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(Edward) Capitolo 11 (parte 2)




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assa2003 speriamo ti passi presto la febbre 😝




            

Parcheggio la macchina accanto a quella di Clay, lasciamo i borsoni in macchina, essendo così isolati, le case più vicine sono quelle di mamma ed Andrew, non penso neanche minimamente a chiudere l'auto.

Quando arriviamo alla porta c'è Max che la tiene spalancata per noi.

<< Ciao! >>

<< Buongiorno piccola peste >> lo saluto scompigliandogli i capelli << Come mai hai aperto tu? I tuoi genitori dove sono finiti? >>

<< Non dovresti essere nel mondo dei sogni tu? Hai forse messo te a ninna i tuoi genitori? >> domanda ancora Jay.

Effettivamente, a quest'ora, con un po' di fatica, fanno fare il riposino pomeridiano a Max, quando è a casa, ma tra poco non ci riusciranno più anzi, già ora è sempre più un'impresa. Dopotutto, Max, ormai è grandicello, dopo una certa età devi sfiancarli per riuscire a metterli a letto.

<< Ancora non ci ha messo a letto Jay, quasi mi spiace contraddirvi >> Juliet sbuca dalla cucina sorridendoci << Sapevo che eravate voi ecco perché ho lasciato che venisse ad aprirvi da sola >>

<< Abbiamo una veggente in famiglia! >> esclama divertito Jay ricevendo un colpo di strofinaccio da Juliet.

<< Ormai sono in grado di riconoscere la macchina e la guida di Edward >>

<< Non mi affiderei troppo a questo, non puoi sapere quante persone al mondo potrebbero avere le stesse caratteristiche >> le faccio presente.

<< Dov'è lo scansafatiche? >>

<< Mi messo a sedere come ti ho sentito arrivare >> è Clay che urla dal salotto.

<< Disertore! >> urla Jay affrettandosi a raggiungere nostro fratello.

Anche Max sta per seguirlo quando Juliet si mette in mezzo alla sua strada guardandolo in maniera significativa << Ma ci sono gli zii! >>

<< Forza furfante >> lo prendo in braccio, cosa che ormai Juliet fatica a fare << Andiamo, ti porto io a letto >>

<< Ma non ho sonno >> prova a ribattere ancora il piccolo.

<< Provare a dormire un po' non ti farà male, diciamo che potresti fare un sonnellino di mezzora e poi potremmo passare il pomeriggio a giocare insieme al tuo papà ed anche a zio Jay, che ne dici? Mi sembra un buon compromesso, tu che dici mamma? >>

<< Dico che ti conviene accettare la proposta di zio Ed >> replica lei guardando Max che si tiene al mio collo.

<< Va bene ma giochiamo fino ad ora di cena >>

<< Affare fatto >> sposto la mia attenzione su Juliet << Ci penso io a lui, tu vai in salotto, arrivo subito >>

<< Sei sicuro Ed? >>

<< Vai tranquilla, io e questo giovanotto possiamo cavarcela >> inizio a salire le scala << Allora? Cos'hai combinato questa mattina insieme ai tuoi genitori? >>

Così Max mi racconta la sua mattinata assieme al padre ed alla madre e, come ogni volta, ne è incredibilmente entusiasta. Sembra quasi di riuscire a rivedere la gioia che provavamo noi nelle giornate passate con papà, sempre divertente e stimolante.

È stato durante l'infanzia che abbiamo imparato un sacco di cosa sulla carpenteria, prima la parte teorica e poi, con calma, ha iniziato a farci fare qualcosa anche nella pratica. Non dimenticherò mai il giorno in cui abbiamo piantato il nostro primo chiodo.

Andrew ovviamente l'aveva fatto l'anno prima, noi eravamo ancora abilitati soltanto al metro. Papà ha regalato ad ognuno di noi i nostri primi attrezzi, un metro a porta chiave da due metri, il primo cacciavite, sia a stella che piatto, il primo martello all'età di undici anni e così via.

Mentre sistemo Max lo vedo sbadigliare, così chiudo gli scuri in camera sua facendo calare il buio nella cameretta che abbiamo costruito e decorato noi trigemini, ci abbiamo lavorato moltissimo perché volevamo fosse perfetta per il piccolo. Osservo Max e non ci vuole molto prima che crolli.

Accendo la lucina per bambini, ancora non dorme al buio completo, gli fa paura ma è normale, molti bambini della sua età ne sono spaventati. Esco dalla stanza a chiudo la porta con delicatezza, stando attento a non fare rumore.

Scendo le scale velocemente per poi andare in salotto dove, Juliet è seduta sul divano accanto a Clay, lui le tiene un braccio sulle spalle e lei ha una mano appoggiata sulla sua coscia, sono entrambi rivolti verso Jay che è spaparanzato sul divano affianco al loro.

<< Ehi Ed! >> mi saluta Clay << Il terremoto si è addormentato? >>

<< Assolutamente si, non è stato neanche troppo difficile, gli ho chiuso gli scuri ed ho acceso la lucina così se si sveglia non si spaventa a causa del buio >>

<< Perché solo quando sono io a metterlo a letto faccio un'incredibile fatica? >> chiede ridendo Juliet.

<< Mai vero, anche quando sono io a farlo non riesco mai a farlo addormentare >> le ricorda Jay.

<< Tu non ci riesci solo perché ti distrai e parli a ruota libera così da tenere alta tutta la sua concentrazione >> gli spiega Juliet.

<< Visto Ed? Io tengo alta la concentrazione degli altri >>

<< Mentre io sono così soporifero da farli addormentare, giusto? >>

A quel punto, Jay, mi indica divertito << Esattamente >>

<< Com'è che te però sei sempre sveglio e pieno di chiacchiere? Perché il mio essere così soporifero con te non sembra funzionare? >>

<< Perché sono incredibile >> e con questa affermazione riesce a farci ridere tutti.

<< Cosa possiamo offrirvi? Stavo per fare del caffè, vi va? >> non aspetta neanche che rispondiamo, Juliet ci conosce troppo bene.

Quando torna, non ha con sé soltanto un vassoio con quattro tazzine di caffè e la zuccheriera, no, sapendo che Jay avrebbe apprezzato qualcosa vicino al caffè, ha portato anche dei biscottini.

<< Insomma, Jay ci raccontava che avete incontrato Sophia, conosciuto Brooke ed avete pranzato con loro >> è Juliet ad introdurre, nuovamente, l'argomento una volta ripreso il suo posto accanto a Clay.

<< Vero >> non lo faccio apposta ma le mie risposte, molto spesso, risultano secce e molto brevi.

<< Dovreste presentarmele, sono curiosa oltre che particolarmente sola >>

<< Come puoi essere sola se hai tutti noi? >> le ricorda subito Jay.

<< Certo, ringrazio il cielo di avere voi, Faith e vostra madre ma, sono circondata per lo più da voi maschietti, sento un po' una carenza di compagnia femminile da quando tutte le mie amiche si sono trasferite >>

<< Allora cercheremo di rimediare al più presto >> si affretta a commentare Clay perché sappiamo tutti dove stanno correndo i nostri pensieri.

Per Juliet, Allison, era diventata come una sorella, non ho sofferto soltanto io per il suo trasferimento ed il comportamento che ha avuto nei nostri confronti. Certo, Juliet ha sempre potuto contare su di noi ma, si era aperta molto con Allison durante gli anni in cui siamo stati insieme.

<< Ad ogni modo >> è sempre Clay a richiamare l'attenzione di tutti << Jay ci ha raccontato anche dell'incontro con Kate >> insiste Clay.

<< Non saprei proprio cosa vi ha raccontato, non è stato niente di che >> commento cercando di stroncare nuovamente l'argomento ma questi tre non demordono.

<< Beh, intanto possiamo ammettere che non ti eri minimamente aperto con lei. Questo vuol dire solo una cosa quando si parla di te >> mi ricorda Clay come se già non lo sapessi da solo.

<< Che avevi capito subito che non ti piaceva o comunque, che non era il tuo tipo >> è Juliet a concludere la loro teoria.

<< Bene, ora che abbiamo appurato questa cosa, ditemi pure che sono una cattiva persona per aver controllato fino in fondo che non ci fossero compatibilità con Kate >>

<< Oh Edward, non sei affatto una cattiva persona >> si affretta a rassicurarmi Juliet.

<< Il punto non è questo, non ce ne frega assolutamente niente del fatto che sei andato fino in fondo a questa conoscenza >> interviene Jay acquistando un'aria seria giusto per un minuto.

<< Vorremmo semplicemente che la smettessi di cercare a caso >> Clay sembra incalzarmi ed io mi sento subito punzecchiato.

<< Io non cerco a caso! >> commento con una certa irritazione.

<< Farò finta di crederti >> conclude Clay.

Ho il tempo di finire di bere il mio caffè prima che Jay torni all'attacco.

<< Sophia era molto incuriosita da Kate >>

Mi affretto a commentare << Anche Brooke >> perché sappiamo tutti dove vogliono andare a parare questi tre.

<< Si, ma a te non sembra importare molto di Brooke, suppongo tu possa trovarla simpatica visto che lo è però, chi ha davvero attirato la tua attenzione è stata Sophia e non puoi negarlo. Ti ho visto e ti conosco troppo bene per non cogliere certi tuoi comportamenti >> Jay continua a pungolarmi.

<< La vuoi smettere? >> adesso inizio ad irritarmi sul serio.

<< Perché? Potresti spiegarci semplicemente perché cavolo ti comporti in questa maniera? >> insiste ancora Jay infervorandosi.

<< Si può sapere perché cavolo ti importa tanto? Non è mica obbligatorio avere una ragazza, vorrei ricordati che tu sei l'ultima persona che potrebbe farmi la predica a riguardo >> gli ricordo iniziando ad arrabbiarmi sul serio anch'io.

<< Smettetela di urlare e datevi una calmata >> ci riprende Clay.

<< Noi ti vogliamo bene Ed e, da quello che mi hanno raccontato i ragazzi, Sophia sembra proprio una brava ragazza quindi, cos'è che ti frena tanto? >> Juliet parla piano ma mi osserva dritto negli occhi.

<< Sei stato protettivo con lei, quando è con noi la segui sempre con lo sguardo, controllando che stia bene e non sia a disagio. Ti piace, sei interessato a lei e non capisco perché continui a negarlo così >> alla fine, Jay, sbuffa come un bambino.

<< Sentite, datemi tregua ok? Non è facile per me, è vero, Sophia mi incuriosisce ed il suo carattere mi spinge ad essere protettivo con lei >>

<< Allora perché non ci provi con lei? Sophia non mi sembra il tipo che illude o prende in giro le persone, potresti chiederle di uscire. Se va bene altrimenti amici come prima >> è Clay a parlare e, stanco di questo discorso, rispondo senza pensarci troppo.

<< Perché non voglio sbagliare di nuovo facendo illudere tutti e deludendovi nel caso fallissi in un altro rapporto >>

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