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( Edward) Capitolo 11


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Mentre finiamo di mangiare il dolce sono ancora un po' sulle spine ma, a parte Jay che continua a mandarmi strane occhiate, le ragazze sembrano aver già dimenticato il passaggio di Kate e ne sono incredibilmente contento visto che non voglio certamente parlarne, tanto meno con loro.

<< Insomma ragazze, cosa pensavate di fare dopo aver pranzato insieme? >> chiedo così da cercare di distrarre quell'impiccione di mio fratello.

<< In realtà non abbiamo nessun programma, penso che faremo semplicemente una passeggiata da queste parti così che Sophia possa iniziare a prendere confidenza con i negozi che ci sono in zona >> a rispondermi è Brooke.

<< Si e, magari, Brooke mi farà vedere anche dove trovare e a chi rivolgermi per dei servizi indispensabili per noi donne >> aggiunge Sophia.

<< Su quello sono certo che noi non possiamo essere di nessun aiuto, non so com'è messa la conoscenza di Jay in questo ambito ma, l'unica cosa che so io è che, c'è un parrucchiere qui da qualche parte all'interno del centro commerciale >> così espongo tutta la mia conoscenza.

<< Nostra sorella non lo apprezza particolarmente, al contrario, se va da lui è proprio un'emergenza. E così anche la mia preparazione in questo campo si conclude. Anche perché non saprei proprio cos'altro potrebbe servirvi >> anche Jay è poco preparato, forse meno di me.

<< Anche se ricorro raramente all''estetista, sicuramente ho bisogno di avere qualche contatto con questa categoria, per quando serve e poi... beh altre cose >> dal leggero rossore sulle sue guance capisco che l'altra, o le altre cose, la imbarazzano.

<< Ragazzi, noi femminucce abbiamo bisogno di una ginecologa anche perché non credo che Sophia potrebbe sopportare di essere visitata da un ginecologo >> Brooke svela l'arcano e capisco perfettamente perché Sophia era in imbarazzo.

<< Brooke! >>

<< Che c'è? Avevo dato per scontato che ti saresti trovata meglio con una donna ma se preferisci un uomo non c'è problema, sono certa che allo studio ci sia anche un ginecologo >>

<< No! >> Sophia scuote le mani davanti a sé << Non scherziamo, certo che voglio una donna, già sarà estremamente imbarazzante con lei. Non oso neanche immaginare come potrebbe essere con un uomo, no, sono certa che non potrei avere un ginecologo, è assolutamente impossibile, non mi farei controllare mai >>

<< Probabilmente scapperesti correndo via dalla visita >> Brooke scoppia a ridere << Posso anche immaginarti mentre te la dai a gambe neanche avessi un serial killer alle calcagna >> così anche Jay si unisce alla sua risata.

<< Non è molto carino da parte vostra prendermi in giro così, per me sarebbe davvero una situazione impossibile da gestire >> li riprende Sophia.

<< Lo sappiamo bene, è proprio per questo che è tanto divertente >> le fa presente Jay.

Purtroppo mio fratello ha ragione, infatti << Edward anche tu! Dai! Non siete affatto gentili, vorrei vedere voi al posto mio >>

<< Scusa Sophia ma non offenderti, io non ho riso >>

<< Stavi sorridendo e continui a farlo >> mi indica il visto come se fosse una prova inconfutabile.

<< Sorridere non è ridere >>

<< Ti dirò Sophia, le prime visite ginecologiche le ho avute con una donna, poi sono stata da un ginecologo ed ora che sono qua sono paziente di una donna. Ora, l'attuale ginecologa non l'ho vista abbastanza per saperti dire com'è ma, per quanto riguarda la prima che ho avuto, ti assicuro che il dottore che ho avuto dopo era incredibilmente meglio >>

<< Non voglio farmi visitare da un uomo >> Sophia, oltre ad essere in difficoltà, sembra quasi una bambina quando dice questa frase.

<< Non ti sto dicendo questo testona! Ti dico semplicemente la mia esperienza, con il dottore è stato molto meglio, era più delicato ed attento >>

<< Beh una donna ha quello che ho anch'io e già mi trovo in imbarazzo con una donna quindi, un uomo è assolutamente fuori questione >>

<< Va bene, perché non chiudiamo il discorso sui ginecologi? >> mi intrometto per, come al solito, mettere fine ad un discorso che inizia ad avere dell'assurdo.

<< Ecco, questa è un'ottima idea >> ero certo che Sophia avrebbe concordato subito con me.

<< Va bene. Voi invece? Cosa farete? >> Brooke asseconda subito l'amica anche se ha ancora stampato in viso un sorrisetto che la dice lunga.

<< Il mio autista sicuramente mi riporterà a casa poi boh, vedremo >>

<< Il suo autista saresti tu? >> mi domanda Sophia.

<< Già... A quanto pare, non bastava il titolo di colf, no, sono anche l'autista >> mi abbasso ad aprire il borsone infilandomi in tasca sia il telefono che il portafoglio.

<< Edward è il mio tutto fare anche se si lamenta e sbuffa peggio di una teiera in ebollizione >> scocciato da mio fratello mi alzo dal tavolo senza dire niente.

Vado verso la cassa che è all'entrata. Dietro al bancone c'è una signora anziana che mi sorride quando capisce che mi sto avvicinando a lei per pagare.

<< Salve, dovrei pagare il conto del tavolo diciannove >>

<< Ma certo, spero che il pranzo sia stato di vostro gradimento >>

<< Assolutamente, era tutto molto buono >>

<< Sono contenta di sentirlo. Devo dividerlo per quattro persone ed ognuno viene a pagare il conto o forse lo dovrei dividere per due? >>

<< Non si preoccupi, pago tutto io >> le porgo la carta di credito quando Jay mi si avvicina.

<< Avresti dovuto aspettarmi, avremmo potuto dividere il conto >>

<< Vuol dire che mi devi due pasti da qualche parte >> commento digitando il pin della carta sul poss.

<< Faccio prima a renderti metà della spesa. Tanto ho visto quanto hai pagato ed io ho una memoria numerica quindi non lo dimenticherò >>

<< Come preferisci >> prendo lo scontrino e lo metto nel portafoglio per poi buttarlo una volta tornato a casa.

Ci avviciniamo al tavolo ed entrambe le ragazze ci stanno fissando, Brooke sembra abbastanza tranquilla, al contrario, Sophia è accigliata ed infatti non aspetta molto a chiedermi << Quanto ti dobbiamo? >>

<< Poi te lo dico >> mi siedo ma di certo non ho alcuna intenzione di dirglielo davvero cosa che Brooke capisce subito.

<< Grazie per il pranzo Edward, sei stato molto gentile >>

<< Non c'è problema >>

<< Cosa? No ehi! Vi siete aggregati a noi, questa non era certamente un'uscita quindi non c'è motivo per il quale dovresti offrire tu >> Sophia sembra davvero pronta a dare battaglia per non so quale ragione.

<< Sophia non farti troppi problemi, se può farti sentire meglio Jay sembra volermi restituire metà di quello che ho pagato per cui è come se avessi offerto il pranzo ad una sola di voi >>

<< È comunque la stessa cosa, non è giusto! >> ribatte ancora.

<< Dovresti prendertela con mia madre, è colpa sua se siamo abituati così >> cerco di levarmi dall'impiccio così.

<< Sophia... Ringrazia e basta >> la riprende Brooke bonariamente.

<< Ma... >> prova a protestare ancora ma, questa volta, le basta guardare Brooke per arrendersi sospirando << Grazie >>

<< È stato un piacere quindi smettila di farti problemi >> ribatto mentre Jay se la ride cercando di non farsi vedere o sentire.

Riprendiamo le nostre cose e, con clama, usciamo dal locale salutando la cameriera alla quale lasciamo una mancia sul tavolo, su questa cosa Sophia è riuscita a spuntarla visto che lasciamo che siano lei e Brooke a pensarci.

Sembra impossibile a dirsi ma, Sophia, sembra essere sinceramente contenta del fatto di essere riuscita a vincere lei sulla questione della mancia. Più la osservo e più mi sembra una ragazza davvero assurda, ha un sacco di contraddizioni e molte volte è davvero imprevedibile.

All'ingresso ci salutiamo e, Sophia, prima di lasciarmi andare, mentre Brooke e Jay si stanno salutando, a bassa voce, mi dice.

<< Quasi dimenticavo di aggiungere che sei incredibilmente educato, hai una grande pazienza con le persone in generale e ti prendi cura delle persone a cui vuoi bene. Di questa tua ultima caratteristica Jay ne è l'esempio vivente >>

Non ho il tempo di dire niente, mentre realizzo a cosa si riferisce, ci dividiamo, le ragazze restano all'interno del centro commerciale mentre, io e Jay, ci avviamo al parcheggio per poter tornare a casa. Cosa strana ma vera, durante il tragitto fino alla macchina, mio fratello non dice una sola parola in merito al pranzo.

Peccato che io abbia cantato vittoria troppo in fretta perché, una volta sistemati i borsoni della palestra nel porta bagagli, avviato il motore, ho giusto il tempo di immettermi sulla strada di ritorno per casa che Jay inizia a parlare.

<< Il pranzo è andato piuttosto bene >>

<< Direi di si >>

Provo ad accendere la musica, nella speranza che quel rompiscatole di mio fratello colga il messaggio, cioè che non voglio rispondere alle sue domande. Purtroppo per me, come al solito, Jay ignora i miei tentativi spegnendo la radio.

<< Sia Sophia che Brooke sono state delle compagnie piacevoli >>

<< Vero >> già lo so che piega finirà per prendere questa conversazione.

<< Cosa mi dici di Kate? Cosa voleva? >>

<< Niente di che, salutarmi >>

<< Voleva semplicemente salutarti? Sul serio? >>

<< E già che c'era mi ha chiesto se ero sicuro riguardo la fine della nostra relazione. Le ho detto che ne ero assolutamente certo e sono tornato al tavolo. Sei contento ora? >>

<< Abbastanza anche se devo dirtelo, quella Kate è davvero fuori di testa, era convinta che la prendessi in giro quando le ho detto che non ero te ma il tuo gemello >>

<< Lo so, me l'ha detto >>

<< Devono averle raccontato una marea di bugie in passato e tu sei pessimo perché non le hai neanche detto di avere dei gemelli. Dico, non le hai raccontato niente della tua famiglia in una delle vostre uscite? >>

<< Esattamente, non le ho raccontato niente della nostra famiglia >>

<< Perché? >>

<< Mi conosci, dovresti sapere la risposta a questa domanda >>

<< Ah già, la famiglia è importante, non racconti mai nulla di noi alle donne con cui esci se prima non c'è un certo interesse o compatibilità, come dici tu >>

<< Bravo. Hai visto? Ogni tanto anche tu riesci ad utilizzare il cervello >>

<< Mmm... Molto divertente, davvero un gran comico >>

<< Lo so, sono esilarante >>

Finalmente, penso di essere riuscito a togliermi da quell'impiccio ed impiccione che è Jay ed invece, torna subito all'attacco con quella che potrebbe sembrare un'affermazione innocua, sempre se non si conosce mio fratello.

<< Che ne dici se invece di tornare a casa andiamo da Clay e Juliet >>

<< Cosa sta macchinando il tuo cervello? >>

<< Assolutamente niente >>

<< L'hai detto troppo in fretta, questo vuol dire che era una bugia >> lo riprendo subito.

<< Non dire assurdità, l'ho detto tanto velocemente soltanto perché è la pura e semplice verità >>

<< Non ti credo affatto >>

<< Ed il problema è tutto tuo, certamente non mio. Piuttosto, andiamo da Clay e Juliet o no? >>

<< Si, andiamo a casa loro >> confermo stancamente e, per qualche grazia divina, il resto del viaggio in macchina lo passiamo ascoltando la radio.

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