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(Edward) Capitolo 18


Ho passato tutto il pomeriggio all'orfanotrofio a giocare con i bambini e, già che c'ero, il direttore dell'istituto mi ha invitato a restare a cena con loro e, quando i bambini hanno iniziato a saltellare allegri di avere un'ospite con loro a cena.

Quando mi metto in macchina per tornare a casa sono abbastanza stanco dopo aver giocato con diversi bambini. Ricordo come se fosse ieri quando abbiamo preso in mano il progetto di papà. Lui ha progettato l'orfanotrofio con mamma e l'ha praticamente costruito tutto lui, purtroppo è morto prima di riuscire a concludere il progetto a cui era più affezionato.

Sapendo quanto era legato a questa costruzione, per una questione di beneficienza personale, oltre ad Andrew che era già a lavorare sul campo, anche io ed i ragazzi ci siamo presi l'impegno di concludere quel che lui aveva iniziato per mamma.

Nel periodo in cui lavoravamo a questa costruzione, sia per cercare di mettere a tacere il dolore della perdita di papà, sia per poter riuscire a concludere il suo ultimo progetto al meglio delle nostre possibilità, i miei fratelli ed io ci siamo ritrovati qui, senza mai darci appuntamento, tutti i fine settimana in cui c'era ancora lavoro da svolgere.

Appena entro a casa ricordo di aver spento il telefono, proprio per non distrarmi e poter dedicare del tempo a quei bambini che, fino a quando non verranno adottati, non avranno nessuno che potrà dedicargliene.

Il tempo di inserire il codice pin del telefono che ricevo un messaggio da Sophia, è un po' tardi ma, sorrido al pensiero che si è preoccupata di farmi sapere dell'invito che le ha fatto Juliet anche se, teoricamente, non doveva per forza mettermi al corrente della cosa visto che, le due, hanno fatto amicizia a teatro.

" Ciao! Tu come stai? Spero che non sia troppo tardi e di non svegliarti. Io sto benissimo, ha pranzato a casa di mia madre con tutta la mia famiglia quindi ho avuto parecchia compagnia. Infatti sapevo anche dell'invito di Juliet e sono davvero felice che tu abbia accettato, le stai davvero simpatica e penso che anche per te lei sarebbe una buona amica "

Una volta inviato il messaggio, controllo l'orario ed alla fine non è poi troppo tardi, sono appena passate le dieci e mezza quindi aspetto una sua risposta mentre penso a ciò che vorrei Faith progettasse per la mia casa.

Avendo una famiglia tanto numerosa di certo voglio una casa molto spaziosa. In questi anni mi sono accorto di quanto mi dia fastidio vivere in un appartamento, ogni ambiente è ristretto e c'è bisogno di incastrare ogni cosa.

E poi, volendo anch'io avere, un domani, una famiglia, non per forza numerosa come la mia anche perché noi siamo davvero tanti però, mi piacerebbe, avere almeno due figli che girano, fanno baccano per casa e che occupino il mio tempo libero.

Questo è un po' un argomento spinoso per quanto mi riguarda, tra il fatto di non avere già una compagna fissa e le opinioni drastiche di Allison quando ne parlavamo, è un po' come avere una ferita profonda ed aperta che fatica a rimarginarsi.

Il cellulare, che ho ancora in mano, vibra avvertendomi dell'arrivo di un nuovo messaggio. Non ho neanche bisogno di leggere il mittente, so già che è Sophia.

" Anch'io sto bene e sono contenta che non ti infastidisca il fatto che vada a cena a casa di tuo fratello. A differenza tua, la mia domenica è stata un po' più solitaria anche se, ho passato praticamente tutto il mio tempo al telefono, prima con mia madre e poi con Erin "

Decido di non dirle niente del fatto che ci sarò anch'io domani a cena, non voglio agitarla e poi, in un certo senso, spero di farle una sorpresa gradita. Le mando un messaggio di buona notte a cui mi risponde praticamente subito.

E come tutte le domeniche sere, dopo aver fatto la lavatrice con le mie cose e quelle di Jay di un'intera settimana, carico l'asciugatrice e la faccio partire con uno dei cicli più lunghi visto che è bella piena e me ne vado a letto visto che non ho voglia di uscire per una birra e domani dovrò comunque svegliarmi presto.

La sveglia infatti, suona con intransigenza alle sei e mezza del mattino ma, per mia fortuna, essendo andato a letto piuttosto presto, riesco ad alzarmi dal letto senza neanche troppa fatica per potermi infilare direttamente in doccia, per quanto mi riguarda è il metodo migliore per svegliarmi del tutto anche se, la solita dose di caffè mi aiuta ad affrontare la giornata.

Questa mattina è un pò strana visto che Jay non si presenterà a casa per la colazione come, praticamente, tutte le mattine. Sono così abituato alle sue irruzioni mattutine che quasi mi manca. Quasi.

Riesco ad occuparmi dei panni lavati ed asciutti con calma prima di andare a prepararmi la colazione. Normalmente il lunedì mattina ho sempre Jay alle costole affinché gli prepari la colazione e la smetta di perdere tempo in " inutili " faccende domestiche anche se, poi, sono cose che servono anche a lui.

Mi prendo un po' di tempo in più anche per fare colazione con calma oltre che per vestirmi in piena libertà e comodità. A fine della mia routine mattiniera decido che no, alla fine non mi è mancato poi molto mio fratello visto che ho potuto fare tutto con più tranquillità e serenità.

Esco di casa con anticipo, voglio arrivare in ufficio un po' prima per poter passare nell'area della falegnameria e dare un'occhiata ad un progetto che avevo iniziato parecchio tempo fa ma che non ho mai avuto il coraggio e la voglia di concludere.

Quando arrivo, come previsto, ci sono solo io. Apro la porta con il mio mazzo di chiavi che è attaccato a quello delle chiavi della casa in affitto in cui abito. Mi richiudo la porta alle spalle e la chiudo anche a chiave per evitare che possa entrare chiunque.

Accendo giusto una luce e mi muovo per l'ufficio, prima di andarmene in falegnameria, mi fermo a fissare un attimo la scrivania che avevo fatto con non poca fatica per Allison. Sono contento che alla fine qualcuno la stia utilizzando, il legno con cui l'ho fatta è davvero pregiato, sarebbe stato un vero e proprio spreco lasciarla di là a prendere polvere e basta.

Senza più fermarmi vado direttamente alla mia postazione nell'area che tutti noi fratelli preferiamo, a parte Faith ovviamente, lei non ha mai amato lavorare il legno anche se, quando era piccola, adorava utilizzare il martello che inchiodare qualunque cosa.

Erano diverse settimane che non venivo ma è tutto esattamente come l'avevo lasciato. Ognuno di noi non intacca la postazione degli altri proprio per rispettare il lavoro altrui. Non ci metto molto neanche a trovare ciò che cercavo.

Ci soffio sopra per levare tutta la segatura che gli è finita sopra perché, il fatto che io non sia venuto qua a lavorare, non vuol dire che anche i miei fratelli non siano venuti. Non so perché, ma dopo aver realizzato che Allison non sarebbe tornata, ho iniziato a lavorare su questa specie di scatola.

Ho creato il contenitore ed ho iniziato ad intarsiarla. Non le ho mai dato un vero e proprio significato e, tutt'ora, non ha uno scopo preciso però, sento di aver voglia di tornare a lavorarci su per poterla concludere.

Metto un po' di musica come sottofondo, mi piace lavorare con la musica che risuona per la stanza, infilo gli occhiali di protezione, infilo i guanti da lavoro, fisso la scatola ed afferro gli strumenti che mi servono per iniziare a darmi da fare.

Come ogni volta che mi ritrovo a lavorare in questo posto, perdo completamente la concezione del tempo e mi concentro solamente su ciò che sto facendo. Quando, finalmente, finisco di intarsiare il motivo sono incredibilmente soddisfatto anche se, c'è ancora diverso lavoro da fare.

Prima di essere conclusa, devo levigare ogni angolo, voglio dipingerla di marrone scuro, lucidarla ed infine, c'è da mettere le cerniere per l'apertura e la chiusura. Stavo ponderando anche sul fatto di foderarla all'interno, utilizzando, magari, del velluto verde, giusto per renderla meno rustica.

Risistemo tutto al suo posto, sbatto i guanti e cerco di togliermi quanta più segatura possibile dai jeans e dal maglione, cosa non tanto facile come sembra. Mi lavo le mani ed apro la finestra giusto per far passare un po' d'aria e far volare via un po' della polvere di segatura dall'aria.

Torno verso l'ingresso, dove ci sono le scrivanie di Faith, Jay e Monica. Appena entro inquadro subito sia Jay che Faith alla scrivania di quest'ultima che sono intenti a lavorare a quello che suppongo sia il progetto di Faith.

<< Non posso crederci, hai praticamente fatto tu. Mica vorrai fregarmi il lavoro vero? No perché mi piace molto fare l'architetto, non ho alcuna intenzione di mettermi a fare la parte economica che ti compete >> Faith lo prende in giro.

<< Sta tranquilla, i numeri mi piacciono troppo per abbandonarli per darmi alla creazione di disegni architettonici >>

<< Buongiorno >> paleso la mia presenza salutandoli,

Si girano entrambi, non mi avevano sentito arrivare << Buongiorno >> mi salutano.

<< Come andiamo? Siete a buon punto? >>

<< Sì. A quanto pare Jay ha una capacità naturale per il mio lavoro ma non ha intenzione di tradire i suoi amati numeri, per fortuna >> mi mette al corrente Faith anche se avevo già sentito le loro ultime battute.

<< Quando siamo arrivati abbiamo visto la tua macchina ma, venendo a cercarti, ti abbiamo visto così concentrato ed impegnato che abbiamo preferito non disturbarti >> spiega Jay.

<< Lo immaginavo ed avete fatto bene. Ho appena concluso quello che stavo facendo di là quindi, quando volete, io sono pronto per il mio progetto >> dico andando nel cucinotto.

Mi metto a preparare il caffè per Faith, come Andrew, so che lei adora lavorare mentre beve del caffè caldo e, quando è da sola, con la musica sparata a palla.

<< Va bene, allora io vado in cantiere >> Jay si affaccia nel cucinotto << Faith sta tirando fuori il tuo progetto. Ci vediamo più tardi al locale? >>

<< Certo, appena ho finito vi raggiungo >>

<< Poi, visto che andiamo a cena da Clay, potremmo posare le nostre macchine ed andare con lui così da ingombrare di meno il vialetto di casa sua >> propone Jay.

<< Onestamente non credo sia una buona idea >> affermo subito mentre finisco di preparare il caffè di Faith << In questa maniera lo costringiamo a riaccompagnarci a casa a fine serata ed anche Clay sarà stanco dopo una giornata di lavoro >>

<< Allora ti passo a prendere io a casa tua dopo aver fatto un salto da me ok? >> sorpreso dal fatto che, per una volta, ha proposto di utilizzare la sua macchina mi ritrovo a rispondere senza neanche pensarci troppo.

<< Vai, per me va bene >> con la tazza di caffè per Faith, seguo Jay fuori dal cucinotto.

<< Io vado, devo dire qualcosa ad Andrew? >> domanda a Faith ma non le da neanche il tempo di rispondere che continua a parlare assumendo un tono scherzoso << E, in ogni caso, mi raccomando, concentratevi e lavorate sodo anche se io non ci sono >>

<< Fila via. L'unica cosa che puoi dire a Drew è che oggi avvio tutte le pratiche e le documentazioni per aprire anche i nostri tre cantieri >> Faith si autocelebra con un applauso veloce.

Jay esce con una risata << Forza, vediamo questi disegni >> passo la tazza a Faith che appena la vede mi dedica un gran sorriso di ringraziamento e ne beve subito un sorso.

Appoggia la tazza di lato, ben lontano dai fogli, alliscia un paio di fogli enormi e mi fa segno di dare un'occhiata << L'ho progettata come il resto delle nostre, più o meno, è su tre piani. C'è il primo piano, il seminterrato ed il secondo piano >>

<< Mi sembra un buon inizio. Perché non mi illustri quello che avevi pensato e poi semmai ti dico cosa mi piace, cosa cambierei e cosa, nel caso, manca >> le propongo.



Angolo autrice:

Qualcuno di voi ha iniziato ad immaginare il progetto di Faith per Edward? Come ve lo aspettate?

Buona giornata a tutti! 

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