso che me ne andrò via, mi spiace tanto avervi interrotti però io non ho visto niente >>
Nella mia mente si crea un'immagine perfetta di me che strozzo mio fratello una volta per tutte e credo proprio che lui la percepisca perfettamente.
<< Ma no >> Sophia si schiarisce la voce << Non preoccuparti Jay, stavamo finendo di preparare la cena, perché non ti fermi a mangiare con noi? È tardi ed anche tu avrai fame >>
<< Ti ringrazio Sophia, sei molto gentile ma vorrei riuscire ad arrivare a domani ancora vivo >> così dicendo Jay mi indica perché continuo a guardarlo male.
<< Su, sei venuto fin qui per cenare, non puoi andare via senza mangiare altrimenti mi sentirò in colpa. Forza, Jay vatti a lavare le mani e... >> mi si avvicina accarezzandomi un braccio << Puoi aggiungere un posto a tavola mentre io finisco qui? Magari potresti mettere anche un paio di sottopentola >>
<< Tu ringrazia la tua buona stella >> brontolo dietro a mio fratello che, tutto contento, scappa in bagno a lavarsi le mani come gli ha detto Sophia ed anch'io mi do da fare apparecchiando.
Quando Jay torna siamo pronti a metterci a tavola e, così, ha inizio una cena a tre. Scemo io che ho dimenticato di avvertire quell'invadente di mio fratello che stasera avrei avuto ospiti e quindi di non venire a rompere le scatole.
Soprattutto perché, oltre a fermarsi per cenare, quando sente che vogliamo vedere un film, Jay, invece di prendere ed andarsene decide di fermarsi ancora qui con noi ed io vorrei davvero prenderlo a padellate in testa ma, vedere Sophia a suo agio anche con lui qui, riesce ad ammorbidirmi abbastanza per non farmi picchiare mio fratello.
Sembra essersi adattata bene alla situazione, infatti, anche se c'è Jay, non si tira indietro ad un contatto, non solo visivo, ma anche fisico con me. Quando ci sistemiamo per guardare un film che finisce per scegliere Jay, Sophia si fa un sacco di risate per il fatto che mio fratello continua a preferire sedersi a terra con le spalle appoggiate al divano.
Poche volte l'ho visto mettersi a guardare un film seduto per bene, tutte le volte erano al cinema ma, si agitava continuamente. Io e Sophia invece ci sistemiamo sul divano, lei si toglie le scarpe e tira su le gambe. Per quanto mi riguarda, con il fatto che poco importa del fatto che c'è Jay, una volta seduto, le prendo la mano e l'attiro verso di me.
Come al solito arrossisce, lancia un'occhiata prima a me e poi a Jay, quando vede che a mio fratello poco importa, si appoggia meglio alla mia spalla mentre io la abbraccio ed inizio a rompere le scatole a Jay affinché si muova a scegliere un film.
Ed è così che finiamo per continuare a vedere alcuni episodi di uno dei nuovi telefilm che Jay preferisce, The Gifted, ha visto il primo episodio e si è innamorato di questa nuova serie televisiva che è basta sugli x-men. Ovviamente per guardarsi i due episodi che sono usciti in queste due settimane ha aspettato di venire qui.
Angolo autrice:
Devo anche avvisarvi che, per domani, non riuscirò a pubblicare la mattina presto come sto facendo in questi giorni quindi, mi spiace ma abbiate pazienza perché sarà una giornata difficile e lunga per me. Ad ogni modo, domani sera (probabilmente piuttosto tardi) dovrei riuscire a postare. Mi spiace davvero ma ci sono impegni, nella vita reale, a cui si deve far fronte quindi, per favore, cercate di capire. Detto questo, vi mando un bacione e buona giornata a tutti. Oggi riuscirò ad essere presente e rispondere a tutti ma, domani, sarò praticamente irraggiungibile.
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