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Quel Natale (ff Vecchia)

"Non ci credo, non ci credo! Grazie grazie!", venni riempita di baci e carezze dopo che la bambina aveva scartato il suo regalo. Avevo sentito da Salvatore dire qualcosa a riguardo che la piccola Livia aveva espresso un qualche tipo di apprezzamento su quel libro ma avevano già comprato il suo regalo di natale, così io e Martina approfittammo per regalarglielo.

Quella ragazzina,Livia, dolce,solare e intelligente, la fusione perfetta delle belle qualità dei suoi genitori, mentre Dario era testardo, sarcastico, pungente e fastidioso all'inverosimile. Però entrambi chiamavano tutti noi zii, in seguito scoprimmo che si sentivano legatissimi a noi e si sentivano in colpa che noi non facessimo parte della loro famiglia, che ci volessero più bene di alcuni loro parenti.

Dario portava il nome della persona che secondo Salvatore lo ha portato a fare ciò che fa adesso, lui era un ragazzo con il quale gestiva un corso di politica d'accademia nel suo secondo anno di superiori, che a sua volta tutto ciò lo portò a essere rappresentante d'istituto. Oggi non si sentono tanto, ma Salvatore non gli ha mai confessato che fu lui a ispirare il nome del figlio.

Livia invece era un po' il desiderio proibito del giovane Salvatore delle superiori, per lui rimase e rimarrà un mistero, ma incontrò la donna che poi sposò proprio cercando di conoscere la ragazza in questione. Ancora oggi ogni tanto si chiede cosa sarebbe successo se avrebbe rifiutato la donna e avrebbe imperterrito provato a conoscere Livia.

Infondo tutti noi amavamo quelle due piccole bestiole, e la loro madre. Che donna cara e gentile, ricordo ancora quando la prima volta che uscì con me,Salvatore e Maria Sara ci chiese se un tipo carino come lui non avesse già la ragazza. Mi sono sempre chiesta se fosse cieca.

Che poi l'unico motivo per cui ero da sola in soggiorno con i ragazzini era perchè non avevo poi così tanta voglia di vedere i due sposini sbaciucchiarsi vicino ai fornelli, che poi passano ore da soli, almeno mentre cucina lasciala stare.

Però la parte più bella di ogni Natale in questa casa era proprio il soggiorno e l'atmosfera del soggiorno, senza contare il cibo ovviamente, quello è sempre al primo posto.

L'albero di Natale era spoglio con le decorazione sparse nelle scatole, era nostra tradizione decorarlo quando tutti sarebbero arrivati, e il più giovane avrebbe messo la stella sulla cima, aiutato dal più grande.

Per molti anni quel momento era quello in cui tutti noi prendevamo i telefoni a registrare, vedere Martina che 'aiuta' Maria Sara era fantastico.

Sei anni fa vi fu la dolce Livia a farlo, l'anno dopo Dario, e lui ebbe l'onore per i tre anni a venire, poi venne stroncato dalla piccola Margaret.

La foto dell'anno scorso fu infatti bellissima, la neonata con in mano una stella gigante, con l'aiuto della madre a reggerla,che insieme raggiungevano la cima dell'albero per incorniciare il momento.

"Ma sei sicura?" "Sicurissima,guarda", le voci di Domenico e Maria, seguite poi dal suonare del campanello, destarono la mia attenzione.

"Apro io!" gridai ai due ragazzi che sentivo sgridare scherzosamente i figli che cercavano di rubacchiare un po' di cibo dalla cucina.

"Guarda che mi sentirei onorato a realizzarne i costumi," parlocchiava Domenico cercando di attirare l'attenzione di Maria che mi stava salutando, "Dome, col cuore, no", rispose infine tirando trionfalmente il nero cappotto che indossava sul divano.

"Buonasera,comunque" dissi salutando Domenico con tono provocante, lui mi salutò generosamente ridendo.

Sentii da infondo la stanza Dario correre verso Maria,la quale lo aveva alzato in aria facendogli fare un piccolo volo.

Anche Salvatore lo faceva spesso con i figli, ma Maria essendo più alta preferivano sempre farlo con lei quando vi era l'occasione.

"Ma ciao piccolo stronzetto", in simpatia gli disse Mari arruffandogli i capelli, poi arrivò Livia che la salutò con un bacio sulla guancia, e solo dopo averlo dato anche a Domenico si andò a sedere vicino al camino per leggere il nuovo libro ricevuto, il mondo del ghiaccio e del fuoco.

Dopo che i due ragazzi in cucina salutarono i nuovi arrivati, dopo i soliti convenevoli di buon natale, Domenico decise di andare in cucina con la ragazza, visto che questa era sempre stata molto interessata nel lavoro dell'artista essendo lei una sarta,mentre io,Maria e Salvatore ci dirigemmo di nuovo verso il salotto, visto che l'ultimo era stato bandito dalla cucina dalla moglie visto che lui la distraeva.

Eravamo tutti e tre sul divano che ci insultavamo e bevevamo, tutto ciò che ci era permesso ingerire prima del grande cenone. E in sottofondo alle nostre risate si poteva sentire l'animata discussione in cucina tra Domenico e la donna, i due ragazzini che giocavano nella loro camera e in seguito lo squillo del telefono di casa.

Ci guardammo tutti e tre, il telefono era sul tavolo, era decisamente troppo lontano. "Sei il padrone di casa no?" tentò Maria indicando Salvatore, "Maria ha ragione!" "Ma voi siete miei ospiti non credete?".

Alla fine lo raggiunse Domenico e rispose lui, noi facemmo finta di non averlo semplicemente sentito. "Mhmh, si si,ah ok, no tranquilla ci siamo solo io,Luisa e Maria, ciao a presto", udimmo Domenico rispondere tranquillamente all'interlocutore mentre giocava con le unghie delle dita.

"Era Fortuna, dieci minuti ed è qui, chiedeva se era in ritardo semplicemente" disse infine Domenico gesticolando leggermente, "ah si ha detto che ha anche una sorpresa, ma non ho idea di cosa si tratti sinceramente".

Ci guardammo tra di noi straniti, ma sembrava che nessuno di noi avesse idea di cosa stesse succedendo,quale sorpresa poteva mai avere Fortuna in serbo per noi?

Sembra che lo avremmo scoperto molto presto, visto che suonò improvvisamente il campanello, ci demmo di nuovo un occhiata, tra il preoccupato e l'eccitato.

Ma comunque andò Domenico ad aprire la porta, la pigrizia rimane sorpresa o meno.

Però dalla porta entrarono inaspettatamente solo Maria Sara,Martina e Margaret, non che fosse strano vederle insieme, per ironia della sorte vivevano relativamente vicine quindi erano molto solite darsi passaggi a vicenda. Nonostante questi fossero contati su una tabella, in modo che fossero sempre in pari sulla benzina spesa,nascevano anche abbastanza dure liti quando questa non veniva rispettata. Con il tempo si erano più unite infondo, anche se nessuna delle due lo avrebbe mai ammesso.

La piccola era messa tutta in tiro per la serata, e sembrava davvero fiera di se stessa e del suo completino. Il sorriso fiero e smagliante lo dimostravano.

"Wow come siete tristi di vederci," disse Maria Sara ridendo amaramente, "Cioè ho capito che ci odiate ma cercate di mascherarlo", la accompagnò Martina mentre sfilava il giubbotto a sua figlia.

Margaret era amata sia da Dario che da Livia, entrambi si sentivano i fratelli maggiori della ragazzina, lui amava insegnarle tutto ciò che aveva imparato per avere più dolci e meno ore di sonno, mentre Livia amava giocare a mamma e figlia oppure le parrucchiere.

"Venite qui a salutarmi che io sono vecchio," disse Salvatore mentre si aggiustava la camicia, sia Maria Sara e Martina risero mentre si avvicinavano al 'vecchio' amico.

E mentre io e Maria ci alzavamo per salutare le due giovani donzelle, il campanello suonò di nuovo...





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