Capitolo 4
Siamo arrivate al centro commerciale alle nove e mezza, per ora siamo già state in due negozi di abbigliamento in cui le abbiamo comprato diverse cose, mamma non ha voluto sentir ragioni, anche se con un sacco di proteste da parte di Monica, le ha pagato tutto.
Sono le dieci e quaranta quando decido di separarmi da loro, eravamo davanti ad un negozio di scarpe << Mi son ricordata di un servizio urgente, è una cosa da poco, voi pensate alle scarpe intanto ok? >>
Così, loro sono entrate nel negozio, io invece sono corsa via entrando nel primo negozio di telefonia che ho trovato, prima di uscire di casa mi son ricordata di recuperare il vecchio Iphone di Clayton. Mio fratello è un appassionato di tecnologia, diciamo che i suoi telefoni non durano molto, non perché li rompa, ma perché li cambia con una frequenza allucinante. La maggior parte delle volte riesce a fare scambi quindi si ritrova a sostituire il telefono a costo zero con uno nuovo, tre volte però non trovando nessuno interessato al cellulare del momento o l'ha regalato ad uno di noi oppure l'ha lasciato in caso di emergenza e questa è decisamente un'emergenza.
Mi ci vuole una mezz'ora però, alla fine, riesco ad uscire dal negozio con una sim nuova ed attiva nel telefono, mentre cammino per tornare da Monica e mamma, inserisco tutti i nostri numeri e quello di suo zio al quale, con il mio cellulare, mando un messaggio molto conciso con il nuovo numero di Monica.
<< Faith! Stavo giusto per chiamarti, abbiamo appena finito >> afferma mamma quando ci incrociamo proprio fuori dal negozio.
Sorrido allungando il vecchio Iphone a Monica << Per te, la sim è già attiva, ti ho memorizzato tutti i nostri numeri ed ho appena avvertito tuo zio con un sms >>
<< Non posso, questo è davvero troppo, mi avete già pagato i vestiti e le scarpe... >> cerca di respingere la mia mano con il telefono e credo di vedere una punta di panico nei suoi occhi oltre all'imbarazzo.
<< Monica, l'Iphone non è nuovo, è il vecchio telefono di mio fratello, non lo usa nessuno quindi smettila, non c'è bisogno che tu ti faccia tutti questi problemi, ok? >> mi rendo conto che forse la stiamo mettendo in difficoltà, ma vogliamo soltanto aiutarla come possiamo.
<< Ma non... >> prova a protestare nuovamente ma, l'Iphone, inizia a squillare.
Guardo lo schermo << Rispondi, è tuo zio >> la esorto mettendo fine alla discussione.
Con un sospiro Monica si limita a rispondere, guardo mamma che mi sorride << Che c'è? >>
<< Niente, sono solo molto fiera della donna che stai diventando >> in imbarazzo distolgo lo sguardo << Adesso devi solo muoverti a trovare un fidanzato! Voglio un sacco di nipotini >>
<< Mamma! Possibile che tu lo dica sempre e solo a me? >>
<< No, ho perso il conto delle volte in cui l'ho detto anche ad Andrew ed i gemelli. Oddio, a Clay effettivamente non l'ho mai detto, anche se dovrei iniziare a fargli presente che anche lui è il caso si impegni un po' di più. Insomma, hanno avuto Max molto presto ma adesso è il caso che si diano da fare >>
<< Sei impossibile, non posso crederci, ma se nessuno di noi ha una relazione stabile come puoi anche solo pensare di farci discorsi del genere? >>
<< Che c'è? Mi manca avere ragazzini strillanti a giro per casa, devo ricordarti che ne ho avuti sei? Come minimo mi aspetto almeno sei nipoti >>
<< Per l'amor del cielo, perché mi metto a fare queste discussioni con te, tanto non mi ascolti >>
<< Quando arriverai alla mia età capirai. Piuttosto, ti spiace se lascio a te la parte della biancheria intima? Credo che Monica si sentirebbe meno in imbarazzo con te >>
<< Certo, lo sai che io ho una passione per i negozi di biancheria >> esclamo contenta.
<< Si, lo so. Ne approfitto per andare ad informarmi su una cosa >>
<< Cosa? >>
<< Te ne parlerò, ogni cosa a tempo debito. Ci vediamo alla macchina >>
<< D'accordo >> mi giro a guardare Monica e solo allora mi rendo conto che ha finito di parlare al telefono.
<< Pronta per andare? >> quando annuisce la prendo a braccetto ed entriamo in negozio << Sappi che non sarai l'unica a comprare qualcosa >> le sussurro in modo complice facendola ridere.
<< Forse dovremmo fare acquisti solo per te qui dentro, io potrei andare anche in un negozio con sai, la biancheria di cotone, senza troppi fronzoli >>
<< Oh non credo proprio, hai diciotto anni, è arrivata l'ora anche per te di avere biancheria da adulti >> fermo una signorina spiegandole cosa cerchiamo, iniziamo con Monica visto che dovrà anche provare.
Sommersa dalla biancheria e più rossa che mai, dopo averle assicurato che l'avrei raggiunta in fretta, lascio Monica avviarsi al camerino. Nel giro di pochi minuti indico alla signorina tutto ciò che vorrei e le taglie, sapendo che mi metterà tutto in cassa, mi avvio da Monica per controllare come va.
<< Ehi! Come va li dentro? >>
<< Bene... >> il tono è insicuro.
<< Ma? >>
<< Non lo so, è il terzo che provo ma non lo so >> sembra un animale in agonia.
<< Posso entrare? >>
<< Si, ti prego! >> ridendo entro nel camerino, cercando di aprire il meno possibile anche se fuori non c'è nessuno.
<< Allora, qual è il problema? >> la guardo e non mi sembra che la signorina abbia sbagliato la taglia.
<< Come ti sembra? Va bene? Io non lo so, diciamo che sono abituata a tipologie di reggiseni diversi, sai no? Coppa rigida e di cotone, lisci, normali >>
Rido per l'espressione imbarazzata e confusa che ha assunto << Non hai mai comprato biancheria da sola? >>
<< Sinceramente? No. Me l'ha comprata sempre mamma e non vorrei sbagliare facendoti comprare qualcosa che poi non va bene >> la sua sincerità è disarmante.
<< Ok, la taglia è quella giusta, la domanda è se ti piace oppure no, se ti ci senti comoda e poi... Cavolo ragazza, sono davvero grosse! >> esclamo scoppiando a ridere per allentare la tensione e ci riesco.
<< Ti prego, non prendermi in giro anche tu! Ci pensano già i miei compagini di scuola >>
<< Prenderti in giro? Ma quando mai! Quando andavo al liceo ho ricevuto un sacco di battutine per il fatto che non sono molto prosperosa >>
<< Credimi, farei a cambio molto volentieri >>
<< Non dire idiozie, tra un paio d'anni non sarai più d'accordo con quel che hai appena detto >> mi guarda con scetticismo << Credimi, è così >>
Si guarda di nuovo allo specchio ed io attendo una sua decisione << Forse mi piacciono di più quello color carne e quello blu >>
Sorrido entusiasta << Bene, allora quello rosso e quello nero li posiamo. Che ne dici di provare anche il bianco, il nero ed il grigio? >>
<< Ok >> prendo i due da posare ed esco.
Cerco nuovamente la signorina, le restituisco i due reggiseni scartati e le chiedo due paia di mutande coordinate con ogni reggiseno, le dico però di tirare fuori tutti i vari modelli in modo tale che Monica possa scegliere il taglio che preferisce.
Con mia grande gioia son riuscita a convincere Monica a prendere anche gli altri tre modelli che aveva provato, la scelta della parte inferiore è stata piuttosto esilarante, alla fine non ha preso solo semplici slip e culottes ma proverà anche due brasiliane. Insomma, il sacchetto con cui usciamo dal negozio è tutto tranne che di una misura indifferente, è propriamente enorme.
È possibile legare con una persona in così poco tempo? Per me si, sono sempre stata una di quelle che tendono a seguire l'istinto e, a pelle, sento di aver già creato un rapporto particolare con Monica.
Quando siamo tornati a casa mi son dovuta mettere a lavoro, giusto per controllare che tutto sia in ordine, Monica invece ha iniziato ad aiutare mamma in tutto quello che ha fatto, stendere i panni, fare due lavatrici veloci con il vestiario appena comprato, svuotare la lavastoviglie e così via.
È quasi ora di pranzo quando il telefono di Monica suona << Zio! Sei arrivato? >> ed esce dalla stanza.
<< Mica sta partendo per un altro pianeta. Non c'è bisogno che ti rabbui così, ricordi? Il liceo che frequenterà è in questa città ed il tuo appartamento è proprio li vicino >>
<< Hai ragione, lo so. Però... è così strano >>
<< No, non lo è. Ti trovi molto bene con lei e tu ti affezioni molto alle persone, sembra quasi la sorellina che hai sempre voluto >> la guardo sorpresa << Non ricordi? Hai asfissiato me e tuo padre con la storia che volevi una sorellina, quando ti sei rassegnata avevi otto anni >>
<< Davvero? Non me lo ricordo >>
<< Io lo ricordo ed anche Drew, era davvero terrorizzato dall'idea che ti accontentassimo >>
<< Perché? >> se prima ero sorpresa adesso ero davvero basita.
<< E te lo chiedi? Tuo fratello è sempre stato iperprotettivo con te, immagina se avesse avuto un'altra sorellina, sarebbe impazzito tra l'ansia e la preoccupazione! >> e ride.
<< Effettivamente... >> non posso fare a meno di ridere anch'io ricordando Drew durante i miei primi anni di liceo.
<< Mio zio ha detto che è appena arrivato in città, cinque minuti e sarà qui >>
<< Giusto in tempo per il pranzo! Forza Faith, togliti dal tavolo, dobbiamo apparecchiare >>
<< Cosa... ? >> ha già preso il mio computer e tutta la mia roba appoggiandola sul mobile dietro di me << Ma prego, fai come se io non ci fossi >>
<< La tua ironia è davvero fiacca oggi >> controbatte mamma tornando con la tovaglia << Mettila mentre vado a prendere il resto delle stoviglie >>
E come ogni volta, mi limito ad eseguire gli ordini, Monica mi aiuta risistemando gli angoli dalla sua parte del tavolo e disponendo le stoviglie che mamma poggia sul tavolo prima di tornarsene in cucina.
Cinque minuti dopo sentiamo una macchina avvicinarsi, guardo l'orologio sorpresa del fatto che sia stato così preciso. Monica finisce di sistemare le ultime posate per poi correre dietro mamma che si è già avviata alla porta, mi affaccio anch'io al corridoio, non fanno a tempo ad arrivare che il campanello suona, un secondo dopo mamma spalanca l'uscio.
<< Zio! >> Monica si butta tra le sue braccia.
<< Monica, bambina ero così preoccupato >> la voce dell'uomo è molto più tranquilla rispetto a quando l'ho sentito stamattina al telefono.
Con mamma e Monica davanti non riesco a vederlo, ma non mi interessa minimamente, è stato antipatico e sgarbato stamani, insomma, ancora non lo conosco e già mi sta antipatico. Però sono felice per Monica che sembra davvero contentissima di vederlo, sono anche rassicurata dal fatto che fosse così preoccupato per lei, vuol dire che si prenderà cura di sua nipote e, alla fine, questo è quel che importa davvero.
Angolo autrice:
Buona sera a tutti! Come state oggi? Eccomi ancora una volta con un nuovo capitolo, spero vi sia piaciuto e...
A domani per un nuovo capitolo ;-)
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