La promessa
PoV Sayzor:
Non è stato facile superare la prova, anzi. Per un attimo ho temuto di svenire dallo sforzo, ma alla fine si è risolto tutto per il meglio.
Sulla strada ho incrociato Kimura, a quanto pare ha superato l'esame nel mio stesso istante.
Nel mentre io venivo riempito di complimenti, Kimura è rimasto tutto il tempo attaccato alla parete senza dire una parola.
Kendo: Kurosaki, com'è finito l'incontro con lui?
-Siamo stati interrotti, ma non credo l'avrei sconfitto.
Anzi, penso che per tutto il tempo non abbia fatto altro che giocare.-
Kendo: L'importante è che sei sano e sal...ma quella ferita?
-Non è niente di grave.
Dopo la prossima prova andrò a medicarmi.-
Kendo: Non se ne parla, vuoi che una ferita simile si infetti?
Vai subito a medicarti!
È inutile cercare di persuaderla, o lo faccio ora o mi trascina per le orecchie.
-Va bene, "mammina".-
Si, mi piaceva chiamarla così, tanto per stuzzicarla, ma non lo facevo con cattiveria. Notai anche Hanzo dirigersi verso l'infermiera, gli ho davvero fatto così male?
Ma non è da solo, dal tetro corridoio vidi arrivare Endeavor, così mi appoggiai alla parete, cercando di ascoltare.
PoV Hanzo:
-Sensei...-
Endeavor: Abbiamo molto di cui discutere ragazzo.
Dal suo tono posso solo immaginare cosa voglia dirmi, ho agito secondo il piano da me prestabilito.
Ma non credevo potesse arrivare Endeavor, non posso dire la verità.
Endeavor: Ti reputi tanto superiore agli altri, eppure hai pensato di perdere tempo in un esame importante, per cercare prima mio figlio e poi quel ragazzo.
Posso sapere il perché?
Non posso rispondere...ma forse posso provare a persuaderlo.
-Pensavo non sarebbe venuto a vedere il mio esame.-
Endeavor: Non era nei miei programmi, ma dal momento che tu sei una risorsa preziosa.
Non posso lasciarti fare cazzate di testa tua.
-Sensei, io...-
Endeavor: Hai deciso di voler diventare mio allievo? Allora esegui i miei ordini senza discutere.
Ed ora spiegami, cosa volevi da quei due ragazzi?
Comincio a pentirmi della mia scelta, è sicuro che mi caccerà dalla sua agenzia.
Non è giusto! Dopo tutto quello che ho fatto per arrivare fin quì...
Endeavor: Mh? ...sai, mi ricordi me alla tua età.
Anch'io ero piuttosto testardo, ma ad una cosa puntavo più di tutte: superare All Might, un rivale che nonostante tutto ho rispettato.
Tu ed io condividiamo l'invidia e il rispetto per una sola persona.
-Si sta sbagliando, io non sarò mai come lei.-
Endeavor: Idiota! Se ragioni in questo modo non riuscirai mai a superare chi osservi la schiena da lontano.
Ora dimmi, ragazzo. Non si tratta di mio figlio Shoto, è quel ragazzo, Sayzor Kurosaki!
Non ho voluto ammetterlo a me stesso, ma è così.
Sayzor Kurosaki ha qualcosa che io non ho, per questo lo rispetto, ma allo stesso tempo lo invidio.
Endeavor: Ascoltami bene, Hanzo, ci sono momenti adatti e non per mettersi alla prova contro quella persona.
Ma oggi...tu hai commesso un grande errore, se continuerai a ragionare così, non sarai mai pronto per essere l'eroe che tanto ardentemente desideri.
Ora va là fuori e prendi quella licenza, sappi che oggi mi hai molto deluso.
Le parole di Endeavor fecero più male di una coltellata, volevo solo sprofondare nell'abisso più oscuro.
Dopo essermi medicato, uscì dalla stanza, ma stranamente mi sentivo osservato.
Mi girai e vidi Kurosaki di sfuggita.
- Hai ascoltato tutto, dimmi la verità.-
Uscì dal suo nascondiglio, mi osservava con quell'espressione di pietà.
Che cosa voleva?
Sayzor: Kimura, non ho avuto il tempo di chiedertelo.
Per quale motivo vuoi diventare un eroe?
-Perché vuoi saperlo?-
Sayzor: Nei tuoi occhi ho visto molto rancore, ma so che in quella macchia oscura, si nasconde un obbiettivo nobile.
-Lo faccio...perché è l'unico modo che ho per aiutare mio fratello.-
Il mio cuore ogni volta che pronuncia queste parole, sento che possa esplodere da un momento all'altro.
Sayzor: Tuo fratello?
-La mia famiglia è di origini nobili.
Durante l'infanzia ho avuto tutto quello che poteva avere un bambino, ma nonostante quello, i miei genitori non mi hanno mai considerato più di tanto, così come a mio fratello.
Come ben sai ogni essere umano su questo pianeta nasce con un'unicità, ma non tutte vengono per far del bene.
Quella di mio fratello si chiama "Double life" gli permette di vivere il doppio di un normale essere umano.
Ma ad un caro prezzo, la sua salute è compromessa ogni singolo giorno.
Gli anticorpi presenti nel suo organismo sono molto deboli, questo lo porta ad una sofferenza continua.
Ma nonostante la sua debole salute, ha sempre ammirato gli eroi da lontano.
Ed io voglio essere il più grande e il più forte, in modo che al giorno della sua morte...avrà il ricordo di una persona a lui molto cara.-
PoV Sayzor:
Non ci credo...alla fine Kimura ed io non siamo così tanto diversi.
Io voglio essere un eroe finché ne avrò la possibilità, mentre lui vuole esserlo finché suo fratello è ancora vivo.
Ha sofferto almeno quanto ho sofferto io, se non di più.
L'ho giudicato male, sapevo che uno studente non poteva avere tanta "malvagità" senza un vero scopo.
-Non esiste niente in grado di curarlo?-
Hanzo: No. La medicina moderna non può fare nulla, se non provare ad alleviare le sue sofferenze, anche se temporaneamente.
Ad un certo punto fece una cosa che non mi aspettai, si tolse la maschera.
Hanzo: In cuor mio vorrei ci fosse un modo per estirpare i Quirk.
Soltanto così mio fratello potrà avere una vita normale: quando sarò diventato un eroe a tutti gli effetti, ce ne andremo dalla nostra casa e vivremo in pace come abbiamo sempre voluto.
C'è dell'ironia in questo discorso: ogni cosa che sembra il male, in realtà nasce da un grande desiderio.
-Vorrei tanto poter fare qualcosa per aiutarti...-
Hanzo: Non c'è niente che tu possa fare, ma grazie per aver ascoltato la mia storia.
Dopodiché si rimise la maschera, in procinto di andarsene.
-Kimura.-
Hanzo: Mh?
-Non dobbiamo combatterci per forza, tu ed io condividiamo lo stesso sogno.
E a dirti la verità, non siamo nemmeno così tanto diversi, nonostante i nostri metodi siano opposti.-
Hanzo: ...sai, all'inizio pensavo fossi un ragazzo egoista.
Visto il modo in cui hai lasciato la nostra scuola, credevo snobbassi tutto quello che non ti andava bene.
Per questo mi sentivo in dovere di fartela pagare.
-Non mi trovavo a mio agio alla Shiketsu.
Sono venuto alla Yuuei ed ho conosciuto un sacco di persone a cui voglio bene e se sono diventato più forte, è solo grazie alle esperienze avute in passato ma anche quì nel presente.-
Hanzo: Capisco.
Questo l'ho notato nel momento in cui hai protetto la tua compagna, avevi l'espressione di una bestia.
-Quella ragazza si chiama Kendo, e ci tengo tantissimo...-
Hanzo: Avevi ragione, i nostri metodi saranno anche opposti.
Ma abbiamo una cosa in comune: il desiderio di proteggere ad ogni costo le persone a noi care.
Abbiamo entrambi una grande determinazione, sicuramente tra i due, non posso competere in quanto a forza di volontà.
Hanzo: Quando sarò diventato un eroe, tu ed io regoleremo i conti, Dark Knight, è una promessa.
-Ci sto, Demetros.-
Un'ora più tardi...
L'ultima prova dell'esame consiste in un'operazione di salvataggio.
Verremo valutati in base al nostro comportamento e alla nostra capacità di adattamento alle varie situazioni.
Non ci sono vere persone in pericolo, ma sono i giudici che hanno contribuito all'interpretare gli sfollati.
Questo posto è prevalentemente urbano e distrutto, la classica situazione in seguito ad un disastro naturale oppure l'attacco di un Villain parecchio potente.
Io, Kendo e Shiozaki abbiamo organizzato un trio per darci man forte: io con la mia capacità di vedere al buio, Kendo con le sue mani giganti e Shiozaki con i suoi rovi.
Ognuno di noi ha qualcosa che serve per completare la prova al meglio.
Seguendo l'istinto "infallibile" di Shiozaki, ci stavamo dirigendo in un'area con degli edifici in macerie, probabilmente uno degli sfollati si trova all'interno.
Ed è come sospettavo, sentivo una voce chiedere aiuto, Kendo usò le sue mani giganti per spostare i massi, mentre Shiozaki teneva quelli in procinto di cadere.
Nel mentre io mi addentravo all'interno dell'edificio, una volta trovato lo sfollato, questo mi riproverò.
Giudice: Stai scherzando? Un eroe che si rispetti non si veste in quel modo! Metterai solo più paura!
-Ma sta dicendo sul serio?-
Giudice: Contraddici un giudice? Questo ti costerà punti, giovanotto. E tagliati quei capelli, sono orribili!
Vorrei dirgliene di tutti i colori, ma siccome ci tengo a non diminuirmi ancor di più il punteggio, lascerò correre.
Per fortuna uscimmo in tempo, stava crollando tutto.
-Ci è mancato poco.
Shiozaki: Il Signore ha voluto che questo salvataggio fosse un successo.
In quel momento mi venne in mente Hanzo, secondo me andrebbero d'accordo loro due sulla questione: dei, religione, o cose così.
PoV Hanzo:
Shindo: Kimura, vieni a darmi una mano!
Rispetto a molti studenti della Yuuei, noi della Ketsubutsu avevamo già pensato ad un eventuale prova di salvataggio.
Con la mia forza fisica aumentata e la mia supervelocità, non sarà un problema superarla.
Mi occupo più dello spostamento dei massi e del salvataggio in alta quota.
Un trucco che ho imparato da Endeavor: è sfruttare il mio Quirk per camminare sui muri, mi basta riscaldare i piedi ad altissima temperatura, in modo da poter lasciare il segno sulle pareti e riuscire a scalarla.
Ovviamente devo essere molto veloce e serve un grande equilibrio, non è facile come sembra.
Ma per me nulla è impossibile, te l'ho promesso fratellino...
Andava tutto per il meglio, fino a quando sentimmo un esplosione venire da lontano.
Un attacco dei Villain! Sono capitanati da Gang Orca, uno degli eroi più forti.
In casi come questi abbiamo solo due scelte: combattere oppure proteggere i civili, molto spesso può capitare di fare entrambe le cose.
In poco tempo siamo stati accerchiati dagli scagnozzi, mentre Shindo è stato messo fuori combattimento da Gang Orca, non mi resta altro che combatterlo.
Gang Orca: Bene, il tuo compagno è già al tappeto, tu sarai il prossimo.
-Non ci sperare, Villain.-
Tuttavia mi resi conto che non è nel mio destino affrontare Gang Orca.
A questo vogliono pensarci Todoroki e Inasa, vuol dire che mi occuperò degli scagnozzi.
Sono almeno in trenta, e con quelle strane pistole che sparano una sostanza appiccosa, sarà difficile batterli tutti da solo.
Ma in quel momento qualcosa colpì tre degli scagnozzi facendoli volare per aria. Sayzor Kurosaki...
Sayzor: Se non posso aiutare tuo fratello, almeno aiuterò te, Kimura!
Questo ragazzo...è davvero incredibile.
Non ho intenzione di essere da meno.
-L'ira divina si abbatterà su tutti voi, preparatevi!-
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