Capitolo 6
Con la mia miglior espressione innocente, inizio a fare il verso a Clare sbattendo le ciglia, porto la cannuccia alla bocca bevendo un sorso della mia cola godendomi la sua espressione cambiare.
La osservo passare dal sorpreso, alla rabbia ed all'imbarazzo nel giro di pochi instanti. Il bello è che ancora più in fretta, del suo cambio di espressioni, si gira su se stessa andando via a passo svelto verso il bancone, la guardo sorridendo mentre continuo a bere con calma.
La osservo dire qualcosa a Mason a denti stretti, il mio amico mi guarda un secondo per poi tornare a guardarla e limitarsi ad un'alzata di spalle facendomi scoppiare definitivamente a ridere. Rido così forte ed all'improvviso da attirare l'attenzione un po' di tutti e rischio, quasi, di farmi uscire la coca cola dal naso.
<< Perché sembra che io sia l'unica a non aver capito cosa le hai detto? >> mormora Monica allungandosi sul tavolo appena io riesco a calmarmi un minimo.
<< Molto meglio così, non voglio che tu lo capisca, sei ancora troppo piccola >>
Arrossisco perché effettivamente non avrei dovuto avere un'uscita così allusiva davanti a Monica ma non l'ho fatto apposta. Infatti continuo a bere come se nulla fosse anche se, mi sento particolarmente in imbarazzo.
<< Che noiosi... >> sbuffa e ci guarda corrucciata ancora un po' prima di cedere << Se mi fai passare vado al bagno >> il tono è chiaramente offeso.
Oliver continua a mantenere la sua aria di indifferenza scivolando fuori dal divano e facendola passare, una volta che Monica si è mossa si risiede al suo posto fino a che non vede la nipote sparire dietro la porta del bagno.
<< Cos'era quell'uscita? >>
<< Non so di cosa parli >>
<< Scherzi? Hai presente che al tavolo c'era una ragazzina appena maggiorenne? Non che tu sia molto più grande >>
<< Scusami? >>
<< Quanti anni hai Faith? A guardarti non si direbbe molti più di Monica >>
Quella offesa, ora, sono io. Gli lancio un'occhiataccia prima di rispondergli << Non lo sai che non si chiede mai l'età ad una donna? >>
<< A una donna adulta, una di quelle che è vicina ai quarant'anni e tu, decisamente, non sei il caso quindi rispondimi >>
<< Ti hanno mai detto che sei prepotente? >>
<< A te hanno mai detto che sei irritante? >>
<< Senti da che pulpito arriva la predica! >> ribatto indignata.
<< Hai finito di cambiare discorso? Io aspetto ancora una risposta >>
Mi lascio sfuggire un suono frustrato ed arrabbiato prima di rispondergli << Ho ventitré anni! >>
<< Come pensavo... >>
<< Cinque anni non sono pochi >>
<< Senza dubbio >> non aggiunge altro, ma continua a fissarmi dritto negli occhi innervosendomi.
<< Che c'è? >> sbotto dopo pochi secondi.
<< La pazienza non è una tua virtù >>
<< Temo proprio di no >>
<< Preferirei che, in futuro, non avessi più uscite del genere davanti a Monica, è ancora una bambina >>
<< Per l'amor del cielo, non esagerare, ha diciotto anni, sa cos'è il sesso >>
<< Adesso è affidata a me e preferisco che stia ancora alla larga da certe cose, non saprei bene come aiutarla ad affrontarle e, sinceramente, neanche voglio farlo per il momento >>
<< Se fosse un maschio la incoraggeresti invece, è sempre così, non ho mai compreso perché voi uomini dobbiate fare questo sessismo >>
<< Non è questione di sessismo, è questione di rischio. Per quando non vi piaccia, per le ragazze è sempre più pericoloso che per i ragazzi >>
<< Le cose si fanno in due >>
<< Senza dubbio. In qualunque caso risparmia queste tue forme di gelosie per quando non c'è mia nipote >>
Mi blocco un secondo e lo guardo ad occhi spalancati << Gelosie? Io? Gelosa di te? Hai sbattuto la testa forse? >>
<< Allora come la chiameresti la tua uscita? Che poi, dicevi sul serio? >>
<< Mai possibile che ti interessi sul serio sapere se è vero o no in questo momento? Comunque si! È decisamente vero, non sono una che ama spiattellare stupidaggini in giro. Se desideri, puoi chiedere conferma ad uno qualunque dei miei fratelli, Jay l'ha raccontato quando eravamo tutti insieme >>
<< Però... >> mi interrompe facendomi innervosire ancora di più per l'espressione sorpresa e, oserei dire, compiaciuta.
<< In qualunque caso non sono gelosa di te! Se sono intervenuta è stato per Monica! Non potevi vederla, eri troppo concentrato su miss sbatti le ciglia, ma si stava innervosendo parecchio ed era a disagio. Volevo semplicemente mandare via Clare per tranquillizzare Monica e, come hai potuto vedere, ci sono riuscita perfettamente >> concludo piuttosto soddisfatta di me stessa.
<< Se è davvero così grazie per essere intervenuta. Ma, giusto a titolo di cronaca, se mi avessi dato un minuto in più l'avrei respinta io stesso, non ho bisogno di una donna del genere nella mia vita >>
<< Si, certo. Dite tutti così >> penso di mormorarlo ma, visto lo sguardo che mi rivolge, è evidente che non ho affatto parlato a voce bassa.
<< Lo so che in generale hai ragione, ma tendo ad essere sincero, non mi piace giocare con le persone ed i loro sentimenti. Con il mio lavoro ho visto fin troppe persone ferite a causa delle bugie di quelli a cui erano legati >>
<< Come ti sei rotto il naso? >> la mia domanda non c'entra assolutamente niente, mi rendo conto di aver cambiato l'argomento in maniera totalmente improvvisa ma è da parecchio che voglio chiederlo, non so perché, ma questo mi è sembrato il momento giusto.
Si prende un momento prima di rispondermi << Verso la fine del mio primo anno all'interno delle forze dell'ordine. Con il mio partner dell'epoca abbiamo risposto ad una chiamata, una lite domestica in corso, quando siamo arrivati ed abbiamo bussato la figlia più piccola ha aperto la porta, piangeva e da dentro si sentivano parecchie urla. Mentre io ho pensato a mettere la bambina al sicuro sulla volante il mio partner, dopo aver chiesto l'intervento di un'altra pattuglia, è entrato senza aspettarmi. Quando sono entrato dietro di lui non si capiva più niente, nelle dinamiche ho tirato via un adolescente e la sorella che teneva dietro di sé beccandomi in pieno un cazzotto >>
Rimango spiazzata perché non mi aspettavo una risposta del genere << Che diavolo stava facendo il tuo collega? >> scatto dopo pochi istanti.
<< Dopo aver tolto l'uomo di dosso alla moglie, pensando di averlo messo fuori combattimento, ha iniziato a soccorrerla. Quando, in realtà, realizzando che uno dei figli aveva chiamato la polizia, non ha fatto altro che rialzarsi silenziosamente e rigirarsi contro di loro >>
<< Non ho mai capito come alcune persone possano fare cose del genere, non solo al coniuge ma, soprattutto, ai figli. Il compito di ogni genitore dovrebbe essere quello di proteggere i propri figli, non fagli del male >>
<< Sei cresciuta in una famiglia ed una comunità protetta, la realtà per molti ragazzi è incredibilmente diversa. Casi come questo, o addirittura peggiori, si verificano tutti i giorni, a tutte le ore >> sposta lo sguardo alle mie spalle << cambiamo discorso >>
Non ho neanche bisogno di girarmi per sapere che Monica sta tornando al tavolo, Oliver prende il posto della nipote lasciando che lei si sieda all'estremità del divano.
<< Allora, cosa fate di solito da queste parti la domenica? >> se prima era leggermente offesa adesso sprizza allegria da tutti i pori.
Distrattamente mi chiedo quanto possa essere vera tutta questa felicità che mostra sempre.
<< Noi normalmente siamo tutti a pranzo da mia madre, perché non venite anche voi? >>
<< Saresti la mia salvatrice! Ho già il timore che zio Olly mi farà mangiare hamburger e panini fino a che vivrò con lui >>
<< Ehi! Non è vero >>
<< Come no? E cosa abbiamo fatto oggi? >> lo prende decisamente in giro anche se, evidentemente, un fondo di verità deve esserci.
<< Ma dai! Che delusione, sei il tipico poliziotto che vive di fast food e cibo d'asporto? >>
<< Si può sapere cos'avete da ridire sulla mia dieta? Non credo possiate dire niente sulla mia forma fisica >>
<< Perché vai in palestra e fai esercizio fisico tutti i giorni ma io >> e sottolinea l'io indicandosi con la mano << sono un'adolescente che sta ancora finendo di crescere e svilupparsi, nonché una ragazza per niente incline all'attività fisica! >>
<< Sei il più grande cliscé del mondo, sono alquanto delusa >> ammetto dando manforte a Monica << Davvero, non puoi farla mangiare com'eri abituato a mangiare tu, una volta alla settimana può pure andare bene, ma il resto della settimana deve poter avere un pasto nutriente >>
<< Frutta, verdura ed legumi sono importanti, esattamente quanto le proteine della carne e del pesce >> continua a spiegargli la nipote.
<< E poi anche tu! Guarda che ti avvicini ai trenta, stai decisamente invecchiando, non sei più tanto giovane, il tuo metabolismo inizierà a perdere colpi a brave, ti conviene farti trovare preparato perché, oltre tutto, le tue arterie presto non apprezzeranno più tutto questo cibo pieno di colesterolo >>
<< Ho vent'otto anni, sono giovane! >> ribatte bruscamente.
<< Non apprezzano neanche tutto il sale che c'è nel cibo d'asporto >> concorda con me.
<< Sono circondato >> commenta abbattuto.
<< Direi che ti conviene arrenderti, non so Monica, ma io potrei andare avanti ancora per molto tempo >>
<< Basta, abbiate pietà di me, cercherò una soluzione >>
<< In realtà non ci vuole molto, ho solo bisogno degli strumenti per cucinare. Potrei pensare io alla spesa ed inventarmi qualcosa sia per i pasti >> gli fa presente Monica.
<< Da quando sai cucinare? >> le domanda decisamente sorpreso.
<< Ok, non so proprio cucinare, ma quanto potrà mai essere difficile? >> rido alle parole di Monica alzandomi dal tavolo con il portafoglio in mano, cucinare non è proprio così scontato come crede lei, soprattutto all'inizio.
Appena Mason vede che mi sto avvicinando al bancone finisce di servire un paio di clienti e mi raggiunge con un gran sorriso stampato in faccia.
<< Clare era nera, cosa le hai detto? >>
<< Questo proprio non posso dirtelo >> e faccio spallucce.
Mason guarda oltre la mia spalla << Per tutta la birra dell'universo... Perché tutti quei muscoli non possono essere miei? Con quella bella criniera nera, gli occhi scuri e tutto quel testosterone? >> per concludere emette un sospiro da vero melodrammatico appoggiandosi al bancone.
<< Sei da ricovero, quando stavi con Trey ti lamentavi sempre che non aveva sviluppato neanche un minimo di materia grigia perché troppo impegnato a sviluppare tutti quei muscoli >>
<< Orrore! Non nominarlo neanche il mio ex, era un decerebrato oltre che insensibile. Oliver invece... >> ed ecco che sospira di nuovo.
<< Oliver invece non lo conosci neanche, potrebbe essere anche peggio di Trey >>
Mason si rimette dritto guardandomi come se fossi matta << Sicuramente non lo conoscerò molto ma, siamo sinceri, Oliver decisamente non è stupido e neanche un insensibile, è riuscito a dimostrarmelo in quei pochi minuti di conversazione >> abbassa la voce << e me lo sta dimostrando anche ora >>
<< Cosa stai facendo? >> sobbalzo per la sorpresa.
<< Pago il conto >> rispondo scuotendo il portafoglio che ho in mano.
<< Faith. Vuoi farmi arrabbiare? >>
<< Prego? >>
<< Tornatene al tavolo e metti via quel portafoglio, non so come si comportano gli uomini con cui vai a mangiare fuori ma di certo non pagherai quando ci sono io >>
<< Cosa? Al massimo paghi la tua parte e quella di Monica, di certo non la mia, sono una donna adulta con un lavoro e questo non era un appuntamento >> mi afferra per un braccio e mi allontana dal bancone prendendo con delicatezza ma con fermezza e forza allo stesso tempo << Olver! No! Mason ho detto che pago io la mia parte >> strepito quando lo vedo allungare un paio di banconote al mio amico.
<< Smettila di pestare i piedi a terra e vedi di ringraziarlo >> Mason, anche se mi rimprovera, è palesemente divertito.
Rilascio diversi suoni disarticolati mentre raggiungo Monica che è, anche lei, divertita dalla questione. Aspettiamo insieme Oliver che, appena torna da noi ci indica l'uscita del locale. Camminiamo fuori in silenzio, Mason mi urla un saluto ma, senza farmi vedere da Monica, non mi giro neanche, mi limito ad alzargli il dito medio in risposta facendolo scoppiare a ridere sonoramente. Oliver al contrario di Monica mi deve aver visto perché scuote la testa sorridendo.
<< Ah! Domani alle dodici e mezzo a casa di mia madre ok? >> mi ricordo all'improvviso. Prima mi sono distratta con il discorso cibo e non gli avevo più detto l'orario.
<< Certo, dobbiamo portare qualcosa? >> mi chiede Monica preoccupata.
<< No tesoro, non dovete portare niente oltre a voi stessi >>
<< Perfetto! Allora buona notte Faith! Ci vediamo domani >> mi saluta abbracciandomi per poi saltellare via.
<< Vuoi che ti accompagniamo a casa? >> mi giro a guardare Oliver che sembra particolarmente combattuto.
<< Non c'è bisogno, casa mia è qua dietro ed io ho la macchina proprio qui >> ed effettivamente è proprio accanto a noi.
<< Bene. Magari fammi uno squillo quando entri a casa così posso stare tranquillo >>
<< Sono tornata a casa da sola parecchie volte, non c'è bisogno che ti preoccupi, da queste parti non succede mai niente >>
<< Sarei comunque più tranquillo se potessi farmi uno squillo >>
<< Va bene >> non insisto oltre.
<< Allora buona notte >>
<< Notte >>
Li guardo un secondo prima di muovermi, silenziosamente arrivo vicino ad Oliver, gli afferro il braccio e lui si blocca immediatamente, lascia che sua nipote si allontani ancora un po' da noi per poi inclinare la testa, come a chiedermi cosa c'è.
<< Grazie >> il mio è solo un mormorio.
<< Da parte mia era il minimo, non solo per quanto aiuto hai dato a mia nipote, ma anche perchè è mia abitudine non far pagare la donna che viene a mangiare con me, non importa se non era un appuntamento. Quindi non ringraziarmi, l'avrei fatto in qualunque caso >> riprende a camminare << Ricordati dello squillo! >>
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