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Capitolo 33 (parte 2)


Angolo autrice:

Vi aspetto a fine capitolo per un'altro piccolo avviso.

Grazie a:

MartinaLoreto, betta94, assa2003, _lelle2004_, giojamo11, GaiaBarbello, fede5494, AnnaDelGrosso, Monicalovito3, Wonderwall44, CarmelaM4, mareciapet, SilviaSimbula, MartinaRoccanello4, angy_897, angelacopes73, MaricicaVallasca, Laspirantescrittrice e MeloniValeria


Ieri sera, quando siamo arrivati a casa, Monica era già andata a letto, come da lei preannunciato quindi, non si era resa conto del fatto che fossi tornata con Oliver.

Svegliarsi la questa mattina nel letto con Oliver è incredibile, non voglio più alzarmi, si sta così bene nel nostro tepore visto che, comunque, è estate e quindi abbiamo scostato tutte le coperte altrimenti avremmo avuto caldo.

Sono in dormi veglia quando sento Oliver muoversi, questa notte è stato abbastanza surreale, io sono abituata a dormire sul fianco e, normalmente, quando mi addormento in un punto, anche quando mi sveglio sono nella stessa posizione. Lui invece, come mi aveva già detto dorme soltanto con un paio di pantaloncini, niente maglietta per la mia gioia.

Il punto però è che, a quanto pare, dorme a pancia in su, ma si muove in continuazione, piega una gamba, poi la distende, piega l'altra gamba, poi distende di nuovo anche quella, un braccio sotto la testa poi l'altro sugli occhi e tutto così, un continuo.

Me ne sono resa conto solo adesso visto che quando mi addormento poi non sento più nulla ma, durante il dormi veglia riesco a registrare diverse informazioni, come il fatto che qualcuno, suppongo Monica, è in bagno ed ha appena scaricato lo sciacquone.

Oliver si muove di nuovo e questa volta deve essersi svegliato perché si mette anche lui su un fianco. Ho la conferma dei miei sospetti quando mi accarezza una spalla.

<< Faith... ? >>

<< Buongiorno >> mormoro subito in risposta allungandomi ed abbracciandogli il busto.

<< Giorno... >> mi risponde anche lui.

Senza che neanche io apra gli occhi iniziamo a farci trasportare da un bacio lento e pigro ma incredibilmente caldo, non solo per la temperatura estiva, ma per il nostro trasporto.

<< Zio Olly! Farai tardi in centrale! Forza alzati se non vuoi che applichi i metodi della mamma >> sobbalzo quando sento Monica bussare sbattendo tutta la mano sulla porta ed urlando dall'altra parte della porta.

<< Non potrai più farlo bambina, ho imparato la lezione ed ho chiuso la porta a chiave >> la sfotte lui mentre io gli lancio un'occhiataccia.

A quel punto realizzo che mi sono, letteralmente, sdraiata su di lui che sorride come un bambino davanti ad un enorme pacco regalo. Monica prova ad entrare ma, come detto da Oliver, non riesce visto che la porta è chiusa.

<< Quel sarebbe il metodo di sua madre? >> bisbiglio.

<< Una secchiata d'acqua con tanti pezzettini di carta... >> sgrano gli occhi incredula << Ti assicuro che non è affatto piacevole doverseli staccare senza intasare lo scarico della doccia, ci vuole una vita >>

<< Non ci credo, l'ha fatto sul serio? >>

<< Lo scorso mese. È stato orribile dover pulire le lenzuola >>

Mi viene da ridere ma mi trattengo visto che, a quanto pare, Monica è tornata all'attacco ed anche lei è particolarmente preparata a quanto pare.

<< Spero tu sia presentabile >> mentre lo dice sento la serratura scattare << Perché sto entrando! >>

Mi ributto a pesce dalla mia parte del letto provocando l'esplosione della risata di Oliver. Monica spalanca la porta con un cipiglio arrabbiato che, diventa confuso, non appena mi inquadra nel letto con suo zio.

Non ce ci sia niente di male, lui sarà anche mezzo nudo visto che non ha la maglietta, ma io indosso il mio pigiama per intero, ci sono sia i pantaloncini che il top a giro maniche, per la precisione è lo stesso modello di pigiama che ho usato quando sono rimasta a dormire qui dopo il mio attacco di panico.

<< Faith! >>

<< Buongiorno... >> mormoro facendole ciao ciao con la mano e sorridendole.

<< Ma che... Oh mio dio! Voi due avete... cioè stavate... Oddio! >> mentre strepita tutta una serie di cose senza senso arrossisce.

<< Tecnicamente stavamo ed abbiamo soltanto dormito quindi ferma quel cervellino pervertito che ti ritrovi, in questa casa nessuno ha fatto nient'altro che dormire e, sono sorpreso della tua immaginazione alquanto libertina >> puntualizza Oliver beccandosi uno schiaffetto sul braccio dalla sottoscritta visto che, sta palesemente prendendo in giro la nipote.

<< E smettila >> lo riprendo scendendo dal letto << La stai mettendo in difficoltà oltre che in imbarazzo >> raggiungo Monica << Buongiorno tesoro, hai dormito bene? >> le chiedo cambiando soggetto ed argomento.

<< Si... >>

<< Bene. Ti preparo la colazione mentre ti prepari per andare alla lezione? Così fai con calma >> propongo accarezzandole il braccio per aiutarla a tranquillizzarsi.

<< Grazie! >> esclama scappando via.

<< Sei davvero pessimo, se fai così non vorrà e non resterà a vivere con noi in casa >> gli faccio presente lanciandogli un'occhiata da sopra la spalla.

<< Esagerata, non ho detto niente di che, vedrai che si abituerà in fretta e poi... Aspetta che realizzi che resterai a vivere nella sua stessa casa e vedrai uno scoppio di felicità >> ribatte Oliver mettendosi a sedere sul letto.

<< Forza, alzati anche tu che preparo la colazione >>

Senza attendere oltre vado in cucina, apro il frigo e prendo il necessario per le uova alla benedict. Oliver fa come gli ho detto, si alza e mi raggiunge in cucina iniziando subito ad apparecchiare, quando mi si avvicina abbracciandomi da dietro ed appoggiando il mento sulla mia testa mi accorgo che si è messo una maglia.

Come previsto ma Oliver, ad un certo punto Monica ha lanciato un urlo da camera sua per poi precipitarsi in cucina << Faith! Ma tu hai dormito qua! >>

<< Dai il ben venuto alla nuova abitante di questa casa >> Oliver la informa con tranquillità lasciandomi andare visto che, due secondi dopo, vengo investita, o meglio dire placcata, da Monica che continua ad urlarmi di gioia in un orecchio.

Alla fine è stato Oliver a finire di preparare la colazione, sotto le insistenze di Monica abbiamo anche dovuto mangiare velocemente per poi prepararci ancora più in fretta. Ora capisco perché Oliver la chiama scherzosamente generalessa. Quando ci si mette, Monica, da ordini come una matta incalzando chiunque perché si muova più in fretta come dice lei.

Una volta pronti, mi hanno lasciato a casa così che potessi prendere la mia macchina visto che poi sarei andata io a prendere Monica alla fine della sua lezione mentre, Oliver, sarebbe andato a lavoro.

Invece di andarmene in ufficio, vado da mamma dove, ormai, dovrebbero esserci anche i miei fratelli visto che ho mandato loro un messaggio dicendo che ci vedevamo lì ed infatti, quando arrivo ci sono tutte le loro macchine parcheggiate.

<< Buongiorno famiglia! >> urlo entrando.

<< Ehi! >> << Che succede? >> << Buongiorno >> << Allora? >>

È difficile distinguere chi ha detto cosa visto che parlano tutti contemporaneamente ma, di certo, hanno parlato solo i miei fratelli, mamma si è limitata a sorridermi.

<< Ragazzi sappiate che dobbiamo fare un trasloco >> inizio senza specificare che il trasloco è il mio.

<< Un trasloco? >> << E perché? >> le domande arrivano, rispettivamente, da Clay ed Edward.

<< Vado a vivere da Oliver e Monica quindi avrò bisogno di aiuto con tutta la roba che possiedo >> sgancio la bomba con grande non curanza << Non so ancora che fine faranno i miei mobili ma a questo penseremo poi >>

<< Aspetta >> << Frena! >>

<< Oh che bello! Non sai da quanto aspettavo questo momento >> mamma, finalmente, interviene venendomi in contro ed abbracciandomi tutta felice << Andate solo a convivere? Aspetta, ti ha chiesto di sposarlo? >>

Andrew quasi si strozza con il caffè che stava bevendo << Calma eh! Niente matrimonio, non ancora per lo meno, è troppo presto! >> esclama tossendo.

<< Vedi di darti una calmata tu e non soffocarti. Mamma non mi ha chiesto di sposarlo, è troppo presto >>

<< Esatto, questa mi sembra un'ottima risposta. Già andare a convivere mi sembra un passo abbastanza importante, ora non esageriamo altrimenti rischio di non arrivare ai trent'anni >> continua a sostenere Drew.

<< Smettila di dire sciocchezze tu >> lo zittisco.

A quel punto iniziamo a decidere come dividere i compiti, i ragazzi si dilungano in diversi consigli per il trasloco, mamma invece mi offre lo spazio nel suo garage per tutti i mobili che voglio conservare e, per quelli che non terrò, se lì prenderanno i miei fratelli o lì daremo a qualcuno che ne ha bisogno.

È così che passiamo la settimana dopo, a preparare scatoloni, decidere che fine far fare ai mobili e a fare pulizia di un po' di cose inutili o che sono doppioni come le stoviglie per la cucina, ovviamente teniamo il servizio migliore.

Più che altro siamo io e Monica a fare tutti gli scatoloni, i ragazzi ed Oliver pensano a fare carichi di scatoloni con le loro macchine ed a smistare le cose un po' nel garage di mamma, un po' si portano via quel che vogliono, altre cose le portano direttamente a chi servono e, la maggior parte delle cose, a casa di Oliver e Monica o meglio, a casa nostra.

Fa ancora abbastanza strano pensare che adesso sarà anche casa mia però è bello. Considerando che ci abbiamo lavorato tutto il giorno, tutti i giorni per quasi una settimana, siamo stati davvero bravi.

Non credevo fosse possibile ma, ogni volta che pensavo che la roba fosse quasi finita ecco che ne spuntava ancora una vagonata cosa, mi sono appuntata mentalmente che la devo smettere di conservare qualunque cosa.

E, con la fine del trasloco, arriva anche il giorno dell'esame di guida di Monica, è molto agitata, lo è così tanto che non ha voluto essere accompagnata. Ho faticato parecchio per farla lasciare andare in bicicletta, Oliver non voleva sentire ragione, ancora un po' e ci mettevamo a litigare ma, alla fine, sono riuscita a spuntarla quindi, Monica, è appena uscita di casa.

<< Una pessima idea, davvero una pessima idea >> Oliver, seduto sul divano a braccia incrociate, continua a ripeterlo da quando Monica ha aperto la porta.

<< Non credo proprio. Starò in pensiero fino a quando non sarà tornata a casa ed è tutta colpa tua sappilo >>

<< Bhè suppongo che sarà meglio distrarti fino ad allora... >> mormoro.

<< Buona fortuna, niente riuscirà a distrarmi dalla preoccupazione per mia nipote in sella a quel maledetto trabiccolo. Ti ho mai detto che odio le biciclette? >> sbotta mentre mi siedo in braccio a lui ma, questa volta, non uso la solita posizione. Oliver sembra un attimo spaesato << Ok... Che stai facendo? >>

<< Te l'ho detto, ti distraggo fino a quando non torna Monica >> affermo iniziando a baciarlo con trasporto.

Ci mette diversi secondi a collegare ogni cosa, capire cosa sto facendo e cosa faremo è una deduzione abbastanza semplice visto il contesto in cui ci troviamo. Siamo a casa da soli ma, soprattutto, siamo certi che Monica non rientrerà a casa prima di un paio d'ore visto che è la seconda ad avere l'esame e si è avviata per poter assistere all'esame del ragazzo prima di lei.

<< Mmm... Ok, mi sbagliavo, riesci a distrarmi benissimo >> mormora tra un bacio e l'altro mentre mi afferra le gambe e si alza dal divano.

<< Che ti dicevo? >>

<< Come vuoi, hai ragione tu, hai sempre ragione tu, adesso voglio solo a raggiungere il letto il più in fretta possibile >> esclama facendomi ridere.



Angolo autrice:

Lo so che, vedendo che il capitolo è concluso molte di voi saranno deluse, al momento, soprattutto sapendo che, domani, posterò l'epilogo è solo che, volevo mantenere la storia leggibile per chiunque. È qualcosa a cui tengo molto visto che, giustamente, ci sono diverse fasce d'età che leggono ed io preferisco mantenere questa storia aperta a chiunque abbia voglia di leggerla e non limitandola a "soli adulti" a causa di un unico capitolo.                                           Quindi, diciamo che, questo capitolo con la conclusione non censurata di questo capitolo la posterò domani, dopo che avrò aperto un'altro "libro" che utilizzerò anche per i sequel di questa storia.                                                                                                                                                                               Grazie per l'attenzione ma, sopratutto, grazie per la pazienza.

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