Capitolo 7
È passato un mese e mezzo da quel primo pranzo domenicale i lavori procedono bene, sono dovuta andare spesso in cantiere con i ragazzi per controllare le planimetrie con loro un'ultima volta, ormai hanno tirato, completamente, su lo scheletro dei palazzi. Da prossima settimana inizieranno dalle rifiniture più rudimentali, tra gli infissi, anche la parte elettrica inizierà ad essere predisposta, il che vuol dire che nel giro di una settimana anche la sezione idraulica verrà avviata.
Insomma, i ragazzi si stanno decisamente dando da fare, come sempre, del resto in ogni lavoro che facciamo ci mettiamo il massimo impegno.
Con Oliver e Monica, da quel famoso primo pranzo, mamma insiste sempre perché passino con noi ogni pranzo la domenica anche se, Oliver, ha tentato più volte di declinare l'invito perché, a quanto diceva, non volevano creare disturbo.
Inutile dire che mamma ogni volta l'ha rimesso al suo posto, infatti, da un paio di settimane, sembra aver rinunciato, deve aver capito che con mamma era tutto inutile e comunque non capivo per quale ragione contrastarla. Oliver si trova bene con i ragazzi ed i miei fratelli, ormai, lo considerano decisamente un amico fidato che, per noi, equivale a dire che fa parte della famiglia.
Monica ha decisamente surclassato Oliver, i ragazzi la trattano come trattano me, quindi come una sorellina e, onestamente, ne sono immensamente felice, si vede che c'è una certa affinità tra noi.
Per me è anche qualcosa in più di una sorellina, la considero davvero mia amica, una confidente fidata e lei sembra ritrovare la stessa cosa in me, in questo periodo ci siamo ritrovate spesso a parlare, soprattutto del futuro.
È preoccupata perché non sa che strada intraprendere e, tra non molto, la scuola finirà ma non è sicura di voler andare all'università. Oliver non ne sa niente, Monica è convinta che lui voglia che si iscriva a qualche college ma non credo sia così, penso piuttosto che ad Oliver interessi solo che lei possa trovare la sua strada e sia felice. Quando le ho detto il mio pensiero non voleva più parlarne così ho lasciato che potesse prendersi il tempo che le serve, dopo tutto non c'è ancora alcuna fretta ed è un discorso che deve affrontare lei con lo zio.
Un mese fa abbiamo parlato anche di ragazzi, ero convinta avesse adocchiato qualcuno, invece non ha più tirato fuori l'argomento quindi non sono sicura se fosse un semplice discorso astratto o no. Difficile a dirsi con una ragazza timida e riservata come Monica.
Ne ho parlato anche con Nate in una delle nostre ultime email, si è limitato a dirmi di farmi gli affaracci miei e di non tediarle la vita con le mie sciocche curiosità. Il solito burbero, Nate e Drew si assomigliano abbastanza sotto questo punto di vista, sono gli unici due imperturbabili ed ostici di casa. Certo, ognuno di noi è diverso, ma loro sono decisamente lontani come carattere, Edward è silenzioso e riflessivo, ma è anche uno a cui piace manifestare i propri sentimenti ed i pensieri, Clay è in assoluto il pacifista di casa, sarà perché è diventato padre così presto ma è incredibilmente obbiettivo, infine, Jay è una persona piuttosto semplice, è di una solarità incredibile, è logorroico e riesce a conquistare tutti.
Tornando a Nate, gli ho raccontato spesso di Oliver e Monica, una volta gli ho mandato anche una foto che ci ha fatto Mason la prima sera in cui siamo andati a cena al pub ed una che ho scattato a Monica fuori in giardino da mamma. Come mi aspettavo i suoi commenti sono stati abbastanza apatici in tutto, si è limitato ad assorbire le informazioni che gli ho dato ed a compiacersi del nuovo acquisto nelle nostre forze dell'ordine visto che, a detta sua, sono tutti troppo attempati là dentro.
Oltre alla domenica, vedo i due Ryder abbastanza spesso, soprattutto Monica, il sabato sera ci vediamo sempre per cena e andiamo al Mason's anche se, due sabati fa, con mia sorpresa, Monica, ha deciso di cucinare lei invitandomi a cena a casa loro.
Sono stata felicissima dell'invito, non so perché, ma ogni sabato rimango sempre più sorpresa dal vedere che Oliver non esce, ogni momento libero che ha lo dedica alla nipote, controlla sempre che stia bene, che abbia ciò di cui ha bisogno e non la lascia sola. Mamma mi aveva raccontato che c'erano parecchi lavori da fare in casa, ma quando sono entrata mi è sembrata subito accogliente, si vedeva che in quel mese si erano dati da fare per mettere tutto in ordine e per farle assumere un'aria familiare.
Quasi tutti gli oggetti che eravamo riusciti a recuperare il giorno in cui abbiamo conosciuto Monica erano ben disposti in giro, posizionati in maniera tale da metterli in risalto, soprattutto le fotografie.
È stata proprio una bella serata nonostante le doti culinarie di Monica non si potessero definire proprio sopraffini, aveva bruciato tutta la cena, Oliver è stato stoico, il primo ad assaggiare, non ha fatto una piega, niente, ha avuto addirittura il coraggio di dire che era buono continuando a mangiare. Vedendo lui anche noi abbiamo iniziato a mangiare ed al primo boccone mi sono bloccata, come Monica che, dopo aver afferrato il suo piatto è andata a sputacchiare il boccone nella spazzatura buttando anche quel che aveva cucinato.
Ci abbiamo messo diversi minuti a convincere Oliver a smetterla di mangiare o si sarebbe sentito male, ho riso tantissimo alle sue espressioni cocciute, non ne voleva sapere di buttare quella roba solo per far capire alla nipote quanto ha apprezzato lo sforzo. Non so bene come, ma alla fine sono riuscita a convincerlo a mollare il piatto incriminato e, dopo aver rovistato sia nel frigo che nella dispensa, ho improvvisato una cena davvero semplice insegnando anche a Monica a fare la mozzarella in carrozza.
Lo scorso sabato invece siamo stati da Mason, ancora una volta, ad offrire la cena era stato Oliver così ho deciso di invitarli per il sabato successivo, oggi, a cena a casa mia.
Inoltre, pure il lavoro che mi ha chiesto Tom procede, lentamente, ma stiamo facendo passi avanti. Ora sono nell'ufficio di Tom, stiamo discutendo del da farsi, non è la prima volta che ci incontriamo per lavorare sulla sua richiesta, da quando ho iniziato a revisionare tutti gli edifici della città, questa è la terza volta che ci riuniamo. In pratica, appena ho abbastanza materiale da passargli per farlo procedere, come gli ho spiegato e mostrato, fisso un incontro, in questa maniera mi alleggerisce di un po' del carico di lavoro che mi ha assegnato, velocizziamo la cosa come vuole lui e ho una scusa per vederlo più spesso.
<< Direi che è tutto >> ammetto malvolentieri.
<< Bene, stai facendo proprio un buon lavoro Faith, grazie, sai quanto è importante questo tuo contributo per la nostra piccola città e sono contento del ritmo che mantieni, in un mese e mezzo sei riuscita a passare al setaccio mezza città, se continui così presto avrai finito ed io potrò far iniziare tutti i lavori visto che ho già mandato le pratiche necessarie >>
Gli sorrido iniziando a riprendere le mie cose e sistemandole nella borsa.
<< Dovrei offrirti almeno una cena visto tutto il lavoro che ti sto facendo fare, che ne dici? Andiamo a mangiare da qualche parte? Conosco un locale davvero molto carino a pochi chilometri, fanno dei manicaretti deliziosi >>
Mi blocco un secondo mentre ripongo il mio block notes, alzo lo sguardo verso Tom confusa, fissandolo per un momento mi rendo conto che ho sentito bene, mi ha appena invitato a cena e non me lo sono per niente immaginato.
<< Ma certo! >> esclamo ancora un po' sorpresa ma assolutamente entusiasta della cosa.
<< Perfetto, allora vatti a preparare, ti passo a prendere alle sette? >>
Sto per confermare quando mi ricordo della cena << Oddio, non posso stasera, potremmo fare un'altra sera? Domani? >> domando un po' timorosa, non voglio sprecare la mia possibilità di uscire con Tom, ma non mi piace neanche disdire un appuntamento il giorno stesso, è un qualcosa che mi da molto fastidio, l'ho sempre trovato incredibilmente maleducato.
<< Certamente, nessun problema, passo a prenderti domani alle sette >>
<< Ottimo! Siamo d'accordo >> lo guardo con un gran sorriso, sono al settimo cielo!
<< Come mai non puoi stasera? >> mentre me lo chiede mentre si alza dalla sedia e, con passo lento, fa il giro della scrivania avvicinandosi a me ed appoggiandosi alla scrivania con il fianco.
Lo guardo con grande sorpresa, non si era mai approcciato così a me << Ho invitato a cena Monica e suo zio >>
<< Oliver! >> esclama.
<< Esatto >>
<< Avevo sentito che siete spesso a cena insieme, vi ho visto pure io la scorsa settimana. Non credevo steste insieme, forse sarebbe meglio evitare la cena... >>
<< Cosa? No! Assolutamente no, tra me ed Oliver non c'è assolutamente niente, possiamo benissimo andare a cena fuori, solo non oggi, ho invitato Monica a casa e mi dispiacerebbe cancellare con così poco preavviso >> spiego alzandomi in piedi ed affannandomi un po' gesticolando.
<< Monica ed Oliver. Hai invitato entrambi a casa tua a cena. Va bene, non sono uno che crede ai pettegolezzi, se mi dici che tra di voi non c'è niente ti credo, sei sempre stata una ragazza su cui poter contare, quella che tutti vorrebbero >>
<< Sul serio? >> mormoro.
La mia sorpresa è sempre più grande, mi sembra quasi di non star parlando con Tom, non è mai successo, neanche per sbaglio, che mi dicesse qualcosa che si avvicinasse solamente ad una delle cose che ha detto adesso.
<< Certo, non so come ti vedi tu, ma saresti la ragazza ideale per chiunque >> si avvicina poggiandomi le mani sulle braccia << Sei bellissima, gentile, premurosa, intelligente ed una grande lavoratrice >>
Sbatto gli occhi sempre più confusa << Grazie... >> arrossisco rendendomi sempre più conto di quello che mi ha detto e della posizione in cui ci troviamo.
<< Ti sto imbarazzando? Eppure sarai sicuramente abituata a sentirti dire questo genere di cose, non credo esista persona al mondo che non lo pensi >> ed è a quel punto che mi sistema i capelli.
Proprio come succede nei film romantici anche se i miei capelli erano già in ordine, il suo gesto deve essere stato più simbolico che altro. Ed esattamente come nei film, adesso che pensavo avrei finalmente ricevuto il tanto agognato bacio da parte di Tom, Jolen, la sua segretaria, spalanca la porta facendomi sobbalzare e lui si allontana da me.
Guardo Jolen che non sembra essersi accorta di nulla mentre io vorrei tanto trucidarla << Tom? C'è il tuo prossimo appuntamento, hai finito qui? >>
<< Faith ed io avevamo appena concluso, vero? >>
<< Certamente >> afferro la mia borsa guardandolo ancora un momento << Allora... >>
<< Domani alle sette sotto casa tua, non dimenticartelo >> e mi fa l'occhiolino mentre torna alla sua sedia dietro la scrivania.
Esco velocemente dal suo ufficio e poi dall'edificio, appena sono fuori mi fermo. Rilascio un sospiro chiudendo gli occhi. Non trattengo più un urletto di gioia facendo anche un giro su me stessa per poi scoppiare a ridere. Per fortuna non c'è nessuno quindi scappo di corsa alla mia macchina rinvigorita dalla gioia che provo per questo appuntamento che sognavo da non so più quanti anni.
Mi siedo in macchina e la prima cosa che faccio è prendere il telefono per digitare un'email veloce a Nate per renderlo partecipe della questione e della mia felicità. Una volta inviata l'email chiudo il telefono, accendo l'auto ed ingrano la marcia, devo preparare la cena e rimettere un po' in ordine casa.
Angolo autrice:
Buona sera a tutti, come vedete mi sto impegnando il più possibile per poter aggiornare la storia tutti i giorni, cosa per niente semplice, se scrivete potete immaginarlo senza dubbio, nel caso in cui non scriviate sappiate che non è così scontato riuscire ad organizzarsi in maniera tale da trovare il tempo, tutti i giorni, di scrivere il capitolo da postare.
Ecco perchè vorrei incoraggiarvi a lasciare una stellina, almeno nel caso il capitolo vi sia piaciuto, siete un po' a leggere la storia e, a parte alcuni, non riesco a capire se vi sta piacendo oppure no e la cosa inizia ad essere un pò demoralizzante.
Quindi, per favore, se il capitolo vi piace, lasciate una stellina o un commento, ve ne sarei immensamente grata, per me è molto importante! Grazie a tutti!
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