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Capitolo 7 (parte 2)



Quando suona il campanello di casa ho finito di sistemare ed apparecchiare già da un pezzo, solo la cena sta finendo di cuocere ma, secondo la ricetta, dovrebbe essere pronto a minuti.

Apro il portone senza curarmi di chiedere chi è e spalanco la porta di casa, Monica corre subito su per le scale seguita, con calma, da Oliver che ha qualcosa in mano.

<< Ciao! >>

<< Ciao a te! >> la saluto entusiasta quanto lei.

Monica si gira a guardare lo zio per prenderlo in giro << Cos'è la vecchiaia ti ha fatto diventare lento? >>

<< Ancora con questa storia del vecchio? Buona sera Faith, spero che il vino rosso ti piaccia, o bevi solo coca cola? >> mi porge la bottiglia, che afferro, riferendosi al fatto che al pub prendo sempre una cola.

Prima che se ne possa rendere conto, Monica viene afferrata da Oliver che inizia a farle il solletico, ci impiego due secondi a capire che la ragazza deve soffrilo parecchio, urla e si dimena ma non sembra aver scampo dalla presa dello zio.

Già di base sprizzo allegria da tutti i pori, dopo tutto ho ricevuto l'invito che tanto anellavo, in più vedere questi due così giocondi è un vero toccasana, sono così legati che fanno una grande tenerezza.

<< Va bene, adesso basta bambini, entrate o disturberemo tutto il palazzo >> li riprendo ridendo di loro e facendomi da parte per permettere loro l'ingrasso.

Monica non se lo fa ripetere due volte, appena riesce a liberarsi dalla presa dello zio si fionda in casa scappando da lui, Oliver invece continua a ridere della nipote entrando con calma.

<< Comunque si, adoro il vino e no, non bevo solo coca cola. Diciamo solo che non sono propriamente un'amante della birra e dei cocktail e, visto che so che, il vino al Mason's non è dei miei favoriti, preferisco prendere una cola che si accoppia perfettamente con il cheeseburger e le patatine >> gli spiego mentre richiudo la porta.

<< Mi sembra un ragionamento sensato ma non ti ho vista bere vino neanche a casa di tua madre, ecco perché non ero sicuro >>

<< Credimi, è stato un caso, non bevo sempre ma non sono astemia. Dunque benvenuti, questa casa è un po' più piccola della vostra, dopotutto abito da sola >> così gli faccio fare un giro.

Noto subito che entrambi osservano sia l'arredamento che gli oggetti sparsi per casa, in particolare le foto, ne ho diverse tutte ben sistemate nelle cornici più disparate. Ogni foto, per me, ha un significato, non le tengo per vanità o chissà cos'altro.

La foto del diploma, quella della laurea, due foto del diciottesimo compleanno mio e di Nate dove siamo, in una, solo noi due e nell'altra ci sono anche tutti i nostri fratelli. Una foto di quando sono piccola, avrò avuto cinque o sei anni, mi ero addormentata, papà mi portava in braccio a casa mentre gli sono abbarbicata al collo. La foto dell'ultimo natale con papà, siamo tutti insieme con un cappellino da babbo natale, è stata la foto che mamma ha voluto usare quell'anno per gli auguri natalizi.

Torniamo in sala da pranzo ed in cucina, è un unico ambiente, un open space, idea intelligente perché altrimenti entrambe le stanze sarebbero state piccole ed anguste, così invece danno l'idea di essere più grandi di quel che sono realmente.

Appoggio il vino sul bancone mentre Monica continua ad osservare le foto in sala.

<< Inizialmente pensavo che l'appartamento in cui siamo fosse troppo grande, sai perché adesso l'adoro e so che non potremmo stare in un posto anche leggermente più piccolo? >>

Guardo Oliver e ci penso un po' << No, non riesco proprio ad immaginarlo >>

<< Semplice, Monica sta delle ore in bagno! >>

Sentendosi mettere in mezzo Monica salta subito sull'attenti raggiungendoci << Che cattivo! Non è vero >>

<< Ti piacerebbe, invece è vero! >> esclama lui guardandola con le sopracciglia alzate in un'espressione abbastanza buffa << Poi che diavolo fai in bagno per tutto quel tempo proprio non lo so, non ti trucchi neanche >>

<< La vuoi smettere di mettermi in imbarazzo?! >>

<< Sul serio, che fai? Ti fissi allo specchio o cosa? >>

<< Ok, i momenti al bagno sono cose private. Avete due bagni quindi lascia che si prenda il tempo che le serve, piuttosto, potresti aprire la bottiglia? >> lo distraggo passandogli l'apri bottiglie.

Monica gli fa la linguaccia facendolo ridere, Oliver afferra la bottiglia scuotendo la testa ed inizia ad aprirla, si quietano subito entrambi, evidentemente adorano punzecchiarsi in continuazione.

Prendo due bicchieri da vino e li porto a tavola << Tu bevi Monica? >>

<< È troppo piccola per bene >>

<< Puntiglioso! Invece mi farebbe piacere >>

<< Hai diciotto anni, ancora niente alcool per te >>

<< Via un bicchiere non le farà male >> mi intrometto prendendo un bicchiere anche per lei.

<< Uno solo, non di più, intesi? >> l'avvertimento arriva forte e chiaro, non è solo per Monica ma anche per me che l'assecondo.

<< Hai uno zio davvero protettivo, non c'è dubbio >> lo prendo in giro.

<< È normale, mi preoccupo >>

<< Occhio o finirai per sentirti male con tutto questo preoccuparsi continuamente >> lo riprende Monica.

<< Questo è il mio compito adesso, preoccuparmi per te ragazzina >>

<< Direi che gli riesce anche bene >> ammetto più per Monica ma anche per Oliver.

<< Troppo bene >> mormora lei.

<< La cena è pronta! Forza a tavola >> affermo una volta controllato il forno.

Oliver versa il vino per tutti e tre mettendone un dito abbondante in meno a Monica che, questa volta, si limita ad alzare gli occhi al cielo. Mangiamo chiacchierando in allegria, più che altro è Monica ad intavolare gli argomenti di conversazione.

<< È quello il lago in cui andremo a fare il Pic-nic domani? >> domanda indicando qualcosa accanto a lei.

Guardo ciò a cui si riferisce e vedo la foto di me che tengo Max in braccio, allora aveva tre anni e per tenerlo lontano dal lago abbiamo faticato non poco io, mamma e Juliet, i ragazzi erano tutti a lavorare, la giornata era magnifica ed il piccolo scalpitava per passare la giornata fuori così abbiamo deciso di andare al lago. Da quel giorno non siamo più andate con Max al lago senza i ragazzi, troppo impegnativo visto che ogni volta che ci distraevamo per un secondo cercava di cappare via attirato dall'acqua.

Con il passare degli anni però, finalmente, sembra che l'attrazione che Max prova per le sponde del lago sia diminuita notevolmente visto che ormai riusciamo ad andare abbastanza tranquillamente. Visto che ormai ha praticamente sei anni abbiamo iniziato anche a coinvolgerlo in qualche partita tranquilla di football, solo quando i ragazzi non sono particolarmente vogliosi di giocare seriamente. In quei giorni invece mamma lo tiene con sé ad osservare la partita, io e Juliet invece giochiamo sempre, ovviamente sempre l'una contro l'altra così da formare due squadre più o meno di pari livello. In qualunque caso le partite tre contro tre sono abbastanza tranquille, quando c'è anche Nate è molto più divertente, è quello che riesce a contrastare meglio Drew che è il fuoriclasse di famiglia, ha sempre giocato a football, dal liceo.

<< Esatto, ci piace molto andare al lago, è un posto davvero fantastico e ci divertiamo sempre moltissimo, vedrai che ti piacerà >>

<< Ci si può fare il bagno? >> leggo chiaramente la speranza nella sua domanda.

<< Certamente, solo sarebbe meglio farlo quando non c'è Max >>

<< Come mai? >> è Oliver a domandarmelo.

<< Perché è già molto attratto dal lago solo che preferiamo che non ci si avvicini ancora, l'anno prossimo inizierà il corso di nuoto con la scuola, fino a quando non sarà molto più grande non gli permetteremo di fare il bagno >> Oliver sembra capire, Monica invece è ancora perplessa.

<< Non capisco, perché? >>

<< Tu sei grande e, spero, una buona nuotatrice ma potresti trovarti in seria difficoltà anche tu, ecco perché è bene stare sempre all'erta. Siamo più propensi a pensare che il mare sia più pericoloso a causa della corrente di Risacca, che si può verificare anche quando il mare è calmo. Forse non lo sai, ma è abbastanza pericoloso, si possono creare sifoni, mulinelli o vortici acquatici improvvisamente. Il galleggiamento in acque non o poco salate è più difficoltoso e ci si affatica facilmente >>

<< Faith ha ragione e sono anche certo che a tutti i corsi di nuoto a cui ti ha spedito tua madre te l'abbiano detto almeno mille volte, anche se l'acqua ti sembra calma, a meno che tu non sia in piscina, è sempre bene che tu faccia molta attenzione. Non hai idea di quante persone perdano la vita nei laghi o nei fiumi quindi vedi di tenerlo sempre a mente >>

<< L'importante è che tu non vada mai a fare il bagno da sola, ok? >> mi raccomando con lei ottenendo subito un cenno affermativo << Potremmo andare un altro giorno insieme, domani con Max, come ti dicevo, non è proprio il caso anche solo di avvicinarsi all'acqua, finiremmo solo per scatenare un'altra volta la sua curiosità >>

<< Certo, non preoccuparti, non mi permetterei mai di rischiare di mettervi in difficoltà o in pericolo Max >> mi rassicura subito.

<< Grazie tesoro. Ora, chi vuole il dolce? >>

<< Io! >> esclamano subito entrambi alzando la mano e facendomi ridere.

Mangiamo il dolce e, parlando, viene fuori che siamo tutti degli appassionati di cinema e serie televisive, così Monica propone subito la serata cinema, visto che il giovedì deve entrare a scuola più tardi, il mercoledì andremo o al cinema all'aperto o quello chiuso che c'è a pochi chilometri da qui oppure vedremo qualche puntata di serie televisiva insieme.

Alla fine, stanca, Monica crolla sul divano mentre io ed Oliver sparecchiamo e rimettiamo tutto a posto. Lo vedo più volte lanciare uno sguardo alla nipote.

<< Cosa c'è? >>

<< Niente >> faccio finta di crederci e continuo a fare ciò che stavo facendo, nella speranza che finisca per parlare da solo, cosa che, alla fine, fa << Sono un po' preoccupato per Monica >>

<< Mi sembra proprio che tu sia sempre in questo stato d'animo >>

<< Che vuoi farci? Non ho figli, non so ancora gestire bene il tutto >>

<< A me sembra che tu stia gestendo Monica piuttosto facilmente e stai facendo un lavoro egregio, fino ad ora per lo meno >>

<< È un adolescente, per quanto responsabile, rimane un periodo difficile >>

<< Se fosse una bambina probabilmente sarebbe peggio. Adoro Max ma, alle volte, è davvero faticoso corrergli dietro tutto il giorno ed è ancora più stancante la costate preoccupazione che possa farsi male >>

<< Quella temo persista a tutte le età >>

<< Non so... Comunque, come mai sei preoccupato per lei? >> torno a concentrarmi su ciò che mi stava dicendo all'inizio.

<< Va a scuola e poi torna a casa, a parte con voi e Mason non credo abbia creato nessun'altro legame, penso non ci stia neanche provando, non parla di nessuno in particolare della scuola, si limita a frequentarla e studiare, temo si isoli e si senta sola. Cerco di essere il più presente possibile ma non posso esserci sempre >>

<< Ti preoccupi decisamente troppo, Monica è un'adolescente molto timida e con un passato alle spalle, è normale che sia più matura rispetto alla sua età. Forse ha qualche problema a stringere amicizie con i suoi coetanei ma non è un'asociale, si può vedere perfettamente da come si pone con la mia famiglia >>

<< Per me è un po' difficile parlare con lei di questo genere di cose, come dei ragazzi. Non è che potresti parlarle? Monica è molto legata a te, ti cerca costantemente, si fida del tuo giudizio e ti ascolta molto più di quanto tu non possa immaginare, è una ragazza che tende a rimuginare su ciò che le viene detto. Se le parlassi e ti assicurassi che non si sta isolando per chissà quale ragione mi faresti stare molto più tranquillo, ha perso il padre quando era piccola, mia sorella è morta da poco e lei si è ritrovata a dover cambiare ogni cosa della sua vita improvvisamente. È troppo calma per la sua età e questo costante buon umore mi tiene parecchio sulle spine, alla sua età il mio umore poteva variare nel giro di pochi minuti o per delle sciocchezze. Magari è normale, non lo so, non sono mai stato un vero esperto di ragazze e non esiste un manuale per queste cose >>

<< D'accordo, calmati e respira >> lo fermo << Sembra quasi tu non abbia bisogno d'aria >> cerco di sdrammatizzare un po' visto che è decisamente pieno di ansie per Monica << Rilassati, domani, al lago, troverò un momento per parlarle in privato. Sta sereno però va bene? Se c'è qualcosa per cui preoccuparsi te lo farò sapere, anch'io mi sono affezionata molto a tua nipote >>

<< Lo so, si vede ed è per questo che lo sto chiedendo a te >> torna a guardare Monica, abbiamo finito di sistemare tutto quello che era in mezzo << Adesso è meglio se andiamo a casa >>

<< Certo >> lo osservo avvicinarsi alla nipote e provare a svegliarla ma non ne vuole proprio sapere.

Sospirando prende le chiavi della macchina dalla tasca dei pantaloni << Posso chiederti se mi aiuti? >>

<< Cosa posso fare? Volendo potresti semplicemente lasciarla dormire qui >>

<< Grazie ma preferisco riportarla a casa. Se potessi semplicemente aprirmi le porte e la macchina dovrei riuscire a portarla senza troppi problemi >>

<< Come vuoi >> prendo le chiavi che mi porge, la borsa di Monica e le chiavi di casa.

Oliver prende in braccio Monica e si incammina verso la porta di casa che gli apro, scendo giù per le scale a passo svelto per aprirgli anche il portone, appena siamo per strada apro la sua macchina con il telecomando per poi spalancare il più possibile la portiera, il tutto un po' impacciatamente. Lui non si lamenta minimamente della mia lentezza, tiene Monica come se fosse una bambina quando non deve essere per niente leggera. Tra poco faccio fatica a tenere Max in braccio, posso solo immaginare quanto possa pesare una ragazza di diciotto anni per quanto magra. Con estrema delicatezza la sistema sul seggiolino accanto al guidatore e lei non sembra minimamente infastidita da tutto questo movimento.

Le allaccia la cintura, chiude la portiera appoggiandosi ed incociando le braccia << Bene. Grazie mille per l'aiuto e per la cena, è stata una bella serata >>

<< Come sempre dopo tutto, no? >>

Mi fissa un attimo prima di rispondermi << Si, direi proprio di si >>

<< Ci vediamo domani, passo a prendervi alle undici, ci vorranno una ventina di minuti per arrivare al lago >>

<< Va bene, a domani >>

<< Buona notte >>

<< Notte >> non si muove << Se non entri non me ne vado quindi... >>

Scoppio a ridere << Quest'ansia costante ti farà venire un esaurimento nervoso prima dei trenta >>

<< Fila via! >>

<<Subito zietto! >> lo prendo in giro continuando a ridere.

Correndo torno in casa, faccio in tempo ad arrivare alla finestra per vedere Oliver aprire la portiera della macchina, salire al posto di guida ed accendere la macchina. Prima di partire lancia un'ultima occhiata verso casa, quando incrocia i miei occhi gli faccio ciao ciao con la mano, non risponde al mio saluto con la mano, inserisce la marcia avviandosi a casa.



Angolo autrice:

Ci tengo molto a ringraziare MartinaLoreto, maribea8282, betta94, UniFMate, MeloniValeria, GaiaBarbello e MaricicaVallasca, grazie mille a tutte per il sostegno, senza di voi forse non riuscirei a pubblicare tutti i giorni anche se, onestamente, inizio ad avere qualche dubbio sulla storia.


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