Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Capitolo 2 (parte 2)



Lascio che Monica vada avanti mentre, i gemelli, le fanno qualche domanda.

Andrew mi si affianca chiedendomi subito << I suoi? >>

<< Sono morti >> mi giro, ci guardiamo un attimo << Ecco perché dobbiamo assolutamente recuperare tutto ciò che possiamo prima che arrivino gli sciacalli, non è giusto che alla sua età abbia già perso tanto >>

Drew torna a guardarla << Lo faremo senza dubbio >> afferma allungando il passo.

Con i guanti da lavoro, i ragazzi iniziano a scavare dove c'era la casa di Monica, lei resta in dietro con me per evitare che si faccia male con i detriti ed i vetri. Normalmente darei una mano anch'io ma in questo caso preferisco restare da parte così da riuscire a tenerla d'occhio.

Appena abbiamo iniziato a trovare qualcosa, siamo andate alla macchina a recuperare due grossi contenitori di plastica che Andrew tiene sempre per le emergenze. Sono quei classici scatoloni di plastica dell'Ikea, dove le persone conservano di tutto, negli anni è tornato molto utile ai ragazzi, in alcune demolizioni sono riusciti a salvare diverso materiale che raggruppavano lì dentro.

Ogni volta che riusciamo a trovare qualcosa d'intatto gli occhi di Monica brillano per la felicità e la capisco, ormai credeva di aver perso tutto ciò che apparteneva ai suoi genitori. È facile dire che le cose materiali non sono importanti, la verità è che quando perdi una persona cara, a maggior ragione entrambi i genitori alla sua giovane età, avere qualcosa che gli apparteneva in un certo qual modo ti aiuta.

Riescono a recuperare il porta gioie di sua madre con all'interno tutti i loro gioielli, tre album fotografici anche se un po' rovinati, diversi oggetti di argenteria, tovaglie, lenzuola, il suo portafoglio con tutti i documenti, diversi libri di lettura, libri di scuola che hanno bisogno di essere scocciati ma che sono ancora abbastanza intatti, l'astuccio con tutte le sue penne, pochissimi vestiti tra cui una giacca, una borsa, un paio di sciarpe ed un paio di infradito, l'orologio da taschino di suo padre e una medaglia al valore.

Trovando quella medaglia abbiamo scoperto che il padre di Monica era un ex ufficiale della marina. Sarei una bugiarda se non ammettessi di aver perso un battito quando ci ha detto che è morto in servizio, il mio pensiero è corso subito a Nathan, come sono sicura sia stato il pensiero anche di tutti i miei fratelli. Nessuno ne fa parola, solo Drew la ringrazia per il servizio svolto dal padre.

Alla fine troviamo anche diverse cose per la casa, come qualche addobbo natalizio, tra cui le sue palline preferite, molte delle preferite della madre ed il puntale, vale a dire la stella, che aveva comprato suo padre e diverse pentole.

<< Non so davvero come ringraziarvi per il vostro aiuto, senza di voi non avrei mai potuto recuperare niente >> Monica ci ringrazia per la milionesima volta ed anche se, sicuramente, sono stanchi, i ragazzi continuano a sorriderle e a dirle di non preoccuparsi.

Sono certa che Andrew abbia fatto passa parola con i gemelli e, sentendo la storia di Monica, abbiamo scavato con rinnovata forza. Le ore di luce a nostra disposizione erano molto poche e tutti sapevamo benissimo che, una volta calato il sole continuare le ricerche non è molto sicuro e, purtroppo, gli sciacalli arrivano durante la notte, alle ore più improbabili per prendere tutto ciò che trovano.

<< Dove starai questa notte? >> le chiedo temendo già la risposta.

<< Suppongo alle tendopoli >>

<< Supponi? >> è Clay quello sorpreso e, dalla sua espressione, è anche il più preoccupato di tutti.

<< Non hanno ancora smistato nessuno, dicono che lo faranno dopo cena, quando avranno finito di sistemare i posti letto >> spiega come se nulla fosse.

<< Questa sistemazione non mi piace molto per una ragazza di appena diciotto anni da sola >> Edward esprime il pensiero che credo proprio sia comune a tutti noi.

<< Va bene così, poteva anche andarmi peggio >>

<< Perché non vieni a casa con me? Potremmo provare a chiamare di nuovo tuo zio così da informarlo, dargli il mio numero ed il mio indirizzo di casa >> propongo speranzosa.

<< Davvero, non voglio crearvi altro disturbo >> insiste << E poi sono affidata alla mia vicina di casa, mio zio sa che sono con lei >>

<< Alla tua vicina, che fino ad ora è stata troppo impegnata per rendersi conto che la ragazza di cui doveva prendersi cura è sparita tutto il pomeriggio... >> le faccio notare.

<< Ha tre bambini di cui occuparsi ed anche lei è preoccupata per la situazione. Va bene così, davvero, sono in grado di badare a me stessa >>

<< Continua a non piacermi l'idea di lasciarti qui da sola >> afferma Clay.

<< Infatti non la lasceremo qui da sola, se non c'è altra soluzione resterò io qui con lei >> asserisce alla fine Andrew.

<< Cosa? No, non ce n'è bisogno davvero, vi ho creato già molto disturbo così >> per sottolineare la cosa fa segno anche le mani in direzione delle sue cose.

<< Puoi scegliere, o avvertiamo il sindaco e la tua vicina lasciandole tutti i nostri recapiti sia telefonici che di casa, oltre a chiamare tuo zio, oppure resto qui con te. A te la scelta >> Drew assume quel suo sguardo al quale è impossibile ribattere incrociando le braccia al petto aspettando una risposta.

Monica ci mette poco a capire che non ha altre scelte, non la lasceremo così, è troppo giovane per affrontare tutto da sola. La guardo pensarci su, si mordicchia un'unghia guardando, da dietro la frangetta, a testa bassa Drew che si limita a guardarla come per sottolineare il fatto che sta attendendo la sua decisione.

<< Mi presteresti il cellulare? >> sorridendo vittoriosa le passo immediatamente il telefono << Grazie >>

Andrew e Jay afferrano gli scatoloni e ci avviamo alla ricerca del sindaco mentre Monica fa partire la telefonata, trova ancora una volta la segreteria telefonica.

<< Scriviamogli un messaggio >> afferrando il telefono dalle sue mani inizio a scrivere l'indirizzo di casa di mia madre, il mio e l'indirizzo ufficiale dell'impresa di famiglia così che possa trovarci in qualunque caso, inoltre, allego il numero di cellulare di tutti i miei fratelli, di casa e del cellulare di mamma << Ecco, in questo modo non c'è il verso che non ti possa contattare e trovare una volta che tornerà raggiungibile >> le passo il telefono così che possa inviarglielo.

Troviamo il sindaco che, un po' confuso, prende atto del fatto che Monica verrà con noi, non capisce che lo facciamo in modo da poter far stare tranquilla la ragazza, è giovane e siamo comunque degli sconosciuti. Vedendo che il sindaco ci conosce, si fida di noi e è al corrente dei suoi spostamenti, dovrebbe darle qualche sicurezza in più, soprattutto dopo il messaggio allo zio, che le ho fatto spedire sia via sms che via whatsapp così che possa essere certa che lui lo riceva, e dopo aver avvertito la vicina di casa lasciando anche a lei tutti i nostri recapiti torniamo alle macchine.

Sistemiamo ed assicuriamo i due scatoloni al pick up di Drew.

<< Io ed Ed accompagniamo prima Clay a casa, poi veniamo da mamma, ci vediamo là? >> Drew si limita ad annuirgli in risposta, apre lo sportello dietro per Booby che salta sul sedile posteriore.

<< Preferisci stare davanti? >> le chiedo non sapendo bene se le piacciono i cani o no.

<< No no, grazie >> mi sorride e si accomoda dietro con Booby chiudendo lo sportello della macchina.

<< Ci penso io ad avvertire mamma che stiamo arrivando >> a parlare è Jay e lo dice abbastanza piano perché Monica non lo senta e non si senta ancora più in difficoltà.

Ci dividiamo, io e Drew ci sistemiamo in macchina e partiamo in direzione di casa. Booby sbadiglia poggiando il muso sulle gambe di Monica che sorride ed inizia a coccolarlo.

<< Lo sai di essere davvero bellissimo vero? >> glielo mormora con un tono di voce leggermente diverso, un po' più infantile.

Scoppio a ridere perché la capisco benissimo, anch'io non riesco a trattenermi quelle poche volte in cui coccolo Bobby gli parlo in maniera diversa.

<< Credimi, quel ruffiano sa benissimo di essere una graziosa palla di pelo >> le assicuro, ripenso a tutte le volte in cui è riuscito a sgraffignare del cibo in più o a salvarsi da sgridate epiche da parte di mamma con quel musetto << Possiamo fermarci un secondo al mio appartamento? Devo prendere un paio di cose >>

<< Ok >>

Passiamo il resto del viaggio in silenzio tranquillo, non uno di quelli tesi o imbarazzati in cui non si sa bene se parlare oppure no. In poco tempo Drew accosta al marciapiede del mio appartamento, senza dire niente scendo dalla macchina, Monica si è assopita nel viaggio, doveva essere molto stanca.

Entro in casa lasciando la borsa all'ingresso, vado nella mia camera, prendo un borsone dal mio armadio, prendo un paio di pigiami, diversa biancheria nuova e qualche cambio, dal bagno prendo uno spazzolino nuovo e gli assorbenti.

Richiudo tutto, corro all'ingresso, afferro la mia borsa, chiudo casa e mi avvio nuovamente alla macchina di mio fratello che mi aspetta esattamente nella stessa posizione in cui l'ho lasciato. Un braccio appoggiato al finestrino con la mano che gli sorregge la testa, sguardo un po' corrucciato puntato verso la strada e l'altra mano ancora attaccata al volante.

Entro piano, stando sempre attenta a non svegliare ancora Monica, e ci muoviamo subito nella direzione di casa di mamma. Ormai sono quasi le nove, fuori è abbastanza buio, in pochi minuti ci inoltriamo nella proprietà di famiglia, percorriamo il sentiero che conduce giusto al centro degli ettari di mamma dove si erge la casa che ha costruito papà.

Certo, un paio di volte Drew ed i ragazzi hanno dovuto fare qualche lavoretto, cosa normale visto che la casa ha quasi trent'anni, ma per il resto la struttura è quella originaria costruita da papà.

<< Monica? Ehi... >> la chiamo girandomi verso di lei.

<< Oh scusate, mi sono assopita >> mormora strofinandosi appena un occhio.

<< Sta tranquilla, è normale che fossi stanca, le tue ultime ventiquattro ore saranno state belle pesanti. Ora però è arrivato il momento di cenare. Prima non ho pensato di chiedertelo, hai qualche allergia o intolleranza? >>

<< Niente di niente >>

<< Ottimo, vuol dire che non ti perderai nessuno dei piatti di nostra madre che, posso assicurarti, cucina davvero molto bene >> è Drew a tessere le lodi di mamma.

Andrew parcheggia accanto alla macchina dei ragazzi che, evidentemente, sono già arrivati, scendiamo tutti e tre dalla macchina, Booby, come sempre, aspetta che sia Drew ad aprirgli la portiera prima di scendere dalla macchina.

<< Però, l'ho addestrato molto bene >> commenta Monica guardandoli.

<< Affatto, non ha seguito nessun corso d'educazione, semplicemente ascolto in tutto e per tutto Drew. Io e mamma diciamo sempre che si sono trovati e che Booby, nonostante il nome orribile che gli è stato appioppato, è completamente innamorato di mio fratello >>

<< Forza ragazzine, entriamo, ho fame! >> esclama Drew richiamandoci.

<< Che bella casa, l'avete costruita voi? >> il lato curioso di Monica esce nuovamente fuori mentre saliamo i gradini del portico.

<< No, è stato nostro padre a costruirla, è stato lui ad insegnare a tutti a me ed i nostri fratelli le basi del mestiere >> le risponde aprendo la porta e tenendocela aperta.

Monica si guarda in torno seguendomi mentre avanzo con calma, per darle il tempo di osservare un po' tutto, attraverso l'ingresso diretta nella sala da pranzo aperta sulla cucina, da dove vengono le voci dei gemelli e di mamma.

<< Siamo arrivati! >> urlo per annunciarci.

<< Era l'ora! Ho una fame da lupi! >> risponde di rimando Jay.

<< Quando mai non è così? Sei fortunato a fare un lavoro che comporta tanta fatica fisica altrimenti, con tutto quello che mangi e quanto mangi, a quest'ora sarei estremamente preoccupata per la tua salute fisica >> Edward ride alle parole di mamma << Ed allontanati immediatamente dall'insalata di polipo!! Jay per la miseria! È mai possibile che non riesci proprio a trattenerti? Stiamo per metterci a tavola, fila via o giuro che questa volta nessuno ti salverà dal prenderti una mestolata sulle mani o in testa >>

Entrando in cucina, non ci perdiamo la scenetta di mamma che alza il mestolo di legno con espressione minacciosa e, Jay, abituato alle sue minacce, riesce ad evitarla infilandosi in bocca un pezzo di polipo compiaciuto del fatto di essere riuscito a sfuggirle.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro