Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Prologo



"Non rimpiango le persone che ho perso col tempo, ma rimpiango il tempo che ho perso con certe persone, perché le persone non mi appartenevano, gli anni sì. "
Carl Gustav Jung



Nella vita di una persona ci sono parecchie cose che si possono fare, molti pensieri da esprimere, una marea di scelte da intraprendere, azioni da compiere, ma ci sono solo quattro cose che nessun uomo può fare o avere e, la maggior parte di queste, riguardano lo scorrimento del tempo. Non possiamo fermare, accelerare o tornare in dietro nel tempo, anche se lo desideriamo con tutto il cuore, lui continuerà a scorrere imperterrito senza mutare mai. Mentre la quarta, ed ultima, cosa che nessuno di noi può avere è il per sempre.

Niente rimane in eterno, tutto muta, passa, non solo gli oggetti si possono perdere o rompere, anche l'uomo si può perdere, ammalare, spezzarsi e, infine, morire.

La parola morte di per sé non piace a nessuno, presuppone la perdita di una persona a noi cara o di un nostro conoscente, cosa che, ovviamente, non desideriamo. Se ci soffermiamo a pensare, sorpassando il dolore per la persona persa, la morte è una meta del tutto naturale, prima o poi tutti moriamo. Quando siamo giovani non ci pensiamo realmente, fino a che non veniamo colpiti da questa realtà, la morte rimane qualcosa di astratto, qualcosa che non ci riguarda davvero.

Crescendo ho sempre avuto la certezza della mia famiglia, non mi sono mai fermata a pensare al tempo che scorre inesorabile, al fatto che niente è per sempre, che tutto e tutti hanno il loro tempo. Generalmente ogni persona si sente protetta nella propria routine o comunque quello che è il suo universo. Come se tutto ciò che di brutto succede al mondo non possa accadere proprio a te, alle persone a cui tieni o coloro che ti stanno intorno.

Avevo diciassette anni quando ho realizzato che, non possiamo assolutamente prevedere quando una persona ci lascerà per non poter più tornare. L'estate era appena iniziata, io e Nathan, il mio gemello, ci eravamo appena diplomati, pensavo sarebbe stato il periodo più spensierato della mia vita mentre aspettavo di entrare all'università e Nate di iniziare l'addestramento militare. Invece, si rivelò tutt'altro.

La mia famiglia è composta da agricoltori e carpentieri da generazioni, i nonni da parte di mamma erano gli agricoltori, mentre il nonno, da parte di papà, ha dato origine all'attività di famiglia nel campo edile perché era un falegname, mio padre, grazie agli insegnamenti di suo padre, ha creato l'impresa di famiglia.

La casa dei miei genitori si erge in mezzo ad una valle piena di alberi e prati, per la precisione in mezzo a tre ettari di terreno. A quanto ne so, è stato il padre di mamma a lasciare loro il terreno, è stato proprio papà, con la sua impresa, a costruire la nostra casa.

Oltre al mio gemello ho altri quattro fratelli, quindi se contiamo anche me, i miei genitori hanno cresciuto sei figli. Per l'amor del vero io e mio fratello non eravamo previsti, scherzano sempre tutti sul fatto che io e Nate siamo arrivati un po' per caso.

Quella mattina in casa eravamo soltanto io, Nate ed i miei genitori, visto che avevo appena finito la scuola mi concedevo qualche ora in più di sonno. A destarmi dal mio sonno, non subito, furono delle sirene, sentendole avvicinarsi sempre di più, fino ad arrivare praticamente accanto a casa mia, la sirena si ferma e due porte sbattono.

Il fatto che stessi dormendo rendeva i miei ragionamenti molto più lenti del normale. Non avendo vicini di casa, non nelle prossime vicinanze, voleva dire solo che c'era qualcosa che non andava così mi sono letteralmente svegliata di botto. Prima di precipitarmi fuori dalla mia stanza sono riuscita a vedere l'ora dall'enorme orologio digitale posto sul comodino.

Quando sentiamo il suono di una sirena ci sono solo due possibilità, o c'è un incendio ed allora arrivano i pompieri oppure qualcuno si è fatto male o si è sentito male ed allora è arrivata un'ambulanza.

Uscendo in corridoio, con indosso solo il pigiama, mi scontro, letteralmente, con mio fratello, senza dirci una parola scendiamo le scale una affianco all'altro.

Verso la fine della scala sono riuscita ad inquadrare i paramedici in soggiorno, sentendoci arrivare mamma esce dal soggiorno chiudendosi la porta alle spalle per sbarrarci la strada.

<< Mamma! >> esclamiamo contemporaneamente.

<< Cos'è successo? >> continuo cercando di sorpassarla per poter entrare.

<< Cos'ha papà? >> chiede Nate.

<< No Faith, non potete entrare >> mi blocca ed anche Nate mi tira in dietro << Ragazzi, mi dispiace molto, non devono aver capito bene quando ho chiamato, l'ambulanza non sarebbe dovuta arrivare a sirene spiegate >> continuo a guardarla senza capire << Vostro padre aveva un problema cardiaco >>

<< Cosa? >>

<< Ha un infarto in corso? >>

<< Fatemi parlare per favore. Lo sapevamo già da un po'... >> mamma si prende un paio di secondi prima di riprendere a parlare << Io e vostro padre abbiamo deciso di non dire niente a nessuno per evitare di farvi vivere con addosso l'ansia di sapere che il suo cuore si sarebbe potuto fermare in ogni istante. Mettervi al corrente del suo stato di salute, e quindi del suo problema, sarebbe stato come mettere in stand by la vostra vita. Avreste finito tutti per farvi condizionare dalla sua condizione clinica, il vostro comportamento, la vostra routine, tutto sarebbe cambiato >>

<< Mamma... >> mi si spezza la voce mentre cerco di parlare.

<< Stai cercando di dirci che papà è... ? >> Nate conclude per me senza bisogno di sottolineare quello che temiamo entrambi.

<< Mi dispiace molto, so che è difficile ma riusciremo a superare anche questa >> ci abbraccia entrambi mentre io non riesco a fermare i singhiozzi e le lacrime << Vostro padre vi ama tanto ed anche se ora non c'è più continuerà sempre a farlo >>

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro