«Tae, devi prepararmi due coppette medie, una fragola e l'altra cioccolato fondente e menta»

«Arrivano subito!», esclamò in risposta al collega, sorridendo come sua consuetudine.
Si voltò tutto indaffarato verso lo scaffale dietro di lui, recuperando poi due coppe di vetro medie.
Le portò con sé fino al bancone dei gelati, dove iniziò a fare il suo lavoro.
Prese il porzionatore dai graziosi manici rossi ed iniziò a preparare con estrema cura i due ordini, completandoli poi con attenzione.
Sulla coppa alla fragola aveva lasciato scivolare sopra l'ultima pallina una cascata di confetti di zucchero di mille colori, e poi una noce di soffice panna, con sopra una fragola bella grande.
In quello cioccolato e menta, invece, aveva messo un biscottino triangolare insieme ad una piccola cannuccia di cioccolata, e due foglie di mentuccia fresca, appena lavata.

Era sempre così Taehyung, attento ad ogni minimo particolare, dote apprezzata dai clienti che ormai amavano Taehyung.

«Hyung, sono pronte!», disse al collega che, quasi correndo, andò a recuperarle per poi posizionarle su di un vassoio per portarle ai clienti.

L'ordine era di due ragazzini di circa quattordici anni che passavano spesso da lì. Taehyung non sapeva se fossero fratello e sorella o meno, ma erano davvero adorabili.
Taehyung li osservò sorridendo mentre i ragazzini osservavano meravigliati le due coppe.
Poi alzarono i loro visi verso il gelataio e, sorridendo felici esclamarono un «grazie TaeTae oppa!», che fece ridacchiare Taehyung.

«Di niente ragazzi, è un piacere», rispose dolcemente, tornando poi nella cella frigorifera per controllare i vari gusti. Quelli al bancone stavano finendo e doveva rimpiazzare le vaschette vuote.

Mentre che era lì si ritrovò a pensare a quei due ragazzini, e gli tornarono in mente, ancora una volta, tutti i momenti passati con il suo ex ragazzo.
Si erano conosciuti circa a quell'età, ed erano rimasti insieme per otto anni. Un'amicizia meravigliosa, che solo negli ultimi due anni di questa era diventata qualcosa di più profondo.

Ad un tratto un brivido di freddo lo percorse, facendolo tremare.
A quanto pare era rimasto fin troppo tempo lì dentro, e quasi non si ricordava più cosa doveva fare.
Infatti uscì dalla cella frigorifera senza niente tra le mani, con sguardo spaesato.

Immediatamente il suo collega quasi lo travolse, con il fiatone, facendo sbattere la schiena di Taehyung contro la porta della cella.

«Tae, sei qui! Sono dieci minuti che sei scomparso, di là aspettano tutti te! Ci sono sette ordini», disse rapidamente, con la faccia quasi sconvolta, come se stesse capitando chissà quale tragedia.

Taehyung tornò a mettere su la sua maschera di allegria, e scoppiò ridere alla disperazione dell'amico.

«Rilassati Bogumie Hyung, sto andando», disse ricacciando, scrollandosi poi il corpo dell'altro da dosso prima di tornare al suo bancone.

Lesse i vari ordini ed iniziò a prepararli con immensa cura, mentre il campanellino lo avvertì dell'arrivo di altri clienti.

Non si premurò neanche a guardare chi fosse entrato, troppo rapito da quello che stava facendo per poterci solamente pensare, senza sapere che, al contrario di lui, una delle persone che era appena entrata non riusciva a staccare gli occhi dalla sua figura.

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Beh, ovviamente è Jungkook.

È un capitolo inutile, lo so. Ma ditemi, vi sta piacendo? ~